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Autore: criptica    25/06/2014    8 recensioni
La band femminile più famosa del momento.
La band maschile che ha conquistato il mondo.
Rough Diamonds, rivali delle Little Mix.
One Direction, amici delle Little Mix.
Cosa succederebbe se si ritrovassero a dover collaborare?
Tratto dal prologo: "Tutti urlarono e ne ero certa, la sensazione che provai, sarebbe rimasta indelebile nel mio cuore per tutta la vita".
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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YOU, ME…US

 
 
17. LOVE ME
 
“Kiss me like you wanna be loved”
Ed Sheeran



 
PER PIACERE LEGGETE LO SPAZIO AUTRICE è IMPORTANTE!!
 
ZOE
 
Dopo i primi tre concerti a Los Angeles, che erano stati un successo grandioso ed emozionante, ci eravamo spostati a San Francisco per le successive due tappe del tour.
L’atmosfera che si respirava tra i membri di entrambe le band e la troupe di tecnici e collaboratori che si impegnavano a far riuscire il nostro tour alla perfezione era allegra e carica di energia e divertimento e i fans che incontravamo per le strade della città o che ci accoglievano nelle arene o fuori dai nostri alberghi erano calorosi e meravigliosi come nessun altro al mondo. Riuscivano sempre a stupirci e a farci sorridere e non potevamo chiedere di meglio.
In previsione di quella sera, ci ritrovavamo tutti nel luogo del concerto per il soundcheck e mentre i tecnici terminavano di controllare che tutto fosse al proprio posto, noi ragazzi ci prendevamo qualche minuto di relax nell’area riservata appositamente per noi.
Harry era seduto vicino a me e circondava le mie spalle con un braccio mentre ascoltava qualcosa di cui Louis gli stava parlando, ma a cui io non avevo prestato attenzione in quanto, con il telefono alla mano e le dita che picchiettavano velocemente sullo schermo, ero concentrata ad aggiornare le mie amiche d’infanzia rimaste in Inghilterra sugli ultimi avvenimenti della mia vita.
A distrarmi fu il riccio accanto a me che aveva preso a disegnare disegni immaginari sul mio collo con la punta del suo naso, facendomi immediatamente venire i brividi e chiudere gli occhi per assaporare a pieno quella sensazione.
“Hai detto alle tue amiche quanto io sia così tremendamente splendido e adorabile?” domandò Harry soffiando vicino al mio orecchio.
Qualche mese prima non l’avrei mai ammesso, ma quel ragazzo sapeva farmi perdere la testa con ogni minimo gesto e in quel momento, solo sentendo il suo fiato caldo sulla mia pelle, mi sentivo già in un altro pianeta tanto che non mi ero neppure accorta che eravamo rimasti soli.
Ridacchiai divertita dal fatto che, a sua insaputa, avessi scritto proprio qualcosa del genere alle mie amiche, ma non gli diedi la soddisfazione di scoprirlo.
“Mmm come siamo egocentrici Signor Styles. Sai dovresti scendere dal piedistallo, non tutte le mie conversazioni private girano intorno a te e al tuo spropositato ego!” dissi sorridente guardandolo negli occhi e stampandogli poi un bacio a stampo sulle labbra intenerita dalla sua espressione oltraggiata.
“Io non ho un ego spropositato!” protestò innocentemente facendomi scoppiare a ridere.
Lo abbracciai scompigliandogli i capelli e sedendomi a cavalcioni su di lui che mi accolse di buon grado fra le sue braccia.
“Certo che no amore!” esclamai ancora ridendo senza rendermi immediatamente conto di ciò che avevo detto.
Harry spalancò gli occhi e rimase a bocca aperta a fissarmi senza dire parola, probabilmente stupito quanto me per l’appellativo che gli avevo appena attribuito.
“Io..mi dispiace io.. mi è sfuggito, non intendevo..” cercai di giustificarmi alzandomi in piedi in completo imbarazzo per ciò che avevo appena detto.
Non avevamo mai definito il nostro tipo di relazione e non ci eravamo mai chiamati in modi particolari l’un l’altro.
