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Autore: Xevias    27/08/2008    5 recensioni
Abbandonate l'idea della solita storia d'amore: immaginate una Hermione perdutamente innamorata, disposta ad annientare persino se stessa per colui che ama. Immaginate un ragazzo, un Mangiamorte, pronto a tutto per vincere, compreso sfruttare i sentimenti di una ragazza a suo vantaggio. Immaginate una storia in cui l'amore porta solo dolore, rabbia, tradimenti e inganni, e in cui è il più forte a vincere.
Bene. Ora che l'avete immaginato, non vi resta che viverlo.
Genere: Azione, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Pansy Parkinson, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Luna/Ron
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Mio

Salve a tutti!! Dunque, inizio subito col ringraziare coloro che hanno letto questa fiction, e per chi ha lasciato un commento ci sentiamo in fondo.

Per chi legge l'altra mia long, "The Wedding Planner - Un matrimonio perfetto", l'aggiornamento dovrebbe avvenire entro la settimana, al più tardi i primi due giorni della prossima: non preoccupatevi, non vi lascio senza capitoli! ^^

Per quanto riguarda questa long, invece, voglio solo precisare una cosa che nello scorso capitolo ho dimenticato: la parte in corsivo, che solitamente leggete rivolta ad Hermione, altri non è che la parte "razionale" di se stessa, quella che ci capisce ancora qualcosa e che non si è fatta irretire irreversibilmente da Draco! ^^ Probabilmente l'avevate già capito da voi, ma ho preferito metterlo in chiaro subito! ^^ Per il resto, se avete dubbi o domande di qualunque tipo, non esitate a chiedere!

Detto questo, ringrazio le 7 persone che hanno inserito la storia tra i preferiti, e tutti coloro che l'hanno letta! ^^

Alla prossima! ^^

Xevias

 

Hermione fissava il suo calderone senza davvero vederlo: in realtà la sua mente era occupata da ben altre cose, che non le permettevano di concentrarsi sulla sua Pozione... che pozione era? Ah, sì, quella Restringente.
Ma d'altronde, come avrebbe potuto concentrarsi sapendo che, qualche tavolo più in là, Draco la stava osservando? Perchè ne era certa, l'aveva guardato di sottecchi più di una volta: e lui non aveva battuto ciglio, anzi, aveva tenuto lo sguardo puntato su di lei.
Hermione, vogliamo concentrarci sulla Pozione o preferiamo che esploda?
La solita vocina fastidiosa nella sua testa le ricordò dove si trovava, e perchè un calderone fumante ribolliva davanti a lei: non voleva dare a Piton l'opportunità di togliere punti a Grifondoro, anche perchè l'insegnante ci riusciva benissimo anche senza il suo aiuto.
Ma non ce la faceva, non riusciva proprio a pensare alla sua Pozione: perchè Draco la stava guardando in quel modo? Il suo sguardo era così.. intenso.. le faceva venire i brividi, sembrava quasi che volesse leggerle l'anima. Ed era meglio che non ci riuscisse, perchè si sarebbe sorpreso dei pensieri che imperversavano nella mente della grifoncina: sapeva bene che era sbagliato, Malfoy rappresentava il peggior nemico di Harry! Ciò nonostante, il suo piccolo cuore batteva forte ogni volta che pensava a lui, e minacciava di scoppiarle al solo contatto dei loro sguardi.
- Signorina Granger, noto con piacere che la Miss-So-Tutto-Io di Hogwarts oggi è assente. - le disse Piton, con scherno - Se preparata correttamente la Pozione dovrebbe risultare viola pallido, mentre invece la sua è.. arancione. Mi auguro che il suo calderone regga fino alla fine della lezione, altrimenti dovrà passare la sua pausa pranzo a pulire l'aula. Sono stato chiaro? -
La ragazza, che al sentire la voce di Piton aveva sussultato, non essendosi nemmeno accorta del suo avvicinamento, avvampò e annuì, abbassando lo sguardo: - Sì professore, mi scusi professore. - mormorò, imbarazzata.

