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Autore: Federico    09/08/2008    1 recensioni
I due cadaveri giacevano vicino a una roccia, coperti di sangue e trafitti da innumerevoli katane, kunai e shuriken.
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"E così vuoi dirci che questo idiota era il vero leader?"fece Kakuzu guardando i resti di Tobi.
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"Tempo fa Madara mi aveva detto che se fosse venuto a mancare i membri ancora in vita avrebbero dovuto combattere fra loro..."
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Questa è la prima fic che scrivo da solo, quindi per favore leggete e recensite.
La fic si ambienta all'inizio di Shippuuden, quando Sasori era ancora vivo e Tobi un subordinato di Zetsu,anche se dava ordini a Pain, ma non segue assolutamente gli sviluppi del manga e propone una storia alternativa.
Genere: Azione, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
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Primi vincitori

Kakuzu si sostituì con un tronco ed evitò l’attacco di Pain.

Nel frattempo faceva uscire dalla manica sinistra una mano armata con tre shurikem che ferirono Pain al braccio.

Pain si gettò all’assalto e con molti colpi disperati riuscì a spezzare la spada di Kakuzu.

Quest’ultimo si ritrasse lanciando dei kunai.

Il ninja della pioggia contrattaccò scagliando la sua lancia, che si perse tra i cespugli.

Pain andò a recuperarla e Kakuzu ne approfittò lanciando una carta bomba che esplose.

L’avversario riemerse dai cespugli come nuovo e l’avaro in un attimo gli fu dietro e lo trafisse con un kunai, ma si rivelò essere una semplice copia.

Il vero Pain era sopra di lui, e lanciò uno shuriken gigante che squarciò il corpo di Kakuzu.

“Maledizione!Mi rimane solo un cuore! Hai usato quella copia come esca mentre tu con la scusa di riprenderti la lancia preparavi l’attacco…”

I due si lanciarono nell’ultimo assalto.

Kakuzu cercava di allontanare Pain con fitti lanci di shuriken, ma questi sapeva sempre sostituirsi o schivare le stellette metalliche e infine si gettò sul tirchio infilzandolo con la lancia.

Un membro dell’Akatsuki era morto, ma molti altri scontri dovevano essere fatti, e forse Pain non sarebbe sopravvissuto a tutti.

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Kisame riuscì a rintracciare Deidara e andò all’attacco, moltiplicando i suoi kunai per parare la tempesta di carte bomba e shuriken che il trans gli riversava contro.

Alla fine riuscì ad infilzare il nemico con la katana, ma solo allora si accorse di un particolare: non aveva più la ferita alla guancia che lui stesso gli aveva inflitto prima.

Il suo avversario si scompose in una massa d’argilla e Deidara saltò giù da un’albero.

“Vedo che hai incontrato il mio amico che avevo messo di guardia sin dall’inizio dello scontro…

E’proprio qui che volevo portarti!” disse aprendosi la tunica e facendone fuoriuscire moltissimi kunai da dei rotoli dopo aver eseguito alcune posizioni delle mani.

Kisame fu investito dai colpi, ma non fu ferito gravemente.

“Questa è una tecnica che ho inventato personalmente, e visto che riguarda le armi penso che sia ammessa…Ma ora vedrai la mia arte!” annunciò Deidara gettando via la veste dell’Akatsuki e iniziando a modellare l’argilla.

In questo modo creò un uccello che poi ingrandì e fece esplodere contro lo spadaccino, che incassò anche questo colpo senza battere ciglio.

“Non preoccuparti, questo colpo sarà l’ultimo. Voglio conservare la mia arte per i prossimi scontri” disse lo shinobi della roccia avvicinandosi e stringendo la katana.

“Ora” mormorò Kisame mentre, non visto, sogghignava sotto i baffi.

Dietro Deidara apparvero due cloni dello squalo, che piantarono dei kunai nei fianchi del trans.

Questo continuava a muoversi, ma Kisame lo finì con degli shuriken nel petto.

