Primi
vincitori
Kakuzu
si sostituì con un tronco
ed evitò l’attacco di Pain.
Nel
frattempo faceva uscire dalla
manica sinistra una mano armata con tre shurikem che ferirono Pain al
braccio.
Pain
si gettò all’assalto e con
molti colpi disperati riuscì a spezzare la spada di Kakuzu.
Quest’ultimo
si ritrasse lanciando
dei kunai.
Il
ninja della pioggia
contrattaccò scagliando la sua lancia, che si perse tra i
cespugli.
Pain
andò a recuperarla e Kakuzu
ne approfittò lanciando una carta bomba che esplose.
L’avversario
riemerse dai cespugli
come nuovo e l’avaro in un attimo gli fu dietro e lo trafisse
con un kunai, ma
si rivelò essere una semplice copia.
Il
vero Pain era sopra di lui, e
lanciò uno shuriken gigante che squarciò il corpo
di Kakuzu.
“Maledizione!Mi
rimane solo un
cuore! Hai usato quella copia come esca mentre tu con la scusa di
riprenderti
la lancia preparavi l’attacco…”
I
due si lanciarono nell’ultimo
assalto.
Kakuzu
cercava di allontanare Pain
con fitti lanci di shuriken, ma questi sapeva sempre sostituirsi o
schivare le
stellette metalliche
e infine si gettò
sul tirchio infilzandolo con la lancia.
Un
membro dell’Akatsuki era morto, ma molti altri scontri
dovevano essere fatti, e
forse Pain non sarebbe sopravvissuto a tutti.
****
Kisame
riuscì a rintracciare Deidara e andò
all’attacco, moltiplicando i suoi kunai
per parare la tempesta di carte bomba e shuriken che il trans gli
riversava
contro.
Alla
fine riuscì ad infilzare il nemico con la katana, ma solo
allora si accorse di
un particolare: non aveva più la ferita alla guancia che lui
stesso gli aveva
inflitto prima.
Il suo
avversario si scompose in una massa d’argilla e Deidara
saltò giù da un’albero.
“Vedo
che hai incontrato il mio amico che avevo messo di guardia sin
dall’inizio
dello scontro…
E’proprio
qui che volevo portarti!” disse aprendosi la tunica e
facendone fuoriuscire
moltissimi kunai da dei rotoli dopo aver eseguito alcune posizioni
delle mani.
Kisame
fu investito dai colpi, ma non fu ferito gravemente.
“Questa
è una tecnica che ho inventato personalmente, e visto che
riguarda le armi
penso che sia ammessa…Ma ora vedrai la mia arte!”
annunciò Deidara gettando via
la veste dell’Akatsuki e iniziando a modellare
l’argilla.
In
questo modo creò un uccello che poi ingrandì e
fece esplodere contro lo
spadaccino, che incassò anche questo colpo senza battere
ciglio.
“Non
preoccuparti, questo colpo sarà l’ultimo. Voglio
conservare la mia arte per i
prossimi scontri” disse lo shinobi della roccia avvicinandosi
e stringendo la
katana.
“Ora”
mormorò Kisame mentre, non visto, sogghignava sotto i baffi.
Dietro
Deidara apparvero due cloni dello squalo, che piantarono dei kunai nei
fianchi
del trans.
Questo
continuava a muoversi, ma Kisame lo finì con degli shuriken
nel petto.
“Ottimo
lavoro ragazzi. E ora testa di cazzo cosa ne dici?Sei stato tu a cadere
nella
mia trappola, non io nella tua. Quei due erano là sin
dall’inizio. Sono stato
io a indurti scappare qua”commentò il traditore
della nebbia mentre le sue
copie si trasformavano in pozze d’acqua e Deidara cadeva a
terra morto, con gli
occhi sgranati.
****
Konan
si slanciò in avanti con la spada, ma Sasori
afferrò quest’ultima con la mano e
gliela volò via, quindi sparì in un fumogeno.