Draco ghignò, controllando che la sua Pozione risultasse perfetta: dopo aver aggiunto l'ala di un gufo nero, dal calderone uscì un denso fumo viola, che qualche secondo più tardi sfumò in una tonalità più chiara dello stesso colore. Viola pallido, semplicemente perfetto.
- Molto bene, signor Malfoy. Eccellente. - lo lodò il professore.
Il ragazzo scoccò ai compagni un'occhiata soddisfatta, anche se il suo sguardo gongolante c'entrava ben poco con la buona riuscita della Pozione: ciò che lo rendeva felice, sicuro di sè, erano le reazioni della Granger ai suoi sguardi. Non era mai successo che la Mezzosangue sbagliasse la preparazione di una Pozione, eppure durante quella lezione aveva clamorosamente fallito: tutta colpa, o merito, degli sguardi penetranti che il serpeverde le aveva lanciato. Ora, a lezione conclusa, non restava che gettare l'esca, e vedere se la piccola e ingenua Grifondoro avesse abboccato.
Mentre uscivano dall'aula di Pozioni, da cui Piton si era dileguato per primo, Draco ritirò le sue cose con calma esagerata, facendo sì che la Mezzosangue lo notasse.
- Vi raggiungo subito, ragazzi, voi iniziate ad andare in Sala Grande. - la sentì dire ai suoi amici.
Qualche secondo dopo, la porta dell'aula cigolò leggermente, e la figura di Hermione proiettò una lunga ombra sul pavimento.
- Mezzosangue. - la salutò lui, alzando lo sguardo su di lei, il solito ghigno strafottente stampato sulle labbra - Chiudi la porta. - le ordinò.
Lei obbedì, col cuore in gola: non sapeva nemmeno perchè era tornata indietro, ma era ovvio che Malfoy la stava aspettando; con mano tremante la ragazza lasciò la maniglia della porta, voltandosi verso il ragazzo che, con un cenno della mano, la invitò ad avvicinarsi.
Stai calma, e non abbassare la guardia: mantieni il sangue freddo!
- Allora, Granger - le disse, avvicinandosi a lei, la quale indietreggiò istintivamente e sbattè contro la cattedra - Sei tornata in classe: come mai? Dimenticato qualcosa? O forse volevi parlare con me? - le chiese, a pochi centimetri da lei.
La grifona deglutì rumorosamente: - Io.. io.. - balbettò, incapace di emettere frasi di senso compiuto - Ho pensato alla tua proposta, ecco.. e.. insomma.. potremmo farlo, qualche volta.. studiare insieme, intendo.. - disse, a fatica, evitando d'incrociare il suo sguardo e fissando con interesse il pavimento.
Draco ghignò, alzandole il mento con l'indice della mano destra, e accarezzandole poi con un tocco leggerissimo la guancia: - Ma bene, vedo che hai deciso di smettere di pensare. E dimmi, Mezzosangue, cosa vuoi in cambio? - le chiese, mentre lei spalancava gli occhi.
- In.. in cambio? - ripetè, confusa.
Lui annuì, alzando le spalle: - Io ti ho fatto una proposta, e tu l'hai accettata.. volevo solo sapere cosa vuoi che faccia per ricambiare il tuo assenso. - le spiegò, apparentemente indifferente.


