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Autore: Demon Heart    03/07/2014    1 recensioni
Era stufa di tenermi con se, era arrabbiata perchè non ero più l'agnellino sottomissivo di un tempo, era verde d'invidia perchè ero diventata scaltra e non aveva più influenza su di me.
E per quest ultimo motivo, ha cominciato ad avere paura, e mi ritrovo in un'accademia, alla Manson Cry Accademy, un collegio. (Capitoli in revisione{revisionati solo il primo e l'ottavo capitolo})
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Sabaku no Gaara, Sasuke Uchiha, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Mi misi a sedere sul letto e mi guardai in giro, la mia prima nottata in questa orribile accademia, quella bastarda me la pagherà.

Mi alzai e andai nel bagno di Shizuku, dove aprii l'acqua osservandomi allo specchio:

i capelli arcobaleno erano spettinatissimi e gli occhi viola erano luccicanti, non penso ci sia polvere in giro, altrimenti avrei cominciato a starnutire.

Cominciai a lavare mani e faccia per svegliarmi, poi decisi di buttarmi sotto la doccia, rimasi per una buona mezz'ora sotto l'acqua, poi uscii dalla doccia e controllai la mia compagna, dormiva ancora, sorrisi paragonandola ad una bambina.

Mi asciugai e indossai i vestiti, fortunatamente non esisteva l'uniforme, altrimenti avrei dato di matto mettendomi nei guai.

Pettinai i capelli con molta fatica e mi lavai i denti, poi i miei occhi caddero sulla cicatrice che avevo sul fianco, ancora oggi a pensarci sto male.

Scossi la testa ed uscii dalla stanza, andando verso la mia, tirai fuori dalla tasca il telefono, erano ancora le sei e mezza, un'ora a disposizione per sistemare un pò la stanza.

Aprii le finestre e notai che la vernice era asciutta, feci schioccare le dita e cominciai a togliere le lenzuola sporche dai mobili, che erano al centro della stanza.

Misi la scrivania accanto alla finestra-letto ed accanto la sedia,l'armadio accanto alla porta del bagno ed il le al cetro della stanza, attaccato al muro.

Il comodino lo sistemai accanto al letto, alla destra.

Osservai tutto, e cominciai a sistemare il resto, i vestiti nell'armadio, sistemati, ed aprendolo notai che sulle ante all'interno vi erano degli specchi, cominciai a fare delle smorfie per poi scoppiare a ridere, non era poi tanto male come scuola, ma doveva ancora cominciare il meglio.

Chiusi il mobile e sistemai una lampada sulla scrivania, dei fogli e un portapenne a forma di leone che ruggisce; sistemai lenzuola e coperte sul letto.

Mancava ancora qualcosa, ma non potevo pensarci, guardai l'ora, le otto meno vento, dovevo sbrigarmi se non volevo arrivare tardi.

Guardai il mio orario e presi i libri necessari, quando una voce mi chiamò «Shana dove sei?! Arriveremo tardi»

Buttai alla rinfusa l'occorrente in una tracolla della Seven e me la sistemai addosso cominciando a correre verso la riccia «Shizuku eccomi!»

Corremmo a perdifiato per i corridoi e per le scale «Alla prima ora ho inglese» ansimai saltando una bicicletta caduta a terra e lo stesso fece l'altra.

«Allora hai lezione con me e Sasuke»

Serrai la mascella, bel modo per cominciare la giornata.

Arrivammo all'uscio della porta, non era ancora arrivato l'insegnante, rimasi fuori mentre la mia amica prendeva posto.

Osservai il mio riflesso contro la porta di fronte, non ero presentabile, ma non ero neanche tanto male, poteva andare.

Sospirai alla vista di un uomo sulla cinquantina, prima arriva e prima posso sparire, odio essere al centro dell'attenzione.

«Buongiorno, lei deve essere la signorina Kitsune?» mi chiese squadrandomi da capo a piede.

