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Autore: HarryStylesLover046    01/07/2014    6 recensioni
"volevo solo ricominciare da zero, ma poi, harry styles, sei arrivato tu"
Camilla Cooper viene bocciata all'ultimo anno di scuola a casua della sua vita troppo sfrenata che la distrae dallo studio, ma vuole ricominciare. Alla nuova scuola decide di mantenere un profilo basla vemso, ma non impedirà ad Harry Styles di notarla, senza contare il fatto che abita nell'appartamento di fronte a lei... Infatti il nostro amato riccio decide di conquisatrala a tutti i costi, in qualche modo. Inizialmente ruba il suo diario ricattandola per farla venire ad una festa con lui ma poi le cose cambieranno... Camilla si lascerà andare o cercherà di rispettare il programma per il nuovo anno?
Dal capitolo 7
...estrasse da dietro la schiena il mio diario e me lo tese.
− Scusa per averlo rubato.
− Menomale. Adesso vattene di qui – risposi. Lui diventò pallido come un cadavere e iniziò a balbettare.
− Stavo scherzando Harry, ridi che la vita è bella. Ma la prossima volta che lo farai ti immergo nell’olio bollente – dissi riprendendo il diario dalle sue mani tremanti.
− Styles ti sei forse spaventato per aver creduto di perdere l’amore della tua vita?
– Non puoi immaginare quanto...
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Triangolo
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Non potevo completarlo e aspettare fino a domani!! commentate se vi va, anche se con la fine di questo capitolo i commenti esprimeranno molta rabbia. D:
Mi strinsi nel cappotto tremando. Era ormai febbraio a Londra ricoperta di neve e ghiaccio. Il mese di settembre era volato insieme ad Harry, ottobre invece era stato leggermente più caotico tra litigi vari tra noi due soprattutto a causa delle uscite: gli amici di Harry non osavano più avvicinarsi alle STSF, alle quali si era unita anche Eva, soprattutto a causa dei litigi passati. Così ognuno dei due usciva con il proprio gruppo. Liam invece se ne stava per i fatti suoi con la squadra di calcio continuando a scoparsi tutta la scuola. Dopo che Harry si era ritirato ormai Liam era al centro dell’attenzione e ci stava bene. A proposito del riccio, io e lui avevamo ideato un sistema per evitare di litigare come l’ultima volta: sesso arrabbiato. Forse non era molto originale oppure intelligente come sistema ma facendo sesso risolvevamo sempre i nostri litigi e poi era veramente fantastico. Un metodo sano per sfogarci a vicenda il che mi andava più che bene. A volte litigavamo appositamente per farlo. È molto più difficile a dirsi che a farsi: l’importante era solamente farlo arrabbiare chiamandolo riccioli neri, nomignolo che odiava, oppure lui mi mandava in bestia rubandomi il cioccolato. Era bello il rapporto tra di noi, eravamo, come aveva detto Harry, destinati a stare insieme essendo stati i nostri appartamenti uniti in passato. Oh un’altra cosa: il famoso muro che ci separava era crollato durante uno dei nostri attacchi di sesso arrabbiato, conclusosi con proprietario arrabbiato. Certo ci eravamo fatti due risate ma ognuno dei due aveva bisogno della sua privacy: certo era stata ridotta con la finestra ma esisteva almeno. Così, seguendo un comune accordo, avevamo messo una tendina (che Harry spostava ogni volta che mi spogliavo). Con la scuola stava andando tutto bene e anche con il professore di chimica. Era nata un’amicizia tra noi tre soprattutto dopo che ci aveva ospitati a natale. Beh lunga storia... Lui era solo, la mia cucina era appena andata in fiamme e quella di Harry completamente allagata, così non poté rifiutare l’accoglienza a due alunni sprovveduti. Avevamo trovato durante quella bizzarra cena un aspetto in comune con il prof: una passione per i polizieschi. Ormai passavamo ogni domenica insieme a vedere CSI, spesso discutendo sul quale fosse il migliore, ma a parer mio nessuno può battere Orazio Kane e i suoi occhiali strafighi. (CSI Miami)
La commessa della farmacia richiamò la mia attenzione offrendomi un aiuto per trovare le pillole anticoncezionali. Mentre stavo per accettare il telefono squillò improvvisamente: Emily.
– Che c’è Emily.
– Camilla corri! Mary e Jess si stanno picchiando – quasi feci cadere il telefono sentendo quelle parole. Uscii di corsa dalla farmacia e mi fiondai nella macchina.
– Dove siete?!
– Sotto casa di Louis. Muoviti – mi attaccò il telefono in faccia. Capii subito il motivo della rissa e guidai fino alla villa di Louis dove c’ero già precedentemente stata per una festa. Vidi Mary e Jess che si prendevano a schiaffi tirandosi i capelli. Eva ed Emily stavano cercando di tirarle via mentre Rosy era seduta in un anglo cercando di non guardare il biondino che era appena arrivato insieme al moro. Accorsero anche Zayn e Niall che vennero respinti prontamente. Mi misi in mezzo anche io per poi venire colpita con un pugno sul naso. Mi accasciai a terra tendendomi la faccia con le mani.