“Ehi ehi ehi, fermati dove vai?” mi chiese Harry prendendomi un polso e riportandomi a sedere sulle sue gambe.
“Non lo so è che io… mi è sfuggito!” sussurrai senza guardarlo negli occhi.
Lo sentii posare due dita sotto al mio mento in modo che mi voltassi verso di lui e lo guardassi negli occhi.
Vidi il suo splendido volto illuminato da un sorriso perfetto, radioso e rassicurante e i suoi occhi verdi pieni di dolcezza.
“Zoe non c’è nulla di male nel rivolgerti a me in quel modo, anzi, è il modo più bello in cui tu potessi chiamarmi” disse appoggiando la sua fronte sulla mia senza distogliere lo sguardo dai miei occhi.
Sorrisi imbarazzata alle sue parole e tentai di dire qualcosa, ma venni interrotta dalla sua voce.
“Piccola vorrei che mi dicessi che cosa sono io per te?” mi chiese facendosi improvvisamente serio.
Lo guardai sbalordita con la gola secca, senza riuscire ad emettere alcun suono.
“Io insomma, io vorrei sapere che cosa sono per te. Ci frequentiamo e ci baciamo e stiamo insieme per la maggior parte della giornata, ma non abbiamo mai definito il nostro tipo di relazione ed io vorrei saperlo perché, vedi Zoe io sto iniziando a provare qualcosa di forte per te, o forse l’ho sempre provato e non voglio andare troppo infondo senza sapere se tu ricambi i miei sentimenti. E si, lo so sono insicuro e paranoico, ma ho bisogno di saperlo perché non ne posso più e perché voglio poter essere certo di poter dire che la persona a cui da qualche mese a questa parte dedico tutte le canzoni che canto o scrivo sia solo ed esclusivamente mia” continuò senza sosta fino a quando felice e sbalordita dalla confessione inaspettata che mi aveva appena fatto, lo zittii mettendogli un dito sulla bocca e guardandolo la sua espressione confusa e preoccupata allo stesso tempo.
“Harry Edward Styles – iniziai a parlare lentamente- tu, piccolo riccio logorroico e paranoico, lasciatelo dire sei ancora più paranoico di me, tu che hai flirtato con me il primo giorno in cui ci siamo visti e mi hai fatto passare le pene dell’inferno perché non te ne volevi andare dalla mia testa, tu che il giorno del mio compleanno mi hai fatto il regalo più bello di tutti, anche se devo ammetterlo, scegliere il bagno della casa di Liam come location non è stato molto romantico- ridacchiai- tu che in questi mesi mi hai coccolata e viziata e protetta e mi hai fatta sentire la bambina che non ero da molto, moltissimo tempo, tu sei l’unica persona che io voglio al mio fianco in questo momento, l’unica persona su cui desidero avere l’esclusiva, perché mio caro signorino io ti voglio con me più di quanto tu possa immaginare!” esclamai tutto d’un fiato continuando a guardarlo negli occhi perché capisse che le mie parole non potevano essere più vere di quanto già non lo fossero.
Sorrise.
Non disse nulla, ma sorrise e poi all’improvviso, senza che me l’aspettassi, mi attirò a sé mettendo una mano dietro la mia nuca e facendo scontrare le nostre labbra, le nostre bocce, le nostre lingue in un bacio che esprimeva tutto il desiderio, il sentimento che provavamo l’uno per l’altra, la felicità per esserci finalmente confidati ciò che ci tenevamo dentro da tempo e che avevamo dato per scontato, ma che in realtà avevamo entrambi bisogno di sentirci dire.
Ci staccammo senza fiato sorridenti e vicini, ci guardammo negli occhi beandoci di quel momento che era solo nostro, lontano da tutto e da tutti,
“Quindi posso dire che sei la mia ragazza se mamma me lo chiede?” domandò sarcasticamente.
Ridacchiai.
“Si puoi dirglielo, e io posso dire alle mie amiche che finalmente stiamo insieme come una coppia?” chiesi divertita abbracciandolo più stretto.
“Perché non gliel’avevi già detto?” mi interrogò con un’aria furba ed un sopracciglio alzato.
Scrollai le spalle e sorrisi e subito dopo mi beai ancora delle sue labbra morbide sulle mie.
 
