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Autore: ERV_original_stories    05/07/2014    2 recensioni
Nessuna parità. Nel regno di Imirdyr da sempre i maghi vengono rinnegati, allontanati a causa dell'ignoranza popolare, temuti per i loro poteri. Il malcontento dilaga e le invasioni barbare imperversano nell'est. Nubi nere si addensano sul destino del regno. Emergerà mai un eroe in tutta questa oscurità?
"Si...tre idiote." -cit
Questa storia fantasy è scritta e illustrata da noi tre ragazze, porteremo avanti il progetto cercando di aggiornare regolarmente (ogni settimana) salvo imprevisti. Buona Lettura!
Genere: Avventura, Demenziale, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Capitolo 2: Thyag

Si trovava in una stanza in penombra, illuminata solo da poche candele, che emanavano una luce rossastra. 

Un individuo incappucciato, tutto nero. 

Un'ombra, si stava avvicinando a una piccola culla e sembrava non notarla. 

Le sue movenze erano lente e viscide e il suo respiro un suono infernale. 

Dalla culla, una piccola creaturina iniziò a emettere gemiti soffocati per poi scoppiare a piangere. La spaventosa figura si chinò sulla culla, ignorando i suoi tentativi di fermarlo, di cercare di salvare il bimbo. Ma non si poteva muovere, anche volendo non avrebbe potuto fare nulla. Era paralizzata. 

Il terrore? Anche, ma non solo, non era solo quello a fermarla. 

Guardò in basso, per vedere cos'era che non andava con il suo corpo ma non vide nulla. Non c'era un corpo. Lei non esisteva. Non era materiale e di conseguenza non poteva agire. Poteva solo restare a guardare quell'orrida figura avvicinare le sue mani al piccolo. Provò a urlare. Niente. Nessun suono uscì dalla sua bocca. Ora era certa di non poter fare nulla. Era soltanto uno spettatore. Uno spettatore privo di forma. La figura prese il bambino piangente in braccio e sul suo viso si disegnò uno spaventoso ghigno. 

-Aaaaaaaaaaaah!- Reyeha si svegliò si soprassalto, urlando. Era sudata e tremante e si sentiva debole. Erano un paio di giorni che faceva lo stesso incubo. Guardò fuori dalla finestra, era appena iniziata a sorgere l'alba. Provò a riaddormentarsi, era stanca siccome non riposava bene da un pò di tempo e due orette di sano sonno non le avrebbero fatto male... ma niente. 

Rimase a letto un'altra ora, girandosi e rigirandosi sul materasso di paglia cercando di riprendere sonno, invano. 

Allora, con un sonoro -mmmmmmmmmmmm- di protesta contro se stessa rotolò al margine del letto. Fece scivolare fuori dalle lenzuola le gambe, finendo in ginocchio accanto al letto con la testa ancora ficcata sotto le coperte e le braccia allungate in avanti. Poi si tirò su con il busto, portandosi appresso la coperta, ancora sulla testa e facendo scivolare le braccia sulle lenzuola, per poi abbandonarle lungo i fianchi, come se non ne avesse il controllo. Era il suo modo di "alzarsi dal letto" quando si destava stanca o quando non voleva svegliarsi, per poi mettersi in piedi e, barcollante andare in cucina, con la coperta ancora addosso a coprirle la visuale. Tanto non le sarebbe servita a molto visto che camminava con gli occhi chiusi. Non andava a sbattere contro ogni cosa solo perché ormai conosceva la casa a memoria. 

Arrivata in cucina, si sedette al tavolo lasciando cadere la testa, ancora avvolta nella coperta su di esso. I suoi genitori erano già svegli siccome al villaggio era festa. 

In quella data si festeggiava il Dio Raidy, protettore del villaggio. Era la festa più importante dell'anno e poteva durare anche diversi giorni, talvolta anche una settimana. 

