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Autore: baconbean    08/07/2014    4 recensioni
‘Te lo dirò una sola volta, quindi apri bene le orecchie e ascolta’, ed io lo fissai come se avessi visto un fantasma.
‘Tu sei un licantropo’ disse indicandomi, poi rivolse l’indice verso di sé, ‘Io sono un licantropo’, lasciò scivolare il braccio lungo il fianco tenendo l’altro ancora appoggiato al muro vicino al mio viso ‘Il destino ci ha uniti. Così è scritto e così sarà.’
La mia mente non arrivò neanche lontanamente a processare la parola uniti, figuriamoci destino.
Si fermò a licantropo.
[HUNHAN] accenni Baekyeol.
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol, Lu Han, Lu Han, Sehun, Sehun, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mattino seguente mi svegliai fresco e riposato, pronto per un altro giorno di scuola. Scesi in cucina, al piano terra, per fare colazione. Da quando avevo cominciato a vivere da solo - all’inizio del nuovo anno scolastico - mi ero specializzato in due cose: riscaldare il latte e preparare il caffè. Non è roba da considerarsi poco, visto che, prima, neanche potevo sfiorare il bottone di un fornello, che incendiavo mezza casa!

Finito di mangiare, mi preparai ed uscii di casa, ma sfortunatamente la mia felicità non durò a lungo.
Quel parassita, il caro Sehun, si trovava nello stesso punto in cui lo avevo lasciato la sera prima.
Cosa diamine ci fa ancora qui?!
<< Buongiorno Lulù! >> esclamò raggiante, avvicinandosi e avvolgendomi in un caldo abbraccio. Ora lo uccido sul serio.
<< Ma tu ce l’hai una casa?! >> dissi << E scollati, che ci conosciamo da appena un giorno! Cos’è tutta questa confidenza?! >> continuai iracondo, afferrando le sue spalle con forza, cercando di allontanarlo ma senza ottenere alcun risultato.
In tutta risposta, lui mi strinse ancora di più a sé, senza proferire parola.

Giunsi alla conclusione che se non ero in grado di liberarmi di lui – almeno per il momento – dovevo semplicemente ignorarlo. Come aveva appena fatto lui.
E così feci.

Dopo poco mi lasciò e io ne approfittai per superarlo e cominciare a camminare verso scuola senza degnarlo di uno sguardo.
<< Non credi sia un po' lontanuccia, la scuola, da casa tua? >>
Non risposi, continuando a guardare davanti a me.
<< Sei curioso di saperne di più sul mio conto? >> il cambio di discorso fu repentino.
Gli rivolsi uno sguardo perplesso.
<< A proposito della mia natura, della nostra natura? >>
<< Io non sono un licantropo! >> dissi, aumentando il passo per seminarlo.
<< Tu sei- >> provò a controbattere, ma non gli diedi il tempo di parlare, mi fermai piantando i piedi bene a terra e mi voltai verso di lui.
<< No! Io sono una persona normale come tutte, non sono una sottospecie di lupo troppo cresciuto! >> urlai.
<< Facciamo così. Tu mi lasci spiegare, e se non ti interessa, io ti prometto che, alla fine della narrazione, non mi vedrai mai più >> disse serio.
Dovevo ammettere che, come proposta, suonava assai allettante.
<< Ok, affare fatto! >>
<< Perfetto. Vieni con me >> detto questo, mi caricò sulle spalle e cominciò a correre.
<< Dov- Ehi, che fai!? Fammi scendere! >>
Poi accadde qualcosa che non mi sarei mai aspettato. Mi ritrovai in groppa ad un enorme cane-lupo che sfrecciava tra gli alberi, diretto chissà dove.

Si era trasformato.

Quando arrivammo a destinazione – in mezzo al nulla – Sehun mi fece cenno di scendere. Cominciai ad indietreggiare, spaventato, portandomi una mano alla bocca e tenendo gli occhi spalancati incollati a quel-quella cosa.
<< Tu… >> ma le parola mi morirono in gola; ero a dir poco scioccato.

