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Autore: rosa di vetro    26/06/2014    1 recensioni
Signori, Signore e popolo di EFP, io Rosa di vetro insieme a LilyRoseWeasley96 vi presentiamo:
Combatti con me Amore! Questa fan fiction cela il segreto del potere, il segreto della vita e il segreto dell’essere felici: questa Long svela l’Amore …
Lily è un nome che cela due persone con caratteri, segreti e profezie di una vita e di una battaglia diversa.
Lily Evans, lei che per i genitori è Lily, per gli amici è Lu e per James è Lilian. Tutti sanno chi è! Ma lei lì smente e li sorprende, sposando il suo miglior nemico.
Lily Evans si sacrifica per amore del figlio, lei muore ma salva suo figlio. La profezia si avvera.
Lily Luna Potter, lei è la principessa per il padre, la rossa per James, il piccolo giglio per Albus. Lei è l’uragano Lily per Alice, Jack e tutti i suoi amici. Lei è la luna per un ragazzo che lei chiama nel profondo del suo cuore Ius. Tutti sanno chi è! Ma ancora una volta Lily li smentirà e li sorprenderà.
Lily Luna Potter si sacrifica ma per il padre, Lily Luna Potter è in coma. I medi maghi non danno speranze ma questa volta Lily combatterà!
Storia betata da Lady Viviana
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Alice Paciock, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Harry/Ginny, Lily/Scorpius
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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                          E poi soffoco tra verità e dolore  

- Ginny, amore, chiama subito i ragazzi e venite al San Mugo, abbiamo avuto un incidente. Lily è stata colpita. - il patronus di Harry è scomparso mentre la stanza da letto torna al buio. Con il respiro affannato, faccio leva con le mani per alzarmi dal letto. Sono troppo confusa, troppo preoccupata per poter formulare un pensiero coerente. 
Raggiungo l'armadio con passo veloce, mi vesto. Agito la bacchetta e poi dopo aver mandato il mio patronus a James e Albus, mi smaterializzo mentre ancora in testa risento le parole di mio marito che si ripetono all'infinito, come se fossero state messe in replay.


È strano come tutto il tuo mondo possa in pochi minuti crollare.
Io, Albus Severus Potter, continuo a guardare il patronus a forma di cavallo di mia madre, il quale si dissolve lentamente.
Il rumore di vetro rotto mi riscuote dalla stato di shock in cui sono caduto, guardo ai miei piedi e vedo le provette che poco prima tenevo in mano frantumate per terra. A passi incerti mi avvicino al muro, per poi afflosciarmi per terra. Le orecchie mi fischiano, la vista mi si annebbia e il mio corpo pian piano diventa più freddo. 
Sento delle mani forti scuotermi, ma il dolore che provo mi avvolge come se fossi in una bolla. Alzo lo sguardo e incontro il viso del mio migliore amico: Scoprius Hymperion Malfoy. Mi sta parlando, mi strattona, cerca di farmi reagire ma il dolore, il desiderio di non credere alle parole di mia madre mi avvolge stretta per non farmi muovere.
-Lily è ricoverata d'urgenza al San Mugo.- queste parole mi escono dalla bocca senza che io possa fare nulla. Con esse però arriva la consapevolezza e lo strazio interiore che stavo cercando di evitare.
Mi perdo nello sguardo di Scorpius che diversamente dal mio sta urlando dal dolore. 
Anche il suo mondo è crollato.
Mi afferra le mani e ci smaterializziamo.

- James scendi subito - la voce del mister giunge alle mie orecchie e senza farmi attendere plano, fino a raggiungere in volo il bordo. Scendo dalla scopa e mentre poso cautamente la scopa, mi passo una mano tra i capelli per sistemarmeli. Mi avvicino all'uomo che mi attende impaziente in panchina. 
- Mister. - lo saluto in segno di rispetto. Stranamente il coach mi sembra nervoso e la cosa mi preoccupa. Il mister non é solito comportarsi così, è una delle persone più calme che io conosca.
- James, tua madre mi ha mandato un patronus per informarti che...- fa una pausa non sapendo come esprimersi.
- É successo qualcosa a papà? - chiedo preoccupato. Al suo dissenso mi rilasso.
Ma subito dopo torno in allerta.
- Allora chi? - chiedo con i nervi a fior di pelle. 
- Lily - dice in un sussurro.
Mi sento gelare. La mia Lily...Lily!!



(JACK) Mi siedo con riluttanza su una di quelle maledette seggioline di plastica che occupano il lato destro del corridoio e inizio ad osservare quello che sta succedendo intorno a me. Noto gente che piange, che urla per il dolore, che corre per soccorrere i feriti, oppure persone che guardano la scena come me. 
Osserviamo quello che succede come se fossimo solo degli spettatori, come se niente ci sfiorasse di quella tragedia. 
Sento ancora il sangue caldo che scorre giù dalla mia tempia, ma non me ne preoccupo. 
Io guardo, io osservo, io penso e rivivo quegli attimi orrendi. Rivedo gli occhi color cioccolato della mia amica, della mia compagna di avventure, della mia partner di lavoro, della mia Lily che urlano un grido silenzioso prima che io svenga. Poi quando li ho riaperti ho visto il suo corpo quasi senza vita e ho sentito solo quelle poche parole che mi hanno spezzato il cuore, che mi hanno lacerato dentro:"Lasciatemi morire, vi prego.."
