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Autore: gemellina    10/08/2008    22 recensioni
“Sono qui per tradire il mio ragazzo” “Direi che la premessa è allettante!” “Io ti ho detto cosa ci faccio qui, ma tu?” “Niente di particolare! Sono qui per tradire la mia futura moglie.”
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione, Draco/Pansy, Harry/Hermione, Harry/Pansy
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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ape

Camminava a passo di marcia.

Era fin troppo irata.

Da quanto Harry le aveva regalato quel delizioso paio di corna?

Da quanto andava avanti quella storia?

Come si era avvicinato in quel modo alla Parkinson?

Come aveva fatto a reggere due relazioni sessuali?

Ma soprattutto: come poteva essere stata così cieca?

Fiducia.

Lei si fidava di Harry Potter.

Lo conosceva da quando aveva 11 anni e puntando lo sguardo verso il ragazzo biondo che come lei era stato tradito, si disse che forse i suoi canoni di giudizio non avevano mai funzionato realmente.

Draco Malfoy era stato cornificato.

E la sua futura moglie aveva ben deciso di cornificarlo non con un ragazzo normale pescato per strada, ma con Harry Potter, il suo nemico.

L’uomo più imbecille sulla faccia della terra, a detta del biondino.

***

“Iniziamo subito con qualcosa di forte?”, chiese Hermione un po’ esaltata.

“Non credi che sia meglio, meglio per te intendo, iniziare con qualcosa di leggero? Magari una Burrobirra…”

A quelle parole, Hermione scoppiò in una grassa risata.

Draco ovviamente non capì cosa si fosse innescato in lei.

“Malfoy, ho appena visto il mio ragazzo in atteggiamenti inequivocabili con un’altra donna… devo dimenticare quello schifoso aggroviglio di gambe e mani e di sicuro una Burrobirra non sortirà l’effetto desiderato.”

Era stata piuttosto convincente.

Draco Malfoy rise di gusto e avvicinatosi al bancone ordinò qualcosa di forte.

Troppo forte.

“Ecco! E’ così che mi piaci, Malfoy!”

Draco le avvicinò il cocktail che Hermione afferrò e portò subito alla bocca, scolandosene metà.

“Granger. Guarda che non voglio portarti a casa in braccio…”

“Sta tranquillo! Non succederà!”

Quelle parole non erano state convincenti… nemmeno per la stessa Hermione che le aveva appena proferite.

***

Nel medesimo istante Harry Potter stava sbattendosi la testa al muro.

Era rincasato e aveva subito notato l’accappatoio di Hermione abbandonato sul pavimento del bagno.

I suo cosmetici, i suoi abiti, le sue pantofole, il suo profumo… tutto in quella casa sapeva di Hermione.

Era stato un coglione.

Non c’era altra parola per definirlo.

Se mai il suo nome fosse finito sull’enciclopedia, accanto ci si sarebbe trovato: COGLIONE.

Com’era potuto accadere?

Aveva tradito Hermione, la sua amica da sempre, con Pansy Parkinson.

Ma il sesso con Pansy era sublime.

Lei ispirava solo sesso.

“Harry!”

Si voltò, nella speranza fosse Hermione che l’aveva perdonato, perché lui ormai sperava solo in un perdono.

Un perdono che, ovviamente, era solo pura utopia.

“Oh… sei tu!”

“Credevi fossi Hermione?”

“Lo speravo…”, disse amaramente toccandosi nervosamente i capelli.

***

“Un altro giro di Firewisky!”,ordinò Hermione con le guance arrossate e visibilmente andata.

Draco poggiò la testa sul tavolo, anche lui stava per varcare il limite.

“Sai Malfoy… sto iniziando a credere che se Harry mi ha tradita era solo perché non lo soddisfacevo a letto…”

“Sei forse frigida, Granger?”, domandò lui alzando la testa ormai esageratamente pesante.

Lei schioccò la lingua.

“Non credo… ma sai, lui non ha molta fantasia… e così quando mi trovavo in certe situazioni non è che mi scaldassi…”

Parlava a ruota libera, e Draco sapeva che se non avesse avuto tutto quel alcol nelle vene non si sarebbe mai azzardata a parlarne.

Dopotutto era Hermione Granger…

“Pansy a letto è una specie di animale scatenato. Fa di tutto anche se tu non le chiedi nulla.”

Hermione rise.

“Com’è che siamo qui Malfoy?”

Draco chiese spiegazioni con lo sguardo.

“Beh sì… tu dovresti essere a festeggiare il tuo addio al celibato, non dovremmo essere qua a bere come spugne e a parlare delle nostre esperienze sessuali… io… non so, la situazione è strana, credi?”

“Sembra strana, ma non lo è poi così tanto!”

“Cosa intendi dire?”

“Siamo stati traditi.”

***

“Harry, ragiona… tu non la amavi!”

“E tu che ne sai?”

Lei ghignò.

“Se l’avessi amata, davvero, non saresti mai venuto a letto con me!”

Aveva forse ragione?

No, lui amava Hermione, per lui era la cosa più importante.

“NO, SMETTILA!IO AMO HERMIONE!”

