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Autore: jbern    07/07/2014    2 recensioni
Prende luogo dopo Harry Potter e l'Ordine della Fenice ma non tiene conto di Harry Potter e il Principe Mezzosangue. Harry Potter e Susan Bones. Gretto realismo, un Harry indipendente e un Voldemort credibile tutti in una disperata battaglia per controllare il fato del mondo magico. Rating Maturo.
Harry Potter - Rating: Maturo - Lingua originale: inglese - Avventura/Romantico - Capitoli: 41 - Parole (nel testo originale): 340,961 - Commenti: 2619 - Tra le fanfiction favorite di: 2,716 - Seguaci: 1,270 - Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2007 - Pubblicata: 3 dicembre 2005 - Harry Potter, Susan Bones - Completa.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Susan Bones
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di hp_in_my_heart

Betaggio a cura di Luc_y








Disclaimer - Harry Potter è ancora di proprietà di qualcun altro. Un maledetto peccato, non è vero?


Riconoscimenti - I soliti sospetti (IP82, ChuckDaTruck, Sirius009, Nukular Winter e FairyQilan) più altre nuove reclute alla ciurma (il talentuoso di proprio diritto Nonjon e l'acuto CootiePatootie) mi hanno aiutato a dare forma a questo capitolo. Dovrei anche menzionare, come promemoria, che la mia versione di Voldemort non ha gli Horcrux. Se li avesse, sarebbe invincibile. 




Capitolo 21 - Quando i Giganti correvano sulla Terra 


Susan era arrabbiata con se stessa. Se l'era presa con Harry per nessuna ragione, a parte il fatto che era un bersaglio conveniente. Mentre era seduta in un letto d'ospedale a rimproverarsi per essersi fatta pestare il sedere a quel modo, Harry era là fuori a cercare di salvare le vite di Fred e Luna. 


Aveva provato i suoi esercizi di Occlumanzia, con solo modesto successo. Come poteva esserci riuscita la sua sbadata amica Hannah era veramente qualcosa da capogiro, ma, in fin dei conti, Hannah lo aveva dovuto fare per forza di necessità. Non sarebbe andata da nessuna parte in tempi brevi, quindi tanto valeva fare qualcosa mentre era lì. Si concentrò sulla meditazione e sul respiro per parecchi minuti. Susan trovò il suo centro emozionale e iniziò il lento processo del calmare la propria mente per erigere le sue nascenti 'attivazioni'. Uno strato mezzo formato iniziò a comporsi mentre lei lo nutriva delle sue memorie. Hannah diceva di iniziare sempre con uno strato felice. Non faceva differenza per la persona che ti stava attaccando, ma tu ti saresti sentita meglio mentre costruivi i tuoi strati più esterni. Avendo bisogno di un po' di incoraggiamento, lo nutrì dei ricordi dei suoi successi nella vita. Imparare a cavalcare un cavallo e una scopa, quando aveva spaccato di brutto al suo G.U.F.O in Antiche Rune ed essere tra le braccia di Harry. 


La Guaritrice aveva portato a Susan la sua bacchetta, che era stata ritirata dalla banca. Si era sentita un po' nuda senza. Esaminò con attenzione la sua bacchetta di salice. Quando alzò lo sguardo, la Medimaga aveva uno straccio e un piccolo barattolo di lucidante per bacchette. 


“Come lo sapeva?” chiese Susan, stupita. La donna di fronte a lei era estremamente percettiva. Forse era come Hannah. 


"Segreto del mestiere. Non vorrebbero che te lo svelassi.” disse la Medimaga con un occhiolino. “A dire il vero, è abbastanza comune quando una persona ha sofferto una ferita causata da un duello. Quando viene separata dalla propria bacchetta per un certo periodo di tempo, va incontro a una specie di ansia da separazione. Teniamo il lucidante per bacchette in tutte le nostre stanze di degenza per questa ragione. C'è una relazione profonda tra una strega e la sua bacchetta.”


Sorrise e iniziò a pulire la fuliggine e le macchie dalla sua bacchetta. Impulsivamente, pensò alla lezione sui Patronus di Harry. 


“Forza, so che vuoi lanciare un incantesimo.”


“Cosa?”

 

“É la seconda fase. Prima pulire la bacchetta e poi lanciare un incantesimo per provare a te stessa che sei ancora magica. Il tuo subconscio sta cercando di aiutarti a riprenderti. Quindi, quale incantesimo stai per lanciare, Susan?”

 

“Voglio evocare il mio Patronus.”


“Davvero, fammi vedere.”


“Expecto Patronum!” Il suo stallone era piuttosto nebbioso, ma ancora sufficientemente corporeo. Era stupendo avere indietro la sua bacchetta, ma era ancora in un letto d'ospedale con le gambe rotte e un piede che teneva duro soltanto grazie all'abilità del Guaritore che l'aveva riattaccato. 


