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Autore: Green 182    05/07/2014    0 recensioni
In questa ff sono mischiati fatti accaduti veramente -in quei due mesi del Tour, che si possono anche vedere in alcuni video [(http://www.youtube.com/watch?v=6RxaqfdqWhk) sono 11 video e fan crepare dal ridere ahahah],- con fatti inventati da me.
Beh, non so che altro dire, spero che vi piaccia e che vi diverta.
Genere: Demenziale, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Threesome
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10. Poprocks & Coke

 

(Mark)

Era il 14 giugno e noi eravamo in viaggio per Indianopolis.

Io, Tom e Travis eravamo seduti dietro nel furgone, che a dire che era comodo...per lo meno c'erano cuscini e coperte, anche se eravamo a metà giugno.

Guardavo il paesaggio che scorreva dai finestrini ma all'improvviso mi sentii sfiorare il braccio da qualcuno. Quel qualcuno era Tom, mi girai verso di lui, mimando un 'grazie' con le labbra -mentre Travis era girato- per avermi fatto venire la pelle d'oca.

Tom sorrise, come d'altronde faceva sempre, quel sorriso che ti faceva venir voglia di prenderlo a schiaffi. Si bagnò le labbra con la lingua, il suo piercing luccicava.

Dio, voleva farmi morire.

Rispostai lo sguardo verso il finestrino. Sentii la sua mano spostarsi verso le mie parti intime, ma gliela schiaffeggiai violentemente e la ritrasse subito.

-Ahia!- esclamò, facendo girare Travis con faccia preoccupata.

-Ehm...no, è che...- Tom si grattò la testa con fare nervoso -è tutto a posto...-

Travis sorrise e ritornò a guardare fuori dal finestrino dalla sua parte.

Il sorriso da ebete che aveva Tom rimase sul suo viso anche quando ricominciò a guardare me.

-E piantala!- dissi a basta voce e gli tirai una sberla sulla testa.

Ma lui si sporse verso di me, mi diede un bacio a stampo ma poi perse l'equilibrio e finì sopra di me picchiando la testa contro il finestrino.

-Porca troia!- esclamò massaggiandosela.

-Finalmente! Era ora. Ti sta bene!- gli risposi.

-Stronzo- disse a denti stretti, tirandosi su e mettendosi seduto.

Gli mimai un bacio, come leccare il culo.

 

Dopo ore di viaggio arrivammo a destinazione. Ci sistemammo, poi dopo il soundcheck subito il concerto perchè eravamo in ritardo. Scaletta di un'ora e mezza, tra le penultime c'era Carousel, la prima canzone composta insieme al DeLonge.

Lo guardai dall'altra parte del palco, era bellissimo, come lo era prima e come lo sarà sempre.

-Questa canzone ha precisamente 10 anni- accennai.

I fan capirono, forse solo quelli veri.

Riguardai Tom, mi stava guardando anche lui.

-Ti amo, Mark- disse, con la sua onnipresente ironia.

Ma solo io sapevo che era vero.

-Anche io, Tom- e feci finta di asciugarmi le lacrime che evidentemente non avevo.

-Vieni qui- continuai, andandogli incontro a braccia aperte e ci abbracciammo.

-Non stavo scherzando- confermò, sussurrandomelo all'orecchio.

-Neanche io, coglione-

Gli posai un bacio sulla fronte prima di ritornare ognuno al proprio posto.

E poi iniziai Carousel.

 

Il giorno dopo i Kut U Up finirono il tour e brindammo tutti insieme.

-Com'è stata quest'esperienza?- chiesi.

-E' come svegliarsi da una sbronza di 2 mesi di festa ed avere solo una domanda: ''Cos'è successo?''. Tutto questo dopo 63 giorni, 46 shows e 10723 km-

-Ai Kut U Up-

-Ai Kut U Up!- rispondemmo tutti insieme e facemmo il brindisi.

 

Nel pomeriggio eravamo ancora tutti insieme perchè i Kut U Up avevano si finito il tour, ma giravano ancora con noi.

C'era Chris a bordo di una macchina da golf che stava parlando con me, ad un certo punto presi la bottiglia si suppone di liquore che aveva sulla vettura.

-Non. Farlo-

Risi, aveva paura.

-Non fare cosa?- chiesi con un ghigno, la risposta la sapevo.

-Rovesciarla-

Passò un bodyguard dietro di me e mi palpò il culo così a caso, io impassibile, Tom un po' meno. Lo fissò per un attimo senza che lui se ne accorgesse, e poi lasciò perdere.

Tolsi il tappo alla bottiglia e il contenuto cominciò a scendere, ma poi mi fermai.

-HEY!!- urlò Chris.

Risi ancora, far incazzare la gente era divertente.

