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Autore: Purelove    29/06/2014    1 recensioni
"Non è facile vivere nell'ombra di nessuno, soprattutto non in quella della grande assassina Katherine. Sempre un passo avanti a tutti, sempre una via di fuga migliore e pronta anche quando le cose sembrano mettersi male per lei.
Le danno la caccia da anni a quanto ne so e gliela stavano dando anche quando mi hanno trovato nascosta nella cantina dei miei genitori all'età di otto anni. Ha ucciso tutta la mia famiglia prima che riuscissero a metterla in fuga e salvarmi. Da quel momento si sono presi cura di me crescendomi come se fossi una di loro anche se con sostanziali differenze, loro sono più forti, più veloci, non invecchiano nè si ammalano. Loro sono vampiri e io sono l'unica umana in mezzo a loro."
Elena ha solo un obbiettivo: vendicare la morte della sua famiglia, ma cosa succede quando la vita che ha sempre conosciuto cambia in un battito di ciglia? Quante cose le sono state taciute e quante bugie dette?
Genere: Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Katherine Pierce, Klaus, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena, Damon/Katherine, Elena/Katherine, Elena/Stefan
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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CAROLINE POV

L'unico motivo per cui la nostra testa non è impalata ed esposta al Mondo è solo perché Klaus segue una pista su per gli Appalachi su un gruppo di lupi che dovrebbero arricchire le file del suo esercito.
Se solo sospettasse il tradimento, ci ritroveremmo tutti con un bel pugnale piantato nel cuore.
Sento la presenza di Stefan sul retro della casa ancora prima di vederlo, si volta appena nella mia direzione prima di tornare con lo sguardo verso la casa. «Cosa stai facendo?»
«Elena è diventata la proprietaria» spiega stringendosi nelle spalle.
«Perché sei qui fuori? Non mi dire che...»
«Esattamente.» dice con un mezzo sorriso sulle labbra, «Si rifiuta di invitarci. Forse è meglio così dopotutto»
Fissiamo la casa per un tempo imprecisato guardando la linea del sole illuminarla interamente poco a poco e dissipando la nebbia che aleggiava come una cortina impenetrabile intorno.
«Katherine?» domando guardandomi intorno. Ho intravisto Damon un paio di volte nella sua ronda, mai una volta la copia di Elena.
«Si sta preparando» risponde atono Stefan avanzando di qualche passo verso la casa.
«Se Klaus trova un nuovo branco, avrà bisogno di Elena e non di quello della sua copia guastata» gli faccio presente. «Toglieteli Elena e...non voglio nemmeno pensare alle conseguenze»
Questo piano non farà altro che portarli tutti dritti verso la loro distruzione, non c'è un modo per sfuggire a Klaus e anche se le streghe si sono unite alla nostra causa, cosa non le impedirà di farci fuori non appena avranno trovato un modo per cancellare Klaus dalla faccia di questo pianeta?
Per loro siamo degli abomini della natura da eliminare. Nulla più, un errore.
Gli Originali sono gli unici che riescono a tenerle a bada, senza di loro, senza Klaus soprattutto, diventeremmo solo loro vittime.
«Ti prego Stefan. Non potrei sopportare che ti facesse del male» lo prego prendendogli il volto tra le mani. Questa follia deve finire.
Non mi sembra che Klaus la stava trattando male. Probabilmente è la ragazza più viziata del mondo. L'ha trattata come una figlia sin dal primo momento e con lui Stefan che non si è mai tirato indietro quando si trattava di lei. L'ossessione per le Petrova non sembra conoscere fine.
«Utile avere asservita la bambolina di Klaus, vero fratellino?» mi schernisce Damon unendosi a noi nel giardino sul retro appena sotto la gradinata.
Damon Salvatore, la mia spina nel fianco e probabilmente quella di qualsiasi vampiro con cui abbia mai avuto a che fare.
«Vi prego...» sospira Stefan pizzicandosi la base del naso.
«Elena è lì dentro, dobbiamo trovare un modo per entrare in casa e parlarle»
«Vado io, dopotutto l'ho cresciuta io» mi offro volontaria ma la mia avanzata viene bloccata proprio da Stefan.
