IMPORTANTE: Con
questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare
rappresentazione veritiera del carattere dei Mcfly (e degli altri personaggi della mia storia), nè offenderli in alcun modo.
Capitolo
1.
Giuly’s
POV.
Quando quella sera rientrai in casa mi
diressi nella camera da letto per togliermi finalmente i vestiti con cui ero
andata a lavorare quel giorno. La mia divisa prevedeva tailleur e tacchi
abbastanza alti, quindi dopo ore e ore di lavoro, non vedevo l’ora di liberarmi
da quel castigo infernale che dovevo sopportare ogni santo giorno.
Mi vestii con una comodissima felpa di pile,
rigorosamente celeste (uno dei miei colori preferiti), panta
jazz neri e infine raccolsi i miei capelli, ormai troppo lunghi, in una coda
alta.
Dopo di che mi struccai.
Era davvero rilassante tornare a casa
dopo una giornata di lavoro e curare un po’ se stessi.
Osservai la mia figura allo specchio e
notai che sembravo una bambina. Dalla coda spuntavano mille ciuffetti ribelli,
proprio come quando ero piccola.
Sorrisi rassegnata.
Anche se ormai erano passati dieci anni
da quando mi ero trasferita a Londra, i miei capelli non si erano mai abituati
a quel clima così variabile, che due minuti prima era sereno e due minuti dopo
pioveva.
Ormai ci avevo rinunciato.
Piegai il tailleur che avrei dovuto
usare il giorno dopo di nuovo a lavoro e lo riposi nell’armadio.
Dopo che avevo finito il Liceo, avevo
preso la Laurea in Economia, con
specialistica in Marketing e ricerca del
mercato ed ero entrata nella ditta pubblicitaria a Londra dove lavorava
anche mia madre.
Lei da cinque anni era diventata il Capo
della ditta e aveva assunto il comando della baracca al completo. Quell’anno fu
speciale per lei perché si era anche risposata.
Il suo “nuovo” marito, Robert, era veramente un tipo in gamba.
Già dalla prima volta che lo incontrai
rimasi molto affascinata dal suo carisma, perché sapeva intrattenere le persone
per ore, senza annoiarle neanche un secondo. Così, pochi anni dopo a quel primo
incontro, mi ritrovai a fare da testimone a mia madre il giorno del suo secondo
matrimonio e fu veramente una giornata splendida.
Comunque.. quando presentai il mio
curriculum nella sua ditta, lei mi accettò con più entusiasmo di quello che mi
sarei mai aspettata.
Ovviamente avevo presentato la domanda
di lavoro come tanti altri ragazzi, ma non mancarono voci maligne che dicevano
che mi aveva assunta solamente perché ero sua figlia.
Ma a me di tutto questo poco mi
importava.
Erano ormai tre anni che lavoravo in
quella ditta, ed ogni giorno i miei colleghi mi facevano i complimenti per come
avevo svolto un lavoro o perché avevo sfornato delle buone nuove idee.
Il suono del campanello mi riscosse dai
miei pensieri.
Guardai l’ora e sulla mia faccia si
allargò un sorriso.
‹‹Arrivo!›› urlai.
Sicuramente anche lui era tornato da lavoro.
Andai ad aprire la porta principale e
davanti a me, come avevo previsto, trovai Dougie.
Stavamo insieme da quasi dieci anni e mancavano
solo pochi mesi all’inizio del nuovo anno, il che significava l’arrivo del
nostro prossimo anniversario, poiché ci eravamo dichiarati il nostro amore la
sera di capodanno, pochi mesi dopo che io ero arrivata a Londra.
Lui era ogni giorno più bello. I suoi
dolci occhi azzurri erano il motivo per cui io mi svegliavo ogni mattina. Lo
amavo veramente molto.
Qualche anno prima (solo dopo poco tempo
che stavamo assieme) avevo avuto dei brutti pensieri riguardo a quel legame che
avevo con lui. Avevo paura che mi sarei potuta stancare di lui un giorno o un
altro, ma il tempo mi fece capire che lui era sempre più adatto a me e che a
lui ci tenevo tantissimo.
‹‹Bentornato a casa!›› dissi dopo avergli dato un leggero bacio sulla guancia e
avergli scompigliato un po’ i capelli.
Erano troppo in ordine per i miei gusti.
Lo osservai.
