Film > High School Musical
Segui la storia  |       
Autore: Cara_Sconosciuta    10/08/2008    5 recensioni
Che succede se una prof un po' impicciona decide di rendere una classe più unita, piazzando le persone che più si odiano nella stessa tenda? Per ora rating arancione, ma quasi sicuramente dovrò cambiarlo per alcune scene che ho in mente...
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kelsi Nielsen, Ryan Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
SCUSATE il mostruoso ritardo ma davvero non sapevo più cosa scrivere

SCUSATE il mostruoso ritardo ma davvero non sapevo più cosa scrivere! Non è che adesso vada molto meglio, ma ho scritto un capitolo troppo bello per non farvelo leggere (come sono modesta u.u) solo che è più avanti, quindi devo per forza collegarlo al resto della storia! Ho notato che ultimamente le recensioni sono calate… spero che almeno chi commentava questa mi resterà fedele, perdonandomi per averli fatti attendere.

Ringrazio tutti quelli che hanno commentato e i nove che mi tengono tra i preferiti! Quest’estate ho in programma di finire tutte le storie che ho in sospeso…quindi state pronti!!!

Baci a tutti

Temperance

 

11 – In which becoming friends isn’t too difficult

 

“Allora, quando credi che dovrei parlarle?” Domandò Chad, affiancandosi a Ryan a circa metà del viaggio di ritorno.

“Ciao non si usa più?”

“Dai, Evans, sono nervoso…è dell’amore della mia vita che stiamo parlando, non di caramelle!”

Ryan ridacchiò al sentire le parole ‘amore della mia vita’ pronunciate da Chad Danforth, ma lasciò correre: non era mai stato tenuto in maggiore considerazione da un appartenente ai Wildcat e non voleva sprecare la sua occasione per conquistarsi almeno un po’di amicizia.

“Ok, scusa… Beh, per me prima le parli e meglio è.” Dichiarò, sicuro.

“Sì, quello lo sapevo pure io… ma prima quando? Prima di stasera? O prima della fine dell’anno?”

“Io opterei per ora, visto che non hai niente di meglio da fare, oltre che camminare.”

“Ora sto parlando con te.”

“Smetti e vai da lei. Non mi sentirò solo, te lo prometto.”

“Ma Ryan…”

“Fila!”

 

Inutile dire che Chad non abbandonò il suo nuovo quasi amico fino a quella sera, quando Ryan lo minacciò di spingerlo a calci fino alla tenda di Taylor, se non si fosse sbrigato ad andarci da solo.

Così, con il discorso pronto, provato e riprovato, il ragazzo si avvicinò al luogo dove il suo destino si sarebbe compiuto. O, almeno, questo erano i termini in cui la sua mente pensava in quel momento.

Sta di fatto che il suddetto luogo fosse più vuoto di una scatola vuota.

“Si vede che non era destino…” Sussurrò, prima che un minuscolo e arrabbiatissimo Ryan apparisse davanti ai suoi occhi e, senza che questo aprisse bocca, seppe già ciò che voleva dirgli. “No. Devo parlarle ora o non lo farò più…”

 

Pochi minuti prima.

 

“Io vado in bagno!”

“Bagno?” Domandò Sharpay, affrettandosi a raggiungere la soglia della tenda, la maglietta infilata solo per la testa. “C’è un bagno e tu non me l’hai mai detto?”

Ignorando l’adorabile uscita della sua compagna, Taylor afferrò una torcia e un rotolo di carta igienica e si avviò a grandi passi verso il “bagno”, conducendo, nel frattempo, un intrigante monologo interiore.

Non si capacitava, infatti, di come potesse essere giunta incolume al terzultimo giorno di una gita a stretto contatto con Sharpay Evans. Si poteva essere più stupide, assurde, cretine, superficiali e insulse di quella ragazza? No, era la sua risposta. Malgrado tutto, però, era stata decisamente meno drammatica di quanto avrebbe mai potuto pensare.

Era vero, Sharpay era effettivamente la creatura più irritante ed inutile del pianeta e, forse, dell’universo, ma sapeva anche, ogni tanto, mostrare qualche microscopico barlume di ragione che poi si adoperava immediatamente a coprire con un surplus di cretinate extra. Come la sera prima, quando le aveva parlato di Chad e di come loro due avrebbero dovuto assolutamente fare pace, per la salute mentale di tutto il gruppo.