“Molto bello. La maggior parte delle persone riesce appena a evocare una nebbia.”


“Non mi posso permettere di essere come la maggior parte delle persone.” disse Susan, prima che riuscisse a fermarsi. 


“Perché, mia cara?” La sua curante inclinò la testa e le dette un'occhiata di sbieco. 


“Perché non posso deludere Harry. Lui conta sul fatto che io sia in grado di vedermela per conto mio. Che siano Dissennatori, Mangiamorte o dei cavolo di gargoyle di pietra.” rispose Susan con una punta di frustrazione. 


“Non è che stai puntando troppo in alto, vero?” chiese sarcasticamente la Medimaga. 


“Divertirsi a spese dei suoi pazienti non è un buon modo di comportarsi.” Susan ricambiò l'occhiata. 


“Stavo solo cercando di farti passare la fase della rabbia. Non posso lavorare sulle tue gambe ora, quindi tanto vale che lavori sulla tua testa. Affronta la realtà, Susan. Sarai sempre una distrazione per lui. Fa parte dell'avere una relazione. Compagni, figli, famiglia e amici sono parte della vita, ma possono essere le distrazioni più grandi in ogni senso della parola. Da quanto stava dicendo la specializzanda di sotto, il tuo fidanzamento con il miglior partito sotto i vent'anni dell'Inghilterra Magica è un po' forzato. Se stai cercando di costringerlo ad accettarti, allora sii dannatamente sicura di costringerlo ad accettare la vera te stessa. Prova a fargli accettare un'estranea ed entrambi lotterete per accettare questa donna che tu hai intenzione di essere per lui. Vuoi che voglia te o una qualche strega dai poteri leggendari?”


Sentendosi piccola Susan rispose, “Me.”


“Bene. Allora non abbiamo bisogno di trovare un parcheggio per la capanna di Baba Yaga molto presto (1). Le zampe di pollo magroline mi hanno sempre dato i brividi.” Entrambe le donne risero all'immagine mentale della capanna animata della leggendaria strega russa che stava in piedi sulle sue zampe di pollo vicino all'ospedale. Essendo Nata Babbana, Colleen pensava che si trattasse del veicolo magico più all'avanguardia quando si era ritrovata a fare una ricerca al riguardo, durante i suoi giorni a Hogwarts.


“E se non so ancora chi è la vera me?”


“Allora sei proprio come il resto di noi, cara. Merlino, io sto ancora cercando di capire come la mia vita sia diventata così incasinata.”


“Grazie per avermi tirato su di morale.”


“Quando vuoi. Ora, andrò di sotto. Se hai bisogno di qualcosa tocca quella pietra di paragone con la tua bacchetta e tornerò di sopra. Leggi qualche rivista, penso che tu e il tuo giovane uomo siate presenti in quella lì. Lancia qualche incantesimo, ma non far esplodere nulla per favore. Lo staff di manutenzione non è al corrente di questo piano. Per cui, dovrei riparare tutto io e, credimi, sono molto più brava a riparare le persone che gli oggetti.”


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Contro lo sfondo delle urla dei feriti e dei morenti, Voldemort iniziò a scambiare maledizioni con Albus Silente. Nella precedenti battaglie si erano parlati e scherniti l'un l'altro. Quella notte non c'era bisogno di simili giochetti. 


“Contrico Tonare!” Un raggio azzurro di grezza energia magica eruttò dalla sua bacchetta di tasso. 


“Contego Veneficus!” Lo scudo magico di Silente deviò il lampo di crepitante energia. Non vocalmente, il suo nemico ricambiò con un Attrero Glacies. Lo stesso incantesimo dal lontano est che lui aveva usato per uccidere un'acromantula pochi momenti prima. Ovviamente anche l'antico relitto aveva fatto le sue esperienze viaggiando per il mondo. Molto meglio schivare piuttosto che perdere tempo ed energia per erigere uno scudo. 


Sentì uno dei frammenti di ghiaccio rimbalzare sulla sua veste di unicorno, mentre rotolava sotto la linea di fuoco. Rispose con un'Anatema che Uccide. Uno sprezzante movimento della bacchetta di Silente Esiliò una roccia sul suo percorso, fermando la maledizione e polverizzando la roccia. 


“Mediocre, Tom. Avevo sperato qualcosa di meglio da te. Invito Volatilis Leo!” La nuvola di pulviscolo in dispersione concesse al suo nemico il tempo di completare un gesto complesso, Silente trasfigurò un albero caduto in un leone alato. Mentre il leone prendeva il volo, Silente schivò il suo incantesimo di ritorno e lanciò un incantesimo specchio così che sembrasse che fossero due i leoni alati che prendevano velocità verso di lui. 