 

Alla sera ne successero di tutti i colori:

-Fidati, ho visto la foto. Ho visto il ragazzo nella rivista porno e non sono io- sentii Brendan parlare con la sua fidanzata al telefono, a quanto pare lei era su quella rivista con quel ragazzo.

Per non fargli pensare a quello che era successo andammo a mangiare cinese tutti insieme. Il cuoco lanciò del cibo a Tom, il quale avrebbe dovuto prenderlo con la bocca al volo, lo mancò e poi lo riprese con la mano e lo mangiò.

Era tenero e faceva morire dal ridere.

Dopo mangiato andammo in una sottospecie di discoteca e Tom si fece vedere, come al solito. Il bello è che si credeva bravo a ballare, ma tutto quello che faceva erano passi a caso. Non era capace! E non lo è tutt'ora.

 

-Hey, fai piano- sussurrai.

Cercava di togliermi la maglia mentre tornavamo in camera. Io visto che stavo camminando all'indietro, inciampai ma non finii per terra, ma lui rise lo stesso.

-Shhhh! Non farti sentire!-

Continuò a ridere e contagiò anche me.

-Prima dici a me di star zitto, ma anche tu non sei da meno, scemo!- mi disse a bassa voce.

Mi fece divertire ancora di più.

Arrivammo in camera e lui si affrettò a chiudere la porta a chiave.

-Tom...- il suo nome finì nel vuoto -sei sicuro di essere pronto?-

Annuì, -Non è la prima volta, Mark...-

-E' la prima volta...solo con me- precisai.

Ci spostammo sul letto.

-La prima di una lunga serie- aggiunse.

Risi sonoramente poi lo guardai negli occhi, pieno di desiderio. Si mosse all'improvviso e me lo ritrovai addosso. Ci baciammo selvaggiamente, con disperato bisogno l'uno dell'altro.

Quella notte fu indimenticabile.

 

Era il 18 giugno e avevamo finito da un giorno il tour. Eravamo stanchi morti, due mesi in giro per l'America. Ritornammo in California e i problemi che ci eravamo lasciati alle spalle ci assalirono come a darci il benvenuto: mia moglie era incinta, la moglie di Tom era incinta, ma soprattutto...avevamo delle mogli. Ci aspettavano entrambe a casa mia, quindi si fermò anche Tom. Scendemmo dalla macchina, salutammo Travis e il bodyguard che guidava.

Sia io che Tom abbracciamo rispettivamente Skye e Jen.

Tutto quello che era successo doveva rimanere un segreto.

 

(Billie)

Per tutta la fine del tour io e Mike non ci parlammo. A me mancava molto perchè era il mio migliore amico, avevo provato a parlargli, ma ogni volta mi sorpassava e se ne andava via. Non voleva proprio più parlare con me. Era arrabbiato perchè gli avevamo mentito, io soprattutto e poi perchè probabilmente provava qualcosa per me. Allora pensai che era meglio lasciarlo stare, non potevo cambiare le cose.

Scese dalla macchina e salutò Trè e il bodyguard. Me no, infatti Trè mi guardò cercando di capire cosa non andasse.

-Lascia stare- mi limitai a dire, e mi abbandonai sui sedili.

Era difficile andare avanti senza un fratello.

 

Passarono almeno 8 mesi, era il mio compleanno, il 17 febbraio 2003.

Mi suonarono alla porta, pensai fosse Adrienne pentita della sua scelta...sarebbe stato il miglior regalo di compleanno di sempre. Andai ad aprire speranzoso, misi fuori solo la testa dalla porta e con mia grande sorpresa era Mike. Allora aprii completamente la porta.

-Mike- avevo le lacrime -Che ci fai qui?!-

-Billie, è il tuo compleanno-

Annuii e lo strinsi in un abbraccio. Piansi di gioia mentre lo stritolavo tra le mie braccia.

Penso che il mio cognome ci si addica, 'Braccioforte'.

Ci staccammo e io mi asciugai le lacrime.

-Dai entra- gli dissi, poi chiusi la porta alle sue spalle. Mi girai e tra le sue mani comparve una confezione.

-Aprila- e me la porse.

La presi e la aprii. Mi ritrovai davanti un pacchetto contenente ben altro che sigarette. Lo scrutai e poi dissi -Non posso accettarlo-

Lui si mise a ridere -Stai scherzando?!-

-Ehm...?!- risposi, facendo finta di pensarci su.

-Davvero! E' il tuo compleanno! Cosa ti cambia per 2 o 3? Devi accettarlo, sennò...- si fermò, pensando che probabilmente non c'era nessun 'sennò'.

-Saranno 10! Ho smesso con quella roba!- alzai la voce. -Sennò cosa?- cercai di finire la sua frase.

