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Autore: DaughterOfHades    06/07/2014    6 recensioni
College!AU
Un giorno, per puro caso, Jason invia un messaggio al numero sbagliato. Da lì comincia una fitta corrispondenza con il destinatario.
{LA STORIA NON E' DI MIA PROPRIETA'. Sottolineo che questa è solo una TRADUZIONE. L'originale nasce come One-Short, ma essendo abbastanza lunga ho deciso di dividerla in alcuni capitoli.
Alla fine dell'ultima parte lascerò il link della fanfiction in versione originale, in questo modo se lo desiderate potrete mandare una recensione direttamente all'autrice!
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jason Grace, Nico di Angelo, Quasi tutti, Reyna, Talia Grace
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ironia della sorte, quello è proprio il suo nome! A quanto pare Jason è riuscito a fare due più due.

Una parte di Nico continua a dirgli che sta esagerando, non c’è motivo di nascondersi in un  bagno per scappare dal ragazzo con cui ha messaggiato per un mese.

Ma poi c’è l’altra parte, quella colma d’ansia, che lo continua ad assillare con il fatto che il loro rapporto non può andare avanti solo a messaggi inviati fino a notte fonda, e che conoscere Jason avrebbe rovinato tutto quello che erano appena riusciti a costruire.

Quante possibilità c’erano che Jason avrebbe ancora parlato con lui dopo aver saputo che lui è Nico Di Angelo, quel ragazzino silenzioso e un po’ da brividi che siede in fondo alla sala e non parla mai con nessuno? Quello strano che ancora, a tutti gli effetti, non ha superato a pieno la cotta per Percy Jackson. Ed anche colui che ha cominciato a provare dei sentimenti per qualcuno che non ha mai incontrato ma con cui ha conversato per più di un mese.

Non ha chance. Ecco perché non ha intenzione di uscire deluso da questa storia.

Solleva la bottiglia di birra per prenderne un altro sorso, ma la lingue rimane asciutta. E’ vuota. Dannazione.

Bussano alla porta. Trasale e cerca di muoversi velocemente per bloccare la serratura, maledicendosi per non averlo fatto appena entrato, ma prima che possa raggiungerla la toppa inizia a scricchiolare e la porta si apre lentamente. Segue con lo sguardo pieno d’orrore il come urta contro il muro e guarda la persona in piedi sulla soglia.

Jason ispeziona velocemente il bagno prima di posare gli occhi su dove Nico è seduto. “Che stai facendo?” chiede perplesso.

“Uh,” risponde intelligentemente. Ci mette alcuni minuti prima di riuscire a formulare qualche parola di senso compiuto. “Sto seduto?”

“Lo vedo,” dice l‘altro. Poi, sospirando, si chiude la porta dietro le spalle e si siede per terra accanto al ragazzo. “Avevo ragione, non è così?”

“Non so di cosa stai parland- …” tenta di negare, ma la voce gli si affievolisce quando realizza che non ha senso continuare a nascondersi. Alza le braccia a mezz’aria, di getto. “Oh, Dio, sì, avevi ragione. A+ per te, whoop-de-doo! Sono Nico. Nico Di Angelo, e tu a quanto pare sei Jason Grace, e non ho la più pallida idea di come diavolo siamo riusciti a scriverci per un mese senza renderci conto che conosciamo bene ogni persona presente nel nostro gruppo di amici.”

Il biondo lo fissa. “Sei ubriaco?”

Nico si lascia sfuggire un singhiozzo. “Un po’,” ammette. “Non ubriaco. Solo … brillo. Perché sei ancora qui?”

“Ti cercavo.” dice Jason, massaggiandosi distrattamente la nuca. “Sei corso via senza dire nient’altro - come mai? Voglio dire, capisco che devi essere sorpreso, tutto questo è davvero forte. Cioè, poterti vedere ed il resto.”
 
