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Autore: magic mellah    23/06/2014    3 recensioni
Scritta con _Met_ | presenza di due nostri OC | horror | yaoi
Mamoru/Touko | Reina/Hiroto | Shuuya/Shirou | Kidou/Fudou | Mahai/Atsuya |
Tredici ragazzi affittano una casa per una settimana, dove dieci anni prima si era svolto un omicidio di massa.
I tredici incominciano a vedere fantasmi, pozze di sangue per terra, e scritte strane sui muri. E qualcuno verrà anche impossessato.
Tratto dal settimo capitolo:
Un palmo. O meglio, una mano. Il segno di una mano, tinta di rosso. Forse qualcuno che aveva bisogno di aiuto, molto probabilmente.
Era piccola. Sicuramente apparteneva ad una bambina.
Vi erano anche dei capelli neri, color pece, molto lunghi.
Genere: Horror, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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•  capitolo dieci.
 

Kidou corse, era nel corridoio della casa, e sembrava non terminare mai. Urlava, ma nessuno lo accorreva, non c'era nessuno lì, pronto ad aiutarlo, come sempre. Non sapeva da cosa era rincorso precisamente, aveva visto solo una figura spettrale, che all'improvviso lo aveva preso, e incominciato a soffocare, ma si era riuscito a liberare. E correva ancora, senza mai fermarsi, o almeno ci provava.
Cadde rovinosamente per terra; era inciampato in qualcosa. Cercò di alzarsi, ma non ci riusciva, era affaticato, e si muoveva lentamente. Guardò cosa aveva fermato la sua corsa, e vide il corpo di Akio per terra, morente. Non riusciva a capire se era vivo o morto, molto probabilmente era tra l'incudine e il martello, molto probabilmente era tra vita e morte, molto probabilmente stava morendo... 
Lo vide lì, per terra, fragile, con tutto il corpo sporco di sangue (del suo sangue!), e Kidou intanto aveva incominciato a strisciare per terra, lontano da lui, spaventato, terrorizzato. Cercò di pensare che fosse solamente un'orribile visione, che fosse solo frutto della sua immaginazione, o almeno in cuor suo lo sperava. 
«Kidou... ti prego, non lasciarmi qui, Yuuto... aiutami, ti prego...» respirava lentamente, in modo affannato; gli si avvicinò, con gli occhi pieni di lacrime. Non voleva rivederlo morire, non voleva. E all'improvviso quando abbassò lo sguardo sul pavimento, vicino a Akio, vide che un'altra pozza di sangue si stava formando, vide che la maglia bianca si faceva sempre più rossa. Ogni secondo la macchia si espandeva.
... Stava morendo?
«Akio!» Kidou si svegliò sudato. I capelli erano bagnati, e lo stesso valeva per la maglietta. Non aveva sudato così tanto mai in vita sua. «... Era solo un brutto sogno, un bruttissimo sogno.»
Però anche Yuuto quella notte scomparse, come la maggior parte dei ragazzi, e appena Rie, Mahai, Nagumo, Atsuya e Suzuno si svegliarono, capirono che anche lui era andato.




I ragazzi erano tutti nella cucina, seduti a quel tavolo ormai troppo grande per quattro ragazzi, quel tavolo che all'inizio della settimana era pieno, sia di mangiare che di persone, mentre ora era così enorme. 
Mahai aveva i capelli mossi ancora più spettinati del solito, molto spettinati, così come Atsuya, e quasi sembrava faticavano a star in piedi i due. Nagumo guardò l'orologio, che segnava le nove. Sì ricordò che quello era l'ultimo giorno nella casa, e che proprio alle cinque di pomeriggio si sarebbero aperte le porte, e sarebbero potuti fuggire dalla casa. Anche il rosso aveva un aspetto stanco, ed era fin troppo nervoso e stressato.
Suzuno invece non aveva parlato neanche una volta, e non era chissà che di strano, ma almeno quando vedeva qualcuno si degnava di salutarlo, specialmente Momoko. E beh, Rie aveva un'aria stanca, stanchissima. Preoccupata. E aveva delle profonde occhiaie, segno che non aveva dormito neanche un po' quella notte.  (aveva pianto così tanto, che si notava fin troppo, dagli occhi rossi).
Quasi nessuno aveva toccato cibo, se non per Momo, che stava divorando il piatto. Lei in qualunque situazione riusciva a mangiare, anzi, il cibo sembrava quasi calmarla. 
«Ehi, Mahai, le mangi quelle fette biscottate?» chiese alla ragazza che stava di fronte a lei, e che non accennava a parlare, ma solo a fissare Atsuya preoccupata. La ragazza non ascoltava, tanto che era assorta nei suoi pensieri.
«Mahai, ti ho chiesto se mangi quelle fette biscottate!» replicò la ragazza, che per la seconda volta venne ignorata. Lo richiese una terza volta, e di nuovo venne ignorata, così se ne andò al piano di sopra, lasciando i ragazzi in cucina. 
Rie in quel momento non era l'unico in uno stato confusionale, perché tutti erano più o meno turbati da qualcosa -o anche qualcuno-. La profezia il secondo giorno aveva rivelato che solo quattro ragazzi sarebbero usciti dalla casa vivi, e tutti volevano continuare a vivere, ovviamente, però non accettavano l'idea che un altro di loro sarebbe morto, visto che Yuuto ormai era morto, ed erano rimasti solo in cinque. Ma alla fine Hiroto era morto, e così una parte di lei.




