11° owari
Naruto si stava guardando allo
specchio, era già al sesto mese e la pancia ormai si vedeva benissimo perciò era obbligato ad
indossare yukata molto larghi.
Acarezzò il ventre e sorrise
pensando alla reazione che aveva avuto Sasuke quando si era messo a vomitare il
suo adorato ramen che mangiava a colazione.
Era completamente impazzito,
aveva chiamato dottori su dottori come se non bastasse che solo uno dicesse che
era incinto, poi aveva incominciato a trattarlo come una bambola di porcellana,
non doveva muoversi troppo, una dieta sana ed equilibrata, cosa che escludeva
ovviamente il suo adorato ramen, a quella notizia Naruto si era disperato,
incolpando il rospetto che teneva dentro di se per quella sfortuna, ma poi aveva
incominciato ad amare incondizionatamente quella creatura che lentamente stava
crescendo dentro di lui.
“Ci creerai un bel pò di problemi
eh cucciolotto? Spero che tu abbia preso da me almeno nel carattere e non da
quel teme di tuo padre che fa tanto il controllato e poi gli viene un’infarto
ogni volta che sto un pò male e si scoglie ogni volta che ti muovi.” Sussurrò il
biondo con un sorriso.
“Stai di nuovo parlando male di
me ad Akai?”
Naruto si voltò e vide il grande
lord degli Uchiha guardarlo pieno di amore e con un sorriso che mostrava solo e
solamente a lui.
“Hai già scelto un
nome?”
“Hai, ti
piace?”
“Molto, ma per il prossimo lo
scelgo io.”
Sasuke andò verso il suo amore e
lo abbracciò, portando poi una mano verso la pancia rotonda acarezzandola
dolcemente, sorridendo baciandolo delicatamente sulla nuca: “Il
prossimo?”
“Ehi, abbiamo un intero clan da
ripopolare, credi che un solo figlio maschio basterà? Baka, avremo bisogno anche
di femminuccie.”
“Mmmh.” Gli diede un piccolo
bacio a fior di labbra e sussurrò: “Come vuoi amore.”
“Sasuke?”
“Si?”
“Secondo te saremo dei buoni
genitori?”
Il moro sospirò, ultimamente sua
“moglie” continuava a chiederglielo: “Certo dobe, nessuno dei due ha mai avuto
una grande esperienza con buoni genitori ma almeno sappiamo cosa non dobbiamo
fare.”
“Per
esempio?”
“Beh ci sarebbe il fatto di non
far crescere il primogenito completamente pazzo, oppure far prostituire il
proprio figlio...”
“Pfff, baka.” Poi Naruto si voltò
e baciò Sasuke sulla bocca, lasciando entrare la lingua nella sua bocca per poi
sussurrare: “Ti amo.”
“Anch’io, più della mia stessa
vita”
Di colpo sentirono la porta
aprirsi e videro una volpe entrare, osservandoli con sguardo
severo.
“Senti Naruto, ma chi é questa
volpe? Cioè, perchè è sempre con te e sopratutto perchè ha quello sguardo come
se capisse tutto quello che diciamo?”
“Forse perchè capisce quello che
diciamo? E poi lui è il mio nii-san.”
Un attimo di
silenzio.
“COME?”
“Beh, cioè più che altro il mio
fratellastro.”
“Ah! No aspetta, non lo capisco
lostesso.”
“Mia madre ha avuto lui alcuni
anni prima di me, insieme a un’altro demone volpe, era una tradizione per
mantenere il sangue reale puro, cioè, erano fratello e sorella...in ogni caso
per via del fatto che erano imparentati è nato come soltanto volpe, rigettando
la parte demoniaca, però è molto intelligente. Quando ebbi dodici anni Kyubi me
lo disse e io chiesi a Orochimaru di prenderlo con me, mascherando il fatto che
fossimo imparentati, dissi che avevo sentito di una volpe di rara bellezza e che
la volevo.” La kitsune sorrise e si piegò leggermente verso il suo fratellastro:
“Allora sei felice? Il tuo nipotino si chiamerà Akai.”
La volpe fece vibbrare le code,
si voltò e Naruto scoppiò a ridere.
“Cosa ha
detto?”
“Testuali parole: Deve essere
stato quell’idiota di tuo marito a scegliere un nome così femminile per un
uomo.”
Sasuke alzò un soppraciglio e
sospirò: “Kami, è terribile avere un cognato.”
“Hahaha, dai Sasuke, è una brava
volpe.”
“Non so se riuscirò mai a
capacitarmi che ho un cognato che è una volpe.”
“Ti ci dovrai abituare, infondo
siamo sposati e non ti libererai così presto di nessuno dei
due.”
Il moro prese il viso di Naruto
tra le mani e sussurrò: “Non lascerò che nessuno ti porti via da me,
mai.”
La kitsune sorrise: “Ti amo, e ti
amerò per sempre.”
E la loro promessa venne
sigillata con un bacio.
