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Autore: louis stripes    30/06/2014    4 recensioni
Una volta in salotto sentii aprire la porta d'ingresso e mi si presentò davanti il mulatto, seguito a ruota dagli altri bradipi.
«Zayn, che minchia hai fatto?» Mi soffermai sul suo ciuffo, era..biondo. Oh God, why?
«Figo, no?» Intervenne Niall.
Figo una ceppa, sembra Malgioglio.
«Ti ha cagato un uccello in testa?» Mi rivolsi nuovamente a Zayn, che stava ridendo.
«Chloe!» Mi riprese Harry.
Oh, ma che vuole? Non è mica colpa mia se Malik ha dei gusti a dir poco terrificanti!
«Ohw, scusa. A che livello di Super Sayan sei, Jawy?» Soffocai una risata, come gli altri.
Colpo basso, eh?
«Dai scusa, anche con quella merda in testa sei bono ugualmente, eh!» Sentii lo sguardo di tutti addosso a me, e li vidi spalancare la bocca.
«Come scusa?» Mi domandò Zayn ridendo.
Ops, ho parlato troppo.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Chiedo scusa a tutti coloro che hanno fino ad ora letto la mia storia. Non so ancora come ringraziarvi per le recenzioni e tutte le cose carine che avete scritto man mano che leggevate i miei capitoli. Mi dispiace aver abbandonato tutto, e intendo proprio tutto. Non ho piu seguito niente di tutto cio, a partire da Efp per finire ai oned. Anche volendo non sarei potuta entrare nel mio account perche avevo purtroppo perso la password, ma ieri me la sono ricordata e ho iniziato a rileggere i capitoli e mi sono resa conto di voler continuare a scrivere. Insomma, credo che aggiungerò qualche altro capitolo per terminare al meglio la mia storia, non pretendo che mi seguiate, anzi non me lo aspetto nemmeno. io comunque terminerò la storia, grazie ancora :)

 


What have I done?
 