Il paesino, di nome Thyag si riempiva di mercanti e la gente chiamava ogni anno un circo che restava un giorno solo, anche perchè i pesani non avevano abbastanza soldi per farli restare più a lungo. Tutti gli anni, il circo metteva in atto lo stesso spettacolo e bambini, adolesceti, adulti, anziani, cani, porci, gatti e specie estinte lo conoscevano a memoria. 

Tuttavia, solo nominare il circo era sufficiente per scatenare il putiferio tra i ragazzini. Putiferio che, più in là sarebbe stato scatenato anche da Reyeha, la ragazzina di 10 anni, paffutella con gli occhi da cerbiatto e capelli castani che sfumavano verso il rosso, che ora era mezza morta sul tavolo della cucina, avvolta ancora nella sua coperta, ma appunto, DOPO perchè prima doveva svegliarsi. 

-Ancora l'incubo?- Le chiese la madre sorridendo, mentre passava indaffarata per la cucina. 

-Mmmmm- Questa risposta era per Reyeha "la frase di senso compiuto" con la quale replicava a ogni domanda nelle mattinate sonnolente come quella, nella quale lo svegliarsi richiedeva ancora un’oretta. 

-Capisco... fammi finire di sistemare e ti porto il latte. -

-Mmhm.- 

La madre ridacchiò. Fu allora che entrò il padre in casa, tutto sorridente, come sempre d’altronde. 

Era un uomo alto, abbastanza piazzato, con capelli castani, tagliati molto corti e due occhietti vispi del colore del carbone. Un uomo ancora giovane e in forze e moderatamente di bell'aspetto, che dopo aver baciato la madre, una donna della sua stessa età e bell'aspetto, con dolci occhi castani e lunghi capelli color bronzo scuro tirati su in una cipolla, si fiondò sulla figlia, con l'energia che, data l'età, avrebbe dovuto avere lei... 

-Allora! Pronta per la grande festa!? Non sei contenta!? Oggi c'è il circo! Andiamo lo so che non vedi l'ora! Su su! Forza, voglio energia! -

Mmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm. -

-Ci sono anche le bancarelle!- 

Reyeha sembrò sollevarsì un pò. Lei adorava le bancarelle, sopratutto quelle che vendevano roba dall'aspetto antico, magari vecchi gioielli che valevano poco o niente, che non indossava ma che amava avere in camera. Una specie di collezione. Una tra le tante... infatti ne aveva altre: collezioni di sassi, tappi di bottiglia, cose strane che trovava in giro, ecc... 

Il padre le passò accanto e le tolse al volo la coperta dalla testa, lasciandola spettinata e confusa. 

-Mmmmm la luce... troppa luce... -

-Lascia perdere la luce! Le vuoi le cose alle bancarelle? Allora su! Forza! Svegliati e vestiti! Poi vai a lavarti la faccia! -

-Ffffff questo è ricatto...-Brontolò 

Però per le bacarelle lo fece, anche se molto lentamente e traballante. Dopo, andò in cucina e bevette il suo latte, per poi uscire fuori e ficcare praticamente la testa dento il barile pieno di acqua gelata, che finalmente la svegliò. Fu allora che realizzò veramente tutto: festa, bancarelle, circo, niente scuola! L'euforia apparve tutta insieme e la ragazzina corse dal padre tutta allegra. 

-Allora!? Con cosa ti devo aiutare? -

-Con niente! Oggi è festa, va a divertirti!- 

Gli occhi dei Reyeha si fecero grandi per la gioia, si fiondò a casa dei suoi amici con uno "yohooo!" Questi però non facevano incubi che li svegliavano prima dell'alba, perciò alcuni erano ancora addormentati. A dirla tutta solo Bertiss, che doveva badare ai fratelli minori e Groych si erano già destati... Per gli altri, si fiondò alla loro finestra, urlando per svegliarli. Furono pochi a lamentarsi di essere stati svegliati così presto, perchè tutti non vedevano l'ora di curiosare tra bancarelle, mercanti e stranieri. Quando la banda fu al completo, i ragazzini si misero a correre da una parte all'altra del villaggio, infastidendo mercanti e cercando i circensi. Provavano a muoversi il più in fretta possibile, schivando carri, la gente del villaggio indaffarata, cassette e barili. Non erano tutti molto agili, tantomeno Reyeha che era la più tonda del gruppo. Però la seguivano, perchè era lei a capeggiare la comitiva. Il motivo? Non lo sapeva nemmeno lei... semplicemente era a lei che chiedevano sempre cosa fare e dove andare. 