*
“Vieni Yuusuke, solo un pò di
più!” urlò Naruto, piegato in avanti allungando le braccia verso un bambino
biondo che stava barcollando verso di lui con le braccia tese, tentando di
raggiungerlo e quando questo accadde l’adulto lo prese in braccio sorridendogli
amabilmente: “Bravo, sei stato bravissimo, vedrai quando otousan ti vedrà...”
non riuscì a continuare perché un rumore di un vaso frantumato si sentì fino in
giardino. Voltò il proprio sguardo verso la casa e sospirò: “Stanno litigando di
nuovo...” poi chiamò suo fratello dandogli Yuusuke affinchè lo portasse
via.
Aprì la porta con uno scatto e vi
trovò Sasuke, ormai cresciuto, freddo, seduto per terra con il thé in mano e un
ragazzo infuriato, dalla pelle candia, lunghi capelli neri chiusi in una coda e
bellissimi occhi blu ed infine una ragazzina triste, la pelle abbronzata, lunghi
capelli biondi e occhi neri arrossati dalle lacrime.
Tutti e tre si voltarono
all’entrata in scena di Naruto.
“Cosa sta succedendo quì? Akai?
Toriko? Sasuke?”
Akai andò verso il padre biondo e
disse con rabbia soppressa: “Otou-san vuole obbligare Toriko a sposare Neji del
clan degli Hyuga!”
Il biondo spalancò gli occhi
scioccato e guardò Sasuke che non mostrò alcun sentimento.
“Daccordo Akai, prendi Toriko e
portala via, fatti portare del thé calmante e tranquillizzala, di a Miki e a
Mune di non entrare, non ti proccupare, di Sasuke me ne occupo
io.”
Akai annuì, prese in braccio la
sorella ed uscì sussurrando un: “Arigatou gozaimasu chichiue.”
Il lord dei demoni gli sorrise di
rimando, Akai era proprio diventato un ragazzo responsabile, per poi trasformare
quel dolce sorriso in un espressione dura piena di rimprovero appena la porta si
chiudette, rivolgendosi a Sasuke: “È vero Sasuke? Vuoi far sposare Toriko, una
ragazzina di quindici anni, con Neji che ha la tua stessa
età?”
“Anche noi ci siamo sposati
attorno a quell’età.”
“Il nostro era amore, non un
matrimonio per mettere sotto torchio nostra figlia.”
“È la cosa più giusta da fare
amore, Toriko-chan sarà al sicuro insieme a Neji.”
“Conosco Neji, il suo sguardo è
probabilmente peggiore di quello di Orochimaru, non lascerò che mia figlia
finisca tra le grinfie di uno che assomiglia anche lontanamente a quel mostro e
sopratutto non la lascerò con qualcuno che non la ama
genuinamente.”
La maschera fredda di Sasuke
cadde al pronunciare del nome di Orochimaru: “Ma...”
L’Uchiha biondo abbracciò l’amato
con amore: “So che lo fai perchè credi che in questo modo Toriko abbia garantita
una vita bella e piena di privilegi, cosa che secondo te sarebbe molto più
difficile quì visto che è la secondogenita e deve sottostare al fratello. Ma
Akai ama moltissimo Toriko, il loro rapporto non é come il tuo e quello di
Itachi, lui la aiuterà e la guiderà.”
Sasuke ricambiò l’abbraccio
portando poi le proprie labbra su quelle di Naruto: “Volevo solo fare quello che
era meglio per lei.”
“Ti ricordi cosa secondo mia
madre era la cosa migliore per me?”
Lo sguardo di Sasuke si
indurì.
“Ti stai comportando alla stesso
modo Sasuke, guarda Toriko con gli occhi di un padre, non con quelli del
capostipite degli Uchiha.”
Ci furono alcuni attimi di
silenzio e poi Sasuke sospirò: “Hai ragione, vado a parlare con
Toriko.”
Raggiunsero la stanza dove la
ragazza bionda stava piangendo contro il petto di Akai e lui le acarezzava
dolcemente le spalle tentando di calmarla. Quando il primogenito degli Uchiha
vide il padre gli lanciò un’occhiataccia aprendo la bocca per dire qualcosa di
cattivo, bocca che richiuse subito appena vide il suo chichiue fargli segno di
restare in silenzio e di uscire dalla stanza, ordine che venne subito
eseguito.
“Non devi preoccuparti Akai-chan,
otousan ha cambiato idea.”
Il ragazzo sospirò sollevato:
“Per fortuna.”
“Ti chiedo qualcosa Akai. Non
odiare tuo padre.”
Suo figlio gli lanciò subito uno
sguardo incredulo: “Come non potrei odiarlo? Se non fosse stato per te ora
Tori-chan sarebbe sposata con un vecchiaccio!”
Naruto soppresse una risata:
“Akai non esagerare io e Neji abbiamo la stessa età.”
“Fa
lostesso.”
La kitsune sospirò: “Devi capire
Akai che otousan ha avuto un’infanzia molto difficile, il fratello gli ha
sterminato la famiglia quando aveva solo otto anni e ha dovuto combattere e
uccidere per ottenere il posto tra i lord.”