Non può essere vero, non posso credere che stia succedendo tutto così velocemente. insomma, da un giorno all'altro mi ritrovo in casa di mio fratello con i suioi amici, mi innamoro di uno di loro, ne bacio - per un fottutissimo sbaglio - un altro, quello lo viene a sapere e come se non bastasse cosa succede? Arrivano i miei genitori a completare la simpaticissima scenetta. Certo, so di essere stata da sempre una persona alquanto sfigata, ma non credo di aver rotto tanti specchi in vita mia o di aver sorpassato cosi tanti gatti neri per meritarmi tutto ciò, o forse si, ma non ricordo. Nella mia mente ora non c'è spazio ai pensieri inutili, sono solo frustrata, atterrita, triste e distrutta, vorrei poter scavarmi la fossa in questo preciso istante per la vergogna.
«E beh, non corri a dare un bacio alla mamma?» Esclama mia madre rivolgendosi ad Harry con un tono scherzoso, allargando le braccia. Mio fratello sembra come paralizzato, ma per un attimo si riprende e va ad abbracciare mia madre, pre poi salutare mio padre.
Una volta salutato il piccolo pargolo riccioluto si rendono conto anche della presenza di altre persone nella stanza, tra cui me, la loro adorata figliola. «Chloe!», mi urla mio padre sorridendo. Corro ad abbracciarlo, e faccio lo stesso con mia madre. Nel frattempo gli altri stavano a guardare, Zayn era di pietra, Louis mi guardava con occhi tristi.
«Ragazzi, loro sono mamma e papà. Stephanie e Alan. Mamma, papà, loro sono Niall, Liam, Zayn, e per finire Louis..che conoscete già» , si salutarono.
«Finalmente vi conosciamo! Louis, come sei cambiato, ti sei fatto più alto, sei proprio un bel giovanotto» Disse mia madre avvicinandosi a Lou, passandogli una mano tra i capelli, scompigliandoli. Mamma ti prego, evitiamo certe figure. «La ringrazio» Rispose lui accennando un sorriso.
«Perchè queste facce tristi? E' per caso successo qualcosa?» Alle parole di mio padre sbiancammo tutti, Zayn invece diventò paonazzo in viso. Sentivo che stava per scoppiare. Lo vidi sbruffare, prendere le chiavi della macchina e  dirigersi verso la porta. «Zayn..» Afferrai il suo polso trattenendolo per un secondo, mentre lo guardavo con occhi supplicanti. I suoi invece, erano pieni di collera. Tirò un sospiro e e si allontanò da me. «Io esco, scusate» Pronunciò quelle parole rivolgendosi ai miei, poi sbattè la porta e uscì fuori.
Non avevo nulla da dire, volevo solo piangere.
«Bene, qui la cosa non mi quadra, potete cortesemente spiegare cosa sta succedendo qui dentro?» Mia madre era confusa e anche scioccata. Mi guardava, sapeva che c'entravo io. 
«E come diavolo si permette quel ragazzo a sbattere così violentemente la porta di casa mia?» Disse mio padre leggermente alterato. Lo guardai malissimo. Cioè cazzo cane, sta succedendo il peggio casino dopo la seconda guerra mondiale e tu vai a notare solo che ha sbattuto la porta?
Rimasero tutti zitti. Harry mi guardava come per dire 'vai da lui, che aspetti?' io cercavo conferma negli occhi di Louis, gli unici che in quel momento riuscivo a sostenere. Liam e Niall si grattavano la testa. Alla fine risposi «Mamma, papà, sono contenta che siate venuti qui, mi mancavate tanto. Ma io ora non posso spiegarvi, vi prego di non avercela con me, però devo subito uscire di casa. Harry e gli altri vi spiegheranno tutto» Mentre lo dicevo continuavo a guardarli, ma nel frattempo avevo gia preso il cellulare e mi ero avvicinata alla porta.
Mia madre mi fece cenno di andare, mio padre si limitò a sospirare. «Spero solo sia per una buona causa, avanti vai, non vorrai farlo scappare» Amo mio padre, l'ho mai detto? E bene lo dico ora, amo il mio papino-ino-ino.
Corsi verso di lui e gli schioccai un bacio sulla guancia, poi uscii per raggiungere Zayn.

***
Lo scrosciare dell'acqua che si infrnageva sugli scogli mi aveva sempre dato, fin da piccolo, una sensazione di calma interiore, per non parlare dell'aria e del vento flebile che mi passavano tra i capelli, arruffandoli. Quiete.
Appogiai delicatamente la sigaretta tra il labbro superiore e quello inferiore, poi tirai. Ero fuorioso, devastato, deluso, incredulo. Avevo veramente creduto in Chloe, in quello che sarebbe potuto succedere tra di noi, nonostante lei fosse soltanto la sorellina scorbutica e lunatica del mio migliore amico. L'avevo vista entrare per la prima volta in casa con la sua aria scocciata, e sin da quel momento avevo capito che era strana, ma allo stesso tempo speciale, e bellissima. Si, bellissima. Inizialmente pensavo di doverle soltanto stare lontano, per le mie esperienze avrei potuto farle del male, dopotutto mi conosco, conosco la mia reputazione da badboy, l'avrei solo fatta soffrire. E invece ci ho provato, ho tirato fuori il lato migliore di me, ed era tutto perfetto con lei, con quella 'ragazzina': era così che la chiamava harry, quando ci parlava di lei. Quando erano ancora in lite diceva che era una ragazzina insopportabile, antipatica e molto noiosa, voleva sempre avere ciò che voleva e si lamentava sempre.
Io, però, di quella ragazzina, di quella bimba dagli occhi vivaci e dai capelli ricci, mi ero innamorato. Mi ero fottutamente ed incoscentemente innamorato.
E mi ha traditp, nonostante tutta la fiducia che avevo riposto in lei, ha baciato Lou. Loro hanno tentato..hanno provato si, a spiegarmi come realmente sono andate le cose, ma io non ci ho visto più, la mia ragazza doveva solo essere mia. E non perchè voglio essere possessivo o altro, è una questione di principio, e se lei veramente ci teneva a me, non avrebbe mai dovuto farlo, o almeno avrebbe dovuto raccontarmi tutto. Non l'ha fatto, e io sono troppo orgoglioso.
Sono in preda alla collera, vorrei distruggere tutto. Mi limito ad alzarmi, prendere un sasso e scagliarlo nell'acqua, il più lontano possibile dalla riva. Rabbia.
Mi allontano dalla spiaggia, cammino per almeno una mezz'ora, non so dove sto andando, forse non lo voglio nemmeno sapere. Il paesino qui non è così grande, non posso andare chissà dove.
Trovo una panchina, mi ci siedo, accendo un'altra sigaretta.
Il telefono continua a squillare, sarà la decima telefonata, non rispondo. Non ho visto nemmeno una volta il display, ma so già chi è. Non rispondo.
Chiudo gli occhi per cinque minuti, minuti che diventano sempre più lunghi. Alzo la testa, guardo il cielo. Nero. NUvole e nuvole si stanno sovrapponendo l'una sull'altra per via del vento, prevedo una bella botta d'acqua, sarà meglio spostarmi.
Non ho voglia di tornare a casa ora, inizio a camminare e mi avvicino a delle tettoie, per ripararmi dall'imminente pioggia. Non faccio nemmeno in tempo a pensare che inizia a piovere.
Una pioggia fina ma continua.
Corro.
Sono quasi vicino casa, penso tra me e me. Qualche altro vicoletto e ci sono. Giro un angolo e sento qualcuno parlare, anzi, sbraitare.
***