 
 
NAOMI
 
Sudata e stanca salii le scalette del tour bus seguita da Niall che rideva come un bambino per una battuta appena inventata da Louis.
Mi precipitai al piccolo frigorifero presente nel bus e dopo averlo aperto, afferrai una bottiglietta d’acqua per poi berla tutto d’un fiato.
Avevamo appena terminato il concerto ed ora esausti, ma felici stavamo facendo ritorno in hotel per riposarci e riprenderci dalla serata appena trascorsa.
Mi sedetti accanto a Niall che mi strinse a sé baciandomi i capelli non appena appoggiai la testa alla sua spalla.
Poco dopo mi morse la guancia facendomi ridacchiare.
“ E calmati belva!” lo ripresi scherzando.
Lui sorrise continuando a torturarmi il collo.
“Arrrgh! Spiacente il tuo tentativo di convincermi a smetterla non è servito a nulla, ritenta e sarai più fortunata” mi prese in giro.
Mi voltai verso di lui con aria oltraggiata, ma scoppiai a ridere non appena vidi il suo labbro inferiore sporgere e gli occhi sbarrati che gli conferivano un’espressione buffa e simile a quella di un bimbo.
“Mmm, sai Horan credo che ti lascerò fare senza cercare ancora di convincerti a smettere, dopotutto sei così innocuo!” lo punzecchiai con aria maliziosa fingendo di guardarmi le unghie.
Con la coda dell’occhio notai che mi stava fissando leggermente stupito dal tono che avevo usato e pian piano un sorriso furbo si fece largo sulle sue labbra, ma tentò immediatamente di nasconderlo cominciando a parlare.
“Si vede che non mi conosci ancora bene piccola, me se vuoi più tardi potrei darti la possibilità di conoscermi meglio” stette al mio gioco, anche se ciò che disse mi destabilizzò per qualche istante.
Mi voltai verso di lui con aria sorpresa cercando di interpretare le sue parole.
“Ovviamente, solo se sei d’accordo ecco…” iniziò titubante mentre le sue guance diventavano sempre più rosse e fu in quell’istante che compresi a cosa si riferiva.
Lui ed io non avevamo mai parlato di conoscersi nel senso più intimo del termine in quei mesi di relazione ed avevamo pensato di fare le cose con calma per non rovinare tutto, ma evidentemente lui sentiva l’esigenza di sentirmi più vicina e veramente sua. E fino ad allora non mi ero resa conto che in realtà era ciò che desideravo anche io.
Mi addolcii notando come Niall poteva passare dall’essere spavaldo e senza timore a come si imbarazzava per paura di aver detto qualcosa di sbagliato.
Sorrisi mentre lui aveva voltato lo sguardo verso il finestrino, probabilmente in ansia perché avevo continuato a fissarlo senza dargli risposta.
Mi avvicinai con le labbra al suo orecchio e lo vidi irrigidirsi non appena avvertì il mio fiato sul suo collo, ma non si voltò continuando ad osservare le luci che illuminavano la strada buia fuori dal finestrino.
“Sarei molto onorata e felice di poterla conoscere meglio signor Horan” affermai con un pizzico di spavalderia che non sapevo mi appartenesse. Ma con Niall era così, ero riuscita a far emergere lati del mio carattere e della mia personalità che non sapevo di possedere.
Lo vidi sorridere attraverso il finestrino e rilassare leggermente i muscoli. Mi strinse un po’ più forte a sé e non appena si voltò mi lascio un bacio delicato e dolce a fior di labbra.
“Allora ti aspetto in camera amore mio” sussurrò un attimo prima di alzarsi e dirigersi verso la porta del bus che, senza che me ne accorgessi, si era appena fermato davanti all’hotel. Con il sorriso sulle labbra continuai ad osservare il punto in cui lui era appena scomparso ed improvvisamente mi sentii avvampare e percepii il mio corpo accaldato e desideroso di seguire il mio fidanzato.
Recuperai la mia borsa e cercando di darmi un contegno e resistendo all’impulso di fare tutto di fretta e seguire il mio ragazzo correndo, scesi dal veicolo.
Niall era già scomparso, probabilmente si trovava già nella nostra stanza.
Varcata la soglia dell’albergo accelerai il passo e salutando tutti i miei amici che stanchi si trascinavano a fatica nella hall mi diressi verso gli ascensori, ma non appena le porte automatiche si aprirono, mi sentii chiamare.
“Naomi, posso…hai voglia di venire con me alla piscina dell’hotel, così per chiacchierare un po’?” mi chiese Charlie con aria titubante, come se avesse avuto paura di pormi quella domanda.
Sospirai senza farmi notare da lei e, anche se mi sentivo leggermente in colpa, inventai la prima scusa che mi venne in mente per scaricarla e correre subito dal biondo che mi aspettava qualche piano più su.
Sbadigliai teatralmente e “Scusami tanto Charlie, ma sono davvero distrutta e penso che potrei addormentarmi ancor prima di raggiungere la zona piscina. Magari domani ok?” affermai entrando e vedendo subito dopo scomparire il suo volto dietro le porte automatiche dell’ascensore.
Mi sentii leggermente in colpa per averle mentito e aver rifiutato il suo invito a passare un po’ di tempo insieme, ma tutte le mie preoccupazioni si annullarono non appena, dopo aver bussato, la porta della mia stanza si aprì e fui accolta da due occhioni blu che sorridenti mi incatenarono a loro.
Imbarazzata dal desiderio che vi leggevo all’interno, arrossii, mentre la mano di Niall prendeva la mia, mi attirava verso il suo corpo e le sue labbra si infrangevano  passionalmente sulle mie.
L’ultima cosa che sentii prima di perdermi nei sui baci e lasciarmi trasportare dal desiderio dell’uomo che mi era accanto, fu lo sbattere della porta alle mie spalle.
 
