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Autore: Placebogirl_Black Stones    21/06/2014    8 recensioni
Un'isola che racchiude in sè l'essenza stessa delle spade, armi forgiate da grandi maestri del passato che aspettano solo di trovare un padrone che gli renda onore.
Fra queste, una spada maledetta, capace di sprigionare dalla propria lama il male più oscuro, rendendo chi la brandisce un assassino assetato di sangue.
Una leggenda che diviene realtà per l'ennesima volta nella storia dei grandi guerrieri.
Riuscirà il giovane spadaccino a non soccombere all'anima della spada, o sarà lui ad essere sottomesso?
C'è una sola cosa che potrebbe fermare la furia della lama maledetta: una ragazza dai capelli rossi...
** Fanfiction partecipante alla Settimana Zonami indetta dal Midori Mikan **
Genere: Introspettivo, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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JUUCHI FUYU: LA LEGGENDA DELLA SPADA MALEDETTA




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- Perché questa spada è maledetta…-

Alzò un sopracciglio a quelle parole, più per lo scetticismo che per la sorpresa.

Sapeva dell’esistenza di spade maledette, lui stesso ne possedeva una, ma era sempre stato restio a credere troppo a quelle leggende.

Anche a Logue Town, quando il proprietario del negozio lo aveva avvisato della sfortuna che incombeva sulla Sandai Kitetsu, lui aveva comunque voluto testare la sorte.

Era convinto che fossero le spade a scegliere il proprio padrone, al quale sarebbero sempre state fedeli.

 

- Sono tutte sciocchezze!- rispose convinto al negoziante.

- Vorrei che lo fossero figliuolo…- replicò sconsolato l’anziano signore - A quest’ora quella spada sarebbe già uscita da un pezzo dal mio negozio…-

- Forse nessuno la compra perché la mette qui in mezzo a questo mucchio di ferri vecchi- gli fece notare.

- No, non è così. Un tempo questa spada era esposta in vetrina insieme alle altre di alto valore. Ma quest’isola è la patria delle lame, e qui tutti conoscono alla perfezione la storia che sta dietro ogni singola spada. Qui sono nati e morti i migliori fabbri del mondo. Tutti sanno di questa spada maledetta, e i pochi visitatori che non lo sanno vengono subito persuasi dalle parole della gente del posto. Mi è capitato parecchie volte di riuscire a venderla a sconosciuti, per lo più pirati, ma appena venivano a sapere della maledizione riportavano indietro la spada infuriati, minacciandomi di morte. Così, dopo anni che la tenevo esposta in vetrina, ho capito che l’ultima speranza che avevo di liberarmene era confonderla in mezzo alle spade di poco valore. Ed ecco spiegato il perché l’hai trovata lì - concluse.

 

Non gli sfuggì l’espressione addolorata che si era dipinta sul suo volto, segno che il fatto di avere quella spada nel suo negozio lo preoccupava non poco.

Forse lui stesso temeva di essere vittima della maledizione.

Scemenze.

Si chiedeva come potesse la gente credere a tali assurdità, a leggende raccontate ai bambini per spaventarli.

Ma forse era il suo cinismo a fare di lui un uomo incapace di credere a tutto ciò che i suoi occhi non vedevano.

 

- E quale sarebbe la maledizione che incombe su questa spada?-

 

Si voltò stupito, aspettandosi tutto meno che questo.

Nami era davvero interessata ad ascoltare le cialtronerie di un nonnetto, per di più su una spada?!

Ma cosa diavolo le era preso tutt’ad un tratto?!

Perché era così interessata?

Che stesse tramando qualcosa?

In fondo quella spada valeva parecchi berry nel suo prezzo originale, e lui sapeva quanto Nami diventasse calcolatrice se c’era di mezzo il denaro.

 

- Vedi, molti anni fa su quest’isola era attivo un fabbro fra i più abili che si fossero mai visti: il suo nome era Muramasa  Sengu. Le sue spade erano insuperabili in fatto di qualità della lama, potevano tagliare qualsiasi cosa. Ma il problema era che Muramasa era un tipo piuttosto violento, con una vena di follia che si diceva trasmettesse alle sue spade, tanto da imprimere nel guerriero che la brandiva un’insaziabile sete di sangue. Qualcuno affermava  addirittura che lo stesso Muramasa pregasse gli dei affinché le sue spade fossero portatrici di distruzione, e questi imprimessero nelle armi uno spirito sanguinario che poteva essere placato solo con l’omicidio o il suicidio di colui che la impugnava. Numerose sono le storie di guerrieri caduti vittima della maledizione delle spade di Muramasa, tanto che furono bandite. Tuttavia, continuarono a restare in circolo sotto falsi nomi, o venivano prodotte in segreto da chi ne faceva richiesta. Le spade rimaste fino ad oggi sono tutte invendibili, perché la maledizione si è tramandata nei secoli. E questo è tutto - si strinse nelle spalle.