Ho la testa fra le mani e quando alzo leggermente gli occhi vedo due lunghe gambe avvolte da stretti pantaloni neri di fronte a me. Alzo ancora di più lo sguardo e comprendo che i pantaloni fanno parte di una divisa, i miei occhi salgono ancora di più fino a giungere a due occhi bicolore, uno grigio l'altro verde che mi osservano curiosi. 
La ragazza dai neri capelli ricci si abbassa alla mia altezza e mi osserva. 
Io spazientito sbotto: - Che vuoi Trudi? -
- Volevo sapere come stavi. - mi risponde per niente turbata dal mio tono duro.
- Ora che hai constatato che sono vivo puoi andare.-
- È vero, Jack, sei vivo ma non stai bene. Non ti sei fatto nemmeno curare la ferita che hai sulla testa, ma quanto sei scemo? -
- O mamma mia che rottura che sei, tra un po' vado a farmi curare. -
- No, adesso! - replica perentoria.
- Non mi puoi costringere.-
Con fare noncurante si guarda le unghie, poi sollevando lo sguardo su di me le si forma un sorriso diabolico e dice tranquillamente: - Eccome se posso costringerti, tu puoi scegliere se con le buone o con le cattive.-
Per tutta risposta mi stravacco sulla scomodissima seggiola, spalanco le gambe e appoggio le braccia sugli schienali delle seggiole vicino alla mia e con voce sorniona dico:- Fai del tuo peggio. -
Mi osserva per qualche secondo poi si abbassa lentamente, afferra una valigetta nera con dentro tutto quello che serve per curare una ferita e l'appoggia vicino a me. Poi senza che io abbia il tempo di reagire si siede a cavalcioni su di me, afferra le mie mani e le lega fra loro. Mentre cerco di divincolarmi dalle sue gambe, che maledizione hanno una presa di acciaio sulla mia vita, sento una voce profonda e divertita dire: - Ragazzi! Ma cosa state facendo? Vi pare il luogo? - 
Dietro le spalle di Trudi vedo la figura imponente di Johnny che se la ghigna a mie spese.
- Aiutami, Trudi mi vuole stuprare! - 
Sento la pressione sulla mia vita aumentare causandomi un forte dolore sull'anca destra, sulla quale a quanto pare ho un livido. Mentre afferra una strana boccetta con all'interno della polvere rosata afferma decisa rivolta a Johnny: - Non lo sto stuprando, sto cercando di curarlo.- poi si avvicina al mio orecchio e mi sussurra - E se mi volessi approfittare di te, ne saresti contento te l'assicuro. - detto questo mi soffia nell'orecchio e quel gesto mi provoca un brivido lungo la schiena. 
Afferrata la boccetta, la stappa e ne versa il contenuto sulla mia ferita che inizia a bruciare.
- Per tutte le pluffe, Trudi, brucia da morire! - sbotto strofinandomi gli occhi poiché un po' di quella maledetta polvere mi è finita nelle pupille.
- Oh che lagna che sei, Jack! Neanche mio nipote di cinque anni di lamenta così.- borbotta divertito Johnny che nel mentre si è seduto al posto della borsa dei medicinali che ora tiene in bilico sulle ginocchia. Noto anche che sopra la borsa ha appoggiato tre ampolle, due piccole e una grande, contenenti uno strano liquido nero-blu. Mentre Trudi mi sta fasciando la ferita sulla testa chiedo con fare sospettoso: - Cosa sono quelle ampolle? -
- Eh?- mi chiede stupito Johnny, poi notando cosa sto guardando esclama -Ah! Sono delle medicine. - 
- E per chi sono queste medicine? -
- Per noi, mi pare ovvio. - 
Guardo con fare circospetto sia le medicine che Johnny. Quando ha finito di fasciarmi e di pulirmi dal sangue secco, Trudi afferra una delle ampolline piccole, la stappa e un odore di uovo marcio misto a putrefazione mi giunge alle narici. 
- Eeeeeh che puzza! - sbotto.
Trudi per tutta risposta alza gli occhi al cielo e lo beve tutto di un fiato. 
Dopo averla bevuta, schiocca la lingua e fa un'espressione disgustata e la stessa cosa fa Johnny, che siano in realtà fratelli separati dalla nascita?
Mentre mi chiedo se tra loro ci sia una qualche parentela di sangue, mi accorgo che entrambi mi stanno fissando. Poi con voce tranquilla Trudi mi dice: - Ora tocca a te. -
- Cosa? - guardo tutti e due di traverso poi mi accorgo che è rimasta l'ampolla più grande.-Come, come? Che storia è questa?! Perché io mi devo ingurgitare l'ampolla grande? Ve lo sognate che io beva quell'intruglio! -
- Eddai Jack non fare il bambino. Noi l'abbiamo bevuta per precauzione, ma tu sei ferito. Ti serve! - borbotta Trudi mentre stappa l'ampolla e cerca di avvicinarla alle mie labbra.
- Manco morto! - sbotto io a denti stretti.