– Jess ma sei cazzo impazzita?! Che merda ti ha preso! – urlai isterica. Le due smisero di litigare e si allontanarono l’una dall’altra vedendomi a terra dolorante.
– È tutta colpa di Mary! Ha iniziato la rissa perché Louis ha scelto me e non lei. Ha continuato a frequentarlo di nascosto e quel coglione l’ha anche assecondata! – si difese lei. Mi voltai furiosa verso Mary.
– Perché gli hai rubato il ragazzo! È sempre stato vietato tra di noi a meno che l’altra non te lo chiede esplicitamente.
– Beh forse non voglio essere più tra di voi. Guardiamoci: tu sei fidanzata, Rosy è in una specie di coma per quel biondo tinto del cazzo.. – iniziò Mary interrotta da Niall.
– Hey io sono biondo naturale!
– Certo ed io sono la regina dell’America.
– Gli americani non hanno una monarchia – intervenne Zayn
– Fa lo stesso. Io e Jess ci siamo quasi fatte a pezzi per un ragazzo ed Eva passa tutto il tempo a scambiarsi messaggi hot con chissà chi! – concluse Mary furiosa. Girò i tacchi e se ne andò correndo facendo rumore con i tacchi. Rosy accompagnò Jess a casa mentre Emily ed Eva, scosse come non mai, andarono nella direzione opposta. Louis arrivò con aria strafottente.
– È un peccato che non si siano strappate i vestiti a vicenda – esclamò suscitando le risate dei due ragazzi. Adesso aveva veramente superato il limite il castano. Rientrai in macchina ed arrivai in breve tempo a casa. Entrai nel mio appartamento e scossi violentemente la tendina del letto. Harry era steso sul letto a leggere un libro. Appena mi vide lo lanciò via e mi venne incontro.
– Devi parlare con Louis immediatamente. Oggi Mary e Jess si sono picchiate non può continuare così!
– Non è un mio problema... – rispose lui.
– Esatto è un nostro problema e tu lo risolverai.  Un tuo amico parlaci tu.
– Perché tocca a me ogni volta?! Non puoi dire a loro due di non frequentarlo e basta.
– Fallo e basta, riccioli neri detto questo lui si avventò su di me sbattendomi contro il muro. Iniziammo a spogliarci a vicenda velocemente e poi saltai su di lui lasciando che la sua erezione entrasse a fondo dentro di me. Un piacere intenso mi pervase e aumentò man mano che Harry spingeva dentro e fuori. Quando uscì da me non riuscii neanche a riprendere fiato che mi mise a novanta sulla scrivania e penetrandomi da dietro. Dopo non molto venimmo entrambi contemporaneamente ma non ci bastava, non sarebbe mai bastato. Lo buttai sul letto salendo su di lui a cavalcioni, iniziando ad andare su e giù mentre leccavo il suo collo. Ma ad Harry non piaceva per niente stare sotto. Infatti mi ribaltò salendo su di me e dopo alcune spinte i suoi soldatini entrarono in me. Sbarrai gli occhi urlando ad Harry di fermarsi. Lui lo fece guardandomi stranito.
– Harry, non ho preso la pillola.
– Oh mio dio. Porca puttana e non potevi dirlo prima?!
– Con tutto quello che è successo me ne sono dimenticata.   
– Fantastico, penso che tra nove mesi te lo ricorderai bene.
– Vacci piano, non è detto che rimango incinta.
– Hai rotto uno specchio, è ovvio che succederà!
– Sei troppo superstizioso, non preoccuparti.
– Come faccio a non preoccuparmi. Abbiamo solo 20 e 19 anni!
– Come fai ad averne 20?! Non ne hai fatti 19 il primo febbraio?
– Ne ho fatti venti. Sono stato ammesso a scuola un anno di ritardo.
– Oh. Non me l’hai mai detto. E poi al tuo compleanno avevamo altro da fare più che pensare a spegnere le candeline sulla torta, dato che era spalmata su di me!
– Tu non me l’hai mai chiesto e immaginavo che essere un anno di ritardo non fosse tra i tuoi argomenti preferiti per una conversazione.
– Immaginavi bene – dissi stringendo i denti mentre mi rivestivo. Gli lanciai i pantaloni e la maglietta.
– Vestiti, andiamo in farmacia.
– Come vuoi tu boss.
– La prossima volta che mi chiami boss mi assicurerò di aver preso la pillola.
– Afferrato biondina – rispose lui. Scoppiammo entrambi a ridere e uscimmo dall’appartamento ritornando nella farmacia. Appena la commessa mi vide ritornare e chiedere il test della gravidanza fece due più due e si sforzò di non ridere. La fulminai con lo sguardo e comprammo il test. Aspettammo una settimana, passata con il fiato in gola, mangiando le unghie, andando avanti e indietro per gli appartamenti e trascorrendo notti insonni a pensare la soluzione per un eventuale bambino. Almeno su questo non litigammo, visto che eravamo d’accordo a lasciare che me ne occupassi io mentre lui andava all’università.
Quando arrivò il fatidico momento lessi il risultato ed uscii dal bagno. Appena mi vide Harry scattò in piedi.
– Allora?!
– Sono incinta.
 
   
 
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