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Autore: LadyVaderFrancy    08/07/2014    4 recensioni
La guerra è finita da 19 anni, Harry ha una splendida famiglia, tutto sembra essere a posto, ma qualcosa lo turba, un rimorso, che ha un nome preciso Severus Piton. Riuscirà il ragazzo che ha ucciso tu-sai-chi a tener testa al nostro professore di pozioni preferito?
Dal capitolo 2
“Lo so Harry, credimi, ma penso che anche tu possa fare ben poco, era un ex Mangiamorte, ed era un Serpeverde fino al midollo, cosa ti aspettavi? Gli onori e la gloria sono riservati ai Grifondoro!” Disse con un sorriso accennato il platinato, cercando di farlo reagire.
Ma Potter rispose con tono serio e triste “Almeno un po’ di rispetto Draco.”
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Coppie: Harry/Severus
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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~~Capitolo 2- Almeno un po’ di rispetto

Erano appena usciti dal camino, Harry si guardò in torno, e poi entrambi sentirono una voce di donna che li accolse ”Oh Ronald, Harry, miei cari ragazzi, siete arrivati finalmente!” Era di  Minerva Mc Granitt, il tempo per lei sembrava essersi fermato.
 

“Professoressa come sta” Rispose Ron, ed Harry a denti stretti riuscì a emettere solo due parole “Salve Minerva.”
 

“Oh Ronald, mi chiami ancora così, smettila possibile che devo dirtelo ogni volta. Forse se te lo facessi scrivere 200 volte entrerebbe in quella tua testa rossa.” Disse la preside di Hogwarts. Le guance di Ron diventarono leggermente rosse,” ehm scusami Minerva, è la forse dell’abitudine.”
 

Poi la donna si avvicinò ad Harry e lo baciò, dicendo ”Mio caro ragazzo come stai? Non ti vedo molto in forma non stai bene, vuoi che ti faccia dare un occhiatina da Poppy?”
 

“No Minerva grazie, sto bene, non ho dormito molto stanotte. “Ma lei conosceva bene il giovane uomo che aveva davanti, e sapeva che era addolorato, frustrato e arrabbiato, gli ricordava a volte Severus. Quanto rammarico dentro di lei ogni volta che pensava al pozionista, il cuore si stringeva, al ricordo di quelle che erano state le sue ultime parole per lui, VIGLIACCO. Se solo Silente l’avesse messa al corrente della situazione, lo avrebbe potuto aiutare in quel difficile momento.
 

Decise di non indugiare oltre e disse “Capisco “, aveva visto quell’espressione, sul viso del suo pupillo, troppe volte per sapere cosa lo tormentava, cercò di sviarlo, “venite di a salutare Sirius, i tuoi e Silente.” Sperando di mettere a suo agio il giovane, ma si sbagliava di grosso.
 

Harry si irrigidì sembrava una statua di pietra, l’ultima volta che erano stati tutti insieme, era finita in una folle litigata, erano passati molti mesi e lui non aveva più parlato con Sirius e Silente da quel giorno. Lo avevano davvero fatto arrabbiare.
 

La Mc Granitt, non conoscendo bene i retroscena di quell’episodio, in quanto aveva declinato quell’invito per via del troppo lavoro ad Hogwarts,  spinse i due cognati nell’altra stanza. Harry fu l’ultimo ad entrare, c’erano loro 4, Kinsley, Geroge, Percy, i suoi suoceri, Luna, Neville, Draco e Hagrid, tutti i suoi amici, la sua famiglia, ma lui non era sereno ne tantomeno felice.
 

Tutti si affrettarono a salutarlo, Harry era teso come una corda di violino, l’unica cosa che voleva fare era andarsene alla svelta, poi guardò i quadri e c’erano Lily, James, Tonks, Lupin Sirus e Silente. Ah perfetto pensò siamo davvero al gran completo, proprio quello di cui avevo bisogno oggi!!!
 

“Harry ragazzo mio che bello  rivederti “disse Silente con la sua voce calda e dolce.
 