- Quindi sta dicendo che questa spada vale un sacco di soldi perché è opera di un fabbro leggendario ma che non può venderla al suo prezzo perché nessuno la comprerebbe a causa della presunta maledizione?- volle essere sicura di aver capito bene Nami.

- Esattamente- confermò il venditore.

 

Ecco, come non detto.

Non le importava nulla della storia, voleva solo delucidazioni sui quattrini.

Quella storia lo stava annoiando, era sceso dalla nave per vedere delle spade e non per ascoltare le favole di un vecchietto.

 

- Sono solo un mucchio di sciocchezze- intervenne serio.

- Perché dici così figliuolo? Come ti dicevo sono molti i guerrieri caduti per mano delle spade di Muramasa- insistette l’anziano.

- Glielo spiego subito- ghignò soddisfatto, pronto ad esporre la sua teoria.

 

Sotto lo sguardo attento del negoziante e della stessa navigatrice, estrasse dal fodero la Sandai Kitetsu, mettendola in bella mostra davanti ai loro occhi.

L’anziano signore sgranò gli occhi, rendendosi subito conto di cosa si trattasse.

 

- La vede questa? Credo sia una spada molto simile alla sua. Anch’essa è stata forgiata da un fabbro le cui spade venivano considerate maledette. Io combatto con quest’arma da anni ormai, e non ho perso un solo scontro. Devo ammettere che all’inizio è stato difficile padroneggiarla, ma con tanta pratica ci sono riuscito alla perfezione. Direi che è sufficiente come prova per dimostrare che le storie di spade maledette sono tutte fandonie - concluse soddisfatto, riponendo la Sandai Kitetsu nel fodero.

- Sei…davvero in grado…di padroneggiare quella lama…?!- faticò a parlare il venditore, ancora scioccato.

- Vuole una dimostrazione?- lo fissò serio, mettendolo in soggezione.

- N-no, no, ti credo sulla parola ragazzo! Se sei qui a parlarne è perché stai dicendo il vero!- scosse le mani intimorito.

- Bene. Se non c’è altro noi andiamo- porse nuovamente la spada in mezzo al mucchio, dando le spalle all’anziano.

- Aspetta un attimo!- lo fermò quest’ultimo.

- Che c’è ancora?-

- Non saresti intenzionato a comprare questa spada? Visto che sei già riuscito a maneggiarne una, deduco che tu sia un ottimo spadaccino e che possa arrivare a maneggiarne anche due!-

- Mi spiace, ma la tua offerta non mi interessa. Io combatto con tre spade, non saprei che farmene di una quarta-

- Te la vendo per ancora meno del prezzo che vedi ora!- insistette, ma la sua suonava più come una supplica che come desiderio di denaro.

- Ti ho già detto che non mi interessa- ripeté.

- La compriamo!- intervenne decisa Nami, lasciando muti entrambi.

 

Ora non aveva più dubbi: era uscita fuori di senno.

Lei che comprava una spada?!

Lei che scialacquava il suo prezioso denaro in un arma che non era nemmeno capace di usare?!

Ma le aveva dato di volta il cervello?!

 

- Che cosa?!- esclamò inebetito - Ma perché la vuoi comprare?!-

- Perché è un affare- rispose come se fosse la cosa più naturale del mondo.

- Ma che stai blaterando?!-

- Ci sta offrendo una spada che vale milioni a una somma ridicola. È un occasione da non perdere!-

- E cosa dovremmo farcene poi?-

- Semplice: la rivendiamo- sorrise con aria furbetta.

- Ma allora non hai capito niente di quello che ti ha detto! Qui tutti sanno che quella spada porta sfortuna, nessuno vorrà comprarla solo perché gliela vendi tu!-

- Infatti non voglio rivenderla qui. Rifletti: noi non staremo su quest’isola per sempre, appena si sarà magnetizzato il logue pose ripartiremo. Sulle altre isole è difficile che qualcuno sappia per filo e per segno la storia di ogni spada, e abbiamo maggiori possibilità di poter rifilare la spada a qualcuno per una cifra più alta di quella con cui l’abbiamo acquistata. A meno che tu non decida di tenerla…-

- Immaginavo che dietro a tutta questa tua voglia di comprarla ci fosse di mezzo il denaro. Figurarsi se tu spendi soldi per una spada!- incrociò le braccia, assumendo un’aria da sapiente. 

