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Autore: Namieee    10/06/2014    1 recensioni
“Sai perfettamente che senza di me non riusciresti ad andare lontano.”
Cosa credi? Che non lo sappia? Se non faccio qualcosa subito li ucciderà.
“Vorrai dire ci ucciderà, non credo che con te sarà clemente, lasciami prendere il controllo”
Sbuffai, era davvero l’unica cosa che potevo fare?
“Si è l’unica, o così o la morte”
Non potevo lasciarli morire.
Respirai affondo.
“Va bene”
Forse sarebbe stato un errore.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Black Star, Death the Kid, Maka Albarn, Nuovo Personaggio, Soul Eater Evans
Note: Otherverse | Avvertimenti: Spoiler!
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Vecchie e nuove amicizie; Death The Kid un vecchio amico del passato?


Kid’s prov

Intanto a Villa Patibolo…

“Ah dannazione Kid sei sempre il solito!” disse Liz trascinandomi a forza fuori di casa.
“Aspetta Liz devo finire di controllare la simmetria della villa!!” mi lasciai trascinare perché se mi fossi attaccato a qualche mobile li avrei spostati, quindi niente più simmetria.
Patty continuava a ridere per la scena esilarante che le si presentava davanti.
“Shinigami ci vuole parlare e tu vuoi far aspettare tuo padre?! Un po’ di rispetto Kid!” ed ecco Liz che entrava in modalità ‘maestrina’.
“E va bene Liz, ora smettila di trascinarmi!” la ragazza lasciò la presa sulla mia giacca, mi alzai rapidamente in piedi togliendo la polvere dai vestiti.
“GIRAFFAAA!” gridò Patty tentando di scompigliarmi, senza un motivo valido, i capelli.
“Su trasformatevi così possiamo viaggiare meglio” dissi scocciato dalla piega che aveva preso la situazione.
“Agli ordiniiiiii!” disse Patty che, seguita a ruota dalla sorella si trasformò in una pistola perfettamente simmetrica.
Le afferrai al volo e feci comparire il mio fidatissimo skate.
Ci saltai sopra e partì in quinta verso la Shibusen.
Quando arrivammo davanti alla scuola le sorelle ritornarono umane e il mio skate scomparì nuovamente.
“Ah! La Shibusen, si vede che è la scuola di mio padre è così simm…” mi bloccai.
“Kid tutto bene?” chiese Liz seguendo il mio sguardo.
“CHI HA OSATO ROVINARE LA PERFETTA SIMMETRIA DELLA SCUOLA?!” dissi sentendo salirmi la rabbia.
“Sarà stato quell’idiota di Black*Star” rispose la sorella maggiore.
“Black*Star… appena lo vedo gli farò un bel discorsetto…” detto questo, cercai di calmarmi un po’ ed entrammo nella scuola.

Verso la Stanza della Morte (Daiki’s prov)


