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Autore: Nialler_07    08/07/2014    8 recensioni
"Ti sei mai sentito congelato in una situazione? Non sto parlando solamente della sua freddezza, voglio dire, è davvero complicato da spiegare, vorrei non aver inseguito il sogno sbagliato e vorrei che fossi qui." riagganciò il telefono e si sentì un po' stupida per aver parlato per l'ennesima volta ad una segreteria telefonica.
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In poco tempo riesco a riprendermi dall’incidente appena avuto con Mark e raggiungo Niall e Clarissa che mi guardano come se uno tsunami mi avesse appena investito ma subito li tranquillizzo dicendo loro che non mi sono fatta niente. Suona la campanella, corriamo per raggiungere il più in fretta possibile la nostra classe per accaparrarci i posti migliori. Eccola lì, in fondo al corridoio, la terza aula a destra, il II B. Arriviamo e riusciamo ad avere tre banchi vicini, ci sediamo e subito entra la professoressa della prima ora, la Morgen, l’insegnante di biologia, che barba. Niall inizia sin da subito a chiamarmi:

“Beth”
“Nialler che c’è?” rispondo.
“Guarda che ti ho vista prima” mi dice bisbigliando.
“Prima quando? Cosa stai dicendo?” chiedo stupita.
“Con quel tipo, che figuraccia” sussurra mentre accenna una risata per prendermi in giro.
“Tutta colpa della goffaggine” cerco di distrarlo.
“Oh guarda chi arriva” mi interrompe.
“Chi?”
“Signorina Elizabeth” mi sgrida la Morgen “vuoi essere tu la prima a dare il benvenuto al nostro nuovo compagno di classe Mark?” sposto lentamente lo sguardo da Niall alla professoressa con una faccia pallida come quella di un fantastma, come se quel nome mi avesse shockata e non appena alzo lo sguardo vedo affianco a lei un ragazzo riccio con gli occhi scuri, non ci posso credere, di nuovo lui, è Mark.
“Mi scusi professo… cosa?” esordisco come un’imbecille. Mark mi sorride ed accenna un saluto con la mano.
“A quanto pare voi due già vi conoscete” dice la Morgen “quindi non ti dispiacerà accompagnare il nostro nuovo studente per un giro esplorativo della scuola, giusto?”
“Veramente…” cerco di tirarmi via da questa situazione. Insomma due figuracce nel giro di mezz’ora, questo sì che è un record.
“Non glielo sto chiedendo signorina Elizabeth” mi interrompe, di nuovo, la professoressa. Ma come dirle di no? Se solo decidessi di sottrarmi al compito la punizione sarebbero compiti extra per tutto il semestre perciò annuisco e la Morgen riprende:
“Come dicevo, questo è Mark, si è trasferito dalla Spagna in Irlanda 3 mesi fa con suo padre e starà con noi per un bel po’, siate gentili con lui.”

Perfetto, penso, ora non solo avevo fatto una figuraccia con il tipo nuovo che dovevo evitare sistematicamente ma la professoressa mi aveva anche incastrata come guida turistica della scuola, la giornata di questo passo si sarebbe conclusa con la mia morte o quasi.
 

Fortunatamente le ore passavano in fretta ed in un lampo arriva l’ora del pranzo. Io, Niall e Clarissa usciamo dalla casse in un batter d’occhio e ci dirigiamo verso uno dei tavolini all’aperto perché nonostante il vento, il sole rende ancora piacevole lo stare all’aperto senza giacchetto e qui iniziamo a mangiare i nostri pranzi. Io resto con la mente sospesa nel vuoto a pensare a cosa poter dire durante il giro perlustrativo con Mark, credo di essere davvero una delle persone meno adatte per questo ruolo. Perché non Niall? Riesce a trovare qualcosa di buono in tutto e tutti, probabilmente avrebbe fatto appassionare Mark alla nostra scuola ma no, io.
Mentre sono assorta nei miei pensieri non mi accorgo che Niall e Clarissa mi fissano, li guardo e dico:

“Vi siete imbambolati?”
“Veramente quella imbambolata sembri tu” mi dice Niall.
“Stavo solo pensando…”
“A Mark?” dice Clarissa. Probabilmente per distrarmi da Niall, sembra che lo mangi con gli occhi, anche se con me non c’è pericolo, praticamente sono sua sorella.
“Certo che pensa a Mark, non hai visto con che occhi lo guardava all’entrata?” ribatte Niall.
“Ehi” gli do una spintonata “sono ancora qui se non te ne fossi accorto” dico fingendo di fare l’offesa.
“Ma sembra che tu non ci sia cara Beth, a proposito non dovevi fare da guida adesso?” risponde Niall guardandosi intorno.
“Sì, dovevo, ma Mark fortunatamente non si è presentato”
“Forse ti sbagli” mi dice Clarissa indicando il distributore di merendine “guarda laggiù”.

Mi volto, lo vedo, appoggiato al distributore come se fosse appena uscito dal film Grease, con un look decisamente più moderno. Cappellino da baseball con la visiera piatta, giacca con manica di pelle, jeans stracciati, sneakers e sguardo seduttore. Non appena mi volto mi sorride e mi viene in contro, allora mi giro e mi siedo verso di lui perché per un primo momento non sapevo se davvero guardasse me.
Si avvicina e mi dice “Ehi”
“Ciao” rispondo timida.
“Allora questo tour della scuola me lo vuoi fare o no?” mi accenna un sorriso ed io per poco muoio. E’ davvero bello.
“Non so se lei lo reggerà” esclama ridendo Niall. Mi volto e lo fulmino con lo sguardo.
Mi rivolgo a Mark “Lascialo perdere, è sempre così…”
“…fantastico?” interviene Niall.
“Cretino” aggiungo io.