«Buongiorno, si sono io, lei è l'insegnante di inglese della sezione» controllai sul foglio che avevo in mano «C?» chiesi temendo di sbagliare.

Mi sorrise rassicurante e la cosa mi spaventò non poco, se sorridono così c'è sempre qualcosa sotto.

«Adesso che ne dice di presentarsi alla classe?» mi chiese con tono paterno.

Mi si strinse il cuore e mi irrigidii, quanto tempo è passato dall'ultima volta che qualcuno si è rivolto a me con questo tono?!

Ricordo, Giusy lo faceva, era la sorella che non ho mai avuto; scossi la testa e mi venne spontaneo sorridere teneramente «Certamente, prima affronto la cosa prima mi tolgo un peso»

Lo vidi entrare nell'aula e lo seguii a mia volta «Buongiorno ragazzi, da oggi avrete una nuova compagna.»

Sospirai e mi voltai verso la classe, gli occhi di tutti erano puntanti su di me, ero irrequieta, non riuscivo a non pensare, ricordo che LEI mi aveva insegnato a non pensare alla gente, a parlare come se fossi da sola o con la mia migliore amica.

Mi rilassai e cominciai a presentarmi «Sono Shana Kitsune e sono originaria dell'Hokkaido, è un piacere per me essere in questa classe» risposi inchinandomi appena.

«Può andare signorina, accando ad Uchiha c'è un posto libero» mi indicò il professore.

Cominciai a camminare mentre gli sguardo scorrevano, seguendo il mio cammino, arrivata al banco mi misi a sedere e sistemai la tracolla a terra prendendo il libro di inglese.

«Per chi non mi conoscesse, io sono il professore Marshell Layton, ma potete chiamarmi Layton» sorrise verso di me, come faceva a capirmi così bene?

Cominciò a spiegare ed io presi tutti gli appunti necessari, teppista e spericolata, ma non di certo che andava male a scuola.

Poi, chiamò alla lavagna per chiarire a coloro che ancora non avevano capito, intanto rilessi ciò che avevo scritto, certo potevo migliorare la mia scrittura... ma erano futili dettagli.

«Oi arcobaleno» mi sentii chiamare da una voce profonda e calma.

«Smettila di chiamarmi arcobaleno» sbottai mantenendo la calma a mia volta.

Lo sentii sospirare, mi voltai e lo vidi incrociare le braccia al banco, appoggiarci la testa e voltarsi verso di me.

«E come dovrei chiamarti? Prisma?» mi chiese.

«Ho un nome, oppure ignorami e sparisci. Io vivo la mia vita e tu la tua» risposi riportando lo sguardo sugli appunti e cominciando a ricopiarli su un altro quaderno, per migliorare la scrittura e per memorizzare meglio.

«Non ti sei presentata con me» ridacchiò.

«Mi sono presentata prima davanti alla classe, non ti basta?» sbottai sgarbatamente, stava cominciando a farmi innervosire con quel suo sorrisettto da ebete e quella mente idiota che partoriva idee malsane quanto lui.

Stava per ribattere quando il professore lo richiamò «Uchiha, smettila di infastidire la tua nuova compagna»

Si scusò e mi lanciò un'occhiataccia, io continuai a scrivere ghignando sadicamente, ti sei messo contro il diavolo ragazzino.


«E così mi ha fatto mettere in punizione» concluse sconsolato Naruto.

Gli diedi un'amichevole pacca sulla spalla mentre Shizuku cercò di sollevargli il morale «Dai non fare così»

«Non penso sia giusta come cosa» sussurrai nascondendo gli occhi dietro delle ciocche sbarazzine.

«Già ma non posso farci niente» rispose tristemente il biondo.

«Puoi stare tranquillo, mi occuperò io della cosa» ghignai mostrando i canini.

Li vidi sbiancare, e si bloccarono.

«Che hai in mente di fare?» chiese balbettando la riccia.

«Solamente rendergli pan per focaccia, peccato che la focaccia sarà bruciata e tosta» ridacchiai.