Non trovarono il carretto di circensi e iniziarono a chiedersi se quell'anno non sarebbe venuto, anche perchè era solito arrivare all'alba per preparare il tutto. Decisero di andare alla taverna del villaggio, da Kamer, la barista che sembrava sapere sempre tutto. Non perchè fosse pettegola, ma perchè le pettegole andavano da lei e le dicevano tutto, con lei che annuiva non tanto sicura di ascoltarle. Fatto sta che il messaggio lo registrava e l'informazione restava. Quando il gruppetto si presentò sulla soglia della taverna, Kamer li guardò sconsolata. Era una donna mediamente alta, snella, sulla quarantina, con corti capelli castani e stanchi occhi marroni. 

-Oddio... ma quanti siete?!- Disse con voce calma che nascondeva una nota di disperazione.

Non amava particolarmente i bambini... ma con Reyeha si era sempre comportata in maniera gentile. Forse perchè era buona amica dei genitori, si diceva sempre lei. 

-Promettiamo di andarcene subito! Ma sai dirci se il circo viene quest'anno!?- Le chiese Reyeha visto che gli altri bambini si rifiutavano di parlare alla barista perchè intimoriti. 

-Si, ho sentito che sono solo in ritardo. In fondo è ancora presto... infatti non dovreste dormire voi a quest'ora?!- 

-Ho fatto un'incubo...- Borbottò Reyaha -Quindi mi sono svegliata prima dell'alba, e mezz'oretta fa sono uscita di casa e ho chiamato gli altri!- 

-Un'incubo... Hmm, capisco.- 

-Già è da circa una settimana che faccio lo stesso incubo...- 

Gli occhi di Kamer si posarono sulla bambina preoccupati, ma non disse nulla. Subito dopo , la comitiva di "mocciosetti" uscì dal locale lasciando in pace lei e i suoi clienti. Non appena iniziarono a giocare, Kamer, che a quell'ora non aveva molti clienti, andò calma alla porta della locanda e si apoggiò all'uscio, seguendo con lo sguardo i bambini. Poco dopo, una grande ombra passò veloce per il villaggio, che si zittì e fermò all'istante. Kamer alzò lo sguardo al cielo, vide un immenso drago rosso scuro volteggiare un paio di volte sopra il paesino per poi andarsene. 

I draghi erano creature abbastanza rare e in genere non attaccavano i villaggi dell'est, poichè non potevano fornire loro risorse di cibo, non avendo greggi di pecore o vacche. Al massimo, c'era una vacca o due per villaggio e il fortunato che l'aveva ne ricavava soldi vendendo il suo latte ai compaesani. Forse un paio di pecorelle qua e la, ma niente di più. 

Di norma, i villaggi più attaccati erano quelli dell' ovest, siccome possedevano grandi distese di terra, sulle quali pascolavano interi greggi di bestiame. Comunque sia, la paura c'era sempre e ogni volta che passava una drago (cosa che era diventata insolitamente più spessa nell'ultimo periodo) tutto nel paesino taceva, per non attirare la sua attenzione. Cessato il pericolo, Kamer tornò a guardare Reyeha e il mucchietto di ragazzini accanto a lei. Si stavano alzando da terra, ridendo, perchè quand'era passato il drago per guardare in aria e vederlo, si erano distratti e da bravi idioti non avevano smesso di correre, andando a sbattere contro un carro, più esattamente ci era andata a sbattere Reyeha, seguita a ruota dai suoi amici. L'unico che si era salvato dalla botta era Groych, il più agile del gruppo.

Da dietro il carro sbucò una testolina gialla, dalle orecchie a punta. Era una bambina, poco più piccola di loro e le orecchie a punta suggerivano che fosse un elfo. La bambina uscì dal carro preoccupata. 