«No, hai troppi contatti con Klaus ed è meglio se non hai la capacità di entrare. È diventato il suo rifugio dai vampiri, non posso permetterti di metterla in pericolo»
«Non lo farei mai. Lo sai benissimo» gli ricordo offesa dalle sue parole. Come può anche solo pensare che potrei farle del male?
«Non volontariamente. Klaus potrebbe usare la compulsione su di te» dice tremendamente serio.
«E voi due invece?»
I due fratelli si guardano per un breve attimo, «Sono riuscito a resistergli già una volta e Damon è stato fuori dal suo radar per anni e così intende continuare»
«La fate troppo semplice» barbotto aspettando la loro prossima.
«Almeno uno di noi due deve entrare in quella casa» dice Stefan incrociando le braccia al petto guardando il fratello come se si aspettasse qualcosa da lui.
«È ancora arrabbiata con voi, non vi farà ancora entrare» gli ricordo. Elena è ormai una donna, e come ogni donna è capace di portare rancore a lungo.
«Odio ammetterlo ma stavolta avrò bisogno del tuo aiuto» replica Damon ignorandomi completamente. Bene, me ne starò ben comoda ad osservare il loro fallimento.
Stefan si tocca una spalla facendo ruotare il braccio -prima il sinistro, poi il destro. È come se si preparasse a...
L'oscurità cala su entrambi svanendo nella notte, ora solo un corvo e un'aquila s'alzano in volo diretti verso le finestre della magione.


ELENA POV

Lo ammetto.
Con i fratelli Salvatore fuori dai piedi odio stare qui sola sapendo che non mi scontrerò per caso con nessuno di loro. Tutti i vampiri della mia vita sono fuori da queste pareti e per la prima volta mi rendo conto di quanto ogni aspetto della mia vita si stato fortemente influenzato dalla loro presenza.
Con loro sono cresciuta sotto una campana di vetro, come se fossi una bambola da proteggere a tutti i costi. Forse non mi sono mai nemmeno ammalata a causa loro. Le esperienze umane mi sono state quasi del tutto precluse e in tutto questo, non mi sono nemmeno accorta di quanto mi avessero plagiato, come Klaus.
Si è trasformato come un padre sotto i miei occhi poco a poco mentre per lui ero semplicemente una busta di sangue vivente su due gambe. Anche Stefan mi è sempre stato accanto coccolandomi e ammorbidendo i rapporti Caroline ogni volta che ci trovavamo in disaccordo dato che si è sempre comportata come una chioccia nei miei confronti.
Avevo ritrovato una famiglia a modo mio, anche se erano tutti dei vampiri e non esisteva nessun rapporto di parentela tra di loro. Beh, tutti tranne per i Salvatore.
Stefan la mia luce, Damon l'oscurità che ho imparato ad apprezzare e a bramare man mano che crescevo anche se ancora adesso evito accuratamente di pensarci anche solo per più di cinque secondi perché no, non ci si può innamorare di un vampiro.
Soprattutto non di Damon Salvatore, il vampiro meno umano che conosca e privo di qualsiasi scrupolo. Non ha legami, e la verità è che nessuno è importante per lui, nemmeno Stefan.
Il mio cellulare squilla rivelando l'ennesimo messaggio di Matt Donovan che, come da reputazione, non si tira mai indietro quando si tratta di fare una festa in grande stile.
La magione Salvatore è stata l'unica ad essersi finora salvata dalle feste liceali dato che i proprietari se ne stavano ben lontano da qualsiasi attività che potesse riguardare anche solo lontanamente i cittadini di Mystic Falls.
A quanto pare la loro unica ossessione era la sottoscritta.
Spero che il baccano della festa e le persone riescano a farmi scappare senza essere vista dai Salvatore. È l'unico modo per lasciare Mystic Falls e mettermi alla ricerca di una strega; la mia strega che mi permetterà di porre fine all'esistenza di Klaus.
Tiro ogni tenda della stanza di Damon in modo da evitare che i loro sguardi capiscano cosa sto facendo, ma non appena ci riesco un sonoro tonfo fa tremare i vetri come se fossero stati colpiti da qualcosa.