Passiamo almeno cinque minuti buoni in questa specie lotta dove Trudi cerca di farmi bere la pozione mentre io la schivo spostando la testa manco fossi Piton davanti a un flacone di shampoo. Dopo un po' spazientita Trudi sbuffa e dice rivolta a Johnny che osservava la scena divertito: - Aiutami se no qui facciamo notte! - 
Ridacchiando dice: - D'accordo - poi afferra la mia testa in una morsa salda e la fa inclinare all'indietro costringendomi a socchiudere la bocca e in quella frazione di secondo Trudi mi versa nella gola tutta l'orrenda medicina, fino all'ultima goccia. Tossisco e mi libero delle mani di Johnny che ora non tengono la mia testa in una morsa così stretta. Guardo in cagnesco entrambi e sbraito: - Ma mi volevate uccidere? Mi stavo per strozzare! - 
- Naaaah, se ti avessimo voluto morto avremmo fatto di peggio. - dice divertita Trudi - Bene con te abbiamo finito. - Mentre afferma questo si alza, poi mentre fa scrocchiare la schiena nota una nostra compagna e inizia a dire: 
- Ehi ma quella è Millecent e non si è ancora fatta curare! Ehi Millicent - sbraita nella sua direzione e contemporaneamente le si avvicina con passo baldanzoso - Millicent cara perché non ti sei ancora fatta controllare? - 
- Ma come fa ad avere tutta questa energia? - chiedo rivolto a Johnny che a sua volta si è alzato e cerca di chiudere la valigetta dei medicinali.
- Non lo so, ma sono sicuro che se Lily fosse sveglia farebbe la stessa cosa. Sono molto simili sotto questo aspetto quelle due. - con voce più seria poi sussurra - Jack non ti abbattere, ce la farà, Lily è una combattente nata.- 
Abbasso lo sguardo non sapendo cosa dire e vedo le mie mani legate, allora rialzo lo sguardo per chiedere se me le può slegare e noto che è sparito. 
Chiudo gli occhi e penso che sì Lily si sarebbe comportata nello stesso modo di Trudi, facendo forse anche più casino. 
Non cederò.
Mi alzo risoluto dalla sedia e inizio la ricerca di qualcuno che mi possa liberare da quei lacci che mi ha messo quella folle.
No, non mollerò e non perderò la speranza. Lily è troppo ostinata per morire. 
Vivrà, ne sono sicuro.


( HARRY POTTER) Mi guardo attorno ancora niente, c'è un grande silenzio e questo non ha senso dato che Trudi, Johnny e Jack sembrano parlare con voce molto alta del normale. 
Mi fermo un po' e mi guardo attorno, ancora niente solo un odioso ronzio nelle orecchie e il silenzio assoluto. Guardo per l'ennesima volta la porta  della stanza operatoria e sospiro. Era passata una lunghissima ora, miseriaccia!!!
Da quando abbiamo portato Lily al San mugo è passata un ora 25 minuti e 31 anzi 32 secondi e ancora quell'odiosa porta a due ante è chiusa. La cosa sta diventando a dir poco ridicola!! Un semplice incantesimo,  capisco che è sempre un incantesimo e la magia può essere molto pericolosa ma grazie a Dio non è una maledizione senza perdono e noi siamo maghi, per Merlino !! Non dovremmo sprecare tanto tempo per somministrare una semplice pozione. A meno che ci sia qualcosa sotto, a meno che Lily non sia in pericolo di vita. Forse non dovrei ma non riesco a non pensare alle cose negative d'altronde stiamo parlando della mia dolce principessa e di un membro di grande valore per il corpo auror.  
Perché ci mettono tanto? Perché continuano ad entrare e uscire medi maghi e infermiere senza mai rivolgermi la parola? Sono stufo per Merlino! Sono o non sono Harry Potter? E poi dove diavolo sono gli altri, ci vuole così tanto per smaterializzarsi qua dentro?! 
- Capo - alzo lo sguardo verso la giovane Whorol e noto la preoccupazione trapelate dai suoi occhi bicolore. La guardo sorpreso e poi mi viene quasi da ridere. Non c'è niente da ridere mi ripeto nella mia testa mentre combatto contro la voglia di mettermi a ridere proprio lì, in quel momento mentre la mia unica figlia è forse sul letto di morte, mentre i miei cari figli sono alle prese di uno stupido ritardo inappropriato soprattutto in questo momento e dinanzi al mio corpo auror che mi guarda. 
Sospiro - Che succede Trudi? - 
- Volevo informarla che stanno tutti bene, mi sono occupata personalmente di somministrare loro le cure adatte. Manca solo lei signore -  dice guardando la mia espressione attentamente e ponendomi una boccetta con un liquido bluastro. 
Non mi fermo molto ad osservarlo tolgo il tappo e lo butto giù tutto di un colpo e sento quella sostanza viscida e disgustosa scendermi per la gola e una smorfia di disgusto spunta nella mia bocca senza che io ne possa fare meno. 
Le porgo la boccetta vuota - Questo è tutto, signorina Whorol? - chedo stanco. 
- A dire il vero signore c'è del altro -
Sbuffo spazientito - Dimmi!- 
- Riguardo il prigioniero signore, i ragazzi si stanno chiedendo cosa devono farne di lui.-
- Ti sembra il momento Trudi? Mia figlia sta morendo!- la mia voce seccata la fa sobbalzare.  