Voldemort dovette ammettere che il vecchio fossile era un mago furbo. A quella distanza e a quel tasso di velocità, avrebbe dovuto concentrarsi per distinguere qual era l'illusione e qual era quello vero. Silente non aveva intenzione di concedergli quel momento per concentrarsi e sbrogliare il sotterfugio. Voldemort lanciò una frusta di fuoco sulla propria testa. Perfino gli animali evocati e trasfigurati temevano le fiamme. L'illusione no. Come si aspettava, una delle creature balzò indietro e ruggì di dolore mentre la frusta gli cuoceva la pelle e amputava una delle sue ali. Il mostro si gettò al suolo, provando che persino i felini magici feriti atterrano sempre sulle zampe. L'Anatema che Uccide eliminò completamente la minaccia causata dalla creatura. 


“Corpus Inflatus!” urlò il Capo Stregone e il corpo della creatura esplose in uno spruzzo di sangue. Voldemort ne fece sparire tanto quanto poté, ma alcuni frammenti d'osso lo tagliarono lì dove aveva la pelle esposta e scavarono buchi nel suo mantello come proiettili di uno scontro a fuoco d'armi babbane. Barcollò all'indietro a causa dello scoppio.


Colpito dal fatto che 'l'eroe della luce' avesse usato a tutti gli effetti un po' di negromanzia contro di lui, Voldemort soppresse un sorriso. Il leone non serviva a ferirlo, ma soltanto ad avvicinarglisi abbastanza. Silente doveva sapere che in una battaglia di potere grezzo, il vantaggio andava a lui. Invece, lui usava scaltrezza e furbizia. Ironicamente, questa era la battaglia che il Signore Oscuro si era aspettato da Alastor Moody ad Azkaban. Era ora di ricordare al grande Albus Silente chi fosse l'erede di Serpeverde. Aveva bisogno di avvicinarsi alla sua preda. 


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Harry scese dalle scale del dormitorio femminile dei Corvonero. Aveva la promessa di Ginny di silenzio e cooperazione. La sala comune di Corvonero aveva un'atmosfera meno 'accogliente' di quella di Grifondoro. Nella sua sala comune non era così strano trovare studenti che parlavano o ascoltavano la radio. Quel posto, d'altro canto, assomigliava ad una specie di estensione di una biblioteca o di un mausoleo. In ogni caso, ad Harry non piaceva. 


Si avvicinò ad Hermione e Ron e sedette sul divano elegante, ma un po' scomodo. “Tu e Ginny vi siete chiariti? Devo andare su?” chiese Hermione. 


“Sì, abbiamo sistemato le cose. Siamo apposto. Mi aiuterà con un progetto. Non guardarmi così, stai già controllato tutto quello che voglio mostrare all'ES quest'anno. Quindi, questo è tutto quello che hai sempre voluto in una sala comune?” Harry sorrise ai suoi amici e cambiò argomento. Aveva dovuto lasciare che sapessero che Ginny stava facendo qualcosa per lui. Ci sarebbero state ulteriori domande, altrimenti. Hermione aveva i piedi che riposavano sul grembo di Ron mentre leggeva un libro. Ron stava reggendo una rivista sui duelli proprio sopra le dita della sua ragazza. Lei sorrise ad Harry e calciò giocosamente la rivista di Ron, interrompendo la sua lettura. 


“Saresti sorpreso se ti dicessi che sembra troppo libresco e freddo?”


“Davvero?”


“É quello che ho detto anche io, amico. Immagino che cinque anni con noi l'abbiano corrotta alla fine. Starai qui stanotte? Se no, faresti meglio a muoverti. Chiuderanno le porte tra circa un quarto d'ora e non le apriranno fino al mattino.” disse Ron, alzando un po' più in alto la rivista e lanciando ad Hermione un'occhiataccia. Harry ridacchiò di fronte all'ironia del fatto che Hermione rompesse la concentrazione di Ron. Era bello vedere due amici che si divertivano l'un con l'altra. Ebbe la decisa impressione che fosse il loro modo normale di flirtare. Questo lo fece sentire meno sporco, mano contaminato. Hermione sorrise dolcemente a Ron e calciò di nuovo la rivista. 


“Dormirò qui stasera.” disse Harry, mentre Ron solleticava i piedi di Hermione facendola strillare. Lei ritirò le gambe. 


“Non dovresti - ah Ron basta! Non dovresti chiamare Susan? Sarà preoccupata.” disse Hermione, mentre calciava la mano di Ron. Ron rispose facendo un gran teatrino nell'aprire di nuovo la sua rivista di duello. 


“É al San Mungo.” disse Harry, più calmo che poté. Ron chiuse la rivista. 


“Harry! Cosa è successo? Sta bene?”


“Sta bene. Sono appena tornato dal farle visita. Hanno ancora bisogno di lavorare un po' su di lei, ma dovranno aspettare un giorno o due. Avete sentito quello che è successo alla Gringott questa mattina?”


“Sì, era alla radio. Non dirmi che era lì?”

 

“Sì, è stata malmenata piuttosto male.”