Hermione dovette costringersi a respirare, perchè i suoi polmoni sembravano non avere intenzione d'incamerare spontaneamente ossigeno: cosa voleva in cambio? Un'idea ce l'aveva, ed era ben chiara.
- Voglio che t'innamori di me, e che diventi il mio primo ragazzo serio.. voglio che facciamo l'amore senza fermarci mai, e voglio essere solo tua. - pensò la grifoncina, mordendosi il labbro.
Perchè non provi a dirglielo? Al massimo ti riderà in faccia, che vuoi che succeda?
- Allora, Granger? - chiese ancora il ragazzo, accarezzandole la labbra col pollice, in un gesto tanto lento quanto sensuale - Non c'è proprio niente che vuoi? Sono molto bravo in parecchie cose, sai? - la stuzzicò, mentre le guance di lei s'imporporavano all'istante.
Hermione scosse la testa, aggrappandosi all'ultimo briciolo di lucidità che le restava: - Io.. non.. non mi viene in mente nulla.. - mormorò, abbassando nuovamente gli occhi.
Draco ghignò, studiando il rossore delle sue guance e il labbro che veniva torturato dai denti della ragazza: - Io invece credo proprio che ci sia qualcosa che vuoi.. solo che non hai il coraggio di chiedermelo. - replicò, e lei alzò gli occhi su di lui, spaventata.
- Non so di cosa tu stia parlando. - ribattè con un filo di voce; il viso di lui si avvicinò pericolosamente, al punto che a Hermione sembrò che il suo cuore avesse smesso completamente di battere.
- Sicura? - mormorò lui, ad un centimetro dalla sua bocca: Hermione non fece in tempo a ribattere, perchè le labbra di lui sfiorarono le sue, mandandole il cervello in corto circuito.
Stava quasi per chiudere gli occhi, quando lui si spostò bruscamente: - Comunque, se ne sei così certa, va bene. Meglio così. - commentò con tono normale, allontanandosi da lei - Ci vediamo in giro, allora. - la salutò, prendendo la sua roba e avviandosi verso la porta.
La grifona lo fissò, immobile, poi si mosse di scatto: qualcosa nel suo cervello era scattato, facendola muovere all'improvviso; raggiunse il ragazzo, lo fece girare, e incollò le labbra alle sue.
Lo stava baciando.

Draco esultò in silenzio, mentre le sue labbra facevano presa su quelle della Grifondoro: la sua lingua accarezzò il labbro inferiore della ragazza, che gli concesse subito di esplorare la sua bocca, totalmente arrendevole. La borsa con i libri scivolò dalla spalla del ragazzo a terra, ma lui non ci fece caso: strinse a sè Hermione, approfondendo il contatto della sua lingua con quella di lei, stuzzicandola, ingaggiando una lotta sensuale, tornando poi ad esplorare ogni centimentro di quell'antro caldo che sapeva di cioccolato.
Il serpeverde sentì la Mezzosangue circondargli il collo con le braccia, e sorrise appena senza smettere di baciarla: mordendole appena il labbro, e lambendolo poi con la punta della lingua, Draco spinse Hermione contro il primo banco disponibile e, facendo pressione sui suoi fianchi, la fece sedere sopra di esso; la grifona serrò le labbra, ma un gemito soffocato le scappò comunque quando sentì la bocca del ragazzo posarsi sul suo collo, mordendolo leggermente e lasciandovi un piccolo segno rosso a testimonianza del suo passaggio.
Malfoy percorse tutto il collo di lei, senza tralasciare neanche un singolo, minuscolo lembo di pelle, torturandolo con i denti e con la lingua, baciandolo e succhiandolo.
- E' questo che vuoi da me, Mezzosangue? - le chiese, dopo essere risalito dal collo alle labbra e averle strappato un altro bacio mozzafiato.
Lei lo guardò, rossa in viso e col fiato corto, e annuì: era esattamente ciò che voleva, ciò che aveva sognato per mesi.
- Dimmelo. Voglio sentirlo uscire dalle tue labbra. - mormorò lui, sottolineando la sua richiesta con una lenta carezza della sua lingua sul labbro inferiore di lei.
Hermione, incapace di ragionare, chiuse gli occhi e si concentrò sul respiro caldo di lui, vicino alle sue labbra: voleva baciarlo di nuovo, non ce la faceva nemmeno a respirare, figuriamoci a parlare!
- Io.. - tentò, ma le uscì solo un sussurro roco; si schiarì la voce, sotto lo sguardo divertito di lui e, con un respiro profondo, provò di nuovo - Io.. voglio che mi baci. Voglio che mi tocchi, che.. che mi prendi. Voglio che mi prendi. In tutti i sensi. - disse, vergognandosi come mai in vita sua.
- In tutti i sensi? - ripetè lui, alzando un sopracciglio.
La grifona annuì, nonostante l'imbarazzo che le serrava lo stomaco: - Sì, in tutti i sensi. Voglio.. voglio essere tua. -