Mi alzo e mi dirigo verso la porta d'uscita e passandole accanto sussurro uno scusa e un mi dispiace, poi esco senza aspettare altro. 
Il San Mugo, che posto odioso, con questo suo odore di ammoniaca, detersivo e morte. I muri sono sempre tutti uguali: bianchi, freddi e spogli di qualunque cosa, fanno venire la pelle d'oca. 
E poi tutti quei corridoi fanno venire un groppo allo stomaco grande quanto un'uragano spinato mentre la disperazione si fa strada nei cuori della gente. 
- Papà- la voce di James arriva con un urlo disperato. 
James corre come se ne valesse della sua vita, corre come se niente avesse importanza e mi sento soffocare ancora di più. Non ho mai visto mio figlio così. Mi si spezza il cuore vederlo così, venirmi incontro con quello sguardo disperato e preoccupato al tempo stesso. 
- James- lo stringo a me.
Si scioglie dall'abbraccio e mi guarda alternando uno a me è uno all'ingresso della porta. 
- Come sta lei ?- dice con voce rauca e con fiato corto a causa della corsa. 
- Non lo so! Continuano a tenerla nella sala operatoria da quando l'abbiamo portata e nessuno ci dice niente -  sbuffo spazientito guardando a mia volta un posto indeterminato mentre il mio battito aumenta attendendo la fatidica domanda.
- Che cosa è successo papà ?-
Sorrido tristemente. 
- Lily è stata colpita durante la missione-
Crack. 
Mi giro verso il rumore di materializzazione alla mia destra. 
Sono Albus e Scorpius. Li guardo, anche loro hanno uno sguardo spaesato, confuso e al tempo stesso preoccupato. E nonostante tutto il mio cuore si spezza di nuovo. Si avvicinano e mi guardano e poi guardano James. 
- Che cosa è successo a Lily?Come è successo? Papà spiegaci!- dice alternando lo sguardo a me e al fratello con la tensione che sta crescendo dentro i suoi occhi e che si vede in tutti i suoi gesti.
- Al, è successo tutto troppo velocemente, io...-
Un altro crack interrompe nuovamente il mio discorso e di colpo due braccia mi saltano addosso mentre una folta e rossa chioma mi sbatte contro il viso diffondendo nell'aria un odore di menta e di girasoli. 
- Ginny calmati amore- la stringo a me accarezzandole la schiena e i capelli rossi, cercando di calmare il pianto disperato di una madre di fronte al figlio ferito e sofferente.
- Che cosa è successo alla mia Luna, Harry? - dice tra un singhiozzo e l'altro mentre io le asciugo le lacrime che le scendevano sulle guance arrossate. Le bacio la fronte e le accarezzo i capelli ramati calmandola e mentre seguo  delle linee immaginarie con le dita sul suo braccio inizio a parlare - È successo tutto di fretta io ero di spalle e combattevo con due dei suoi uomini e mentre n'è schiantavo uno ho visto Jack che veniva schiantato. Ancor prima di poter andare da lui ho sentito Isahaia inviare una maledizione contro di me. Lily si è frapposta e la presa al mio posto- sospiro mentre sposto il mio sguardo dal braccio di Ginny hai suoi occhi nocciola e li vedo inumidirsi. Sposto ancora lo sguardo e vedo Al che tiene una mano poggiata sulla spalla di Scorpius per farsi forza mentre boccheggia con i occhi spalancati, sposto ancora lo sguardo e vedo James nelle stesse condizioni di Al tranne per la mano che gli ricade lungo i fianchi come un macigno. 
Chiudo gli occhi e cerco di trovare la forza di andare avanti, ma mi chiedo fino a quando la riuscirò a trattenere. In fondo sono diventato vecchio, forse non quanto i genitori di Ginny e neanche quanto Silente quando è morto, ma ormai ho una certa età, forse tutto ciò che ho passato nella vita non mi ha giovato, ne mi ha ringiovanito. Forse è questa la fregatura di essere un eroe o un auror. 
- Signor Potter! Signore! - Johnny arriva con passo svelto verso di noi è si ferma a osservarci e poi incrocia il mio sguardo - L'infermiera e il medi mago la stanno cercando sono appena usciti dalla sala operatoria - 
Sbarro gli occhi e senza aspettare altro mi dirigo verso la sala d'aspetto pensando che la cosa più stupida che potevano fare i nuovi padroni del San mugo era quella di mettere incantesimi di protezioni attorno alla struttura. 
Ridicolo! Come se questo servisse a qualcosa, oltre a far perdere tempo a chi del tempo da perdere non ha. 
Arrivo a destinazione e trovo tutto come lo lasciato prima: il gruppo di auror seduti sulle seggiole di plastiche, il portone bianco a due ante chiuso, l'unica differenza è che vicino alla porte si è creato un gruppo formato da un uomo e due donne che parlottano sottovoce con l'aria preoccupata. Il primo dal camicione bianco che porta sembra un medi mago le altre due invece per logica sono infermiere. L'uomo alza lo sguardo e appena incontra il mio si gira verso le due infermiere e sussurra loro qualcosa prima di avvicinarsi a me con passo svelto. 