Hannah e Chelsea si avvicinarono immediatamente quando menzionò che Susan era stata ferita. Harry riferì i dettagli che poté ricordare. Piuttosto che rivelare l'incantesimo che aveva usato per distruggere il gargoyle, disse che aveva usato qualcosa che le aveva insegnato sua zia. Il gruppo era decisamente sorpreso che Susan fosse riuscita a spezzare parte della prima linea di difesa della banca. Harry chiese loro di ricordarle tutto quello la prossima volta che l'avrebbero vista. Dopo circa dieci minuti e aver ripetuto la storia per Lisa, Kevin, Terry e Mandy, Harry si scusò e si diresse verso la stanza disponibile più vicina con un letto vuoto. Mentre se ne stava andando, notò che i piedi di Hermione avevano ripreso il loro posto sul grembo di Ron. La felicità di Harry per i suoi amici non gli aveva fatto notare l'occhiata calcolatrice sul volto di Hannah, che si chiedeva cosa stesse facendo il fidanzato della sua migliore amica passando l'ultima ora in una stanza con una ragazza che aveva tentano di rifilargli una pozione d'amore poco più di una settimana prima. 


Aprì la prima stanza che pensava fosse disponibile e la chiuse appena poté. Apparentemente, Angelina era felice di riavere Fred! Aprendo la porta aveva rotto l'incantesimo silenziante e quello gli aveva permesso di capire quanto lei fosse entusiasta. Fortunatamente, loro non l'avevano visto. Harry finì nel dormitorio dei Corvonero del quarto anno. Sembrò improvvisamente strano non avere il corpo caldo di Susan premuto contro il proprio. Si sentì un po' in colpa per sentirsi frustrato mentre lei giaceva nel suo letto d'ospedale. Ricordava come Hermione lo aveva sempre importunato su come le sue frequenti visite in infermeria la facessero sempre impazzire. Lui rispondeva ricordandole le sue visite giornaliere durante la sua pietrificazione. Lei gli diceva che quello era esattamente il punto. Era brutto anche per le persone che facevano visita ai feriti. Iniziò a liberare la mente e a permettere al sonno di reclamarlo. La sua cicatrice iniziò a pulsare. Riddle stava combinando qualcosa. 


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Piton era compiaciuto. Era un peccato che non fossero stati in grado di convincere Potter a violare le barriere di protezione attorno alla scuola. Sistemò il ricordo del Pensatoio sul tavolo centrale. Il Suo Signore sarebbe stato compiaciuto. Forse, era abbastanza importante da interrompere l'incontro con i lupi mannari. Superò Minus mentre si dirigeva nuovamente verso il punto di Materializzazione. L'animagus topo gli dette una veloce occhiata di riconoscimento. 'Un piccolo, strano fanatico' pensò Severus. 


Per un momento si trastullò con l'idea di come sarebbe stato diverso Minus in una casa differente. Era un gregario naturale, che si confondeva con le persone sbagliate. Potter, Lupin e Black non sapevano cosa farsene di un seguace. Se no, non sarebbero stati traditi, idioti. 


Al punto di Materializzazione, chiuse gli occhi e si concentrò sul luogo dell'incontro. Sentì una resistenza al movimento. C'era qualcosa di sbagliato. Vi erano delle barriere anti-Materializzazione sulla sua destinazione. Severus corse di nuovo nella camera centrale. C'erano Minus e altri sei. 


“Prendete tutti le scope e seguitemi, ora!”


“Che succede, Piton?” chiese Minus, già in movimento. 


“Ci sono barriere anti-Materializzazione alzate nel luogo dell'incontro. Conosco un posto dove possiamo passaportarci che è solo a poche miglia da lì.”


“Che tutti afferrino questo pezzo di corda, creerò una Passaporta. Il punto d'incontro è a due miglia da lì, a nord.”


“Perché non ci passaportiamo direttamente lì?” chiese una delle reclute più giovani. Severus ricordò che il tipo era un idiota quando era studente ed evidentemente gli anni passati non avevano aiutato. 


“Ascoltami, idiota. Non ho tempo per questo. Se ci passaportiamo lì o appariremmo nel mezzo di una trappola o sorprenderemmo il Nostro Padrone. Al Nostro Padrone non piacciono le sorprese. Se vivrai abbastanza, lo imparerai. Un'ultima cosa, Sullivan: questa non è più la scuola. Fai una cazzata e ti ucciderò personalmente.” disse Severus, lanciando l'incantesimo Portus e godendosi il sussulto del giovane uomo. 


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Per un osservatore esterno, l'area intorno al relitto del granaio in fiamme era un caos. Nessun lupo mannaro era rimasto vivo. Rimanevano meno di cinque acromantule, che si immergevano tra i corpi, fermandosi a nutrirsi dei morti. Si tenevano alla larga dai due draghi e dal gigante che lottavano. Il grande Aragog non c'era più. Gli accordi che il loro signore aveva con quelli a due gambe erano nulli. Si diressero nel bosco, ognuno dei figli del ragno si sarebbe preso il proprio tempo per tornare al nido. Quando tutti loro sarebbero arrivati, avrebbero combattuto fino a ché ne sarebbe rimasto solo uno. Quello sarebbe diventato il nuovo re dei ragni. 