Mentre rifletteva su quanto Sharpay avesse ragione da vendere, dimenticò per un attimo di tenere sott’occhio il sentiero e, un secondo dopo aver deciso di dare ascolto alla bionda, si ritrovò a rotolare giù lungo una parete praticamente perpendicolare al terreno.

°Ci siamo, ora muoio…° Pensò, atterrando pesantemente su di un tappeto di foglie.

Ok, forse non sarebbe morta…

Mettendosi a sedere, Taylor si guardò intorno, cercando una via d’uscita da quella sottospecie di burrone in cui si era infilata che non implicasse il dover essere campioni olimpici d’arrampicata.

Stava giusto imprecando, alla ricerca della torcia che le era sfuggita di mano durante la caduta, quando un familiare urlo squarciò il silenzio notturno e Sharpay le rovinò sulla schiena, facendola piombare di nuovo a terra.

Ahio!” esclamò, spostandosi di dosso la bionda, che si sedette, tossicchiando, sul terreno umido.

“Mi hai mentito.” Si lamentò l’altra. “E illusa. Non c’è nessun bagno qui, solo questo maledetto buco!

“No, non ci voglio credere. Sharpay Evans, dimmi che non mi hai seguita pensando che io avessi davvero trovato un bagno pubblico. Pregò Taylor, costernata.

“Dovevo capirlo che mi stavi solo prendendo in giro…

“Non ti stavo prendendo in giro! Intendevo semplicemente dire che uscivo per…per soddisfare i miri bisogni fisiologici, ecco.

“E non potevi dire così fin dall’inizio?!

Sharpay, era semplice da capire, non pensavo che avessi sul serio frainteso!”

“Beh, forse hai sopravvalutato il mio cervello. È questo che cerchi di dire, che sono stupida?

“SÍ!” Rispose Taylor, esasperata. “Sì, è proprio quello che sto dicendo! Se tu non fossi stata così stupida ora non saremmo bloccate in due qui dentro!

“E ci saresti da sola. Non sarebbe peggio, scusa?”

“No, perché così tu mi saresti venuta a cercare…

“…e sarei comunque caduta in questo maledettissimo buco!”

Le due rimasero a guardarsi in cagnesco per un po’, poi dalle labbra di Sharpay sfuggì un nuovo urlo, degno di un coyote, seguito da poche e altrettanto strillate parole.

“QUALCOSA MI STRISCIA SULLA GAMBA!!!!

 

“Ryan!” esclamò Chad, facendo improvvisamente irruzione nella tenda dell’amico.

“Che succede?” Domandò Ryan, spaventato, alzandosi a sedere di scatto  e facendo rotolare di lato Kelsi, che sonnecchiava appoggiata al suo petto.

“Ryan, tua sorella e Taylor sono sparite!”

“Saranno andate in bagno, no?” Chiese la ragazza, mettendosi seduta e cercando di recuperare una parvenza di lucidità.

“Ho già guardato, non ci sono! E poco fa ho sentito un urlo provenire dall’interno del bosco. Ragazzi, era Sharpay! Ho paura che siano nei guai!”

“Ok, Chad, calmati, ho capito. Vedrai che non è niente, mia sorella ha probabilmente strillato perché Taylor si è rifiutata di rifinirle la manicure. Vai a dorm…”

“EVANS, TUA SORELLA E LA MIA RAGAZZA SONO DA QUALCHE PARTE NEL BOSCO, PROBABILMENTE IN PERICOLO DI VITA, QUINDI TU ORA ALZI IL CULO E VIENI CON ME!” Esplose Chad, afferrando Ryan per il maglione.

“Ok, ok, arriviamo.” Intervenne Kelsi. “Ryan, prendi le nostre torce e tu cerca di calmarti. Vedrai che le troviamo.”

 

Taylor scoppiò a ridere, tenendo tra due dita il mostruoso essere che aveva spaventato a morte Sharpay.

“Eh sì, Evans, dubito che uscirai viva da quest’incontro ravvicinato del terzo tipo.”

“Che…che cos’è?” Domandò Sharpay, tremando come una foglia.