Lo urlava con disperazione, perché alla fine non gli era rimasto nulla se non urlare il suo dolore.

“No, non la ami. Hai smesso di amarla quando abbiamo scopato la prima volta.”

Era così, dannatamente, vero.

***

Hermione era totalmente andata.

“Ho voglia di ucciderlo.”

“Granger, hai un posto dove dormire?”

Lei continuava a girare su se stessa con una sigaretta tra le dita.

“No… posso dormire con te?”, chiese, “Io dividevo l’appartamento con Harry e non me la sento di vederlo… lo ucciderei… alla fine scagliare un’Avada Kedavra non deve essere così difficile…”

Lui sorrise amaramente.

“Ti assicuro che lo è!”

“Io… posso dormire da te? So che sono una Mezzosangue e che tu denigri quelli come me, ma…”

La guardò, prima di aspirare una boccata di fumo dalla sua sigaretta.

“Siamo stati traditi entrambi, Granger. So come ti senti e non m’importa del tuo sangue. Quella puttana di Pansy è una Purosangue e mi fa schifo!”

Lei rise di gusto a quelle parole.

“Interessante! Allora per i Mezzosangue c’è ancora una speranza…”

“Solo perché sono stato tradito… non dimenticarlo!”

“No, non lo dimentico!”

Sorrise e bevve ancora dalla bottiglia di vino elfico che aveva ritenuto provvidenziale per la sua saluta mentale.

Guardò un ultima volta il cielo prima di cadere svenuta tra le braccia di Draco Malfoy che pazientemente la portò al suo maniero.

***

Dormiva beata sul letto in cui l’aveva fatta distendere Draco da bravo padrone di casa.

Dormiva pesantemente.

Un sogno senza sogni, perché se avesse sognato… Harry Potter, in quel sogno, sarebbe sicuramente morto.

E mentre lei dormiva sonni beati in caduta libera verso l’oblio, Draco cercava di non pensare a quello che era accaduto solo poche ore prima.

La loro relazione, tra alti e bassi, andava avanti da quando avevano 14 anni, e nonostante tutto non avrebbe mai creduto che Pansy lo avrebbe cornificato con Harry Potter.

Magari poche ore prima che si era inginocchiato per porle la fatidica domanda, lei tornava da una sana scopata e aveva accettato solo perché ormai sarebbe stato uno scandalo non sposarlo.

Era comunque uno scandalo, ma a Draco poco importava di ciò che avrebbe detto la gente… era importante solo quello che pensava lui.

Lo era sempre stato e mai sarebbe cambiato.

Se magari a 14 anni Pansy era solo uno sfogo, alla fine, con il passare degli anni era divenuta la donna che voleva sposare, semplicemente perché l’amava.

Improvvisamente la calma surreale in cui si stava cullando Draco, venne interrotta da una domanda.

“Dov’è lei?”

Draco si volse verso quella voce,e ciò che vide lo fece ridere di gusto.

Harry Potter era in casa sua, con la bacchetta sguainata e lo guardava come se quello che avesse tradito la propria ragazza era lui.

Rise più forte.

“Dov’è lei, mi chiedi?”, disse con calma.

“Sì”

“Perché dovrei dirtelo?”

“Perché… perché Hermione è la mia…”

“…ragazza?Fidanzata? Donna della mia vita?Cos’è?

Harry era confuso.

Con quale diritto ormai poteva chiedere di Hermione?

Dubitava che fosse ancora sua amica dopo ciò che era successo.

Hermione ormai per lui, forse, non era più niente, ma stava dormendo a casa di Draco Malfoy che non era esattamente raccomandabile come essere umano, a detta di Harry e quindi era suo dovere riportarla alla sua vita tranquilla.

“Dimmi dov’è?”, ringhiò e fece per salire le scale, quando Draco lo fermò artigliandolo per un braccio.

“Dove credi di andare?”

“Da lei!”

Draco chinò il capo e ghignò.

“Ok, fai pure.”

***

Che Draco Malfoy si fosse ammattito?

Non ci pensò più di tanto, si limitò a salire le scale, e quando si ritrovò davanti ad una grande porta la aprì.

Hermione vi era distesa e dormiva beata.

Era un po’ come se avesse preso una botta in testa.

“Hermione?”, chiamò piano.

“Uhmm…”, emise lei di risposta.

“Cosa… cosa ti ha fatto questo individuo?”

Hermione spalancò gli occhi come se fosse appena uscita da un incubo, ma fu solo quando si ritrovò a distanza ravvicinata la faccia del suo putrido ex che urlò.

“Tu, cosa ci fai qua? Se c’è qualcuno che mi ha fatto qualcosa quello sei TU!”

Draco ghignò.

Harry Potter aveva una capacità eccezionale per fottersi da solo.

Credo che chiedere venia sia stupido.

Non ci sono scuse.

Ma vi giuro, qui fa troppo caldo, per pensare solamente di aprire Word.

Spero leggiate questo capitolo e mi facciate sapere cosa ne pensate.

Sono davvero lusingata dalle vostre parole, mi avete fatta davvero felice.

Adesso, siccome, le vacanze sono massacranti, tanto per cambiare devo correre.

Un grazie a tutte.

Vi adoro!

Kisses

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