«Stupidi vampiri» sbotto digrignando i denti per riversare tutta la mia frustrazione al vento, perché sono sicura che si stanno ancora nascondendo nella boscaglia qui intorno.
Di certo non mi sarei aspettata di vedere una lotta furiosa tra un aquila e il corvo. Il mio corvo.
Colpisco il vetro cercando di spaventare l'aquila e permettere al corvo di volare via e per un attimo sembra funzionare; se non ché la lotta si sposta in aria in un disperato inseguimento.
Apro la finestra lanciando nella direzione del rapace un libro aiutando il corvo a prendere più distanza mentre continua a girare davanti alla mia finestra.
«Qui!» gli urlo sperando che capisca il mio tentativo di aiutarlo. In qualche modo sembra finalmente accorgersi della mia presenza rivolgendo il suo becco verso di me, «Entra stupido uccello!» urlo nuovamente sbracciandomi.
Non appena vedo la macchina nera volare sopra la mia testa chiudo di scatto la finestra impedendo all'aquila di continuare la sua caccia che rassegnata sparisce nel fitto del bosco alla ricerca di qualche altro povero animale di cui nutrirsi.
Quando mi volto è una questione di un battito di ciglia prima di vedere il corvo prendere le fattezze di Damon proprio al centro della stanza. Le piume lucenti del corvo si dissipano ricomponendo la camicia nera e i jeans del medesimo colore, mentre gli occhi assumono la colorazione del ghiaccio, quegli occhi così inconfondibili...

«Tu...» dico sbigottita non riuscendo però a dire anche solo una sillaba in più. Gli sferro un pugno che lo colpisce in pieno sulla guancia e il suo volto scatta di lato. Inutile dire che la vittoria è minima, soprattutto quando il dolore alla mano risalire per tutto il braccio.
«Fammi vedere» mi ordina prendendomi il polso per evitare di farmi ancora più male. Dubito che potrebbe farmene di più di quello che sento ora dentro mentre ripenso a tutti i momenti che ho passato con quello che credevo essere un semplice corvo nero che in qualche modo mi riconosceva.
La mia mente arranca alla ricerca di qualsiasi minima cosa detta che potrebbe compromettere irrimediabilmente il nostro rapporto. Mi ha sempre seguito restando con me anche in questa stanza frugando tra le sue cose e probabilmente guardando il mio affetto crescere di lui sempre di più.
Quanto devo essergli sembrata ridicola?
«Come hai potuto?» sussurro tenendo lo sguardo incollato sulle nostre mani. Tutto questo tempo credendolo lontano e del tutto disinteressato a questa piccola cittadina mentre non c'è mai stato un giorno in cui non l'ho visto scrutarmi anche solo da lontano.
«Perché l'hai fatto?»
Si stringe nelle spalle dimostrandosi annoiato e scatenando ancora di più la mia furia. Inizio a colpirlo sul petto e in qualsiasi parte del corpo a cui riesco ad arrivare mentre si difende neanche troppo bene lasciandomi sfogare. Nemmeno mi rendo conto di tutti gli insulti che gli sto lanciando; arretra sotto i miei colpi fino a quando non è costretto a fermarsi dal muro.
«Hai finito?» dice infine. Questa volta tocca a me stringermi nelle spalle, ma non resterò a farmi prendere in giro un momento di più. Gli sfilo il cellulare dalla tasca dei jeans ignorando l'inevitabile vicinanza che ha causato.
«E ora cosa pensi di fare?»
«Me ne vado. Non rimarrò a Mystic Falls un secondo di più» gli dico rivelandogli il mio piano senza nemmeno accorgermene.
«Bene. Vengo con te» replica immediatamente.
«Assolutamente no» ribatto andando dritta verso il suo armadio aprendo la scatola di legno dove tempo fa avevo trovato molti soldi nascosti sotto alcune carte. Non ho idea di quanti sono, ma di sicuro abbastanza da trovare un posto in cui dormire e darmi un po' di tempo per riorganizzare la mia vita. Damon si mette davanti alla porta con tutta l'intenzione di non farmi passare; forse vuole replicare lo scontro di poco fa.
«L'hai sempre saputo»
Sorpresa commetto il grave errore di guardarlo nei suoi splendidi occhi glaciali che come sempre riescono a farmi perdere la poca lucidità che già manca quando è nelle vicinanze.