-Sennò ti ficco il manico nel basso nel culo!!- se ne venne fuori.

-Ah-ha, nuovo sadomaso?- chiesi, quasi interessato.

-Già! Apposta per te, guarda...-

-Grazie, ma non sarò io ad avere quell'onore- sorrisi.

-E chi altro?!- rise -No, sul serio, accettalo- ritornò a parlare del pacchetto.

-Mike, per favore-

Abbassò gli occhi, rimase senza parole. Stava sbagliando ad insistere.

-Scusa- ammise, non avendo il coraggio di guardarmi negli occhi.

Scossi la testa -Non fa niente, vieni qui...- e aprii le braccia.

Si sentì probabilmente protetto in quell'abbraccio, perchè io ero io.

Ci sorridemmo una volta staccati e anche io mi scusai.

-Perdonami, davvero...lo so che eravamo soliti farlo, ma...siamo cresciuti e non voglio fare ancora delle cazzate-

-No Bill, è colpa mia...non avrei dovuto obbligarti...-

-Dai, non è successo niente, okay?-

-Ti comprerò un altro regalo, allora...-

Lo fulminai con gli occhi e lui mi sorrise stampandomi un bacio sulla guancia. Si diresse verso il divano e ci si sedette prendendo il telecomando.

-Ti va un porno?-

Scossi la testa, facendo accrescere preoccupazione in lui.

-Che c'è?- mi chiese scocciato, alzandosi dal divano.

-Niente- risposi tranquillo, non volendo ammettere che qualcosa che non andava c'era.

-Billie, sono il tuo migliore amico...- la frase echeggiò nell'aria. Silenzio.

Sei stato il mio migliore amico, lo eri, ma ora? Io non sapevo più cos'eravamo.

Abbassai gli occhi, mentre Mike mi venne incontro. Per lui il tempo si era fermato, contavo solo io per lui.

-Voglio stare da solo- ammisi e lui poco dopo cedette e si diresse verso l'uscita riprendendosi il pacchetto regalo.

-Sai dove trovarmi- furono le sue ultime parole prima di andarsene.

Annuii, sentendomi debole e sentendo di aver deluso il mio 'miglior amico'. Mi coricai sul divano e sospirai, pensando a quello che avrei fatto.

 

L'orologio segnava le 23 e io mi stavo dirigendo verso quel posto che in pochi conoscevano...solo noi 2. Ci trovai Mike, come mi aspettavo, mi vide ma non disse niente. Teneva tra le dita una canna -l'odore ne era la conferma- e gli occhi rossi erano visibili alla luce del lampione.

-Hey, Bill!- esclamò, e mi fece segno di andare verso di lui. Lo ascoltai, mi avvicinai e allungai la mano, Mike pur essendo fatto, capì le mie intenzioni, quindi tirò fuori dalla tasca quel pacchetto contenente spinelli e me lo porse. Ne estrassi uno e me lo portai alla bocca, mentre Mike si affrettò ad accendermelo.

-Allora, che succede?- interruppe il silenzio.

C'era tensione nell'aria ma comunque Mike, nello stato in cui era, non si sentì in imbarazzo per la insistente domanda.

Feci un tiro e soffiai fuori lentamente il fumo, cercai di far finta di niente, ma d'altronde Michael non era in se in quel momento. Nonostante mi desse fastidio quello che aveva chiesto, risposi.

-Adrienne mi ha lasciato- feci una pausa, lui non disse niente -Fanculo l'amore-

Mi scolai la bottiglia di birra che avevo in mano e poi la scagliai contro il muro. Inutile dire che si ruppe.

-L'ho sempre detto io che era una fregatura...- mi girai verso di lui capendo che aveva altro da dire. -Innamorarsi è proprio un bel guadagno-

Non capii. -Mike, ti porto a casa...-

-Sei tu la mia casa- ammise, scivolando con la schiena contro il muro. Ero spiazzato e continuavo a fissarlo, lui teneva la testa bassa.

-Dai Michael, alzati!! Chissà che merda c'è lì in terra!- cercai di spronarlo, facendo finta di niente. Lui si mise a ridere istericamente.

-Perchè ignori quello che ho detto?!-

-Prendimi la mano- continuai, allungandola verso di lui.

Me la prese e mi tirò a se violentemente fino a farmi cadere vicino a lui.

-Mike, mi stai spaventando- mi fissò negli occhi.