Mi stupiva come quel ragazzo fosse
cambiato così tanto in quegli ultimi anni, diventando un uomo.
In effetti eravamo cresciuti tutti, ma
lui aveva fatto un cambiamento repentino, ed era cambiato davanti ai miei
occhi.
I suoi capelli non erano più biondi come
quando lo avevo conosciuto, ma si erano scuriti e li teneva molto più corti
rispetto ai primi tempi. Ed era alzato molto, tanto che adesso, pure quando
portavo i tacchi, mi sentivo una nanerottola in confronto a lui.
E
pensare che prima eravamo quasi allo stesso livello.
Mi sentivo inutile a confronto della sua
bellezza.
‹‹Ciao a te›› mi disse lui sorridendo e guardandomi con quegli occhi
azzurro cielo.
Sospirai.
Non mi sarei mai e poi mai abituata alla
bellezza del suo sguardo.
Mi bastava osservarli un secondo e
partivo per il mondo di Poynterland.
Era sempre stato così e durante quegli
anni non avevo nemmeno perso quell’abitudine.
Anche adesso, che portava gli occhiali
da vista quando era a lavoro, i suoi occhi rimanevano comunque la cosa che
forse amavo più in lui.
Mi facevano andare il cuore in un brodo
di giuggiole ogni volta che li incontravo.
Io e Doug ci eravamo trasferiti in
quella casa quando mia madre e Robert si erano risposati. È vero che la casa
dove abitavo con mia madre era grande, ma io mi sentivo di troppo e con Doug
era da un po’ che parlavamo di andare a vivere insieme.
‹‹Come è andata oggi a
scuola?›› chiesi curiosa.
‹‹Come al solito›› sorrise lui ‹‹Quei
piccoli mocciosetti mi fanno dannare ogni singolo giorno›› anche se diceva così sapevo quanto ci teneva a
loro ‹‹E poi sono dovuto restare un po’ di più, per via
di un collegio dei docenti.››
‹‹Novità da parte di
Danny?››
Dougie occupava da due
anni e mezzo la cattedra di maestro di Teoria musicale nella scuola elementare
del nostro quartiere.
Per lui era stata una buona occasione
dopo tutte le cose brutte che erano successe e l’aveva subito colta al volo.
Stessa cosa aveva fatto Danny, che
invece occupava la cattedra di maestro di Chitarra, sempre nella stessa scuola
dove insegnava Doug.
Ogni tanto, quando avevo qualche pausa
dal lavoro, andavo a trovarli a scuola e ogni volta che li vedevo in quelle
vesti, non facevo altro che sogghignare.
‹‹Non molte a dire la
verità›› mi rispose lui ‹‹Sempre
la solita vita››.
Mi sorrise, ma poi quel sorriso si trasformò
in un sorriso malizioso.
Conoscevo quello sguardo.
‹‹Com’è che ti sei
cambiata senza aspettare me?›› Chiese in tono
lamentoso.
Sorrisi in risposta al suo sguardo.
Sapevo dove voleva arrivare, ormai lo
conoscevo troppo bene.
‹‹Adesso oltre ai miei
panni, dovremo pensare anche ai tuoi, per la seconda volta..››
mi fece l’occhiolino ‹‹Invece se mi avessi aspettato,
avremmo dovuto pensarci una volta soltanto!››
Mi diede un piccolo bacio sulla bocca e
poi aggiunge più malizioso di prima:
‹‹Ma in fondo non è
un problema! Mi diverto molto quando si tratta di spogliarti!››
Arrossii non poco appena lui ebbe finito
di formulare quella frase.
È vero che eravamo soli in casa e che era
tanto che stavamo assieme, ma mi imbarazzavo ugualmente, qualsiasi cosa avesse
detto.
Poi mi prese tra le sue braccia, come i
cavalieri quando prendono le loro principesse e io automaticamente gli misi le
mie attorno al suo collo.
Iniziò a correre.
‹‹Dougieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee›› urlai.
A volte ci comportavamo ancora come
bambini.
Bambini
un po’ cattivelli però.
Entrato nella nostra camera da letto, mi
posò sul letto e poi si sdraiò sopra di me, iniziando a baciarmi sul collo.
Sapeva come farmi contenta.
A volte mi chiedevo come faceva dopo una
giornata intensa di lavoro ad avere ancora le forze per fare dell’altro.