“Ma sposando te ha risolto
tutto!”
Il biondo scuotè la testa: “È
stato più difficile di quello che credi, c’erano degli, impedimenti molto forti. In ogni caso,
volevo dire che Sasuke cerca solo di fare il suo meglio come padre, non ha mai
avuto un buon esempio da seguire, il fratello è impazzito sotto le pressioni del
clan uccidendo tutti lasciandolo in vita e suicidandosi di fronte a lui. Temeva
che il tuo rapporto con Toriko potesse diventare come il suo con Itachi, lui lo
adorava, ma alla fine Itachi lo ha tradito.”
Akai rimase in silenzio
pensieroso e dopo un pò chiese: “Tu ami otousan chichiue?”
A Naruto apparve
un’espressione sorpresa sul viso e
poi sorrise dolcemente: “Più della mia stessa vita.”
“E sei triste quando noi due
litighiamo?”
“Tantissimo.”
Il ragazzo dalla chioma corvina
sospirò e poi sorrise: “Allora mi sforzerò a non odiare otousan ed a
capirlo.”
Il padre abbracciò il figlio:
“Grazie Akai, ti voglio bene.”
“Anch’io.”
*
Un ragazzo giovane biondo era
seduto su un letto su cui era sdraiato un uomo vecchio morente, gli occhi ormai
spenti.
“Non ho mai capito, Nacchan,
perchè non mi hai mai lasciato, anche se diventavo sempre più vecchio e
rinsecchito.”
Lo sguardo del biondo traboccava
di amore e tristezza: “Perchè ti amo teme, più della mia stessa vita, ora e per
sempre, e poi come uomo maturo hai il tuo fascino.”
“Dobe, sto morendo, non sono
maturo, sono vecchio.”
“Sei bellissimo anche
ora.”
Un leggero sorriso apparve sulle
labbra di Sasuke: “Cosa ho fatto per meritarmi te? Sei così bello angelo mio,
mio unico amore.”
Il biondo si chinò verso l’amato
e gli diede un delicato e dolce bacio sulle labbra: “Non
affaticarti.”
“Lascia perdere Naruto, ormai è
finita.”
Come demone Naruto non
invecchiava, rimaneva bellissimo e giovane per millenni interi, quando Sasuke
incominciò ad invecchiare temeva che il suo sposo lo lasciasse, cercandosi un
amante più bello e in forze e più capace di soddisfare i bisogni della
kitsune.
Il biondo non sapeva cosa fare se
non dirgli che non aveva nessuna intenzione di cercarsi un amante, a quale
scopo? Aveva un marito che amava più della sua stessa vita, il suo corpo avrebbe
reagito soltanto a lui, aveva donato a lui più di un erede e per quanto stesse
invecchiando nei suoi occhi era ancora bellissimo.
I figli erano nel tempio a
pregare kami affinchè risparmiasse il padre, solo Akai era rimasto a fare
compagnia al suo chichiue mentre l’amore della sua vita moriva. Naruto si piegò
di nuovo in giù baciando nuovamente l’uomo che amava e Sasuke sussurrò un’ultima
cosa sulle labbra del suo amato: “Ti amo Naruto, piú di qualsiasi cosa.” E poì
spirò, chiudendo gli occhi.
La kitsune si morse il labbro e
poi si mise a piangere, Akai rimase un pò lì, ad osservare Naruto sussurrando
poi: “Senza di lui non é vita giusto?”
Il ragazzo biondo annuì e Akai si
voltò sussurrando: “Addio chichiue.” Uscendo poi dalla
stanza.
Naruto si avvicinò allora
specchio, prese una scatola di gioielli, la aprì e vi estrasse una piccola
pillola, la stessa pillola che gli aveva portato Sai anni fa, non credeva che ne
avrebbe avuto bisogno dopo aver conosciuto Sasuke, almeno finchè non seppe che i
demoni vivevano per millenni, ora l’avrebbe usata per il suo scopo
originale.
Prese un bicchiere d’acqua, si
mise la pillola sulla lingua e la mandò giù con una serie di sorsate, fece
cadere a terra il bicchiere per poi andare verso il corpo di
Sasuke.
Si sdraiò vicino a lui,
acarezzandogli i capelli, baciandogli un’ultima volta le labbra, sentiva il
veleno fare effetto, il cuore rallentare, Naruto abbracciò l’amato forte,
cullandosi nel suo corpo ancora caldo, poteva immaginare che stesse solo
dormendo e che lui lo avrebbe raggiunto nel mondo dei sogni, per
sempre.
Perchè senza di lui non era
vita.
Rinuncerei a mille vite per
viverne una con te, come mortale.
Fine
Lo so, lo so sono in
un ritardo catalettico, ma voi non avete la minima idea di cosa mi é capitato,
il mio computer ha avuto la magnifica idea di prendersi un centinaio di virus
e...vabbé, ecco qui l’ultimo chappy! Spero vi piaccia.
BACI
P.S. Ho finito la
mia prima long-fiction! Festeggiamo!