“No, non è forte,” esclama. “Perché adesso diventerà tutto difficile, ti ho parlato di cose che non ho mai detto nemmeno ad Hazel, come il fatto che sono gay e che avevo una cotta per il mio compagno di stanza e, wow, probabilmente sei arrivato a capire che lui è Percy e -” interrompe il fiume di parole che gli scivolano via dalle labbra troppo velocemente. “Cazzo. L’ho detto davvero? Non posso crederci di averlo detto. Merda.”

Gli occhi spalancati del ragazzo al suo fianco gli suggeriscono che no, non era andato così oltre da realizzare che Percy è il suo compagno di dormitorio. E’ ufficiale: Nico è la persona più stupida sulla faccia della Terra e per di più non sa nemmeno tenere la bocca chiusa.
 
Jason deve aver notato il terrore dipinto sulla sua faccia, perché allunga una mano e gliel’appoggia sulla spalla, cominciando a dire, “Ehi, Nico, è tutto oka -”

Prima che possa finire la frase, la porta si apre di botto ed entrambi sobbalzano per la sorpresa. Due ragazze fanno irruzione nel bagno, le mani aggrovigliate a vicenda nei capelli dell’altra, le labbra unite in un bacio. A Nico gli ci vogliono alcuni secondi prima di riconoscerle.

I due ragazzi urlano nello stesso momento, d‘istinto. 

“Thalia!?”

“Reyna!”

Le due sobbalzano come se un fulmine le avesse appena colpite. Entrambe stanno ansimando pesantemente e sono rosse in faccia - Reyna avvampa ancora di più quando realizza che qualcuno ha pronunciato il suo nome, distogliendo lo sguardo quando Nico cerca i suoi occhi. Thalia non sembra per niente scossa dall’incontro; appare solo leggermente sconvolta del fatto che ha dovuto smettere di baciare Reyna, benché la curiosità sta iniziando a sorgere anche sul suo viso. Presumibilmente si sta chiedendo perché Nico e Jason sono insieme in un bagno.
Comprensibile. 

Nel frattempo, Jason è intento a sfoggiare un’espressione assimilabile in modo impressionante ad un pesce rosso che sta per soffocare. “Io- uh, Thalia - Reyna - ciao - felice di vedervi …?”

Nico resiste alla tentazione di dire apertamente a Reyna che lui gliel’aveva detto, mentre invece si tira su e prende Jason per un braccio. “Ci vediamo,” le saluta, tirandoselo fuori la porta, superando le due ragazze. Mi devi un favore, comunica mentalmente a Reyna, ma lei sembra troppo imbarazzata per realizzare.
 
Una volta che arrivano alle scale Nico lascia andare Jason e prende a camminare da solo, ma l’altro prende a seguirlo. Riescono ad arrivare fuori senza dirsi niente per tutto il tempo, ritornando al terrazzo. Si blocca solo per un secondo quando sente i passi di Jason fermarsi sui pannelli di legno.

“Sai, se sei venuto qui con Thalia,” dice, guardandosi alle spalle per vedere l’espressione ancora traumatizzata di Jason, “dovresti cominciare a cercare un altro modo per tornartene a casa. Potrebbe essere occupata per un po’.”

“E’ così strano,” sbotta. Si strofina gli occhi con il torso della mano e sbatte più volte le palpebre. “Vedere mia sorella e una mia amica d’infanzia pomiciare.”

Nico fa spallucce, seguite da un cenno a mezz’aria con la mano. “Va avanti già da un po’ di tempo. Davvero non te n’eri accorto?”

“Beh, sì, ma sapere che succederà e avere un incontro ravvicinato con loro, in un bagno, mentre non riuscivano a staccare le mani l’una dall’altra è un po’-” scuote la testa. “Sai cosa, devo solo smettere di pensarci. Almeno sono felici.”

Per la prima volta durante quella serata, sorride leggermente. “Sì,” dice. “Credo che siano abbastanza felici.”

Jason lo guarda, un’espressione indecifrabile dipinta sul volto. Ci vogliono cinque secondi di silenzio per far cedere Nico.

“Che cosa?” chiede, accigliato. “Cosa c’è?”