Lo guardo arrivare, è un uomo dalla carnagione chiara a tratti abbronzata e gli occhi di una tonalità di blu scuro che sembra nero. 
- Signor Potter la stavamo cercando- esclama con voce calma.
Ignoro l'affermazione e chiedo senza giri di parole con voce calma a mia volta - Come sta mia figlia?.- 
È strano come può la mia voceessere così calma quando dentro di me sento scatenarsi l'inferno. Qualche anno prima probabilmente non sarei riuscito a trattenermi e di sicuro avrei fatto qualche sciocchezza ma ora dopo tutto questi anni di pratica come auror sono cambiato tanto. 
- Purtroppo signor Potter devo darle brutte notizie!- dice ancora con voce 
impropriamente calma senza rendersi conto di aver innescato una bomba. La quale sta facendo il conto al rovescio per esplodere mentre tutti la guardano senza avere il minimo coraggio di fare qualcosa o di reagire.
- Che...che cos'ha ?- dice James da dietro di me con voce rauca e bassa quasi un sussurro impercettibile ma non in questo caso in cui la sala è dannatamente silenziosa come quando si è prossimi ad una catastrofe e nessuno osa fiatare. 
- Magia oscura! - dice il medico guardando dritto verso James come se quelle parole rispondessero alla sua domanda. 
- Che cos'ha?- questa volta le parole sono uscite dalla mia bocca dando sfogo hai miei pensieri. 
Mi guarda e io alzo un sopracciglio, sospira e nei suoi occhi leggo compassione, il mio sguardo si indurisce e mi estraneo da qualunque sentimento, mentre dentro ribollo di rabbia. Come osa, quell'uomo provare compassione! Come osa!
- Che cos'ha ? - ripeto, ormai nemmeno io riesco a riconoscere la mia voce.  
- L'incantesimo ha peggiorato la sua condizione! - guarda prima me e pian piano anche gli altri, ma vedendo la confusione negli loro occhi aggiunge - La magia oscura ha avuto una reazione involontaria con la malattia di Lily aggravandola di più.- 
Trattengo il respiro e poggio una mano sul muro mentre cerco con tutto me stesso di calmarmi. Lei vivrà mi dico, dove vivere. E tutta colpa mia e solo colpa mia. 
- Di che malattia sta parlando? - questa volta la voce non mi è molto familiare quindi per capirne l'origine  ruoto leggermente gli occhi verso il rumore e vedo il giovane Scorpius Malfoy. 
I Malfoy sono cambiati da quando è finita la guerra, ed è anche per questo che poi due anni dopo la pace durante il giudizio dei ex mangia morte ho preso le difese di Draco. Suo figlio è una persona in gamba l'ho capito subito quando Albus l'ha portato a casa per presentarcelo come suo nuovo miglior amico, ho visto subito in lui un gran persona. 
- Non ne sapete nulla? - mi ridesta la voce stupita del medi mago che incredulo comincia a guardare prima l'uno e poi l'altro . 
- Illuminaci!- sbotta Scorpius con voce seria. 
- No, mi dispiace non possiamo rivelare le condizioni dei nostri pazienti se essi non ne hanno fatto parola nonostante ne siano completamente coscienti. Andrebbe contro le leggi della privacy. - non conclude la frase che già si ritrova le mie mani addosso mentre lo sbatto con violenza al muro. Lo sento gemere, ma non lo lascio andare. Stringo ancora di più la presa sulla cravatta - se fossi in te non giocherei con la mia pazienza, perché la perderò con molta più facilità del solito e credimi se ti dico che se la perdessi per una volta ne sarei molto felice e soddisfatto. Ma sono sicuro che tu non voglia farti una ricostruzione facciale, vero?- inclino la testa di lato mentre con voce minacciosa e con sguardo omicida lo invito a parlare. 
- Io...io non posso!- farfuglia lui con voce tremolante - Andrei contro le leggi-
-  Bene dato che tu continui a non capire e io non ho tempo da perdere, vai a chiamami il tuo capo, voglio parlare con lui della questione,immediatamente - dico con voce che mette i brividi mentre lascio la presa su di lui. 
Mente lo guardo dirigersi verso un corridoio a destra sento Jack dire a Johnny - Ricordami di non far arrabbiare mai il capo- . 
Non ci bado molto, non è il momento, mi dirigo a sedere in una seggiola di plastica di fronte  al corridoio mentre sento lo sguardo di tutti puntato su di me. Non mi interessa, a costo di sapere che cosa ha mi figlia, andrei a parlare personalmente anche con Merlino. Guardo un punto indeterminato della finestra, in fondo è una bella giornata se solo fosse andato tutto secondo i piani ora saremmo in qualche buon ristorante a festeggiare la cattura di uno dei più temuti criminali da circa due anni a questa parte.
Continuo a guardare il cielo leggermente nuvoloso quando comincio a sentire un leggero borbottio diffondersi in sala allora intuisco l'arrivo di due uomini, d'istinto mi alzo e punto gli occhi in quelli del nuovo arrivato: capelli lisci color biondo cenere gli cadono sulla fronte e occhi di un marrone chiaro cremisi mi osservano.
