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Autore: SayItToTheMoon    09/06/2014    1 recensioni
Quando l'amore bussa alla tua porta non puoi ignorarlo. Abbatterà tutte le barriere, pur di entrare e colpirti lì, in mezzo al petto.
Non avrà importanza se sei un Potter e lei una Weasley; perderanno senso tutti i legami di sangue. L'unica cosa importante sarà poter stare vicini, anche con il mondo contro.
Lui aveva solo 14 anni e dell'amore non ci capiva nulla.
Lei aveva solo un anno in meno e dell'amore non ne voleva sapere nulla.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dominique Weasley, James Sirius Potter | Coppie: James Sirius/Dominique
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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James Sirius Potter. Il figlio del Prescelto, il primo genito dell'Eroe del mondo Magico.
Non appena aveva messo piede nella scuola di magia, era stato chiaro a tutti che avrebbe avuto i riflettori sempre puntati addosso. Non importava cosa avesse fatto, la sua persona sarebbe sempre stata argomento di pettegolezzi.
Gli bastava una battuta o un sorriso per attirare l'attenzione, soprattutto da parte del pubblico femminile. 
Tuttavia lui aveva occhi solo per una ragazza. 
La persona che meno lo sopportava a quel mondo.
Ma lui sapeva che volerla era sbagliato e che trascinarla in una storia con lui avrebbe rovinato la vita ad entrambi.
                                                                 
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«La popolazione del mondo magico deve essere aumentata parecchio negli ultimi anni; altrimenti non si spiega come anno dopo anno ci siano sempre più studenti su questo treno vecchio e logoro» considerò  James mentre cercava, sbuffando, uno scompartimento vuoto in cui stravaccarsi e schiacciare un pisolino.
« Magari è il tuo ego ad essere aumentato a dismisura» aveva squittito la sorella minore, prima di scomparire in mezzo alla folla.
Quell'uragano dai capelli rossi non perdeva occasione per punzecchiarlo e farlo indispettire; era una versione femminile di se stesso. Tutt'altra pasta rispetto ad Albus.
Quel giorno sembravano spariti anche tutti i Serpeverde con i quali era solito intrattenere, come le chiamava lui, accese conversazioni grazie alle quali rimediava, spesso e volentieri, delle punizioni e conseguenti punti in meno alla sua casa. 
La Mc Granitt lo avrebbe scuoiato vivo prima o poi, ne era certo.

Camminò ancora qualche minuto prima scorgere uno scompartimento vuoto, o almeno così gli era sembrato. 
Appena entrato, non fece nemmeno caso alla persona seduta di fronte al suo sedile, che subito si gettò a peso morto su di esso e si stiracchiò senza farsi troppi problemi.
Dopo qualche secondo scorse una chioma bionda, il cui volto era nascosto dietro una rivista del Settimanale delle Streghe. Fece involontariamente scendere il suo sguardo alla gonna della ragazza e notò le rifiniture verde-argento.
Non era un tipo fisionomista, ma sarebbe riuscito a riconoscere la figura di quella ragazza anche in mezzo ad una folla col suo stesso identico colore di capelli.
« Non ci credo che leggi ancora quella robaccia» esordì James attirando l'attenzione, ed in seguito un'occhiataccia, da parte della cugina.
« Ed io non ci credo che insisti ancora tenere quel ridicolo taglio di capelli» rispose stizzita Dominique, mentre lo scrutava torva.
« Pensavo ti piacesse, 'Minì» continuò imperterrito il Grifondoro, mimando un broncio.
« Pensavi male. E non chiamarmi in quel modo» tagliò corto la bionda, mentre spostava nervosamente una ciocca di capelli dietro un orecchio.
Non avevano mai avuto un normale rapporto da cugini, quei due. C'era sempre stata una sorta di competizione, un velo di sfida nei loro occhi quando si parlavano.
Spesso battibeccavano e si punzecchiavano quando si trovavano a discutere. Ormai erano tutti abituati al loro modo di comunicare e avevano smesso di mettersi in mezzo a loro. Ritenevano fosse il loro modo di dimostrare l'affetto reciproco, sebbene fosse alquanto bizzarro.
Nessuno, però, sembrava far caso agli sguardi che, tacitamente, si mandavano.
Sguardi, tra l'altro, che nemmeno loro due erano in grado di decifrare.