Il giovane uomo lo guardò e rispose “Signore, come sta? “ Senza far trasparire nessuna emozione. E come avrebbe potuto, da quando Harry aveva ricominciato a parlare di nuovo con Silente, nonostante gli volesse ancora molto bene, non riusciva a non litigare con lui, si erano scontrati troppe volte su cosa aveva rappresentato il bene supremo per il vecchio mago e per il Ragazzo sopravvissuto, e soprattutto sul dolore che questo aveva portato nella sua giovane vita. Harry si era chiesto troppe volte come sarebbero andate le cose, se Silente fosse stato sincero con lui invece di dirgli mezze verità, capiva benissimo perché lo aveva fatto, ma il prezzo da pagare era stato davvero alto a volte.
 

“Oh bene bene” rispose Silente e poi aggiunse, “Minerva dai una caramella al limone al nostro Harry, a lui sono sempre piaciute!” E sorrise, sperando che il giovane mago avesse messo da parte i suoi tormenti, era rimasto molto sorpreso, quando Harry lo aveva prima ringraziato e poi gli aveva rinfacciato molte delle sue decisioni, sperava che prima o poi le cose si sarebbero appianate, ma non era stato così.
 

“Ehm, no grazie Professore, sono a posto”, e poi si costrinse a fare un mezzo sorriso salutando con un enorme sforzo anche tutti gli altri, avrebbe voluto essere ovunque tranne che li, che ironia pensò, quando era un ragazzo adorava Hogwarts, e specialmente l’ex ufficio di Silente, li aveva gioito, pianto, aveva trovato, conforto, sostegno ma anche paura ed ora il solo fatto si stare lì, per mezza giornata lo faceva innervosire.
 

I suoi pensieri furono interrotti dalla dolce voce di sua madre “Harry tesoro sei arrivato finalmente “ disse Lily, “speravo di vederti arrivare un po’ prima, volevo parlare un po’ con te e vorrei che tu parlassi un po’ con Albus e Sirius.”
 

Harry adorava sua madre, ma non era più un bambino era un uomo adulto, e non gli piaceva che si intromettesse nelle sue decisioni, così fece una smorfia e rispose freddamente “No mamma, oggi non posso, subito dopo devo scappare in ufficio, sono molto impegnato”
 

“Harry” disse suo padre in tono di rimprovero, “non puoi comportarti come un ragazzino, devi parlare con Sirius ed Albus! “
 

Ah ecco siamo alle solite pensò Harry, il coraggio dei Grifondoro, sempre tutti per uno e uno per tutti!! Adorava anche suo padre ovviamente, ma a volte era davvero insopportabile quando si fissava su qualcosa e disse “No papà, non c’è nulla da dire, ho fatto quello che vi ho promesso, gli ho già chiesto scusa per come mi sono comportato, ma questo non vuol dire che cambierò idea, non voglio vederli per un po’ sono ancora arrabbiato!” Si lo aveva fatto, si era scusato, per aver urlato, inveito accusato, Sirius ed Albus di essere insensibile e ipocrita il primo, e manipolatore ed egoista il secondo. Ma le scuse, non erano state troppo sentite, alla fine lo aveva fatto solamente perché i suoi genitori e la sua famiglia lo tormentavano, ma stavolta non avrebbe ceduto, non gli avrebbero mai fatto cambiare idea, non era lui a sbagliare.
 

Il  vecchio mago, fece un’espressione triste e disse “Harry ragazzo mio, mi sono già scusato molte volte, ma ora è tutto risolto, il quadro che volevi è vicino me guardalo. Sai ho provato e riprovato a parlare con Severus, ci tengo molto, ma non ha voluto.” Certo che non ha voluto, penso il moro, dopo che lo hai costretto ad ucciderti e a prendersi la colpa, se Piton ha conservato un minimo del suo carattere, ti starà ancora lanciando maledizioni. Poi ripensò a quel momento, in cui dopo aver il pozionista che uccideva Silente, gli corse dietro pieno di odio e furia, scagliandogli contro incantesimi e maledizioni e alla fine gli aveva dato del traditore e del vigliacco.
 