- Gli affari sono affari, che si tratti di spade o di qualsiasi altra cosa- lo snobbò, voltandosi in direzione del proprietario del negozio - Allora? Che ne dice? Si può fare? Lei si libera di questa spada e anche noi ci guadagniamo qualcosa- gli fece l’occhiolino.

- Va bene! Accetto!- sorrise felice, finalmente sollevato di non avere più quell’arma fra i piedi.

- Però voglio un piccolo sconticino, altrimenti non se ne fa nulla!- precisò.

- Tutto quello che vuole!-

- La voglio alla metà del prezzo di adesso. Anzi no! Me la dia per 50 berry!- sorrise fiera della sua avarizia.

- 50 berry…?! Ma sono un po’ pochi…- osò lamentarsi il vecchietto.

- 50 o se la tiene!- affermò decisa-

- No, no! Va bene, e 50 sia!- accettò.

- Perfetto!-

 

Fu così che arrivarono ad entrare in possesso della presunta spada maledetta.

Dopo averla avvolta in un drappo color porpora per evitare loro le occhiatacce della gente, l’anziano proprietario li osservò uscire dal negozio, riversandosi nelle strade della città.

 

- Non credevo te ne saresti mai liberato, invece mi hai sorpreso!- esclamò una voce alle sua spalle.

- Oh, cara, sei tu- si voltò a salutare la consorte, che era solita restare dietro nel ripostiglio del negozio ma sempre vigile e attenta a ogni vendita - Sì, finalmente. Però mi dispiace per quei due giovani, in parte gliel’ho venduta con l’inganno…- abbassò la testa.

- Ma quale inganno e inganno!- lo rimproverò la donna - Tu gli hai raccontato le cose come stavano, e la ragazza ha insistito per comprarla lo stesso! È stata una sua decisione, tu non l’hai di certo obbligata!-

- Sì ma…-

- Ma niente! Di che ti preoccupi?! Sono solo due pirati che si spacciavano per turisti!-

- Sono così giovani…E se succedesse loro qualcosa?-

- Adesso non farti prendere dai rimorsi! Hai fatto quello che dovevi fare! Se gli avessi detto che quella spada è la più pericolosa fra tutte quelle forgiate da Muramasa, a quest’ora l’avresti ancora nel negozio!- fece la voce grossa, sparendo di nuovo nel ripostiglio.

 

Con i rimorsi sulla coscienza e un groppo alla gola che non voleva saperne di sciogliersi, rimase a fissare quello spazio ormai vuoto nell’angolo in cui giaceva la spada.

Non gli ho nemmeno detto il nome…” pensò fra sé e sé.

Juuchi Fuyu.

Questo era il nome della spada.

“Diecimila Inverni”

Proprio come il gelo che stava per cadere lento e inesorabile su coloro che ne erano appena entrati in possesso.

 

 

 

ANGOLO DELL’AUTORE

Eccomi, procedo a rilento ma non mi sono dimenticata di nessuna delle storie che ho in corso!
Metto alcune note come è giusto che sia.
La storia che ho raccontato di Muramasa e tutto quello che il vecchietto del negozio ha detto a Zoro e Nami è realtà, per quanto reale possa essere. Nel senso che è una leggenda che esiste veramente in Giappone, e quindi non frutto della mia fantasia. Io l’ho solo usata per creare questa fic ricamandoci intorno.
Anche il nome della spada è reale, la Juuchi Fuyu fu davvero creata da Muramasa. Poi nei prossimi capitoli narrerò una leggenda che riguarda quest’ultima direttamente.
L’unica cosa non reale ma di mia invenzione è il fatto che fosse la spada più potente mai creata da Muramasa. In realtà tutte le spade di questo fabbro avevano lo stesso valore e lo stesso “grado di maledizione”.
Passando al capitolo…Credo sia la prima volta che mi piace discretamente quello che ho scritto. Credo sia il capitolo più riuscito fin ora, forse per merito della leggenda. Spero sia piaciuto anche a voi, se volete lasciarmi un piccolo commento è sempre gradito!
Baci
Place

P.S. Ho cambiato la mia bio sul profilo onde evitare di fare nuovamente angoli autore stratosferici. Sarei grata se andaste a dare un’occhiata. Grazie in anticipo.

   
 
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