Comincia lui - Peter mi ha detto che mi voleva parlare e...- comincia guardando l'uomo che ha di fianco, ma io lo interrompo subito e senza degnare il presunto Peter dico:  - Voglio sapere che cos'ha mia figlia! - esclamo con voce calma. Fin troppo calma. Quel tipo di calma che urla stai attento da un momento all'altro si scatenerà l'inferno. 
- Signor Potter capisco che lei sia preoccupato ma...- lo interrompo nuovamente. 
- No, niente ma. Voglio sapere che cos'ha mia figlia, ora!- esclamo di nuovo ormai sto perdendo la pazienza.
- Signor Potter credo che Peter l'abbia già informata sul fatto che non possiamo dare informazioni riservate sui nostri pazienti- 
Scoppio a ridere e inclino la testa di lato - Forse non mi sono spiegato bene - mi avvicino di due passi. 
- Se non mi dice cosa ha mia figlia immediatamente non risponderò alle mie azioni e mi creda mettersi contro un come me che è provvisto di un intero corpo di auror non è il massimo- mi fermo un secondo per riprendere fiato e per indicare il gruppo di uomini che nel sentirsi chiamare in causa si alzano  e lo vedo impallidire - Ma mettersi contro di me che sono già con i nervi a fior di pelle non è un idea molto intelligente. Sarà un peccato ridurre un monumento appena ristrutturato in un cumulo di macerie, non trova anche lei ?- rispondo con voce fredda guardandomi a torno.
- Lo sa che questo si chiama ricatto, Potter ?- la voce che mi giunge dalle 
spalle mi fa voltare e un mezzo sorriso mi increspa le labbra.
- Papà - sento esclamare Scorpius. Mi giro, mi ero dimenticata della loro presenza. Sembrano distrutti. 
- Scorpius.- risponde Draco Malfoy a mo' di saluto e tornando a guardarmi divertito della scena che si era venuta a creare. Ma perché non dargli ragione infondo un auror che minaccia un medi mago non è qualcosa che si vede tutti i giorni. 
- Beh a questo punto non me ne può importare di meno come si chiama, Malfoy! Ma se vuoi sapere come si chiama possiamo sempre chiamare in causa Hermione!- 
Sposto leggermente lo sguardo verso l'uomo dai occhi nocciola è lo vedo impallidire a sentire questo nome. In fondo avere come migliore amica il ministro della magia non è poi tanto brutto e per una volta è bene sfruttarlo. 
- Va bene, va bene d'altronde la ragazza è in pericolo di vita a quanto ho capito e penso i genitori debbano saperne la causa- a quelle parole mi si gela il sangue nelle vene:"in fondo la ragazza è in pericolo di vita". - Sto aspettando!- dico con voce impassibile. 
- Peter illustra loro la situazione!- 
- Certo signore! - esclama poi mi guarda e comincia - la signorina Lilly Luna Potter a distanza di  un anno è stata portata qui da un un uomo che l'ha vista svenire, allora per controllare che cosa avesse abbiamo fatto un controllo. Abbiamo scoperto che aveva una ipertensione già nell'ultima fase. Così le abbiamo spiegato la sua condizione e che doveva fare al più presto un intervento molto pericoloso e che non doveva lavorare più come auror. Lei, però, ha rifiutato. Di conseguenza noi le abbiamo dato una pozione che da allora le viene somministrata ogni mese, purtroppo la malattia si è aggravata sempre di più e di certo il suo lavoro non migliorava la situazione quindi in lei aumentavano gli sintomi i quali: visioni alterate, svenimenti, mal di testa e insufficienza cardiaca. Con il tempo il suo cuore ha cominciato a gonfiarsi e la situazione ci é fuggita di mano in quanto la paziente non voleva assolutamente che nessuno lo venisse a sapere e men che meno voleva fare l'intervento. Scelta che ha fatto visto le poche possibilità, il 30%, di sopravvivenza. Due settimane fa, le abbiamo detto che il suo cuore non ce l'avrebbe fatta e che entro un mese le sue arterie sarebbero scopiate e il cuore si sarebbe fermato. Da allora Lily non si è più fatta vedere - si interrompe un po' e poi continua - La magia oscura non ha fatto altro che diminuire i tempi- conclude.
Mi sento morire e il mio cuore per la terza volta lo sento infrangerai contro il pavimento e rompersi in mille pezzi. E mi chiedo quante volte un cuore può uscirne distrutto e cominciare da capo. Sento un tonfo mentre Ginny cade in ginocchio con la mano sulla bocca a piangere. Vedo James, Albus e Scorpius andarle accanto e cercare di aiutarla. Vedo Jack mentre si agita e Johnny che cerca di calmarlo. Vedo Trudi che ormai davanti ai medi mago dice qualcosa riguardante "un crimine" qualcosa come "atto irresponsabile"  e altro come " è una cosa inaccettabile e che chiamerà in causa tutti i medi mago responsabili". 
Io però al contrario di tutti non reagisco osservo tutto come se tutto fosse un qualche stupido show e che di sicuro da un momento all'altro uscirà la mia principessa e con lei un gruppo con le telecamere in mano e dirà:"ci siete cascati, non vi sbarazzerete di me così facilmente." Allora io mi arrabbierò e le darò uno schiaffo perché se lo merita ma subito dopo me ne pentirò e la stringerò tra le mie braccia dicendole che non dovrà mai più fare una cosa del genere, mai più. 