Non era possibile, l'aveva detto: l'aveva detto per davvero! Hermione guardò Malfoy fissarla incredulo per qualche istante, e temette di vederlo scoppiare a ridere all'improvviso.
Voglio essere tua.. ma da dove cavolo le era uscita quella frase??
Ma è quello che vuoi davvero, no?
- Sì, ma non era necessario che lui lo sapesse! - si disse la ragazza - E dovrei anche smetterla di rispondere a me stessa, la cosa sta diventando alquanto stressante. -
- Molto bene, Mezzosangue. La tua è una richiesta interessante.. - commentò Draco, prendendo un ricciolo castano e attorcigliandoselo intorno all'indice - E devo dire che m'interessa parecchio.. tuttavia.. - aggiunse, e lei lo guardò: non era mai una bella cosa quando si lasciava in sospeso una frase che conteneva un "tuttavia".
- Tuttavia, vedi, se ti vesti sempre così.. sai, non mi eccitano le suore. Perciò se vuoi che io ti prenda, e ti assicuro che è nelle mie intenzioni, dovrai iniziare a vestirti come piace a me. - le spiegò, con un ghigno.
La grifona assottigliò appena le labbra: - Mi stai chiedendo di vestirmi come una puttana? - gli chiese, a denti stretti.
Lui alzò le spalle, lasciandole la ciocca di capelli e accarezzandole il collo con il dito, scendendo lentamente sino al primo bottone della camicetta, gesto che tolse alla ragazza il poco fiato rimastole: - Sto solo dicendo che m'interesseresti molto di più se ti vestissi in modo più femminile, più provocante.. potresti permettertelo, Granger. Pensaci. - le disse, allontanandosi da lei e uscendo dall'aula.
Hermione rimase lì, immobile, col collo coperto di segni rossi, le labbra gonfie per i baci, e il cuore in subbuglio: si era sempre vestita in quel modo, non sapeva nemmeno che fare per cambiare il proprio aspetto.. ma forse.. forse conosceva una persona che poteva aiutarla.
Vuoi davvero cambiare te stessa per lui?
La grifoncina si morse il labbro: in fondo non era un grande cambiamento, non c'era niente di male.
- Voglio piacergli.. voglio che mi baci di nuovo, che mi tocchi.. se vestirmi diversamente realizzerà questo mio desiderio, sono pronta. - si disse decisa, uscendo dall'aula di Pozioni: la sua meta, la persona che più di chiunque altro poteva trasformarla, la stessa che saltava quotidianamente il pranzo per non ingrassare, si trovava in quel momento nella sala comune di Grifondoro, e rispondeva al nome di Lavanda Brown.