 


 
 
SPAZIO AUTRICE

 
Imperdonabile è dire poco lo so! Scusatemi immensamente per il ritardo, ma come vi ho già detto milioni di volte sono troppo impegnata e non ho davvero mai tempo.
Spero che ci sia ancora qualcuno qui.
Vi chiedo scusa­ anche per l’obbrobrio che ho appena pubblicato, ma non volevo e non potevo lasciarvi aspettare ancora.
Devo parlarvi di una cosa però: sto pensando di interrompere la storia, o almeno di sospenderla per un po’. Non è ancora deciso nulla, ma oltre al non poter fare aggiornamenti frequenti, sento che non ho molta ispirazione per concluderla, non mi vengono più molte idee e rischierei di produrre capitoli davvero orribili. Devo pensarci ancora, magari cambierò idea, ma questo pensiero mi bazzica in testa da un po’.
Sto pensando però già ad altre storie, più serie ed impegnative, perciò magari starò in questo sito con qualcosa di nuovo.
Ripeto comunque è ancora tutto da decidere.
Ringrazio tutte a prescindere, vi amo tanto. E grazie a directioner_1808, ElexTunzix, mariammalik88, Oysh_more than me, Simonetta99, Aubrey per le recensioni al capitolo precedente.
Grazie mille ancora e beh, state sintonizzate, io spero di tornare.
Un bacione enorme
-V-


 
   
  
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