Hagrid superò i resti di Walden McNair. Una cosa è credere di poter sollevare un'ascia, quando la tua vittima è un animale incatenato che un qualche ufficiale governativo corrotto ha insistito per distruggere, ma è un'altra cosa combattere altri che sanno come usare un'ascia. L'arma del Mangiamorte era troppo ingombrante perché l'uomo più piccolo la usasse con efficacia. Hagrid era più forte, più veloce e usava un'arma più leggera. La fine fu una conclusione scontata per Hagrid, che aveva combattuto spalla a spalla contro giganti puri. Non si fermò a godersi l'occhiata di terrorizzata sorpresa sul volto del morente McNair mentre apriva la testa del Mangiamorte come un melone. 


Con nessun nemico nelle immediate vicinanze, Rubeus Hagrid guardò verso suo fratello Grop. Il gigante stava zoppicando verso gli alberi, trascinando la sua mazza e arpionandosi il fianco. Hagrid era felice di aver preparato tre immensi unguenti per suo fratello, che ora lo aspettavano nella sua caverna. Cercò un modo per aiutare Norberto, ma il giovane Dorsorugoso era impegnato in un combattimento mortale contro l'abominio di Tom. L'ala vicina del Negrodrago era completamente strappata e l'altra era piegata in un angolo insolito. Aveva segni di bruciature su tutto il corpo, causati dal respiro fiammeggiante di Norberto. 


Alcune delle fiamme dovevano essere andate oltre, addosso ad Aragog. Hagrid sentì un senso di strettezza nel petto mentre i suoi occhi guardavano il corpo bruciato di uno dei suoi più vecchi amici. Norberto sembrava messo un po' male, mentre i due mostri continuavano a mordersi e ad artigliarsi l'un l'altro. Mentre il Gallese Verde morto spalancava le fauci, Norberto si voltò e liberò un fiotto di fiamme di drago direttamente sul muso dell'altro. Uscendo dall'impetuoso vortice di fiamme, sembrava che uno degli occhi si fosse sciolto nell'orbita. Istintivamente, Norberto iniziò ad accerchiare il lato cieco del Negrodrago. Il Dorsorugoso più piccolo fece la sua mossa e fu in grado di aggirare le difese della creatura e mordergli il collo. Il suolo tremò mentre le due bestie si agganciavano in un abbraccio mortale. Hagrid si spostò mentre rotolavano verso di lui. Quando la coppia si separò, Norberto alzò la testa in un ruggito primordiale di vittoria mentre il collo e la testa a questo attaccata venivano separati dalla creatura di Tom. In uno sfoggio di animale ferocia, il ferito Norberto dilaniò il corpo della creatura caduta, come se il drago vivo volesse distruggere l'aberrazione magica fino all'ultimo pezzo. 


Facendo un ampio sorriso, Rubeus Hagrid si voltò a guardare un'altra battaglia ancora in corso. Poiché quello che vide non gli piacque, Hagrid scattò verso la battaglia. Pregò gli dei, sia quelli degli umani sia quelli dei giganti, che non fosse troppo tardi. 


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Il fluido lavoro di bacchetta di Silente causò di nuovo problemi a Voldemort, mentre il suolo sul quale stava si trasformò in sabbie mobili. Fu appena in grado di lanciare un incantesimo per uscire fuori dal fango, prima che il suo nemico lanciasse un incantesimo congelante per trasformare la sabbia in ghiaccio. 'Trasfigurazione intelligente per un maestro stagionato.'


“Calx Manu Frendo!” Silente colpì il proprio braccio sinistro con la bacchetta e lo estese come nel gesto di afferrarlo. Voldemort vide una spaccature attraversare il suolo tra di loro e una mano fatta di terra artigliarlo. Protesse il braccio della bacchetta con l'altro, soltanto per vederlo catturato nella presa e per sentire una morsa sull'avambraccio, che gli lasciò immediatamente dei lividi. Usando la bacchetta mandò una maledizione esplosiva alla base del braccio che si estendeva dal suolo. Questo si disintegrò e Silente scosse vigorosamente il proprio arto, come se fosse stato colpito. Questo permise a Voldemort di riprendere l'offensiva. 


“Lanitus Contagio!” 'Nessun incantesimo da bambini questa notte' pensò il Signore Oscuro, mentre mandava una Maledizione Tagliente verso Silente. Il suo nemico grugnì, mentre parte della maledizione penetrava nello scudo protettivo. La ferita gli avrebbe causato un'infezione. 