Cerco più intensamente in ogni angolo della stanza le fantomatiche telecamere. Ci sono, ne sono sicuro, devo solo cercarle e trovarle. Ignoro i singhiozzi di Ginny e la voce dei miei figli che cercano di calmarlo e cerco.
Tic tac 
Sono sicuro che le troverò 
Tic tac 
Ma possibile che tutto sia vero? 
Tic tac
Lily non puoi lasciarmi solo. Tu non sei solo l'unica mia figlia sei anche l'unica cosa che mi fa sentire mia madre vicina. Lily mia principessa. Alzo lo sguardo. 
- Lei è morta?- chiedo, mentre il mio cuore accelera. Lo guardo negli occhi.
- No, è in coma. Era l'unico modo possibile per bloccare il processo-
Dice e leggo nei suoi occhi un sincero dispiacere. Perché nessuno augura neanche al suo peggiore nemico la morte di un figlio. 
Bip bip bip bip 
Un oggetto si materializza nel mio palmo aperto. Al tatto è liscia e sottile avvicino la mano verso il capo e guardo la busta bianca che tengo tra le mani. 
La giro e leggo il nome dell'emittente sgrano gli occhi. A piccoli caratteri vedo scritto : Lilian Luna Potter. Mi giro di scatto verso gli altri per dirglielo, ma noto che anche loro tengono una lettera e dal loro sguardo capisco che l'emittente è lo stesso. Mi siedo e apro la lettera.

Cari mamma e papà,
Vi scrivo per farvi sapere quanto vi voglio bene e quanto sono fiera di essere stata vostra figlia. 
Mamma, tu sei la persona più incredibile di questo mondo. 
Sei forte e bella, sei come un tornado e, al tempo stesso, un venticello.
Sei un uragano, che assorbe e attira tutto ciò che incontra, qualcosa che nessuno può ignorare, o non apprezzare. Influenzi tutti e riesce a portare allegria ovunque vai. Sei come un venticello di primavera che passa leggero, che ti fa sentire bene, sei leale e fedele, sei sempre stato un punto fermo nella mia vita. Grazia, mamma ti voglio un mondo di bene. Abbi cura di tutti, te li affido.
Papà, non so che dirti, essere la figlia di Harry Potter è stato un qualcosa di unico e bellissimo. Inutile dirti quanto ti voglio bene e quanto sei stato bravo con me, Jamie e Albus. Ti sei preso cura di noi senza mai stancarti, volendoci bene per quello che siamo veramente e aiutandoci a essere noi stessi. 
Essere tua figlia è stata la cosa più bella e, al tempo stesso, la più difficile che mi sia successa, perché ho dovuto impegnarmi molto, per non essere solo vista da tutti come la figlia di Harry Potter, o la sorella del grande cercatore della Gran Bretagna, James Sirius Potter, o la sorellina del nuovo pozionista prodigio dell'ultimo secolo, Albus Severus Potter, oppure ancora la figlia della grande Ginny Weasley in Potter, la più giovane giovane giornalista d'assalto che la Gazzetta del profeta abbia avuto. Ma c'è lo fatta! E mi sento felice, perché mi sono superata, papà, ora sono Lily Luna Potter, la più abile stratega tra gli auror. 
Sono fiera della mia vita e di tutto.
Grazie papà, grazie! Davvero tanto.
Vi voglio bene,
La vostra unica figlia, Lily Luna Potter.

Ps: mamma, papà, ricordate quella volta, tanti anni fa, quanto avete trovato la casa allagata e avete incolpato a James? Beh, non è stato lui ad allagare la casa e a bagnare i documenti di mamma, sono stata io. Ma non è stata colpa mia! 
Volevo lavarmi le mani, però, essendo troppo piccola, non sono riuscita a chiudere il rubinetto e ho avuto paura, così non ho detto niente. Mi dispiace tanto. A dire la verità, ho cercato più volte di confessarlo, però voi eravate troppo arrabbiati e io non volevo fare la fine di Lord Voldemort.
Ora, però, mi sono decisa a vuotare il sacco, tanto sarò così lontana che non potrete inseguirmi e, quando mi raggiungerete, l'arrabbiatura sarà passata. 
Almeno spero...

Mi alzo, tutti mi guardano, la mia destinazione è nota ma nessuno sembra voler dire qualcosa. Meglio così!
Entro con cautela chiudendo la porta alle mie spalle. I movimenti sono meccanici non rifletto prima di farli. I movimento sono estremamente lenti ma non me ne curo affatto. In certe occasioni alcune cose vanno in secondo piano rispetto ad altre. La mia principessa per ora è l'unica cosa importante, tutto il resto scende di grado d'importanza. I suoi capelli rossi sono l'unica cosa ancora viva. Mi si stringe il cuore. Il torace si alza e si abbassa lentamente segno inconfutabile della mia respirazione però mi sento soffocare lo stesso, come se fossi in apnea da ore, forse da quando quel dannato pazzo l'ha colpita. 


(GINNY) "Ha ipertensione già nell'ultima fase."