“Ehi guarda che sono arrabbiata con te, non mi hai detto che venivi alla Shibusen!” disse Maka dandomi una leggera spallata.
“SORPRESA!!!” ribattei; lei sbuffò e poi scoppiò a ridere.
“Beh direi che c’è bisogno di un giro di presentazioni, anche se a grandi linee avete capito tutto” annuì.
“IO SONO IL GRANDE ASSASSINO BLACK*STAR e sappi che devi essere ONORATA di conoscermi” cercai di non scoppiagli a ridere in faccia, così per prenderlo in giro gli feci un inchino.
“Sono onoratissima” Maka e Jun ridacchiarono; invece Black*Star era rimasto traumatizzato, credo.
“No cioè… hai visto Tsubaki? Si è inchinata! Ha capito che IO sono grande!” disse con occhi sognanti, l’arma gli sorrise.
“Si certo come no…” sussurrò Jun che stava sghignazzando come se nulla fosse.
Gli assestai una gomitata ‘affettuosa’ allo stomaco e smise.
Per fortuna Black*Star non lo sentì.
“Io sono Tsubaki, piacere” disse allungando la mano prima a me e poi a Jun.
“Beh suppongo che mi conosciate già, comunque io sono Soul Eater Evans, l’ultima Death Scythe creata qui alla Shibusen” disse l’albino.
“Già, sei la buki di Maka” ribatté Jun togliendomi le parole di bocca.
La maestra d’armi ,in questione, si guardava attorno come se stesse pensando a qualcosa.
“Ehi Maka, come sta quel pazzo pervertito di tuo padre?” chiesi facendo rimanere Soul di stucco.
“Credevo che solo io, oltre Maka, insultassi Spirit…” disse visibilmente sconvolto.
“Daiki ha un mio permesso speciale” controbatté Maka.
“Beh diciamo che c’è stato un episodio che… mi riguarda” rabbrividì di disgusto al solo ricordo.
Arrivammo davanti la porta della stanza della morte.
“Siamo arrivati” annunciò Tsubaki.
Wow, l’ultima volta che sono stata qui ero piccola, per aprire la porta dovevo alzarmi sulle punte dei piedi.
Maka apri la porta ed entrammo tutti dentro.
Camminai con Jun al mio fianco,entrambi rimiravamo le ghigliottine che fungevano da corridoio.
Poco dopo ci trovammo tutti davanti a lui.
Shinigami-sama non era cambiato di una virgola, se mai era più raggiante del solito, anche se ci dava le spalle riuscivo a vedere la sua maschera attraverso il riflesso dello specchio.
Dedussi che questa spavalderia, fosse dovuta alla sconfitta di Ashura, da parte dei ragazzi alle mie spalle, di sicuro Shinigami si era tolto un grande peso.
“Salve salvino membri dello Spartoi” disse girandosi di scatto.
“Hello hello Lord Shinigami siamo qui come ha richiesto…” rispose Maka seguita a ruota dagli altri che salutarono il Dio della Morte.
Io non riuscivo a spiaccicare una sola parola, era tutto così inverosimile.
“Oh ma chi abbiamo qui… Daiki da quanto tempo…” fece comparire le sue grandi e buffissime mani bianche e mi fece cenno di avvicinarmi.
Così feci una cosa di cui tutti sarebbero rimasti traumatizzati a vita; lo abbracciai.
“Buongiorno Lord Shinigami!” cercai di non commuovermi troppo.
L’imponente figura nera ricambiò l’abbraccio.
Quando vivevo qui a Death City era come un secondo padre per me.
Sciogliemmo l’abbraccio e Shinigami si rivolse agli altri che avevano delle espressioni tra lo stupito e il traumatizzato.
“Ragazzi Daiki per me è un po’ come una seconda figlia, ha aiutato Kid in un momento davvero importante della sua vita…” confessò Shinigami lasciando tutti, meno Jun e Maka, di sasso.
Si levò un leggero brusio.
 “Shinigami-sama vorrei presentarti, come si deve, la mia arma Jun Ikeda” Jun, da parte sua accennò un sorriso timido, non gli è mai piaciuto stare sotto un riflettore.
“Ho sentito grandi cose su voi due ragazzi ed è per questo che…”
“Buongiorno padre, siamo qui come hai richiesto” disse una voce maschile alle nostre spalle.
Mi voltai facendo alzare la coda del mio mantello che mi sfiorò le gambe.
Non potevo credere ai miei occhi, davanti a me c’era lui… Death The Kid.