Purtroppo, i cinque ragazzi avevano capito che qualcuno si sarebbe dovuto sacrificare, perché anche se scoccarono le cinque, la porta era sempre chiusa, non si apriva. E Nagumo decise di fare questo sacrificio, non era triste, preoccupato per la sua morte, spaventato, non provava nulla. In fondo, lui sarebbe morto entro un anno. Gli rimaneva poco da vivere. 
Prima di morire aveva un sorriso sulle labbra, sarcastico, triste, quasi felice; non avrebbe più rivisto i suoi amici, ma era contento, perché si sarebbe sacrificato per loro, e non c'era cosa più bella che sentire di aver protetto le persone a cui voleva bene. 
Era morto, il corpo era scomparso, e la porta aperta.




Un mese dopo...

«Rie, ti sono venuta a portare questi cioccolatini, guarda! Sono i tuoi preferiti, erano i tuoi preferiti...» disse Mahai porgendoglieli, e la ragazza li afferrò. I tre ragazzi -Suzuno, Atsuya e Mahai- uscirono dalla stanza, e parlarono tra di loro.
Nessuno se l'era passata bene usciti dalla casa; Atsuya dovette stare due settimane senza camminare, a letto, Suzuno era stato tre settimane all'ospedale, perché a quanto pare si era ritrovato più stanco del solito, e pieno di tagli profondi, mentre Mahai fino a qualche giorno prima era stata dallo psicologo, cercando di superare la morte del fratello.
«Allora Fuusuke, alla fine che hanno detto i dottori?» il ragazzo nominato si sedette su una poltroncina di pelle.
«Non recupererà più la memoria, a quanto pare lo shock e i tagli profondi in testa che aveva, non le hanno fatto recuperare la memoria. Doveva essere una cosa momentanea, ma... molto probabilmente non ricorderà nulla.»
«Gli diremo però la verità, vero? Della casa, che il fratello è morto... gli diremo tutto?» chiese Atsuya, ai due.
«Glielo diremo... è suo diritto sapere che è successo.»
«Ah, Suzuno, abbiamo una notizia da darti io e Mahai.» Fuusuke li fisso, notando che i due diciassetteni si guardavano in modo complice, e fece un debole sorriso, vedendo la mano di Atsuya posarsi sulla pancia della ragazza.
«Sto aspettando un bambino.» trillò la ragazza, contenta. «E tu, Fuusuke-kun, quando ti deciderai a rifarti una vita?» la ragazza si riferiva alla sua ex -ormai, visto che non ricordava nulla- migliore amica.
«Sono contento per voi due... scommetto che i vostri fratelli sarebbero contenti e già farebbero festa. O meglio, Tsunami prima rimarrebbe sconvolto e poi farebbe festa.» disse, ignorando la domanda della ragazza. 
«Con permesso, vado un attimo a portare una cosa a Momo.» disse Mahai, e entrò nella stanza della ragazza, e la salutò di nuovo.
«Tieni Momo, questa è per te...» gli diede una foto, raffigurante due ragazzini delle medie.
«Siamo io... e insomma, il ragazzo che mi viene sempre a trovare... Fuusuke?»
«Sì, e ti dico una cosa... lui ti vuole tanto, ma tantissimo bene.» rise, e uscì dalla stanza.
Da quando erano usciti da quella casa, sapevano che la loro vita non sarebbe stata più normale. Sarebbe cambiato, tutto. 




10 anni dopo - epilogo.

«Tenma, sei sicuro che qui non ci sono animali selvatici?» chiese Hamano.
«Sicurissimo! Dai, accampiamoci qui, muoviamoci a mettere le tende prima che venga sera!» disse Tenma, che moriva di freddo. Dopo aver messo le tende, accesero un fuoco, e tutti i ragazzi lì presenti gli si sedettero attorno.
«Sapete ragazzi... conosco una storia, che pare è accaduta qui vicino, se non in questo punto.» ghignò Masaki, e tutti lo guardarono. Aveva un'aria quasi inquietante, e quasi tutti i presenti si spaventarono, sentendo quelle parole e vedendo la sua faccia.
«E sentiamo questa storia.» disse Kyousuke, per niente intimorito.
«Allora, dieci anni fa vennero qui tredici ragazzi. C'era una casa, che poi fu abbattuta, proprio in questo punto... quando questi ragazzi andarono in questa casa, incominciarono ad accadere cose strane, a sentire voci di una delle quattro persone sopravvissute. Strani rumori, visioni, del sangue che compariva misteriosamente sui muri e i pavimenti, un ragazzo che fu impossessato da uno spirito, e uccise delle persone, per poi ritornare normale... e...» si fermò, sentendo uno strano rumore, quasi sinistro.
«Cos'è stato?» chiese Minamisawa.
«Io ho sentito un urlo provenire da quella parte.» disse Shinsuke, indicando una parte della foresta.
«Kurama è andato a raccogliere della legna, proprio da quella parte.» disse Tenma.
Shinsuke si alzò, pronto a dirigersi verso la foresta, proprio dove Kurama era scomparso pochi minuti prima, e da lì fu terrore.





met e mellie corner.
buonday guys, alloraaa, mi sono resa conto che avevo un bel po' di storie in sospeso, dunque ho deciso di finire almeno questa. in realtà, questo finale l'ho scritto cinque o sei mesi fa, e c'erano due versioni. ma se leggete la prima era una cosa da far venire le carie ai denti. tutti che si salvavano a vicenda, e vabbé. dunque ho deciso di dire solo chi si sacrificava, per non fare un casino. io mi sono immaginata, che anche se tutto fosse finito, la casa abbattuta, beh, ho pensato che poteva ripetersi di nuovo la storia della casa. (senza casa, lol).
alla fine ho pure pensato che fosse più giusto rimanere il finale di mesi fa, invece di cambiarlo. lo so che probabilmente forse era meglio riscrivere tutto, ma non me la sentivo. adesso vado c: fateci sapere se ci sono errori, eh (?)

mellie e met.




   
 
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