“Abrumpo per Incedia!” La frusta di fuoco di Silente si sguinzagliò verso di lui, scagliando pezzi di terra bruciacchiata nell'aria. Facendo uso della sua mobilità superiore, Voldemort contraccambiò con “Telum Glacies”, mandandogli contro un grosso pezzo di ghiaccio a forma di lancia, che lui Esiliò senza bacchetta per mantenere attiva la frusta. La lingua di fuoco sfiorò la sua spalla, scavando un buco nella sua veste e ustionando la carne sottostante. Voldemort lasciò che un sibilo di dolore fuoriuscisse dalla sue labbra, mentre i due uomini continuavano ad avvicinarsi l'uno all'altro. 


O Silente stava cercando di sfoggiare il proprio potere o era disperato. Fare magie con e senza bacchetta allo stesso tempo era incredibilmente stancante perfino per il più potente dei maghi. Mentre Silente faceva girare di nuovo la frusta, Voldemort fece affidamento sulla disperazione del vecchio e incanalò il suo potere grezzo nell'incantesimo successivo. “Praesentia Fluctus!” Un'onda di potere grezzo corse verso Silente, che rilasciò la frusta, ma non riuscì a erigere uno scudo appropriato in tempo. Il potere dell'incantesimo mandò il suo nemico a rotolare a gambe all'aria. 


Come Voldemort sospettava, il vegliardo si stava stancando. Ora doveva aumentare il suo vantaggio. La sua Fattura Esplosiva impattò sullo scudo di Silente. Il suo oscuro Incantesimo Tagliente attraversò la barriera di Silente, segnacolo per la seconda volta. Deviò il debole contrattacco con uno scudo da duellante e mandò un'altra ondata di energia a scontrarsi contro 'l'unico che avesse mai temuto.' La bacchetta di Silente cadde dalla sua mano mentre lui volava di nuovo nell'aria. Voldemort guardò il suo nemico tentare di appellarla, ma con un movimento della sua bacchetta di tasso quella si congelò a mezz'aria, dove sarebbe rimasta per i successivi cinque minuti. 


Crucio! Ecco, Albus, prova a scappare ora. Acidus Lampas!” Il Preside urlò e scivolò sul fianco, cercando di evitare lo spruzzo di acido. Apparve la maledetta fenice, ma un'Anatema che Uccide la tenne lontana da lui per un po'. 'Il tuo animaletto non ti salverà questa volta!' pensò, trionfante. 


Annaspando e arpionandosi il lato sinistro del volto, Silente alzò la mano per creare un debole scudo senza bacchetta. “Lanitus Contagio!” Questa volta l'incantesimo Tagliente attraversò lo scudo e amputò il braccio a metà strada tra il gomito e la spalla. 


“Basta giocare, Albus. Finisce ora. Avada Kedaaargh!” Voldemort urlò di dolore mentre Hagrid lo investiva in piena corsa, mandandolo a rotolare per terra. Il mezzo gigante doveva pesare duecento chili. Voldemort schivò a fatica l'ascia mentre questa tagliava l'aria. Provò a puntare la sua bacchetta contro il suo capro espiatorio d'un tempo, solo per vedersela strappata via dalla mano. 


“É tempo di morire, Tommy!” ruggì Hagrid, abbattendo l'ascia macchiata di sangue sulla testa di Voldemort. 


Senza bacchetta, Voldemort perse il vantaggio. Il suo Incantesimo d'Esilio senza bacchetta mandò Hagrid indietro di appena due metri e in un istante era già in piedi. Cercò di appellare la bacchetta soltanto per vederla schiacciata dalla grossa gamba di Hagrid e lanciata nel bosco, oltre la sua capacità di appellarla. A differenza dell'ultima volta, non c'era niente per evitare la morte, se quello sciocco mezzo gigante l'avesse ucciso, sarebbe stata la fine. 


“Non oggi, Riddle! Stavolta tocca a me fartela pagare! Se non sarò io a farti fuori, il mio drago sarà qui in pochi secondi.” Il suo Incantesimo Tagliente senza bacchetta riuscì a liberarsi della testa dell'ascia, ma lo aveva prosciugato. Per aggiungere la beffa al danno, l'uccello di fuoco di Silente era appena riapparso. 'No, non posso permettergli di scappare! Ci sono quasi! Deve morire stanotte!' Troppo tardi, la fenice trasportò la sua preda al sicuro. Hagrid lo prese a mazzate con il manico rotto dell'ascia. Voldemort tirò il suo pugno nello stomaco del gigante e si concentrò sul suo Incantesimo d'Esilio per renderlo più potente, mentre l'altra mano tirò fuori il coltello di corno di unicorno e lo piantò nello stomaco del mezzosangue. Il taglio non ebbe effetti visibili e il pugno magico riuscì a strappare a malapena un grugnito. Il colpo di risposta di Hagrid gli ruppe tre costole. 