Stavolta fu Sirius a riportarlo al presente “Si Harry, dai ascolto ad Albus, abbiamo fatto quello che volevi, davvero, ma non abbiamo avuto nessuna risposta.”
 

“Oh si, davvero Sirius ci hai provato!” disse Harry con il tono più sarcastico che riuscì a sfoderare, “dopo che lo hai chiamato Mocciosus?, ti ho sentito al pranzo, quando hai tentato di scusarti con lui eri a casa mia ricordi? A dire il vero non mi sembravi così dispiaciuto, o era solo una mia impressione?” “Io non vi capisco, perché per voi questo non è importante? Senza di lui non ce l’avrei mai fatta, ma ogni volta sembrate dimenticarlo, ma si lui era solo il pipistrello dei sotterranei, che nessuno amava, e quindi era sacrificabile vero, vero? Ah basta io me ne vado non intendo stare qui e partecipare a questa farsa un minuto di più.” Era di nuovo furibondo, possibile che i suoi amici, la sua famiglia non poteva sforzarsi almeno un po’ di capirlo per una volta. Così si voltò pronto ad andarsene.
 

“Harry James Potter!” Disse James adirato , “non fare un altro passo, non mi sembra il modo di comportarsi, lo sai che ci abbiamo provato tutti, ma lui ha voluto parlare solo con tua madre e un'unica volta, non possiamo costringerlo se non vuole venire, ti prego, siamo una bella famiglia, non mettere delle barriere tra di noi, ti vogliamo bene tutti, ti sembra giusto evitare Sirius e litigare con Albus, perché la pensano diversamente da te? “ James aveva capito i sentimenti di suo figlio e non lo biasimava per questo, ma struggersi per Piton per 19 nani, era davvero assurdo.
 

Harry si voltò furioso e disse “Papà, tu non puoi capire, nessuno di voi può. Anche dopo che avete saputo la verità, di come stavano le cose, avete sottovalutato il suo gesto perché vi faceva comodo, lui ha fatto più di chiunque altro per me senza chiedere mai nulla in cambio, eppure, strinse i pugni continuate a giudicarlo per il suo errore. Io non vi capisco davvero. Comunque se ci tenete tanto, l’eroe magico vi fa le sue scuse, e accetto le vostre è tutto a posto, spero siate contenti almeno voi” e uscì come un turbine giù per le scale e poi nel corridoio.
 

A quel punto Hermione stava per raggiungerlo, ma Draco la bloccò, e gli disse “Aspetta Granger, vado io, forse riuscirò a calmarlo”. La donna annuì tristemente era vero, lui era un Serpeverde e aveva sempre voluto bene a Piton.
 

“Potter…. Potter…..Harry, fermati “ disse correndo fuori il giovane uomo platinato.
 

“Che vuoi Malfoy,” disse in tono scorbutico, Draco lo afferrò e rispose “Smettila sei sempre il solito Grifondoro esagitato, puoi per una volta pensare prima di agire ?”
 

Harry si voltò aveva gli occhi lucidi “E tu il solito infido  serpente! Te la stai godendo vero?”
 

Draco sorrise e così anche Harry. “Dai torna dentro “disse il Serpeverde, “dammi retta amico. “
 

Harry lo guardò e rispose “Ancora non riesco a credere che siamo amici, il cappello aveva proprio ragione.”
 

Draco ghignò e aggiunse “Bhe meglio un amico mezzo Serpeverde che tutto Grifondoro, come la tua patetica famiglia Potter!”
 

“Sta attento Malfoy, se non vuoi che ti trasformi in un furetto!” disse il moro
 

“Si e io potrei avvelenarti con una delle mie pozioni sai.” Rispose il platinato.
 

Quello scambio di finta rivalità li aveva sempre divertiti, dopo che erano diventati amici.
 

Harry guardò serio Draco e chiese “tu lo hai visto di recente?” la sua voce uscì triste e sconsolata, aveva quasi desiderato una risposta negativa del giovane uomo, come a voler sperare che non era solo con lui che si rifiutava di parlare.
 