Quando
il fumo si fu diradato la donna, impugnando due kunai nella stessa
mano, riuscì
a disarmarlo e a trafiggerlo, rivelando che quella era solo una copia.
Il
vero Sasori era nascosto dietro il clone, e sferrò un
fendente tagliando a metà
il fiore sulla testa di lei .
La
ragazza lo colpì con un cazzotto, ma lui continuò
a tempestarla di colpi e le
fece un taglio profondissimo nella pancia con un pugnale.
Konan
scappò all’indietro e lanciò uno
shuriken, che il marionettista parò con il
kunai, quindi egli prese altre shuriken con cui la ferì alla
guancia destra e
allo stesso fianco.
La
donna salì su un albero, mentre il suo nemico si
fermò davanti a esso cercando
nel vestito delle armi.
All’improvviso
dalle chiome degli alberi sbucarono molte copie di Konan, che
lanciarono i loro
shuriken di carta e li moltiplicarono.
Sul
volto della kunoichi si dipinse un sorriso di vittoria, nonostante il
kunai
piantato nel ventre.
Il
traditore di Suna estrasse velocissimo due rotoli e da uno fece uscire
un’infinità di shuriken.
Le
stellette dei due shinobi si scontrarono per aria, e tutte le copie
della donna
furono distrutte, mentre Sasori non riportò nessun danno.
Konan
rimase paralizzata dallo stupore, e subito il rosso evocò
con l’altro rotolo un
kunai a cui erano legate una decina di carte bomba con cui la
centrò e la
uccise.
Mentre
cadeva a terra la giovane pensò un’ultima volta a
Pain, e al dolore di affrontarlo
che con la morte le veniva evitato.
****
I due
kunai si scontrarono in aria e si piantarono per terra.
Itachi
era esausto, a corto di armi e perdeva sangue dalla bocca.
“Aspetta
un po’ stronzetto, non ho mica finito con te!”
gridò Hidan lanciandogli contro
una nuvola di shuriken.
Le
stellette causarono altre ferite sanguinolente all’Uchiha e
fecero a brandelli
la veste dell’Akatsuki.
Itachi
sguainò la katana e provò a prenderlo di
sorpresa, ma l’immortale lo infilzò
con la lancia in una spalla.
Itachi
lanciò gli ultimi pugnali che gli rimanevano mancando al
bersaglio, mentre una
copia di Hidan gli trapassava la schiena con un kunai.
L’ex
ninja della foglia distrusse quello dietro con una carta bomba, quindi
attaccò
l’originale con una tecnica di shuriken.
Hidan
fu colpito in tutto il corpo, e imprecando assaltò Itachi,
colpendolo alla
coscia sinistra con la falce.
Il
fanatico scagliò la sua lancia, conficcandola nel terreno, e
la falce, che
mancò di poco l’Uchiha.
I due
si affrontarono con le katane:Itachi colpì
l’avversario al collo, ma perse
l’orecchio sinistro per mano dell’altro.
Itachi
rinfoderò la spada e saltò addosso a Hidan.
I due
rotolarono a lungo per terra e il fanatico cercò di
pugnalare l’Uchiha, ma
questi gli afferrò la mano destra e strinse la sua intorno
al collo dell’altro.
Con un
gesto lento dell’unica mano libera Hidan, che adesso era
sotto Itachi, afferrò
la falce e la piantò nella schiena
dell’avversario, trafiggendo in parte anche
il proprio corpo.
Gli
occhi di Itachi si spensero e la testa si voltò su un lato.
Hidan
certamente non poteva immaginare che nel suo ultimo istante
l’altro si era
ricordato dell’unica persona che giudicava degna di
ucciderlo, suo fratello
Sasuke, e per questo aveva sorriso.
“Grande
e possente Jashin-sama, io ti offro il dolore e la vita di questo
eretico di merda!”