“Ti sei creato un bel coltellino eh, piccolo mago? Non avevano l'abitudine di picchiarti in quel tuo piccolo orfanotrofio?” Il calcio di Hagrid sembrò come una martellata sul suo ginocchio, mentre Voldemort sentiva la gamba sinistra cedere sotto di lui. Raccogliendo la sua rabbia, esiliò il coltello direttamente nel petto di Hagrid. Questo si seppellì fino all'elsa, mentre Hagrid urlava di dolore e barcollava all'indietro. Era un colpo fatale, ma dall'espressione maniacale sul volto di Hagrid, Voldemort capì che a lui non importava. 


Si rimise in piedi mentre Hagrid incespicava verso di lui. “Sono già morto, Tommy, ma ti porterò con me!” rise Hagrid, tossendo sangue. Alzò il braccio che Silente aveva precedentemente ferito per bloccare il colpo e lo sentì frantumarsi mentre lui veniva scagliato a terra. Voldemort rotolò lontano mentre Hagrid si buttava su di lui. Sarebbe stato un modo umiliante di morire. Doveva rimanere lontano da Hagrid per il tempo necessario affinché la ferita lo uccidesse. Debolmente, esiliò il mezzosangue impazzito di fronte a lui. Non ebbe effetto. 


“Crucio!” Sentì una voce gridare, mentre Hagrid crollava a terra per il dolore, ma ancora cercando di barcollare verso Voldemort. Delineato nel tramonto c'era Peter, che concentrava la sua energia nella Maledizione della Tortura. Il Signore Oscuro lo usò per allontanarsi ulteriormente da quello che avrebbe voluto essere il suo assassino. 


Peter lanciò poi delle corde per bloccare Hagrid, che ruggì di frustrazione. Voldemort riconobbe la sua stessa frustrazione del momento in cui Silente era sfuggito alle sue grinfie. 


“La tua bacchetta, Peter.” ordinò Voldemort, inginocchiandosi sulla gamba buona e lasciando penzolare la gamba danneggiata. Peter camminò percorrendo un largo arco attorno al mezzogigante legato e premette la propria bacchetta nella mano del Suo Padrone. Sentì anche le barriere che impedivano la sua fuga cadere, mentre diversi Mangiamorte iniziavano a sparare maledizioni dalle loro scope nella foresta. 


“Il tuo tempismo è impeccabile, Peter. Ora, Rubeus, sembra che il vantaggio sia di nuovo mio. Dovrei lasciarti a sanguinare qua fuori o finirti?”


“Non m'importa veramente, Tommy.” ansimò Hagrid. “Il tuo giorno verrà presto.”


“Nemmeno il tuo prezioso Silente può più fermarmi. Questo è stato il suo migliore sforzo e ha fallito. 'Il leader della luce' è stato sconfitto! Io sono il mago più potente del mondo.”


“Grande uomo quel Silente, grande mago. Peccato che non è di lui che ti dovrai preoccupare. Un giorno Harry verrà a cercarti. Grande uomo quell'Harry Potter. Migliore di quanto tu sarai mai. Inizia a guardarti alle spalle, Tommy.”


“Cosa sai? Dimmelo. Legilimens!” Hagrid evitò i suoi occhi e si alzò in ginocchio. Soltanto allora tornò a guardare Voldemort. Mentre Voldemort iniziava a invadere la mente della sua vittima, si ritrasse, poiché Hagrid si buttò al suolo, forzando ulteriormente il coltello dentro di lui. La prima regola della Legilimanzia è mai entrare nella mente di qualcuno mentre muore. Riuscì appena ad uscire in tempo. Il contraccolpo mentale lo fece cadere a terra. 


“Padrone! Severus e gli altri hanno finito il drago e hanno respinto quelli che erano nel bosco. Quali sono i tuoi ordini?”


“Accio bacchetta! Grazie per il prestito e per la tua assistenza, Peter.” disse Voldemort mentre afferrava la bacchetta che giunse dai boschi e restituiva la bacchetta a Peter. Era una bacchetta irrequieta. 'Strana bacchetta per uno strano, piccolo uomo'. Applicò abbastanza incantesimi di guarigione per permettersi di poggiare temporaneamente il peso sulla gamba ferita. “Peter, passami quella cosa. Ci farò una Passaporta per il nostro quartier generale. Ho bisogno di guarire. Porta il braccio amputato del vecchio e la bacchetta. Lo metterò sul caminetto. L'unico che abbia mai temuto, proprio! Strappa il mio coltello fuori dal petto di Hagrid e brucia il suo corpo. É morto come muore la sua razza e merita di essere cremato secondo le loro tradizioni. Vedi se il mio drago può essere salvato, ma non indugiare troppo a lungo. Gli aiutanti di Silente manderanno senza dubbio qui il Ministero.” Non l'avrebbe mai ammesso a Peter, o a chiunque altro se è per questo, ma le ultime parole di Hagrid l'avevano turbato. Aveva sconfitto un nemico solo per venire a sapere che un altro aveva già preso il suo posto? Era inquietante. Ma ancora, i suoi nemici gli avevano scagliato contro tutto quello che potevano e lui era vittorioso lo stesso!