Ma Mark sembra non degnare Niall e Clarissa di un solo sguardo ed anzi mi guarda con fare insistente, come se si aspettasse qualcosa da me. Alla fine dice “Ok andiamo, ciao ragazzi” e li saluta come se fossero suoi amici e non miei.
“Da dove iniziamo?” chiede.
“Bhe, dalla mensa dato che ci siamo” tento di nascondere l’imbarazzo “qui mangiamo”.
“Fino qui ci ero arrivato”
“Oh scusami signor so-tutto-io” rispondo acida.
“Ehi tranquilla, scherzavo”
“Mh” concludo.

In poco tempo faccio fare a Mark il giro di tutta la scuola finché non arriviamo in palestra, dove siamo soli.
“Wow, questa palestra è enorme, nella mia vecchia scuola in Spagna giocavamo solo all’aperto” mi dice lui.
“Sei uno sportivo?” chiedo curiosa.
“Diciamo di sì, me la cavo a basket”
“Me la cavo non è sufficiente” intervengo.
“Vuoi una dimostrazione?” chiede in tono di sfida.
“Se proprio ci tieni” dico cercando di essere il più distaccata possibile. Non posso provarci con un tipo che ha conosciuto di me praticamente il lato che tento di tenere nascondere da una vita.
“Ti avverto però, sono dannatamente sexy mentre gioco” aggiunge lui con fare spavaldo.
“Oh ma davvero?” mi volto per guardarlo ma lui sbuca alle mie spalle, mi fa ruotare su me stessa ed in un attimo siamo faccia a faccia.

Credo che il mio cuore stesse esplodendo in quel momento. E’ una cosa così stupida, da quanto ci conosciamo? Mezz’ora? Escludendo le ore di lezione frequentate assieme. Eppure sento il suo respiro su di me, vedo i suoi grandi occhi neri a 20 cm di distanza dai miei così diversi dai suoi, così troppo chiari, ed il mio cuore inizia a battere. Perché? Attrazione fisica, in fondo Mark è un ragazzo carino, non c’è altra spiegazione. Iniziano a frullarmi milioni di idee per la testa, credo di aver immaginato più scene in quei 10 secondi che in tutta la mia vita. Era caldo e profumava di mare. Non so precisamente quale sia l’odore del mare ma stare così con lui mi ha fatto sentire come ci si sente in una calda mattina di una domenica d’estate sdraiati al sole con il vento caldo che scorre sulla pelle.
 

Nel frattempo Niall e Clarissa sono rimasti soli a parlare.
“Clarissa”
“Dimmi”
“Posso chiamarti Clary? E’ più corto e più semplice” chiede Niall timidamente.
“Certo! Posso farti una domanda?” chiede a sua volta lei.
“Dimmi pure” risponde.
“Cosa c’è tra te e Beth?”
“Amicizia, una grande amicizia. Se fosse possibile una parentela” sorride “Perché?” domanda.
“Per sapere” risponde e sorride Clarissa.
 
 
In palestra eravamo solo io e Mark, faccia a faccia, i 10 minuti più lunghi della storia. Quando ad un certo punto:
“Beth!” sento gridare da una vocina stridula sul corridoio.
Mi scosto da Mark per vedere a chi appartenesse quella voce, anzi, per confermarlo perché sapevo benissimo chi mi stava chiamando: Eleonor.
“Elizabeth per te, Beth è per gli amici” dico rivolgendole uno sguardo tra il ‘non mi importa della tua esistenza’ ed il ‘se muori fa un favore al mondo’.
“E noi non siamo amiche?” chiede lei con il suo muso da chihuahua.
“Certo che no. Mark andiamocene” riprendo io.
“No aspetta , volevo solo dirti…”
“Non mi importa cosa volevi dirmi, dopo quello che hai fatto per me conti meno di zero ed ora me ne vado, ciao Eleonor.” Concludo scocciata e me ne vado.

Mentre siamo sulla strada del ritorno verso le nostre aule però Mark mi ferma e mi dice:
“Ti è piaciuto?”
“Cosa?” chiedo incredula.
“Il nostro sguardo ravvicinato” risponde lui.
“Carino” dico distogliendo lo sguardo.
“Ah sì? Carino? E’ per questo che non mi guardi e sei rossa?”
“Devo andare” fuggo in classe salvata dalla campanella e tento di coprire il rossore poggiando le mani sul volto.




PICCULO SPAZIO NOSENSE
Allorssssssss lo so che sono le 2 ma noi artisti siamo matti AH (?) Ora mi do anche dell'artista, sono folle. Spero che questo secondo capitolo vi piaccia e che stiate capendo un po' u.u Anche perché poi vi faccio un casino che non immaginate nemmeno AHAHAHAH tanto love a tutti
Bacioni :*

P.S. Recensite mi raccomando u.u E ditemi anche se dovrei cambiare qualcosa o se volete qualcosa di approfondimento tipo, sono aperta a tutto :) Anche alle critiche!
<3
  
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