Il biondo ridacchia, scuotendo la testa ed infilandosi le mani in tasca. “Niente,” risponde. “Hai un sorriso davvero carino, sai?”

Probabilmente non c’è una sola cosa sulla Terra che avrebbe potuto dire in grado di far surriscaldare il volto di Nico più di quanto lo è adesso. Inciampa in avanti e preme un dito contro il petto di Jason. “No.”

“No?”

“No!” incrocia le braccia al petto. “Non hai il permesso di dire cose del genere.”

“Perché no?” chiede, confuso.

“Perché - perché no!” riesce a dire, la lingua che incespica a fatica nel tentare di cacciare qualche parola in inglese. “Non è giusto. Non lo è.”

“Nico,” Jason lo guarda con trepidazione, ma l’altro continua.

“Tu non dovresti essere qui!” dice, le braccia che si muovono a mezz’aria. Adesso le parole cominciano ad uscire, si sente leggero, il suo cuore è come una ferita aperta. “Tu dovresti, non lo so - stare da qualche parte lontano da qui. Non volevo incontrati, non per davvero. Ma tu hai rovinato tutto diventando il fratello di Thalia, e conoscendo Reyna, e Piper, e Leo, e questo non è giusto! Quando tu non eri reale era facile fingere, ma adesso tu sei qui in tutto -” Nico agita le mani in direzione di Jason, “- questo! E ora non posso ignorarlo! E se non fosse successo - beh, non starebbe per accadere niente, anche quando dici cose del genere … non è giusto.”

Quelle parole creano una voragine fra i due, il silenzio riempie lo spazio che li circonda. Jason lo fissa, digerendo il monologo, e comincia ad albeggiare su di loro la lenta realizzazione di ciò che Nico ha appena detto.

“E’ meglio che vada,” farfuglia il più giovane, ficcandosi la mano in tasca e girandosi per scendere i gradini della veranda. Ha praticamente preso a correre quando Jason ricomincia a seguirlo.

“Nico, puoi aspettare un secondo?” dice, raggiungendolo per afferrargli il braccio ma bloccandosi dal farlo dopo averci ripensandoci all‘ultimo momento. Riesce con facilità ad affiancarlo, prendendo il suo stesso ritmo nel camminare. “Più facile fingere cosa? Vabbè, non importa - di questo possiamo parlare dopo. Non puoi andare a casa da solo.”

“Ma per favore.”

Jason si lascia sfuggire un gemito. “Fra pochi minuti comincerà a piovere,” dice. “E tu hai bevuto. Posso almeno accompagnarti al tuo dormitorio? La mia auto è parcheggiata qua vicino.”

“Sto bene,” ribatte Nico. Ovviamente, quasi come se fosse a tempo, la prima goccia di pioggia viene giù e cade proprio sul naso del ragazzo. Poi la seconda. E la terza. In un attimo entrambi si trovano nel mezzo di un acquazzone, e Nico sente le urla esagerate degli invitati alla festa che erano stesi fuori la veranda quando ha iniziato a piovere.

Jason gli lancia un’occhiata che dice a tutti gli effetti: te l’avevo detto. “Non puoi camminare fino a casa ubriaco e per di più sotto la pioggia, Nico.”

“Potrei” ribatte, ma in realtà sta cominciando a sentire freddo ed il cervello è come se si stesse restringendo all’interno del cranio. Si muove un po’ sul posto, rabbrividendo, prima di dire. “Dove hai detto che sta la tua macchina?”
 
{E' corto, lo so, lo so, ma questo è il penultimo capitolo e non volevo mischiare la parte 6 con questa qui perché... beh, voglio tenervi ancora un po' sulle spine! Ho notato che ci sono state più visualizzazioni della parte 4 che della 2 e della 3... non so perché ma è una cosa che mi ha fatto ridere, qualcuno ha saltato un paio di capitoli? Oppure vi è piaciuto tanto il precedente da averlo riletto più volte?
Comunque, grazie ancora a tutti quelli che stanno seguendo la storia!
  
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