«Ma porca puttana, tutto va male, tutto porca minchia. Quello non si trova, il cellulare non prende e ora sta anche piovendo. Ottimo direi» Mi accascio rassegnata su un gradino poco riparato da un balcone, almeno cerco di non bagnarmi ancora.
Ho cercato Zayn dappertutto, al lago, al parco, vicino le campagne, in spiaggia, niente. L'ho chiamato decine di volte e non mi ha mai risposto, con questo tempo sarà tornato a casa.. No, non lo avrà fatto, lui è troppo orgoglioso. Sarebbe capace di restare a dormire sotto i ponti piuttosto che tornare a casa e vedere le facce sbigottite dei miei e quella mortificata di Louis.
Alzo gli occhi al cielo, è sempre più scuro.Ci rinuncio. Mi ripiego su me stessa, una goccia cade sulla mia mano, e no, non è pioggia. Incomincio a singhiozzare.
Oh al diavolo, adesso inizio anche a piangere come una mocciosa a cui hanno rubato il palloncino. Dai Chloe, sii forte, alzati in piedi e inizia una nuova vita!
Ma chi voglio prendere in giro, sto una merda.
Oltre al rumore delle gocce che cadono sull'asfalto sento altri rumori, come delle scarpe zuppe d'acqua che camminano nelle pozze, i rumori si fanno sempre più acuti. Benissimo, ci mancava solo lo stupratore di turno.
Nel giro di un minuto, una figura alta e asciutta si presenta davanti a me, ma per via della pioggia non riuscivo a capire bene chi fosse. Forse Harry mi è venuto a cercare per riportarmi a casa.
Il tipo davanti a me sposta il cappuccio dalla testa, e rimango quasi del tutto paralizzata non appena scorgo chi è.
«Piccola Chloe» Un ondata di alcool e fumo mi pervadono l'olfatto, facendomi salire i conati di vomito. Mi alzo.
«Cosa ci fai qui tutta sola? Sta piovendo, ti bagni.. Dai vieni con me, ti porto a casa» Dice afferrandomi il braccio e avvicinandosi al mio viso. «No, Michael, grazie tante, ma preferisco andare sola a casa. Tu piuttosto, prenditi una mentina» Ha un alito che farebbe rivoltare anche un topo morto.
«Ti sto offrendo il mio aiuto, come puoi rifiutare?» Sospira. Ora vomito.
«Michael, puzzi cristo santo. Non voglio il tuo aiuto, non voglio l'aiuto di nessuno, voglio solo rimanere sola in questo momento, anche con la pioggia. E ora, se non ti dispiace, vado via. Ah, e tu, vattene a casa che è meglio, in queste condizioni puoi anche finire sotto una macchina. Sei ubriaco perso» Gli volto le spalle e inizio a camminare, pensando di averla scampata. Ci mancava solo il suo aiuto e la sua presenza e questa giornata poteva entrare nel guinness delle giornate più brutte.
Faccio due passi, manco in tempo a fare il terzo che mi sento strattonata per un braccio. In un nano secondo mi ritrovo spiaccicata ad un muro, con Michael davanti a me. Il suo corpo aderiva al mio, tremavo, ma cercavo di sembrare calma.
«Ti ho detto che ti porto a casa. Cosa fai ora, mi resisti? Non ci sei mai riuscita piccola, e non ci riuscirai ora» Il suo tono faceva spavento, sapevo che era effetto dell'alcool, lui non era mai stato così. Tentai di indietreggiare ma avevo il muro completamente aderito alla mia schiena, allora cercai di allontanarlo.
«Michael, lasciami andare»
Mi mise le mani addosso, urlai.

