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Autore: lovatoismyfaith    10/06/2014    13 recensioni
Marissa aveva visto il peggio di Demi eppure se ne era innamorata.
#Darissa
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Demi Lovato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Fare l'indifferente era davvero difficile, soprattutto se Demi continuava a sorridere. Mio padre le stava dicendo che la terapia di Chloe stava dando buoni risultati e lei era così felice che avrei solo voluto abbracciarla, ma non potevo. Facevo finta di leggere un giornale per non destare sospetti ma mi accorgevo che ogni tanto Demi cercava il mio sguardo con gli occhi. 

-Va bene, allora andiamo?- Demi si rivolese alla bambina. Lei le diede la mano e poi si girò verso di me. 

-Marissa vieni anche tu?- mi chiese ed io spalancai gli occhi.

-No piccola, ora vai a casa con la mamma.- le risposi.

-Ma io volevo dormire di nuovo tutte e tre insieme.- sbuffò la bambina ed io iniziai a sudare fredda.

-Cosa?- urlò mio padre facendo spaventare la bambina. 

-Papà calmati non è successo nulla.- provai a minimizzare anche se sapevo che per lui era grave. 

-Noi due avevamo un patto.- si voltò verso Demi ed io li guardai confusa.

-Tu dovevi stare lontana da mia figlia ed io avrei curato la tua, queste erano le condizioni.- okay ora ero io quella arrabbiata.

-Avete fatto un patto alle mie spalle?- chiesi, alzando un pò la voce. Demi abbassò lo sguardo e questo mi diede la conferma che davvero l'avevano fatto. 

-Oh beh grazie, ora non voglio vedere nessuno dei due.- me ne andai. Demi provò a bloccarmi un braccio ma io riuscii a liberamente e senza dire nulla uscii da quella stanza. 

-Amore..- Demi provò a corrermi dietro ma io non mi fermai. Non volevo vederla. 

 

Ero arrabbiata, davvero arrabbiata. Mi dava così fastidio l'idea che mio padre e la mia ragazza avevano tramato alle mie spalle. Potevo capire mio padre che pensava di fare il mio bene ma come aveva potuto Demi, praticamente gli aveva promesso di rinunciare a noi. Guardai il telefono e vidi che c'erano tantissimi messaggi di Demi. 

"Ti prego parliamo" "Dove sei?" "Ti amo" ed altri messaggi del genere che non considerai minimamente. Tornai a casa e mi gettai sul letto, volevo solo dormire e non pensare, non pensare a niente.

 

-Marissa.- sentii la voce di mio padre che bussava alla porta e aprii gli occhi. 

-Non voglio vederti.- urlai. 

-Aprimi, voglio solo parlare.- dal tono di voce capii che non se ne sarebbe andato facilmente e così mi alzai per aprirlo. 

-Che c'è?- gli chiesi con tono scocciato, quando aprii la porta. 

-L'ho fatto solo perché volevo che stesse lontana da te. Dopo tutto quello che è successo, tu non meriti di stare male di nuovo.- mi disse, velocemente. Io non sapevo cosa rispondergli.

-Ti ho visto dopo che è entrata in riabilitazione e dopo che ti ha lasciato...io non potevo permettere che ti riducesse di nuovo in quello stato. Non potevo sopportarlo.- era così preoccupato per me. 

-Non preoccuparti, a quanto pare non siamo destinate a stare insieme.- gli risposi, tristemente.

-Non sei tu quella che pensa che ogni uno si crea il proprio destino?- mi chiese. 

-Si ma se ogni volta che siamo felici succede qualcosa che ci fa litigare pesantemente e ci fa allontanare allora forse non siamo destinate a stare insieme.- facevano così male quelle parole che mancava poco e scoppiassi a piangere.

-E allora troverai un'alta ragazza che ti farà felice.- voleva rassicurarmi ma io stavo solo peggio. 

-Forse è il momento di andare avanti..- volevo essere positiva ma infondo non ci credevo neanche io.

-Io ci sono se hai bisogno di qualsiasi cosa.- mi disse abbracciandomi.

-Grazie papà.- gli risposi. -Mi raccomando però non fare più cose di nascosto, anche se è per il mio bene, mi da troppo fastidio.- lo avvertii.

-Non ho nulla contro quella ragazza ma ti ha fatto soffrire troppo.- mi rispose. 

-Va bene.- volevo solo chiudere il discorso, parlare di lei mi faceva solo male. 

-Vieni a tavola?- mi chiese. -La mamma ha ordinato le pizze.- aggiunse ed io annuii. Una pizza era proprio quello che mi ci voleva.

 

Mangiavo, un pò contro voglia ma mangiavo, questa volta avevo deciso di non reagire come le altre volte. Non vedevo Demi da neanche un paio d'ore e già mi mancava ma questa volta dovevo reagire, non potevo buttarmi a terra. Sapevo che quest'ottimismo sarebbe durato poco ma per il momento andava bene. Mentre stavamo mangiando qualcuno bussò alla porta. 

-Vado io.- mia madre si alzò per andare a vedere chi fosse. Dopo qualche minuto Demi irruppe nella stanza facendomi sussultare.

-Che significa che non mi rispondi al cellulare?- mi chiese, un pò arrabbiata.

-Magari non vuole sentirti.- rispose mio padre per me. 