«No, rischi di metterti nei guai» mi rimproverò Naruto.

«Ho passato tre anni a rendere la vita impossibile alle persone, credi non sappia cavarmela? Chi si mette contro di me si mette contro il demonio» risposi sorridendo.

Sapevo anche come fargliela pagare.

Osservai il mio orario «Qualche orario corrisponde col loro?» chiesi passandoglielo.

«Venerdì prossimo, nell'aula di biologia, ci sarò anche io» mi rispose il biondo.

Perfetto, dovevo solo perfezionare i dettagli «La vendetta è un piatto che va servito freddo, aspetterò un pò prima di agire»

Affrettai il passo, seguita dai due e piombai in mensa, l'odore del ramen era inconfondibile, ed io lo amavo.

Presi il mio vassoio e mi misi in fila «Ramen, lo amo!»

sorrisi, con l'aquolina in bocca, non vedevo l'ora di assaggiarlo.

«Intanto, che ne dici di parlare un pò di te Shana? Sai tutto di noi» chiese sorridendo Shizuku.

Prendemmo posto ad un tavolo.

«Che vi posso dire?» chiesi un pò irrequieta.

«Della tua vita prima di trasferirti, perchè sei qui, un pò dei tuoi vecchi amici» cominciò ad elencare.

Strinsi le labbra «non che mi ecciti l'idea di parlarne...» cominciai «non penso di essere ancora pronta per parlarne, o meglio sono troppo arrabbiata per farlo...» sussurrai tristemente.

«Dai non fare così, ce ne parlerai quanto te la sentirai» mi sentii scompigliare i capelli e alzai lo sguardo incontrai i suoi azzurri, ogni volta rimanevo a fissarlo.

Scossi la testa e sorrisi.


Finii il mio pranzo e ritornai alla mia camera con un trapano preso dal giardiniere, mi misi al lavoro e cominciai a praticare dei fori mentre Shizuku e Naruto sistemavano delle mensole in legno, cercando di montarle.

Un'ora dopo e la mia camera era pronta:

le mura erano azzurrine, sulla scrivania c'erano più cose e alla finestra erano appese delle tende lilla, piegate in modo simpatico, e sul davanzale della finestra avevo sistemato svariati cuscini.

Sul comodino c'era una lampada zebrata e appese al muro una chitarra elettrica viola a sfumature nere, ed uno skate nero, piuttosto vecchio con un'ancora bianca al centro.

Le mensole erano state messe ai muri e ricoperde di peluche, anche una libreria era sistemata al lato sinistro del letto ed era già stracolma di libri.

Sorrisi e sistemai un'orso polare sul cuscino del letto «Con questo la stanza è pronta»

Mi voltai verso di loro un pò imbarazzata «Sentite, avete fatto molto per me, certo non ci conosciamo da molto ma mi avete aiutata, grazie»

Pochi attimi dopo mi ritrovai tra quattro braccia, quasi non scoppiai a piangere.

Era una di quelle amicizie che una volta strette, difficilmente si sarebbero spezzate.

«Grazie per esserci» sussurrai impercettibilmente.



Angolo Demon

Saaalve gente! Non so che dire di questo capitolo, infatti non è un granchè.

Spero sia accettabile, ma non posso correre troppo con gli avvenimenti.

Intanto continuo che Kistune significa Volpe, cosa che non ho annotato nello scorso capitolo.

Le cose dal prossimo capitolo si faranno difficili, infatti la nostra Shana si metterà nei guai ma non vi dico altro.

Ringrazio coloro che seguono la mia storia.

E dedico il capitolo a Violys, grazie per il commento cara!

Poi ci saranno anche altre dediche, ovviamente UwU

Se vi va o vi piace lasciate pure un commento anche per farmi notare gli errore, visto che aspiro a migliorare.

Intanto vi saluto e ci sentiamo nel prossimo capitolo.

Go Brother!

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