Draco sedeva al tavolo dei Serpeverde accanto alla sua migliore, nonchè unica amica, Pansy Parkinson, la quale scuoteva la testa, con un'espressione a metà tra il divertito e lo scioccato: il ragazzo le aveva raccontato il suo piano, e ciò che era successo nell'aula di Pozioni.
- Sei sicuro che lo farà? Non è una bambolina, stiamo parlando di una Grifondoro. - commentò lei, arricciando il naso di fronte ad una coscia di pollo che un ragazzo del sesto anno, palesemente cotto di lei, le offriva.
- Una Grifondoro pazza di me, cara la mia Pansy. Ed è esattamente questa sua debolezza che intendo sfruttare. - replicò lui, bevando un sorso del suo succo di zucca e rischiando di strozzarcisi quando una figura femminile fece il suo spettacolare ingresso in Sala Grande.
Era una vera bomba sexy: gambe chilometriche, lasciate nude, con piedi che calzavano stivaletti alti alla caviglia, con tacco a spillo; una minigonna nera a pieghe le arrivava appena a metà coscia, ed era a vita bassa, praticamente inguinale. La camicetta era sancrata, corta, lasciava intravedere l'ombelico ed era sbottonata quel tanto che bastava per lasciare intravedere un reggiseno nero, di pizzo, in netto contrasto con il bianco puro della camicia, e quindi perfettamente visibile anche sotto di esso; il viso.. il viso era incredibile. Gli occhi erano sottolineati dalla matita nera, che rendeva il suo sguardo color ambra decisamente magnetico: il mascara sottolineava la lunghezza delle sue ciglia, concentrando ancora di più l'attenzione sugli occhi; l'incarnato di pesca era stato reso ancora più luminoso da un tocco di fard, mentre le labbra carnose erano state sapientemente coperte dal gloss bianco, che producevano un incredibile effetto bagnato su di esse, inducendo chi la osservava a desiderare di poter assaggiare quella bocca invitante. I capelli, poi, non avevano più nulla dell'aspetto sbarazzino e scompigliato di un tempo: erano lisci, lunghi sino alle spalle e leggermente scalati, con una frangetta lunga sul davanti che le copriva gli occhi e che lei spostava di lato con un gesto distratto quanto sensuale delle dita.
- Però.. mi sa che avevi ragione.. - mormorò Pansy con un filo di voce, seguendo con lo sguardo la grifona, la quale si era seduta accanto a Ginny Weasley senza degnare di uno sguardo il tavolo dei Serpeverde.
Malfoy, dal canto suo, aveva sentito il suo uccello risvegliarsi in mezzo alle gambe: era una Mezzosangue, certo! Ma come si faceva a rimanere indifferenti davanti ad uno spettacolo del genere?
La Granger aveva fatto quel cambiamento per ciò che lui le aveva detto.. e per Merlino, era uno schianto! Se la sarebbe scopata lì, in quel momento, davanti a tutti!
- Draco, stai sbavando. - lo riprese l'amica, con un sorrisetto divertito.
- Non dire stronzate, Pansy. - ribattè lui, scoccandole un'occhiata gelida: non stava sbavando, per niente. Ma era da idioti negare il fatto che la Mezzosangue, vestita e pettinata in quel modo, era davvero bella.

Hermione sentì gli sguardi dei suoi compagni di Casa su di sè, e finse indifferenza: - Hermione.. uao.. sei.. diversa.. - balbettò Ginny, osservando incredula l'amica.
- Grazie! - esclamò la grifona, iniziando a mangiare.
Harry e Ron, i suoi migliori amici, si scambiarono un'occhiata: quando l'avevano lasciata, subito dopo la lezione di Piton, l'amica era perfettamente normale.. cos'era successo?
- Hermione, va.. va tutto bene, vero? - le chiese Harry, titubante.
La ragazza lo guardò, annuendo, e sorrise: - Sì, perchè? Ho solo deciso di cambiare un po' il mio look.. sto così male? - gli chiese, e l'amico si affrettò a scuotere la testa. Non stava male, anzi, era bellissima.. solo che non era da lei.
La grifoncina proseguì il suo pranzo, consapevole dell'effetto che la sua entrata aveva avuto sulla popolazione di Hogwarts: l'unica reazione a cui era realmente interessata, però, era quella di lui. Non l'aveva guardato in faccia, anche se la tentazione era stata fortissima: non aveva voluto incrociare il suo sguardo, aveva preferito tirare dritto; se si fosse girata, e avesse visto sul suo viso un'espressione di scherno? No, meglio non sapere.
- Dopo pranzo abbiamo due ore buche: io, Ginny e Harry andiamo ad allenarci a Quidditch, tu vieni con noi? - le chiese Ron, cercando di non fare troppo caso a come l'amica si era vestita.
Hermione si morse il labbro: in realtà avrebbe voluto incontrare Draco, magari ripetere ciò che era successo in classe.. ma se lui non ne avesse avuto l'intenzione?
- Io.. non lo so, ragazzi. Forse sto in biblioteca, a studiare. - rispose, e Harry le sorrise.
- Almeno in questo non sei cambiata. - commentò, e lei gli sorrise di rimando: se solo avesse saputo cosa provava per la sua nemesi..