“Harry, è meglio non parlare di questo, non credo sia il caso, specialmente ora, se vuoi finita la commemorazione ne parliamo sei d’accordo?” ma il suo tono e le sue parole, non lasciavano certo spazio a varie interpretazioni.
 

“No Draco, non posso non voglio parlare alla cerimonia, non di nuovo. Sai l’ho sognato anche stanotte, non ce la faccio ad andare avanti così, che gli costa una sola volta, vuole torturarmi tutta la vita?”
 

“Harry, ascoltami, ho provato a dirgli di venire a parlare con te, non ha risposto e poi non l’ho più visto per 3 mesi, dopo quella volta non ci ho più provato apertamente, avevo paura che smettesse di venire anche da me. Sai lui non è cambiato, non parla mai di cose ehm personali, per lo più mi aiuta nelle mie pozioni giù nei sotterranei, o con gli studenti.”
 

“Capisco, “ disse in tono sconfitto Harry, “hai fatto bene, tu sei l’unico con la quale è rimasto in contatto, non vorrei mai che smettesse di parlare anche con te. Credo solo che dovrò rassegnarmi, se neanche tu ci sei riuscito, allora vuol dire che dovrò aspettare finché non sarò morto, per potermi infilare in uno schifoso quadro e poi prenderlo a pugni da li.” Assurdo pensò, quando lo vedevo ad Hogwarts avrei preferito affrontare 10 Raptor-Voldemort tutti insieme invece di rispondere ad una delle sue fastidiose domande, ed ora è l’unica voce che desidero sentire. E sbuffò sonoramente.
 

Draco lo riportò alla realtà “Mi dispiace Harry”, e poi alla fine rientrarono nell’ufficio della preside,  e l’unica cosa che Harry guardò era un quadro vuoto, con sotto una targa che diceva Severus Thobias Piton, Preside di Hogwarts. Quanto aveva lottato insieme a Draco per far mettere quella tela in quella stanza, bhe a dire il vero anche l’appoggio di sua madre aveva aiutato, eppure non era servito a nulla.
 

Poi uscirono tutti e si recarono nel parco della scuola un grande palco era stato allestito per l’occasione, c’erano tutti, o quasi pensò Harry.

 

Il ministro Kinsley salì per primo e fece un lungo discorso, ricordando gli eventi principali della guerra, di come la loro generazione aveva combattuto coraggiosamente e alla fine aveva vinto, terminò dicendo:” e ora lascio la parola al nostro Eroe, il Sig, Harry Potter, “ poi gli mise una mano sulla spalla e gli cedette il posto.
 

Harry a quel punto era furibondo nel suo discorso il ministro aveva nominato tutti, dicendo quanto erano stati, bravi, buoni, coraggiosi, ma non aveva nominato Piton, quello era troppo, prese la parola e disse “Signori e Signori, vi ringrazio, di essere venuti anche quest’anno a questa cerimonia di commemorazione, credo l’ultima alla quale parteciperò in vita mia, sarò breve, la lotta è stata dura e tutti lo sappiamo, io come altri ho combattuto fino alla fine con tutto me stesso. Non ce l’avrei mai fatta senza tutte le persone che il ministro Kinsley ha nominato,”  l’uomo annuì soddisfatto, “vorrei solo aggiungere una cosa, voi mi vedete come il più grande eroe della guerra , bhe io non lo sono, ho fatto solo quello che dovevo c’era un’altra persona però che è stato il vero eroe silenzioso della guerra, e senza la quale nessuno di noi sarebbe qui, quell’uomo era Severus Thobias Piton!”.
 

La folla fece un boato, Ron ed Hermione lo guardarono sbigottiti, e poi l’uomo aggiunse,” Oh no, lo ha fatto davvero!! La stampa lo farà a pezzi domani.”
 

La Mc Grannit  si portò una mano davanti la bocca, e Draco si passò una mano nervosa tra i capelli.
 

