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Autore: Mirella__    15/06/2014    2 recensioni
Gioia è una ragazza solare, allegra, una ventiseienne che del mondo ha visto un po' e alla quale quel po' è bastato.
Dory è una tipa, qualcuno con cui ci si diverte e Jonathan, il suo ragazzo, la adora, chissà perché poi! Non riesco a capire come possa esistere qualcuno di così folle da beccarsi mille lividi pur di stare con qualcuno. Lei dovrebbe smetterla di farlo finire in tanti guai... prima o poi.
Alice è... beh, lei è Alice, la bellissima e schifosamente ricca ragazza desiderata da tutti e che, al tempo stesso, nessuno vorrebbe. La ragazza che quando passa davanti a una coppia è capace di creare litigi grazie al suo passo sensuale e al suo profumo di rose.
“L'hai guardata! Ti ho visto!” Dice lei.
“Ma no! Certo che no!” Si difende lui.
E io? Io chi sono? Io sono solo la burattinaia che tira i fili di questa storia complicata.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Nono Capitolo

Londra


La valigia era pesante, Gioia odiava trascinarla da un posto all'altro, specie con il caldo che soffocava non solo il respiro, ma anche la voglia di fare altro che non fosse buttarsi in una piscina e non muoversi più di lì per almeno i prossimi duecento anni.

Per poco non arrivò col culo a terra quando, incasinata com'era tra bagagli, mappe e quant'altro, cercò di sollevare il tutto per salire sul taxi.

Alice alle sue spalle, occhiali da sole e cappello di paglia calato a celar il viso, si guardava attorno con aria curiosa, intenta ad osservare la frenetica vita di Londra che sembrava concentrarsi tutta lì, in quell'aeroporto, dove ognuno teneva un passo affrettato e qualcuno correva per afferrare il suo volo.

Ti sarei grata se mi dessi una mano, sai?” La rimproverò sarcasticamente Gioia, già alterata non solo dal menefreghismo della compagna, ma anche dalle occhiate che Alice riceveva dalla maggioranza dei ragazzi che passavano di là, tuttavia la modella rimase tranquilla e nonostante l'espressione stravolta della sua ragazza, non poté trovarla che buffa mentre cercava di occuparsi di lei come doveva un “vero uomo”.

Avevi detto che io non avrei mosso un dito per tutto il viaggio”.

Gioia la guardò male: sì, glielo aveva detto, ma non pensava che andando a Londra avrebbe beccato proprio il giorno in cui il sole aveva deciso di mostrare che poteva far arrivare anche lì la temperatura a ventisette gradi, se si impegnava.

Alice rise nel modo che più, sapeva, infastidiva la sua compagnia.

Gioia alzò gli occhi al cielo e sbuffò quando sentì il sudore che faceva aderire la maglia sintetica al suo corpo.

Non era una vacanza quella! Era una punizione!

E in effetti Gioia stava ancora scontando la pena che Alice aveva scelto per lei: essa era costituita da tante piccole ripicche che avrebbero mandato presto all'aria il minimo autocontrollo che Gioia aveva acquisito in quelle due settimane.

Alice non aspettava altro che quel momento: ormai si era stancata di vedere la sua compagna con quell'atteggiamento da sottomessa che poco le si addiceva.

La aiutò a mettere i bagagli in auto, poi si sedette e la tirò su di sé, regalandole un bacio a fior di labbra.

Gioia in un primo momento aveva cercato d'allontanarla, ma si trattava di Alice e non le resisteva; triste verità.

Sai che sei perdonata, vero?”

Gioia sospirò e si passò una mano tra i capelli, imbarazzata dall'espressione indecifrabile del conducente.

Sì più o meno”. Poi si rivolse all'uomo che aspettava istruzioni. “Dobbiamo andare a...” guardò per un po' la cartina, rinunciando ad interpretarla e limitandosi ad indicare la zona.

Non rispose alla domanda di Alice in modo più completo e il viaggio fu fatto in un silenzio tombale.


Gioia girò le chiavi nella toppa e aprì la porta, non appena lo fece, due furie le si lanciarono contro.

Che ci fate voi due qui?” Chiese sorpresa e divertita nel vedere una Dory stravolta e un Jonathan in abito da sera.
Approfittiamo del fatto che Alice sia ric...” stava per dire il ragazzo, beccandosi un'occhiataccia da parte della sua ancora inconsapevole futura sposa. “Ok, il biglietto aereo lo abbiamo pagato noi, Alice ci ha offerto una stanza in questo hotel però...”