Continuava a darmi piccoli e rapidi baci
sul collo e poi, si spostò sulla mia bocca, prima con leggeri baci, poi,
approfondendo il nostro contatto e iniziando a togliermi la felpa.
Un brivido percorse la mia schiena,
mentre lo guardai negli occhi e notai che erano pieni di passione.
Ma purtroppo per lui, quella sera la sua
rovente passione dovette raffreddarsi, perché lo squillare del telefono, che si
trovava sul comodino vicino al nostro letto, ci intimò a troncarla lì.
‹‹Non ascoltarlo›› mi disse lui categorico.
Ma dopo che il telefono aveva ripreso a
suonare senza sosta, quindi lo scansai da me e allungai il braccio verso la
cornetta, rispondendo:
‹‹Sì?››
Vidi Dougie
sussurrare un “si?” per farmi il verso, come un bambino piccolo e poi mi fece
la linguaccia.
Così gli accarezzai una guancia con
l’altra mano come per dire “dopo sono tutta tua”, quando mi bloccai, sentendo
chi c’era dall’altro lato della cornetta.
‹‹Giuly sono io!››
La voce di Giovanna mi sembrò eccitata,
ma allo stesso tempo nascondeva un velo di paura.
‹‹Gì dimmi›› dissi io in apprensione.
‹‹Ti ricordi che
oggi avevo quell’appuntamento importan..››
‹‹Si che mi ricordo perfettamente›› la interruppi.
Sapevo esattamente di cosa stava
parlando.
‹‹Beh, credo che sia
andato tutto a buon fine!››
Volevo sapere i minimi dettagli.
‹‹Raccontami tutto››
Doug e la sua passione, avrebbero dovuto
attendere un altro po’ di tempo…
* * *
Per
chi non lo sapesse questo è il sequel di New Life, storia che potete trovare
nella mia pagina.
Eccomi
di nuovo qua. È passato un po’ di tempo dall’ultima volta che ho messo la shot, quindi ho deciso di iniziare a postare il sequel.
Premetto
che i primi capitoli servono a introdurre la storia. Di per sé la trama non è elaboratissima, anche se accadono moltissimi fatti. Sono passati
dieci anni dalla prima storia e i personaggi sono cresciuti.. E anche la
struttura della storia è cambiata. Il punto di vista dei personaggi non sarà
uno soltanto..
Io
sono veramente affezionata a questa storia e ai suoi personaggi e spero che
anche voi la apprezzerete quanto me.
^-^
Non
mi resta che ringraziare chi mi ha commentato precedenti storie:
Kiki91:
eccoci qua! Grazie mille per essere sempre presente *-* Mi fanno sempre piacere
i tuoi commenti. Speriamo che Dougie qua si comporti
un po’ meglio… xD baci
Anaa94_17:
ciao! Eccomi qua! Sono arrivata con il sequel! Spero che ti piacerà!
Saracanfly:
grazie mille dei due commenti che mi hai lasciato nelle storie precedenti..
spero che anche questa ti piacerà!!!
Keloryn:
Carissima *-* sei sempre così gentile quando mi lasci i commenti.. non è che
sei un po’ di parte?? xD mi sono decisa a postare il
sequel hai visto?? Spero che ti piacerà *-*
Rubychubb:
Silvia! Devo ammettere che sono rimasta piacevolmente sorpresa, quando una sera
tornando da lavoro mi sono trovata le tue due immense recensioni. Le ho lette
con molto piacere e sono stata molto contenta di quello che mi hai scritto. Spero
che ti piacerà anche il sequel, sempre se vorrai seguirmi. Grazie infinite,
davvero!!! <3
x_blossom_x:
eccula lei *-* Forse non lo leggerai mai questo
ringraziamento o forse si.. io comunque non ti dico che lo scrivo xD Grazie mille per il commento alla shot.
Tu afferri sempre tutto quello che c’è da afferrare, conosci i miei personaggi
e le mie storie quasi quanto me e questo non può fare altro che farmi piacere. Che
dire, so già come la pensi sul sequel, quindi mi dileguo con un semplice grazie.
Per
le persone che leggono solamente e che hanno intenzione di seguire anche il
sequel, dico grazie anche a loro, anche se avere qualche commento in più nel
sequel mi farebbe piacere…
^-^
Alla
prossima.