"Lily è stata colpita durante la missione"
"Il suo cuore a cominciato a gonfiarsi e la situazione ci é fuggita di mano in quanto la paziente non voleva assolutamente che nessuno lo venisse a sapere e men che meno voleva fare l'intervento."
L'acqua su di me ha un effetto benefico e calmante. 
Mi lavo più volte la faccia con l'acqua fredda. Uno, due, tre volte. Mi fermo e poggio le mani sul lavabo e mentre l'acqua scorre mi guardo allo specchio di fronte. Mi guardo ogni dettaglio dai capelli arancioni stile Weasley che ormai da tempo porto caschetto, alla pelle fine e chiara. Scruto con più attenzione il mio viso alcune tracce del tempo ci sono: i lineamenti ormai divenuti morbidi, le poche rughe che con il tempo si sono insediate nella fronte, tutte cose che  non hanno poco valore. Forse una sola cosa non è cambiata e quelli sono gli occhi nocciola della stessa tonalità che ha mia figlia. Non so se gli occhi invecchiando cambiano e non so nemmeno quali sono i loro possibili cambiamenti. Guardando però il riflesso dei miei occhi di una cosa sono sicura: la forza c'è ancora, forse sepolta tra i dolori, la disperazione e la paura ma c'è. Mi lavo nuovamente la faccia e poi prendo un po' di carta per asciugarmi il volto. 
Io non sono una qualunque! Io sono Ginevra Weasley in Potter, io sono la bambina che ha soli undici anni ha dovuto combattere contro un horcux. No, non sono una donna che crolla! Non l'ho fatto quando Harry mi ha lasciata, non l'ho fatto quando ero sola mentre l'amore della mia vita, mio fratello e la mia migliore amica erano in continuo pericolo e io non sapevo mai se erano vivi o morti. Non l'ho fatto quando ho visto Harry morto e poi risuscitato, e non l'ho fatto quando mio fratello è morto. E non lo farò di certo ora! 
Mia figlia non merita lacrime merita di più. Per mia figlia che nonostante tutto ha combattuto cosicché la sua famiglia non soffrisse, lei che sta combattendo ora in uno specie di limbo, ma sappi Lily che tua madre e con te, mia piccola Luna. Combatteremo insieme, amore.
Esco dal bagno delle donne del San Mugo e mi dirigo verso la porta in cui   un'ora prima mio marito era entrato.
Sono a due passi dalla porta quando il dottor Peter si frappone tra me e la porta e quindi tra me è mia figlia. 
- Non si può entrare!- afferma autoritario.
- Ah, capisco! Harry può entrare e io no. Credevo le leggi fossero uguali per tutti.- gli dico combattiva.
- È suo marito! Inoltre è un auror e suppongo lei abbia visto le sue condizioni. Non mi sembrava prudente farlo arrabbiare più del necessario.-
- Suppongo che lei non sappia perché Harry tra tutte abbia scelto proprio me? Io potrei fare di peggio. Non so se mi spiego- lo sento sbuffare mentre lo superò, apro la porta ed entro.
- Harry che fai?- gli chiedo avvicinandomi e guardandolo. È seduto per terra in ginocchio con la schiena verso la porta e gli occhi puntati sul lettino, mentre le mani racchiudono le piccole mani di nostra figlia in una stretta ferrea come se avesse paura che fuggisse.
- Non è bellissima, la nostra bambina?- risponde lui con tono pensieroso e con sguardo fermo sul suo viso come se si aspettasse che da un momento all'altro Lily si alzasse. 
- Certo che lo è- mi avvicino di più e poggio la mano sulla sua spalla per fargli forza.
Si gira e mi guarda negli occhi con i suoi occhi verdi che sembrano per ora quasi spenti.
- Non voglio che le succeda qualcosa- guarda di nuovo Lily e poi guarda me - È stata colpa mia, lei ha protetto me, l'incantesimo era destinato a me e lei si è frapposta. Si è sacrificata per me. È tutta colpa mia...- mi guarda negli occhi da cui riesco a percepire tutti i suoi sentimenti ed è come se qualcuno mi avesse inondata con un secchio di acqua fredda. Un unica e sola parola si forma nella mia mente ed è "egoista". È così che mi sento, perché io so quanto Harry soffra per la morte della madre e quanto si senta in colpa e ora sta succedendo la stessa cosa anche alla figlia che porta lo stesso nome.
-Non le succederà niente- gli dico con dolcezza.
- È in coma, Ginny! Hai sentito cosa ha detto, c'eri anche tu!!- esclama esasperato e al tempo stesso disperato. 
- C'ero, ho sentito quel che hanno detto. Ma loro non sanno chi é Lily, loro non la conoscono!! Tu pensi che Lily è tipo di arrendersi e guardare?-
Mi guarda e poi si volta a scrutare il pallido viso di sua figlia.
- Certo che no! -
- Bene allora Harry non fare così! Non disperare e combatti con me, amore! Combatti con me per salvarla o almeno per fare il possibile. Perché anche lei combatterà e sono sicura darà del filo da torcere anche alla morte in persona se quest'ultima ostacolerà il suo cammino.-
- Hai ragione tu, tesoro- si alza di nuovo con l'aria combattiva di sempre - Coraggio, non siamo qui per fare una tragedia greca, scusami!- mi guarda - Se non 
  
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