Aveva lunghi capelli lisci e biondi, che finivano con dei gentili boccoli, grandi occhi verdastri che guardavano agitati il gruppetto e un vestitino grazioso, che le arrivava fino alle caviglie lasciandole scoperte un paio di scarpette leggermente a punta. La figura slanciata degli elfi la faceva sembrare più grande ed elegante di quanto non fosse in realtà. Era davvero carina, troppo carina e lo aveva notato anche Groych, cosa che a Reyeha non stava affatto bene. 

-Vi siete fatti male? Tutto a posto?.- Chiese preoccupata. 

-Fatto nulla tranquilla!- Fu Groych a rispondere questa volta. 

-Parla per te!- Intervenne subito Reyaha, fissandolo innervosita. Il suo sguardo però andò di nuovo a posarsi sull'elfetta, quando la sentì ridere di gusto. 

-Certo però che siete cretini eh! Siete andati a sbattere tipo in cinque contro un carro solo!- Disse allora la ragazzina divertita. Reyeha ora la stava guardando peggio di prima, fece per andarsene ma la bimba d'elfo la fermò. 

-Scusa! Scusa!- Disse, ancora divertita.- Ma eravate molto buffi! Comunque piacere! Io mi chiamo Sabya!.- 

Tese la mano a Reyeha che, per buona educazione, solo per quella, si era ripresentata a sua volta, per poi essere seguita a ruota dai compagni, maschietti sopratutto che si spingevano l'un l'altro per presentarsi per primi. Reyeha brofonchiò un -pfff... solo perchè ha un paio di boccoli!- per poi andarsene, seguita solo da Bertiss, che era quella che le stava più attaccata di tutti e sembrava avere una specie di cotta per lei. 

- Non ti piace Sabya verò!?.- Le chiese Bertiss. 

-Hmm... non tanto...ora vado un'attimo a casa da mamma, così mi ripulisce la sbucciatura al ginocchio. Ci vediamo dopo ok!? -

-Se vuoi ti accompagno! - 

-No tranquilla, non ci metto molto.- 

Reyeha iniziò a correre tintinnate verso casa. Una volta arrivata sulla soglia, fece per entrare ma la voce di Kamer che parlava con i suoi genirìtori la fermò. Lo sapeva che non era bello origliare ma era curiosa e se fosse entrata non avrebbero più continuato il discorso. Si mise all'ascolto. 

-Perché non mi avete detto dell'incubo?- Chiese la barista. 

-Non pensavamo fosse necessario.- Rispose la madre.- Non crediamo sia niente di preoccupante. 

-Ha detto che è da circa una settimana che continuano, no? Non vi sembra preoccupante? Non vi sembrano preoccupanti anche i bei draghetti che svolazzano qua in zona ultimamente?-  Il tono di voce di Kamer era sempre calmo ma aveva una nota accusatoria. A Reyeha dette fastidio, ma non intervenne. Stavano chiaramente parlando di lei e dei suoi incubi e voleva sapere perchè erano tanto "preoccupanti". Ma i draghi!? Cosa centravano i draghi in quel discorso? I suoi incubi erano tanto preoccupanti quanto i draghi che svolazzavano sopra la città!? Erano davvero tanto gravi!? Stava per morire, se lo sentiva. Poi, perchè era Kamer a rimproverare i suoi genitori?! Cosa centrava lei? 

- Non è detto che siano collegate le due cose! Secondo me non dobbiamo preoccuparci!.- Ora era il tono potente del padre a pronunciare quelle parole. 

-Si invece, Balton! Dobbiamo preoccuparci! I suoi poteri sono rimasti bloccati tanto a lungo! Cosa pensi succederebbe se di botto si riattivassero!? Lo sapevate sin dall'inizio che sarebbe potuto succedere e sapete anche cosa devo fare ora! Perciò non intralciatemi! Sto parlando per il vostro bene e per quello di tutto il villaggio!

  
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