(Kid’s prov)

Erano presenti tutti i miei amici.
Che strano, allora mio padre voleva comunicarci qualcosa di importante.
Feci vagare lo sguardo su tutti ma c’era qualcosa di diverso… per meglio c’era qualcuno in più.
Una ragazza dai lunghi capelli castani con indosso un mantello blu come la notte, spalancò gli occhi appena mi vide.
La prima cosa che pensai fu... è asimmetrica.
Soprattutto i capelli.
Mantenni un certo autocontrollo, anche se, ero convinto che non avrebbe tenuto per molto.
La ragazza sbatté rapidamente gli occhi come se volesse accertarsi di essere nella realtà.
Non riuscivo a capire la sensazione di famigliarità che era riuscita a mettermi addosso.
Possibile che la conosca?
Su avanti Kid pensa! Mi ricorderei di una ragazza così asimmetrica.
Il mio sguardo si fermò sul suo giro collo, più precisamente sul suo pendente.
Un teschio, proprio come quello rappresentato sui miei anelli, argenteo.
No, fermi tutti… non può essere…
Mi sorrise e poi corse verso di me abbracciandomi.
Un calore famigliare mi attraversò quando mi strinse a se.
Automaticamente ricambiai l’abbraccio.
C’è ne hai messo di tempo per tornare, Daiki.

(Daiki’s prov)

E per la seconda, anzi terza, volta nella giornata mi lasciai comandare dalle mie emozioni.
Una cosa per niente nel mio stile, solitamente riesco sempre a controllarle, ma con loro no.
È tutto diverso, soprattutto qui a Death City.
Tra le braccia del mio vecchio migliore amico capì che mi era sempre mancato e che nessuno aveva preso il suo posto, perché nel mio cuore lui ne aveva davvero uno speciale.
Quando sciogliemmo l’abbraccio mi scontrai con i suoi occhi d’orati.
Molti anni fa pensavo fossero simili a quelli di una tigre, in realtà nessuno possedeva occhi di quel colore… tranne lui appunto.
“Non ci posso credere, pensavo che non ti avrei rivista mai più” disse sorridendomi.
“Mi dispiace di averti fatto aspettare così tanto. Death, non sei cambiato per niente, sei solo più alto” ridacchiai e cercai di non far uscire le lacrime.
“Credimi fino ad un anno fa era più basso di me” disse una ragazza dai capelli biondo scuro, che era entrata con lui ed un'altra ragazza dai capelli di un biondo più chiaro.
“Ti credo,è sempre stato un tappetto” esclamai ricordandomi una foto che avevo in camera mia che ci ritraeva da piccoli.
“Daiki, loro sono le sorelle Thompson, le mie armi” disse indicando le due ragazze.
“Immagino che hai due armi per essere simmetrico, no?” ebbene si, la leggendaria fissazione di Death The Kid per la simmetria è sempre esistita.
“Stendiamo un velo pietoso sull’argomento simmetria, comunque io sono Liz, la più grande delle due, e lei è Patty” mi rispose la ragazza che aveva parlato prima.
“Ahahah una volta non voleva combattere perché Liz era sparita e non era simmetrico!”raccontò Patty visibilmente divertita.
Mi schiaffai una mano sulla fronte trattenendo una risata.
Direi che col tempo questa ossessione è peggiorata sempre di più.
“Ecco a cosa ti riferivi prima con ‘questo è nulla’” disse Jun raggiungendomi.
“Già… lui è la mia weapon Jun Ikeda” Kid spalancò gli occhi.
“Sei una maestra d’armi?! Ecco a chi avevi affidato quella missione, padre” disse Kid guardando suo padre.
“È anche di questo che vi volevo parlare, ragazzi. Da oggi Daiki e Jun studieranno qui alla Shibusen e faranno parte degli Spartoi, visto che la loro forza è paragonabile a quella degli altri team qui presenti. Daiki, Jun, starete nella classe Crescent Moon”
“Siamo in classe insieme!” disse Maka spumeggiante di felicità.
“Ragazzi potete andare, oggi le lezioni per voi sono sospese” concluse Shinigami congedandoci.