 
***
 
La voce mi era familiare, fin troppo. E stava urlando, stava decisamente urlando. Non deve essere lei.
Inizio a correre, la voce si fa sempre più vicina, corro a più non posso. Giro l'ultimo angolo e mi si pone davanti una scena che non auguro a nessuno di dover mai vedere nella propria vita. Non riconosco il ragazzo, ma dalle sue urla capisco che è lui, quel verme schifoso di Michael, che in quel momento stava stringendo con una mano la nuca di Chloe e con l'altra la sua coscia.
Mi avvento su di lui e gli scaglio un pugno talmente forte che l'avranno sentito anche a casa, ma spero di no. Sono incazzato, non so se lo sono più con Chloe o con quell'essere che ora giaceva per terra, sotto la pioggia, davanti ai miei occhi.
«Ma sei coglione, stavo solo cercando di portarla a casa..» Si passò una mano sulla faccia, e mormorò qualcosa di incomprensibile, era visibilmente ubriaco. Per un momento il mio sguardo si posa su Chloe, agganciata a quel muro con le lacrime che le rigavano il viso ancora terrorizzato.
«Tu, lurido scarto fetente di questa terra, avvicinati a lei ancora una volta e ti giuro che ti faccio pentire di essere nato, e fidati, non ho nessuna voglia di scherzare» RInghiai a denti stretti contro di lui, che si alzò barcollando e andò via.
Sentii Chloe che continuava a piangere, mi avvicinai a lei, la vedevo tremare, ero talmente vicino al suo corpo che potevo captare ogni sua minima sensazione. Aveva smesso di piovere.
«Stai bene?» le chiesi.
Lei annuì, sconvolta. «Vieni, la macchina è qui vicino»
Camminammo per circa dieci minuti, lei dietro di me, nessuno si azzardava a spiccicare mezza parola. Raggiungemmo la macchina ed entrammo, non avevo intenzione di portarla a casa, non era nelle condizioni più adatte, avremmo fatto un giro, e , una volta calmata, avrebbe dormito nel suo letto.
«Zayn, io.. insomma, grazie, per prima. Per quanto riguarda Lou-» La interruppi subito. «Non voglio sentire una parola» Ringhiai.
La vidi sbiancare e con la coda dell'occhio potevo vedere le sue lacrime scendere copiosamente, mentre io continuavo a guidare.



 





Ehi, ciao a tutte. Eccomi qui dopo tipo un anno e mezzo..
Che dire, non so proprio come farmi perdonare, probabilmente vi siete
scordate tutte della mia storia, ma non fa nulla. Le motivazioni della mia
assenza le ho spiegate già sopra, quindi sarei soltanto ripetitiva
In questo capitolo ho trasmesso tutta la malinconia possibile, sono spiacente ahaha
ma spero che almeno vi sia piaciuto, ho perso un po' la mano a scrivere :)
Insomma, se ci siete, battete un colpo.
Baci

 

Love_MichaelCorvin
 
 
   
 
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