“Un verme.” Rispose semplicemente la mora, sventolando l’animale sotto al naso dell’altra.

“PORTALO VIA!”

Scuotendo la testa, Taylor ripose l’invertebrato a terra e si sedette accanto a Sharpay.

“Ti rendi conto di quanto sei ridicola quando fai così?”

“Non sono affatto…oh, d’accordo. Sì, me ne rendo conto benissimo ma io sono Sharpay Evans, no? La gente si aspetta che io mi comporti così.

“Che vuol dire! Se la gente si aspettasse che tu ti faccia suora lo faresti?

“No, che c’entra?”

“È esattamente la stessa cosa, Sharpay!”

“No che non lo è. Io la mia maschera me la sono costruita da sola…mi piace essere come sono..”

“E non ti senti mai sola?”

La bionda sospirò, appoggiando il mento tra le ginocchia.

“Praticamente sempre.” Ammise, senza trovare il coraggio di guardare negli occhi scuri di Taylor.

E poi la mora fece una cosa che Sharpay non si sarebbe mai aspettata da lei. In uno slancio d’affetto, le lanciò le braccia al collo e la strinse forte, pensando che, forse, anche essere rimaste bloccate in quel posto poteva avere i suoi lati positivi.

“Amiche?” Domandò, tendendo una mano alla bionda.

“Non esageriamo… facciamo affezionate conoscenti.”

“Ci sto!”

“Ah, e…Taylor… dovresti davvero fare pace con Chad. Certo, è il più irritante e noioso nel suo gruppo di idioti irritanti e noiosi… ma sareste perfetti insieme.

“Già…peccato che io e te moriremo ibernate qui e oggi e non avrò mai l’occasione nemmeno di dargli un bacio.”

“SHARPAY! TAYLOR!” la voce di Ryan risuonò improvvisamente da qualche parte sopra di loro, seguita da quelle di Chad e Kelsi, anche loro intenti a chiamare a squarciagola le due latitanti.

Taylor e Sharpay si guardarono per un secondo negli occhi, stipulando un tacito accordo che stabiliva che ciò che era successo nel burrone sarebbe rimasto nel burrone, poi si avvicinarono alla parete più che poterono e si produssero in un grido forte almeno quanto quello provocato dall’innocente vermiciattolo.

“SIAMO QUI!!!!

Pochi secondi dopo, il raggio di una torcia illuminò l’interno della cavità e il viso paffuto di Kelsi apparve sopra di loro.

“Ragazzi, sono qui.” Chiamò la compositrice e, poco dopo, anche Chad e Ryan apparvero con altri due coni di luce fredda.

 

“Mi hai fatto spaventare a morte!” Esclamò Chad, non appena Taylor ebbe raggiunto l’uscita, aggrappata alla corda che il coach Bolton, prontamente avvisato dai ragazzi, le aveva lanciato.

Chad ha ragione, che vi è saltato in mente?” Domandò Ryan alla sorella, mentre Kelsi e l’insegnante guardavano la scena di poco discosti, sentendosi sollevati, ma anche vagamente divertiti.

“È stata colpa mia.” Biascicò Sharpay, in modo che solo suo fratello potesse sentirla.

Ryan la guardò con tanto d’occhi, onde poi posarle una mano sulla fronte.

“Tu che ammetti di essere colpevole? Pay, vai in tenda, subito: tu stai male!”

Sharpay gli fece una linguaccia per poi avviarsi a passo di marcia verso il campo.

“Siamo state davvero fortunate che ci abbiate trovate…siete stati grandi.” Balbettò Taylor, senza osare guardare Chad negli occhi.

“È stata Kelsi a trovarvi…se fosse stato per me e Ryan, probabilmente sareste ancora là in fondo.”

“Beh, però ci avete cercate.”

Tay, ascolta…a proposito dell’altro giorno…”

“Ho esagerato…mi dispiace.”

“E io sono stato un cretino, avrei dovuto ridarvi subito i vestiti.”

“Amici?”

“Neanche per sogno!” Sorrise Chad, chinandosi a posarle un dolce bacio sulle labbra.

 

Continua….

 

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > High School Musical / Vai alla pagina dell'autore: Cara_Sconosciuta