«Cosa?»
«Solo che non lo ricordi» continua ignorando la domanda.
«Cosa non dovrei ricordare? Che mi hai mentito? Che hai finto di essere una sorta di strano animale domestico per tutti questi anni?» ringhio.
Non posso credere di essere stata così stupida da affezionarmi a un corvo. Chi cavolo si affeziona a un animale selvatico che non dimostra mai alcun affetto.
«Serve troppo potere per mantenere quella forma. Hai iniziato a passare troppo tempo con il corvo, ho dovuto ben presto perdere quelle fattezze ma nella tua mente ho sostituito la mia immagine con quello del volatile» mi spiega come se stesse leggendo la lista della spese.
Come posso essere stata così stupida?
«Hai usato la compulsione su di me» sussurro più a me stessa che a lui. Tutti questi anni pensandolo lontano quando non è mai stato troppo lontano da me. Mi manca il respiro e il cuore batte talmente tanto veloce da non lasciarmi pensare lucidamente e attingere ai ricordi e alle confidenze fatte a quel corvo che credevo fosse il mio diario.
«Rivoglio tutto indietro. Tutta la verità! Mi hai capita?» strepito furiosa. Ho bisogno di fare un bagno nella realtà e ricordarmi ogni cosa senza la nebbia che la compulsione porta.
«Non penso sia una buona idea»
«Fallo o giuro che...»
«Che cosa farai? Sentiamo...» mi mette alla prova incrociando le braccia al petto sfidandomi.
«Mi perderai.» dico senza pensarci due volte, «Per sempre.»
Non so nemmeno io da dove riesco a tirare fuori tutta questa sicurezza; so solo che nel profondo di me qualcosa mi dice che questa è l'ultima cosa che vorrebbe anche se non lo ammetterebbe mai.
«Non mi interessa perderti se so che sei al sicuro e posso darti la chance di vivere una vita normale» sbotta prendendomi i soldi dalle mani e mettendosi nella tasca dei jeans.
«Normale?» ripeto, «Pensi che la mia sia stata una vita normale?»
«L'avrai. Niente più vampiri non appena avremo finito con Klaus»
A quelle parole è come se respirassi d'un tratto sott'acqua: «Cosa...no!»
«Elena...» mi ammonisce come se mi stesse già leggendo dentro.
«Fottiti, ok?» sbotto infuriata, «Non puoi fare così! Non puoi entrare e uscire dalla mia vita come ti fa più comodo!»
Questa volte è il suo turno quello di perdere le staffe: «Non sono umano! Non lo sarò mai!»
Come un flash dal passato quelle parole rimbombano ancora dentro di me rivelandomi che questa non è la prima volta che affrontiamo questo argomento ma non è questo che mi lascia ammutolita...è il significato implicito in quella conversazione.
«Damon...» sussurro cercando di aggrapparmi a quel tenue ricordo. “Forti emozioni possono rompere la compulsione”, mi aveva spiegato un tempo Caroline.
«Elena, non sapevo avessi compagnia.»
Ci guardiamo entrambi straniti da quell'intrusione mentre la strega di Kohl entra nella stanza.
«Sono venuta a prenderti.» continua mentre Damon si frappone facendomi da scudo.
«Hai un compito. Fermare Klaus liberando l'umanità dai suoi vampiri»
«Avevamo un piano» interviene Damon, ma Bonnie non lo degna nemmeno di un'occhiata.
«Non dovresti fidarti dei vampiri. Tuo padre lo vorrebbe»
In un attimo Damon cade sulle ginocchia tenendosi la testa con entrambe per le mani gemendo per il dolore, «Abbiamo poco tempo» dice Bonnie tenendo una mano rivolta verso di lui bloccandolo a terra con il dolore che gli sta infliggendo.
«Elena! No!»
«Lo fermerete?» chiedo ritrovandomi a tentennare davanti a quella opportunità.
Non è quello che volevo?
Tende l'altra mano verso di me incoraggiandomi ad afferrarla: «Vendicali. Vendica i tuoi genitori» mi sprona e io non ho bisogno di sentire altro.

   
 
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