-Andiamo a casa, ti prego- lo supplicai e poi chiusi gli occhi, arreso, e appoggiai la testa sulla sua spalla. Era l'una di notte, il buio ci circondava, noi eravamo sotto la luce di un lampione seduti contro un lurido muro, come d'altronde lo era l'asfalto. Dopo 10 minuti mi addormentai e quando Mike se ne accorse, mi prese di peso e mi portò fino a casa. Neanche il freddo pungente riuscì ad ostacolarlo nel suo intento. Mi mise delicatamente sul letto, mi coprì e poi si coricò dall'altra parte, vicino a me. Mugugnai e aprii gli occhi lentamente, mi girai verso Mike e gli sorrisi come per ringraziarlo.

-Ti voglio bene, Bill-

-Anche io Mikey-

 

-Heey! Come state?!- Mark era felice di rivederli.

-Bene- dissero insieme -Voi?-

-Anche noi-

-Dio, quant'è passato?!- si intromise Trè -7 o 8 anni?-

-12, Trè- gli rispose Mike.

-Ohccristo! E' tantissimo!-

-Già- Travis gli diede corda.

-Allora possiamo dare inizio al secondo Pop Disaster Tour- Billie sorrise.

-Puoi dirlo forte-

-La fottuta miglior cosa di sempre!- esclamò Tom.

 

(Mark)

Per l'ennesima volta eravamo in camera insieme, dovevamo dormire nello stesso letto e l'idea...l'idea mi spaventava. Cioè, tra noi non era più come prima. E la rottura, e la riunione...dio, mi veniva il vomito solo al pensiero.

-Mark, mi lavo-

Annuii, mettendomi comodo e accendendo la TV. Dopo un quarto d'ora uscì, già asciugato e vestito. Dieci anni fa sarebbe uscito a dorso nudo e capelli bagnati.

'Si cresce' mi disse, ma non riuscivo ad accettarlo. Non riuscivo ad accettare che lui era cresciuto, potevano crescere tutti, ma non il mio Tom. Non era più mio. Era suo di lei.

Stavo pensando e non guardando la tele come si poteva pensare.

-Mark?!-

-Mmh- mi girai di scatto verso di lui.

-Puoi andare tu in doccia-

-Mmh, ora vado- mi alzai dal letto e mi diressi in bagno, senza guardarlo. Feci la doccia pensando alle stesse cose, a Tom, più precisamente a me e a Tom, finché un coglione non aprì la porta scorrevole della doccia. Mi coprì il basso ventre, avevo vergogna. Lui ghignò, la cosa sembrò divertirlo.

-COSA FAI?!-

-Come se non ti avessi mai visto nudo-

-Ah-ha, fai poco lo spiritoso! Ho bisogno di privacy, quindi...- volevo che se ne andasse subito.

-Quindi?-

-Quindi VAT.TE.NE- cercai con una mano di chiudere la scorrevole ma lui insistette a tenerla aperta.

-Cosa vuoi, Tom?!-

-Quello che vuoi tu- rispose alzando le spalle.

-CIOE'?!-

Iniziò a spogliarsi e la mia barriera stava per saltare. Nudo, davanti a me. Un colpo al cuore.

Il mio amico lì sotto si stava svegliando. Bastò un attimo per tirarlo a me dentro alla doccia e chiudere la scorrevole. Aprii di nuovo l'acqua e lui mi insultò perchè non se l'aspettava.

Avevo paura di toccarlo, sinceramente. Avevo paura di sbagliare.

-Scusami Tom. Stiamo sbagliando- dissi imbarazzato, e stavo per uscire dalla doccia.

Mi prese il braccio -No, Mark. Amare non è sbagliato-

-Abbiamo mogli, abbiamo figli...- gli ricordai.

-Voglio solo te-

Mi veniva da piangere. Ci baciammo e ci amammo sotto l'acqua.

 

-Ciao a tutti!- urlai al microfono.

-Benvenuti alla cosa più figa di sempre!- aggiunse Tom.

I fan urlarono di gioia. Un altro Pop Disaster Tour era quello che serviva. La maggior parte dei fan dei Blink erano fan anche dei Green Day, quindi un 2x1. La cosa più epica di sempre.

Dietro di noi spuntarono i Green Day, e i fan urlarono ancora di più.

-Ciao Greendayers!- urlò Billie al microfono, altrettante urla dai fan.

-E' una fortuna essere qui con loro- continuò, riferito a noi. Io gli sorrisi.

-Spero vi divertiate- concluse, tornando poi nel backstage son Mike.

Trè invece aggiunse un -E ricordatevi sempre di difendere il pop punk- e se ne andò anche lui.

Potevamo iniziare.

 

 

 

 

 

 

 

 

Dio, dopo un anno e un mese sono riuscita a finire questa merda.

La mia pigrizia me l'ha permesso, grazie al cielo.

E niente, ringrazio le persone che hanno seguito e recensito la fan fiction.

#ierieranodueannidalconcertodeiBlinkaLuccasosad

  
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