“Si proprio così, per anni, è stata sottovalutata la sua impresa, ora  è arrivato il momento di farla finita con questa farsa, si è stato un ex Mangiamorte non è un segreto per nessuno, tutti sbagliano, ma ha fatto più di chiunque altro per rimediare a quell’errore. Io per primo l’ho mal giudicato, ma poi ha fatto la spia per anni, rischiando la vita ogni singolo istante, potete dire quello che volete, ma se lui non ci fosse stato, noi tutti saremmo morti, quindi vi annuncio che ho intenzione di lottare per far assegnare un premio  speciale alla sua persona.”
 

A quel punto la folla stava fischiando, Harry pareva impazzito, “SMETTETELA!!, siete solo degli ipocriti! lui era meglio di tutti voi, e se non avete la decenza di accettare la verità su come i fatti si sono svolti, potete anche………… “a quel punto Draco lancio un Silencio, su Harry che stava continuando ad insultare l’intero mondo magico, si avvicinò a lui e lo trascinò giù dal palco, e lo portò dentro il castello e sciolse l’incantesimo.
 

Ron, Hermione e Ginny corsero dietro ai due uomini in preda al panico, “Harry Harry, sei impazzito, amico come ti è saltato in mente!” Disse Ron
 

“Herry James Potter! Vergognati ti sei reso ridicolo la fuori, hai insultato tutto il mondo magico.” Disse sua cognata.
 

Ginny invece che conosceva la profonda sofferenza di suo marito lo afferrò per un braccio e gli sussurrò “stai bene? Ti prego guardami dimmi che stai bene.”
 

Harry si voltò aveva le lacrime agli occhi, “No non sto bene tesoro, lasciatemi solo, mi passerà, fate le mie scuse a tutti, domani cercherò di rimediare, ma ora voglio stare un po’ da solo vi prego.”
 

Draco si girò verso gli altri e disse:” Su ragazzi, basta lui viene con me, ha bisogno di calmarsi, gli darò delle pozioni, Ok? Dite a Minerva che Potter dorme qui stanotte, domani sarà di nuovo il solito fiero Grifondoro, ve lo prometto, ora andate!”
 

I 3 annuirono, sapevano che Draco aveva ragione, lui era l’unico che riusciva a calmarlo quando entrava nello stato non posso vivere senza Piton, perché era l’unico che condivideva i suoi sentimenti fino in fondo. Era successo almeno una volta all’anno  da quando era finita la guerra e Draco pareva l’unico che potesse aiutarlo davvero in quei momenti.
 

“Muoviti Potter!” Trascinando il 37enne, si ritrovarono in un attimo nei sotterranei, erano di fronte alla porta degli ex alloggi privati di Piton che ora erano quelli di Draco, Harry non ci era mai stato, poi il platinato disse “Severus Piton”, e la porta si aprì.
 

Harry rimase fermo, in piedi come se entrare fosse quasi poco rispettoso. “Avanti Harry entra!!” Lo esortò Malfoy “Che diavolo combini.” E lo tirò all’interno. Lo gettò su una sedia e poi prese due bicchieri, li riempì con il whisky incendiario, e poi di mise seduto sul tavolo accanto a lui.
 

“Potter tu sei fuori di testa, domani la gazzetta ti farà a pezzi!! Sei il solito idiota Grifondoro!! Come hai potuto dire quelle cose di fronte a tutti.” Ma n fondo lo capiva bene, perché Harry aveva ragione da vendere.


Harry si scolò l’intero bicchiere in una sola volta, la gola bruciava e gli occhi pure. Poi disse “non potevo Draco, era ora di finirla, con tutte le menzogne, Silente ci ha manipolato tutti ed è considerato un vero santo e Piton , non viene neanche menzionato , è inammissibile.”
 

“Lo so Harry, credimi, ma penso  che anche tu possa fare ben poco, era un ex Mangiamorte, ed era un Serpeverde fino al midollo, cosa ti aspettavi? Gli onori e la  gloria sono riservati ai Grifondoro!” Disse con un sorriso accennato cercando di farlo reagire
 

Ma Potter rispose con tono serio e triste “Almeno un po’ di rispetto Draco.”
 

   
 
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