James lasciò cadere il discorso e trovò subito un altro argomento di cui parlare che, sebbene fosse restio ad ammetterlo, gli premeva approfondire.
« Come mai non sei venuta alla Tana prima di partire? Stai uscendo ancora con quel fessacchiotto francese?» continuò con tono sarcastico, mentre lanciava un'occhiata eloquente alla cugina.
« Bada a come parli di Xavier. È un mio amico e — comunque non sono affari tuoi. Siamo stati dalla zia Gabrielle e, mon Dieu, da quando ti interessa sapere ciò che faccio o non faccio?» sibilò Dominique con aria esasperata.
Se avesse dovuto seguire il suo istinto, James le avrebbe urlato qualcosa del tipo "Perchè mi interessi tu e tutto quello che fai". Ma era troppo orgoglioso per farlo e le circostanze erano troppo sfavorevoli per permettergli di esprimere questo tipo di sentimenti.
Si limitò a scrollare le spalle ed esalò una risata divertita, nascondendo la rabbia che sentiva dentro, mentre tornava a stendersi sul sedile con la medesima grazia di poco prima.
« Idiota» sussurrò a denti stretti la Serpeverde mentre nascondeva di nuovo il viso 
dietro il giornale che teneva ancora in mano.
Dopo aver letto un articolo, incuriosendosi di tanto silenzio, alzò gli occhi dalla rivista e scorse il ragazzo che dormiva con un'espressione serena sul viso.
Una curva, quasi simile ad un sorriso, apparve sul viso di Dominique. Sorriso che scomparve al primo cenno di movimento del moro; se James l'avessa vista in quel momento avrebbe pensato di aver avuto un'allucinazione. Dominique non sorrideva quasi mai, ma quando lo faceva ne valeva davvero la pena.

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Passarono un paio d'ore prima che James abbandonasse il mondo dei sogni. Dominique era ancora seduta di fronte a lui, ma ora era lei ad essersi appisolata.
Stava rannicchiata in un angolo e teneva le testa poggiata sul finestrino. 
Aveva un'espressione angelica e James non potè fare a meno di sorridere e godersi quella visione, piuttosto rara.
Nessuno sapeva di questa sua simpatia, se così poteva essere chiamata, per sua cugina, e nessuno doveva saperlo.
Non era raro che due persone della stessa famiglia intrattenessero una relazione, ma questo succedeva solo con i fidanzamenti combinati. Roba da Purosangue, aveva sempre pensato.
Ma doversi immaginare nella medesima situazione era un tantino diverso: aveva sempre paura di essere sorpreso a guardarla in un modo che non gli era concesso. C'era da dire che la sua gelosia nei confronti della ragazza non era certo di aiuto. Non era stato un caso se qualsiasi ragazzo che si era avvicinato a lei, era poi fuggito via a gambe levate incrociando lo sguardo minaccioso di James.

Mentre il giovane Potter rifletteva sulla sua vita e su come era abile ad incasinarla, il paesaggio scozzese iniziava a farsi largo nel panorama e riempiva la visuale di chi, come lui, guardava fuori dal finestrino.
Controllò l'orologio del suo bisnonno, preso di nascosto dal cassetto del padre, e si decise a fare quattro passi, cercando magari i suoi compagni di dormitorio, anche loro magicamente spariti.
Guardò per un ultima volta la bionda che dormiva beatamente sul sedile e, con tutta la delicatezza che aveva, gli lasciò un lieve bacio sulla fronte. Dopodichè prese la sua borsa, nascosta sotto il sedile, ed uscì.
Se solo avesse saputo che Dominique era in uno stato di dormiveglia e aveva percepito le labbra di lui sulla fronte, James avrebbe evitato un gesto così inconsueto e, probabilmente, così avventato.
  
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