L'interpellata alzò gli occhi al cielo. “Solo per i tuoi programmi, non per altro. Vedi di fare le cose per bene”. Si limitò a dire, trascinando dentro i bagagli: Gioia voleva portarli fino in camera, cercando di dimostrare ancora una volta la sua mascolinità, mal per lei aveva già le braccia a pezzi una volta arrivate all'ascensore e i “te l'avevo detto” riferiti al fatto che avrebbe fatto meglio a delegare il compito a chi di dovere erano stati essenziali.

In realtà, Gioia, ci sarebbe una cosa. Vogliamo farci perdonare”.

Jonathan si morse le labbra per evitare di correggere Dory. Lui in fondo non aveva fatto nulla di che, tuttavia era meglio tacere se non voleva passare la notte sul divano.

La rossa frugò nella sua borsa fino ad estrarne un quaderno. Il codex alearum.

Gioia la guardò male, quel quaderno aveva messo in pericolo la relazione tra lei e Alice.

Aspetta, già Jonathan e Alice sanno quel che voglio fare”. Si affrettò a dire Dory prima che l'altra la mangiasse viva.


Sei pronta Gioia?” Chiese Dory.

Teneva in una mano il loro quaderno e nell'altra, posta sotto di esso, aveva un accendino.

Pronta”. Affermò Gioia, guardando poi il quaderno che piano piano prendeva fuoco.

Venne gettato nel camino della lussuosa stanza dell'hotel.

Alice ridacchiò.

Questa è la fine dei tuoi anni di festini”.

Gioia le cinse la vita in un delicato abbraccio. “Ora iniziano i guai seri. Pensa che dovrò dire a mia madre di te”.

Dory quasi si soffocò con la sua stessa saliva e disse dopo molti tentativi: “Dille che hai i soldi! Piangerà da un occhio soltanto”.

Beh tesoro,” la interruppe Jonathan mettendosi in ginocchio davanti a lei. “Se bruciare il quaderno significa per Gioia il dire addio alle sue notti d'avventura, forse vuole dire la stessa cosa anche per te. Quindi... sposami!” Le sorrise, mostrandole l'anello che aveva tormentato fino ad un attimo prima, quando Dory era fin troppo concentrata sul quaderno per badare a ciò che Jonathan stringeva tra le mani.
Il ragazzo aveva mandato all'aria una serata di preparativi, eppure era sicuro che non gli sarebbe mai capitata occasione migliore.

Lei fece un urletto stridulo, poi gli diede uno scappellotto sulla testa.

E questo che significherebbe?” Chiese Jonathan perplesso. “Forse... un no?”
No! Amore, scusami! L'abitudine!” Rise Dory, baciandolo con foga e facendosi mettere l'anello.

Jonathan era più confuso per come lo aveva chiamato. In tutti quegli anni il soprannome più dolce che gli aveva affibbiato era stato “adorabile rompiscatole”.

Amore?” Trovò infine il coraggio di chiedere.

Dory lo baciò ancora. “Non farci l'abitudine, stavolta è un'occasione speciale”.

E mentre quei due si guardavano con la felicità di chi aveva appena sigillato un'unione, Gioia si sporse a dare un bacio sulla punta del naso alla sua Alice.

So che mi hai perdonata, ma adesso mi sono perdonata anche io. Ti amo, Alice”.

La donna carezzò col dorso della mano la pelle delicata del suo viso e le sorrise come non aveva mai fatto. “Ti amo anche io, Gioia”.


Fine


Angolo dell'autrice

E' sempre strano arrivare alla conclusione di una long e le parole noto che vengono spesso a mancare in queste ricorrenze.

Ho notato che le visualizzazioni dal primo capitolo all'ultimo prima di questo non sono diminuite precipitosamente e che sono riuscita a coinvolgere costantemente i lettori e di questo non sarei potuta essere più felice.

Un ultimo ringraziamento va sempre a Darcon21 che mi ha seguita fino alla fine, ma anche a chi ha messo in una delle tre liste una delle mie prime originali.

Questa storia partecipa al contest “Pack up the louie!” E probabilmente avrà una rivisitazione che cancellerà molte delle imperfezioni che forse avrete notato da un capitolo all'altro.

Cos'altro dire?

Tyler è arrabbiatissimo per esser rimasto indietro, anche lui voleva andare a Londra! Diciamolo che è un po' il sogno di tutti, ma va beh, può consolarsi con il suo bel parrucchiere!

Alla prossima!

Mirella__
  
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