Il pranzo venne consumato in fretta, e presto la Sala Grande iniziò a svuotarsi: Hermione si alzò dal tavolo dei Grifondoro, e uscì lentamente, consapevole dello sguardo di un certo serpeverde su di sè; serpeverde che, qualche secondo dopo, si apprestò ad uscire dalla Sala con apparente indifferenza.
- Ho capito: meglio se non ti cerco oggi, vero? Tanto sarai occupato. - gli disse Pansy, e lui ghignò in risposta.
- Sei terribile Draco, davvero. Pensi di scopartela entro la sera? - gli chiese ancora, fingendo un'indignazione che in realtà non provava: il suo amico aveva fatto anche di peggio, giocare un pò con una Mezzosangue non era certo un crimine.
Lui scosse la testa: - Come sei volgare, Pansy. - la riprese ridacchiando - Ad ogni modo no, ho in mente qualcosa di molto più speciale per lei. - aggiunse, e con quel commento si congedò da lei, che lo guardò allontanarsi scuotendo la testa.
- Povera, povera Granger. - pensò la ragazza - Non vorrei essere nei suoi panni. -
Draco uscì dalla Sala, dirigendosi con le mani in tasca verso la biblioteca: la Mezzosangue era fin troppo prevedibile, ma avrebbe curato anche quel suo difetto; entratovi, la vide. Era semi-nascosta in mezzo a due scaffali, intenta a cercare chissà quale libro: lui la raggiunse da dietro, facendola sobbalzare quando le sussurrò all'orecchio: - Niente male, Granger, davvero niente male. -
Lei si volse, mordendosi il labbro: - Mi hai spaventata.. - mormorò arrossendo, e lui ghignò. Merlino, sarebbe stato ancora più facile del previsto.
- Scusa Mezzosangue, volevo solo dirti quanto questa trasformazione sia di mio gradimento. - le spiegò, sfiorandole una ciocca di capelli con la mano.
- Ti.. ti piaccio? - gli chiese, titubante.
- Sei pazzesca, Granger. - le rispose lui.

Pazzesca. Le aveva detto che era pazzesca: era un complimento, no ?
- Allora, non sei andata con i tuoi amichetti al campo di Quidditch? - le chiese, allontanandosi da lei per appoggiarsi contro un tavolo.
Hermione scosse la testa, delusa: - Se gli piaccio, se sono così pazzesca, perchè non mi salta addosso come oggi in classe? - si chiese, confusa.
Ma sì, freghiamocene del fatto che siamo in un luogo pubblico.. facciamoci beccare a limonare allegramente, tanto la nostra reputazione sta andando a farsi benedire sempre più ogni secondo che passa!
- Tutto a posto? - le chiese ancora, chiaramente divertito - Mi sembri delusa.. o sbaglio? -
La grifoncina maledisse i suoi occhi incapaci di mentire e annuì impercettibilmente: - Pensavo che.. insomma, oggi in classe.. -
- Oggi in classe sei stata tu a baciarmi. - la interruppe lui, mentre lei alzava lo sguardo di scatto.
- Sei stato tu a provocarmi! - lo accusò, indignata.
Draco ghignò: - E' vero, ma sei stata tu a fare il resto.. quindi non vedo perchè dovrei essere io a fare la prima mossa, quando è chiaro che a te riesce decisamente meglio. - la provocò.
La ragazza si morse il labbro, incrociando le braccia al petto: era vero, era stata lei a prendere l'iniziativa in aula.. ma solo dopo che lui l'aveva provocata, sfiorandole appena le labbra!
- Allora, Mezzosangue, ti dai una mossa? O ti sei messa così in tiro per qualcun altro? - le disse, aprendo le braccia e invitandola a farsi avanti.
- Non sono una bambolina a cui puoi dare ordini, Malfoy. - sibilò lei, raccimolando un briciolo d'orgoglio.
Lui ghignò, avvicinandosi: - E' un peccato, Mezzosangue. Perchè io vado pazzo per le bambole. - le sussurrò all'orecchio, prendendole poi il mento col pollice e l'indice e facendole voltare il viso verso il suo.
Hermione non riuscì a ribattere all'affermazione del serpeverde, un po' perchè non avrebbe saputo cosa dire.. e un po' perchè lui la stava baciando, mandandole all'aria ogni pensiero degno di questo nome.
Draco la prese per i fianchi, facendola sedere sul tavolo come quella mattina, fregandosene dei potenziali spettatori; lei, dal canto suo, era già fortunata a ricordarsi ancora il suo nome.
La lingua di lui stava massaggiando la sua con movimenti sensuali, mentre le sue mani...
- Ah... - un gemito uscì dalle labbra di lei, infrangendosi contro il petto del ragazzo che, tenendola stretta, le aveva alzato la camicia per sfiorare quella pelle di seta, salire fino a toccare il reggiseno nero e sfiorarle un capezzolo da sopra quel pezzo di stoffa.
- Andiamo in camera mia. - le disse all'improvviso, staccandosi da lei e prendendola per mano, iniziando a camminare senza darle il tempo di darsi una sistemata.
- Ma.. aspetta.. - balbettò lei, spaventata: certo, voleva essere sua, e voleva che fosse lui il primo.. ma così, di colpo..
- Che c'è, Granger? Non avrai mica paura? - la stuzzicò lui, toccando un tasto dolente.
- No, Malfoy. Io non ho mai paura. - ribattè lei, mostrando una spavalderia che non le apparteneva, specialmente in quel momento.
- Allora andiamo, forza. - le ordinò, uscendo velocemente dalla biblioteca.
Hermione non potè far altro che seguirlo, chiedendosi cosa sarebbe successo: lui sapeva che lei era vergine, ma questo l'avrebbe fermato?
Sì, perchè tu vuoi che si fermi, vero?