“Come comandi, Padrone!” disse Peter, inchinandosi prima di porgergli l'ascia spezzata. 














Note dell'Autore:

(Queste note, così come i disclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da hp_in_my_heart.)


Spero che la battaglia vi sia piaciuta. Era questa la vendetta in cui speravate? Ammetto di essere un po' deluso dallo scontro Silente/Voldemort nel quinto libro. Speravo più grandezza. I titoli alternativi di questo capitolo erano “La caduta di Silente” “Ferire il tuo nemico”, “Puoi porgermi la mano?” Dopo aver usato la battuta dell'arto perduto su Susan nello scorso capitolo, immagino che troppi di voi avrebbero sospettato qualcosa vedendo quel titolo. Discussione e note d'autore complete su Darklordpotter. Vi aspetto lì! Jim.




Note dell'Autore sul forum:

(Queste note sono state scritte da jbern e postate sul forum apposito per TFTCD; tradotte da Luc_y)


Scena 1 - giusto un pochino della prospettiva di Susan. Volevo carpire la sensazione di impotenza dopo una ferita, sebbene mi sia stato detto che questa parte sia piena di sottintesi sessuali. Non so proprio di cosa stiano parlando. *ghigna* Penso che KillGinny l'abbia detto con le parole migliori - bella scena, ora passa a quella cazzo di battaglia.


Scena 2 -  Come ho detto nelle note d'autore brevi alla fine del capitolo, sono stato leggermente deluso dalla battaglia tra Voldy e Silly nel libro 5. Mancava di qualcosa. Si spera che questa sia stata una degna sostituta. Niente incantesimi infantili qui. Ho letto storie in cui c'era Voldy che combatteva con incantesimi Reductor e cacchio, no! Ah! Ecco qui una rapida traduzione degli incantesimi che ho usato.


Contrico Tonare - Fulmine che si Abbatte.

Contego Veneficus - Scudo Magico

Attreo Glacies - Tocco di Ghiaccio (lame di ghiaccio)

Invito Volatillis Leo - Summon Flying Lion - Evocazione del Leone Volante

Corpus Inflatus - Esplosione di Corpi (tributo al negromante di Diablo II)

Calx Manus Frendo - Colpo della Mano di Pietra

Lanitus Contagio - Infezione Graffiante

Abrumpo per Incendia - Amputare col Fuoco

Telum Glacies - Lancia di Ghiaccio

Praesentia Fluctus - Onda d'Energia

Acidus Lampas - Torcia di Acido


Vi piace Silente che fa esplodere un cadavere?


Scena 3 - Harry che si rilassa dopo lo scontro. Piccola scenetta carina Hermione/Ron. Il 'trio' esiste ancora, sono solo impegnati. Mi piace abbastanza come ho raffigurato Hermione in questa scena. Hannah è sospettosa di qualsiasi cosa Harry stia combinando con Ginny.


Scena 4 - Per lo più, si tratta di una scena di transizione con Piton che fa il trionfale bastardo e guida i rinforzi verso l'agguato.


Scena 5 - Un po' di tempo dedicato a Hagrid. Norberto che sbrana il Negrodrago come se fosse un abominio, dovrebbe essere una bella immagine per voi.


Scena 6 - La fine della battaglia. Ho cercato di porre qualche limite alla magia senza bacchetta. La battaglia cambia improvvisamente registri e Voldemort inizialmente è stato capace di allontanare Fanny. Il dialogo con Hagrid era buono, ma ChuckDaTruck mi ha aiutato a renderlo migliore.


Quindi, ecco qui, una bella, cattiva battaglia in cui gli unici veri sopravvissuti sono stati Voldy, Silly, 5 ragni giganti e Grop. Silly è ancora vivo, ma è messo male. I 3 alleati nella foresta sono sopravvissuti, ma non erano dei veri partecipanti.


Sentiamo cosa ne pensate voi.


Jim.




Note di traduzione:

(Queste note sono state introdotte da hp_in_my_heart e Luc_y per chiarire alcune scelte di traduzione; ovviamente mancano nella storia originale.)


1) Baba Yaga è una strega leggendaria, viene nominata anche in Turn Me Loose, altra fanfiction di jbern. Da wikipedia: Baba Jaga è una vecchia strega che si sposta volando su un mortaio, utilizzando il pestello come timone e che cancella i sentieri nei boschi con una scopa di betulla d'argento. Vive in una capanna sopraelevata che poggia su due zampe di gallina, servita dai suoi servi invisibili. Il buco della serratura del portello anteriore è costituito da una bocca riempita di denti taglienti; le mura esterne sono fatte di ossa umane. In una variante della leggenda, la casa non rivela la posizione della porta finché non viene pronunciata una frase magica.


  
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