“Ottimo lavoro ragazzi. E ora testa di cazzo cosa ne dici?Sei stato tu a cadere nella mia trappola, non io nella tua. Quei due erano là sin dall’inizio. Sono stato io a indurti scappare qua”commentò il traditore della nebbia mentre le sue copie si trasformavano in pozze d’acqua e Deidara cadeva a terra morto, con gli occhi sgranati.

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Konan si slanciò in avanti con la spada, ma Sasori afferrò quest’ultima con la mano e gliela volò via, quindi sparì in un fumogeno.

Quando il fumo si fu diradato la donna, impugnando due kunai nella stessa mano, riuscì a disarmarlo e a trafiggerlo, rivelando che quella era solo una copia.

Il vero Sasori era nascosto dietro il clone, e sferrò un fendente tagliando a metà il fiore sulla testa di lei .

La ragazza lo colpì con un cazzotto, ma lui continuò a tempestarla di colpi e le fece un taglio profondissimo nella pancia con un pugnale.

Konan scappò all’indietro e lanciò uno shuriken, che il marionettista parò con il kunai, quindi egli prese altre shuriken con cui la ferì alla guancia destra e allo stesso fianco.

La donna salì su un albero, mentre il suo nemico si fermò davanti a esso cercando nel vestito delle armi.

All’improvviso dalle chiome degli alberi sbucarono molte copie di Konan, che lanciarono i loro shuriken di carta e li moltiplicarono.

Sul volto della kunoichi si dipinse un sorriso di vittoria, nonostante il kunai piantato nel ventre.

Il traditore di Suna estrasse velocissimo due rotoli e da uno fece uscire un’infinità di shuriken.

Le stellette dei due shinobi si scontrarono per aria, e tutte le copie della donna furono distrutte, mentre Sasori non riportò nessun danno.

Konan rimase paralizzata dallo stupore, e subito il rosso evocò con l’altro rotolo un kunai a cui erano legate una decina di carte bomba con cui la centrò e la uccise.

Mentre cadeva a terra la giovane pensò un’ultima volta a Pain, e al dolore di affrontarlo che con la morte le veniva evitato.

****

I due kunai si scontrarono in aria e si piantarono per terra.

Itachi era esausto, a corto di armi e perdeva sangue dalla bocca.

“Aspetta un po’ stronzetto, non ho mica finito con te!” gridò Hidan lanciandogli contro una nuvola di shuriken.

Le stellette causarono altre ferite sanguinolente all’Uchiha e fecero a brandelli la veste dell’Akatsuki.

Itachi sguainò la katana e provò a prenderlo di sorpresa, ma l’immortale lo infilzò con la lancia in una spalla.

Itachi lanciò gli ultimi pugnali che gli rimanevano mancando al bersaglio, mentre una copia di Hidan gli trapassava la schiena con un kunai.

L’ex ninja della foglia distrusse quello dietro con una carta bomba, quindi attaccò l’originale con una tecnica di shuriken.

Hidan fu colpito in tutto il corpo, e imprecando assaltò Itachi, colpendolo alla coscia sinistra con la falce.

Il fanatico scagliò la sua lancia, conficcandola nel terreno, e la falce, che mancò di poco l’Uchiha.

I due si affrontarono con le katane:Itachi colpì l’avversario al collo, ma perse l’orecchio sinistro per mano dell’altro.

Itachi rinfoderò la spada e saltò addosso a Hidan.

I due rotolarono a lungo per terra e il fanatico cercò di pugnalare l’Uchiha, ma questi gli afferrò la mano destra e strinse la sua intorno al collo dell’altro.

Con un gesto lento dell’unica mano libera Hidan, che adesso era sotto Itachi, afferrò la falce e la piantò nella schiena dell’avversario, trafiggendo in parte anche il proprio corpo.

Gli occhi di Itachi si spensero e la testa si voltò su un lato.

Hidan certamente non poteva immaginare che nel suo ultimo istante l’altro si era ricordato dell’unica persona che giudicava degna di ucciderlo, suo fratello Sasuke, e per questo aveva sorriso.

“Grande e possente Jashin-sama, io ti offro il dolore e la vita di questo eretico di merda!”

  
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