“Cool! Niente lezioni!” disse Soul appena uscimmo dalla Stanza della Morte.
“MAKAAA!!! Amore di papà! Come stai!?” ci voltammo tutti verso la fonte della voce.
Spirit Albarn stava tentando di attaccarsi a Maka ma la ragazza lo scansava abilmente.
 “Per me non esisti hai capito?” disse la maestra della falce visibilmente irritata.
Spirit iniziò a piangere come un bambino a cui togli il suo giocattolo preferito.
Poi spostò il suo sguardo su di me.
“Oh ma tu sei Daiki! Dimmi un po’ come sta tua madre?” disse con gli occhi a forma di cuore.
Mi salì leggermente il nervoso e gli tirai un ceffone dietro la nuca, l’impatto fu così violento che lo misi al tappeto.
“Lurido porco, come ti permetti!? Mia madre è sposata! Se dovesse mai venire qui a Death City, spero vivamente che Shinigami c'è ne sacampi, e ti sorprendessi a provarci con lei ti faccio rimpiangere di essere nato!” quando conclusi ci avviammo tutti fuori alla scuola.
“Credimi la mia stima nei tuoi confronti è salita! Ho sempre desiderato picchiare Spirit” disse Soul ghignando.
“Ahaha, beh non è la prima volta… mi dispiace solo che Maka potrebbe rimanerci male” risposi.
“Naaah! Hai fatto benissimo, ora sarà in un angolo della Stanza della Morte a giocare con una bambola in pezza che mi rappresenta”
“Davvero tuo padre gioca con una bambola di pezza che ti rappresenta?” chiese Jun, sconvolto.
Di certo la mia arma non era abbituato a tutta questa... pazzia?
“Si, davvero… mamma mia che vergogna avere un padre così!” disse Maka nascondendo il viso tra le mani.
“Ma Maka-chan lui lo fa per te...”  disse Tsubaki poggiandole una mano sulla spalla.
“Okay, ma ha solo da non andare dietro a tutte le belle donne che gli passano davanti” ribatté Maka scocciata.
“Ehi ragazzi? Che ne dite di far vedere la scuola a Jun?” propose Kid.
“Io ci sto! Ho bisogno di ricordarmi bene come orientarmi” risposi.
“Per me va benissimo!” esclamò Jun.
“Bene allora seguite L’ILLUSTRE ME! Che vi condurrà per i corridoi della Shibusen!”
Beh una cosa era sicura... quell’anno ne avremmo viste delle belle!

Una risata tetra risuonò in un paesino sperduto dell’est Francia.
C’è l’aveva fatta!
Stava diventando più forte.
Ora, avrebbe potuto piacere a James, la sua arma.
Anzi no, non avrebbe potuto, perché lui era morto, lei l’aveva ucciso.
Spezzò il collo all’ultima persona presente nel paesino e, una volta morto, mangiò l’anima azzurra che, da qualche secondo le era apparsa davanti.
Era la centesima o la millesima?
Aveva perso il conto.
Un'altra risata risuonò nell’aria a quel pensiero.
Che differenza faceva?
Ora la follia era la sua nuova migliore amica.
Avrebbe fatto vedere alla sua arma quanto credeva in se stessa.




YAAAAAAAAAAAAOOOOOH la grande me è tornata! (Black*Star mode on)
Okaaay tornando sul pianteta Terra dopo due secoli sono riuscita ad aggiornare!! 
Durante questo lungooo asso di tempo ho anche cambiato nome u.u (si sente realizzata)
Finalemente sono arrivate le vacanze nelle quali avrò più tempo per scrivere. EVVAI!!!
Beeene in questo capitolo compare il nostro adorato Death The Kid *-* (enfasi da personaggio perferito spero possiate capirmi XD)
Secondo voi... che cosa accade nelle ultime righe? Io lo so ma non ve lo dico u.u
Nel terzo capitolo vedremo il rapporto che c'era tra Daiki e Kid... e tante altre belle cose.
Ora mi volatilizzo.
Alla prossima!!!


 
  
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