Draco ghignò, guidando la ragazza verso i sotterranei: la poverina già si stava preoccupando per cosa sarebbe successo. In realtà non l'avrebbe presa, non del tutto: ma si sarebbe divertito, quello sì.
In fondo, era quello che lei voleva, no? Essere sua.
E lui l'avrebbe semplicemente accontentata.


Risposte ai commenti:

pei_chan: non posso vivere senza le tue recensioni, lo sai vero?? ^^ Tranquilla, te le aggiorno entrambe.. mi piace troppo leggere i tuoi commenti! ^^ Come vedi qui Draco sta già iniziando a mettere in atto il suo piano.. ammettilo, vorresti essere nei panni di Hermione solo per poter andare in camera con lui, vero?? XD Ormai lo sai, non te lo devo nemmeno più dire.. fammi sorridere ancora! ^^ Bacionissimi!! ^^

ladyrocker: ciao! Hai capito perfettamente lo spirito della fiction, brava! ^^ E direi che già da questo capitolo s'intuisce come si svilupperanno le cose, tu che ne dici? ^^ Prego, era doveroso dedicare la fiction a te.. in fondo sei stata tu ad avermela ispirata! ^^ Fammi sapere che ne pensi del capitolo, mi raccomando!! ^^ Bacioni!! ^^

Tom94: una fan di Voldemort, ciao! ^^ Devo stare attenta con te, non vorrei mi lanciassi un Avada Kedavra se ti faccio arrabbiare! ^^ In effetti il romanticismo è un po' messo da parte, diciamo che Draco non è proprio il tipo.. ^^ Con quell' "umano" intendevo dire che, poichè la sua anima non è stata divisa in Horcrux, è più facile ucciderlo, perchè non bisogna prima trovare ed eliminare i pezzi della sua anima.. ma tranquilla, resta comunque un avversario degno di questo nome! ^^ Spero che continuerò ad incuriosirti, nel frattempo aspetto una tua recensione!! ^^ Baci!! ^^

Arwen_90: tranquilla, non devi ammazzarti per recensire!! ^^ Quando compi gli anni, se non sono indiscreta? Lo chiedo perchè se ti faccio gli auguri prima, poi magari ti porto male! ^^ Ecco qui il secondo capitolo, dove si può già capire come le cose tenderanno ad evolversi.. che dici, Draco è abbastanza stronzo? ^^ Aspetto un tuo commento, se puoi.. io ci spero!! ^^ Bacioni!! ^^

  
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