-Quel patto l'avevamo fatto poco prima che ci incontrassimo in ascensore, non puoi lasciarmi perché ho fatto un patto che poi non ho mantenuto neanche per dieci minuti.- sembrava disperata. Mia madre la guardava tristemente mente mio padre era ancora arrabbiato. Io abbassai lo sguardo non riuscendo a decidermi su cosa dire. 

-Forse è meglio che tu vada ora.- intervenne di nuovo mio padre. 

-Ma lei che problema ha con me?- gli chiese Demi. 

-Marissa ha bisogno di stabilità, hai fatto soffrire già troppo mia figlia.- le rispose. 

-Parla proprio lei di stabilità? Io ero con Marissa quando era triste perché i suoi genitori erano in giro per il mondo invece che stare a casa con lei. Io ero con Marissa quando aveva bisogno di sua madre e suo padre non lei. Con quale diritto lei mi viene a parlare di stabilità.- Demi alzò la voce e mio padre balzò in piedi, l'aveva ferito nell'orgoglio.

-Lo so che mi sta per cacciare di casa ma voglio dire solo un'ultima cosa.- si avvicinò a me. -Sto per partire, mi trasferisco dall'altra parte dell'America.- aggiunse ed io mi girai verso di lei, in panico. Stava per andarsene di nuovo. 

-Ho comprato una casa a Boston e credo tu sappia il perché. Se cambi idea io sono li, ti aspetto.- si abbassò per darmi un bacio sulla guancia. 

-A che ora parte l'aereo?- le chiesi, finalmente. 

-Domani mattina presto.- rispose. 

-Ora posso andare.- disse e poi diede un ultima occhiata a mio padre. Quando uscì dalla stanza una forte sensazione di vuoto mi invase e non sapevo che fare. 

-Perché Boston?- mi chiese mio padre. 

-Perché c'è Harvard a Boston.- gli risposi e lui mi guardò un pò stupito.

-Quella ragazza ha appena comprato una casa dall'altra parte dello Stato ed è disposta a trasferirsi solo per stare vicino al college dove andai tu.- intervenne mia madre. -Mi sto seriamente chiedendo cosa tu ci faccia ancora seduta li.- aggiunse ed io la guardai scioccata. Non mi sarei mai immaginata quelle parole. 

-Papà..- sussurrai.

-Tuo padre sarà sempre troppo premuroso nei tuoi confronti, per lui nessuno si deve avvicinare alla sua figlioletta, ma tu non puoi rinunciare a lei perché tuo padre non vuole. Non è giusto.- non avevo mai visto mia madre infervorarsi così tanto.

-Marissa..- papà mi chiamò. -Se l'unica cosa che ti tiene ferma qui sono io allora vai.- okay ora ero confusa. -Io voglio solo la tua felicità e forse quella ragazza può renderti felice.- non riuscivo a capire.

-Ma tu..- povai a dire ma lui mi interruppe. 

-Anche io posso sbagliare.- mi disse ed io gli sorrisi. 

-Allora perché non vai?- mi esortò mia madre.

-Ho bisogno di pensare..- mi alzai dalla tavola ed andai in camera mia. Mi gettai sul letto e l'unica cosa a cui riuscivo a pensare era lei. Lei che mi amava al tal punto da stravolgere tutta la sua vita per me. Presi il computer ed andai su un sito di viaggi. Per fortuna c'era un solo volo che partiva la mattina presto da Los Angeles per Boston. Comprai un biglietto e iniziai a preparare la valigia. Cambiare città ormai non mi spaventava più perché avevo capito che non era importante il luogo in cui stavo ma le persone con cui stavo e la mia casa era dove c'era il mio amore. 

 

 

La sveglia suonò ed io mi alzai di scatto. Volevo così tanto andare da Demi che mi vestii velocemente ed andai a salutare i miei. Mio padre era ancora un pò contrariato ma non avrebbe fatto nulla per ostacolarmi. 

 

All'aeroporto c'era poca gente ma la maggior parte di loro erano paparazzi. Mi guardai intorno e quando vidi dove puntavano gli obiettivi di tutti capii che li c'era Demi. Mi avvicinai ed appena lei mi vide corse verso di me.

-Che ci fai qui?- mi chiese, stupita.

-Ho un aereo per Boston che parte tra poco.- le risposi. 

-Cosa?- mi chiese, forse dopo la notte in cui non mi ero proprio fatta sentire davvero non se l'aspettava. 

-Ti amo.- le risposi sorridendo e lei mi fece uno dei suoi migliori sorrisi. Provò ad avvicinarsi ma io mi scansai.

-Ci sono i paparazzi.- le dissi. Lei non considerò minimamente le mie parole, si avvicinò a me e mi baciò. In quel momento scomparve tutto, io non vedevo più nessuno. In quella stanza c'eravamo solo io e lei e nessuno avrebbe mai potuto dividerci. 

-Domani saremo su tutti i giornali.- sorrisi, staccandomi. 

-Finalmente..- rispose lei ed io capii che non voleva più nascondersi. Chloe mi corse in contro e mi saltò in braccio. 

-Starai con noi?- mi chiese la bambina. 

-Si, e questa volta per sempre.- rispose Demi ed io le sorrisi, prendendole la mano. 

 

 

FINE

 

 

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-@lovatoismyfaith

  
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