~ ~ ~

<< Stai bene? >>
Annuii debolmente per fargli capire che stavo ascoltando.
Ero seduto sul divano di quella che, secondo me, era casa sua. Ancora leggermente scosso, cominciai a guardarmi intorno e dall’espressione con cui mi guardava Sehun, capii che dovevo sembrare parecchio turbato.

<< Sehun! >> sentii una voce provenire dal corridoio dell’entrata << E dai, smettila! Mi fai il solletico! >> continuò ridacchiando, rivolgendosi a qualcun’altro.
<< Sehun? Sei già a casa? >>
<< Si, Hyung! >>
Vidi entrare nel salotto due ragazzi, uno abbastanza basso e l’altro decisamente più alto, che si tenevano abbracciati e che sghignazzavano dondolando a destra e sinistra.
<< Oh, vedo che sei in compagnia. >> disse il più alto, dirigendosi insieme all’altro verso le scale che portavano al piano superiore. << Noi togliamo il disturbo… Ah e… mi raccomando le precauzioni! >> aggiunse, facendo l’occhiolino a Sehun - il quale sibilò un ti uccido, Jongin.
Ma dove diavolo sono capitato?
<< Ehm.. facciamo che me lo dici un’altra volta? Si è fatto tardi e noi dovremmo davvero andare a scuola ades- >> feci per alzarmi ma mi bloccai tutto di un tratto perché mi aveva afferrato il polso. Mi voltai e Sehun mi regalò un piccolo sorriso che, pur essendo accennato, fece accelerare il mio battito cardiaco. Labbra sottili che morivo dalla voglia di sfiorare anche solo con la punta delle dita.
Chissà che sapore hanno? mi ritrovai a pensare, fissandole.
Per non parlare degli occhi; grandi occhi neri con cui mi scrutava, che andavano a formare due simpatiche mezze lune ogni volta che sorrideva.
Mi sentivo attratto da lui, non potevo negarlo. I capelli biondi, il viso, il corpo, tutto di lui mi piaceva. Era perfetto.

<< Hyung non credi sia un po’ tardi, non possiamo entrare a scuola quando ci pare >> affermò piano, quasi a non voler interrompere i miei pensieri, lasciando la presa sul mio braccio << Se vuoi ti accompagno a casa >>
<< No! Cioè si.. ok, grazie >> abbassai lo sguardo, imbarazzato.
Ma no, cosa, Lu Han!? Fai pace con il cervello!
<< Hyung, per me, puoi anche rimanere qui. Abbiamo un paio di stanze per gli ospiti >> disse lui, indicando le scale che portavano al piano di sopra.
<< Perché continui a chiamarmi Hyung? >> chiesi confuso << Non abbiamo la stessa età? >> e lui scosse la testa.
E io che credevo fosse anche più grande di me!
<< Ma allora co-come hai fatto a farti ammettere nella mia classe? >>
<< Mai sentito parlare di falsa identità? >>
<< Si..? >>
<< Ecco. Tutto questo solo per poterti stare accanto. Io ho bisogno di stare con te, è una cosa di cui non posso fare assolutamente a meno >> ammise serio << Quando ti avrò spiegato come stanno le cose, allora capirai veramente quello che intendo. Quando sarai pronto, mi cercherai tu per chiedermi di raccontarti tutto. Fino ad allora ti prego di non odiarmi. In fondo non sono tanto male >> concluse sorridendomi.

~ ~ ~

<< Ehi Lu Han, come mai oggi non sei venuto a scuola? Dì la verità hai improvvisato una fuga amorosa con Sehun, eh? >> lo sentii sghignazzare attraverso il cellulare. Si… nei tuoi sogni, Baek.
<< Sehun in realtà c’entra ma- >>
<< Avevo ragione allora! E dimmi dove ti ha portato? Cosa avete fatto? E’ simpatico? Ommioddio Lu Han, non hai idea di quanto ti stia odiando in questo momento! Ah Ah è figlio unico? Ha fratelli? Belli come lui? Lu Han, dimmi che gliel’hai chiesto se no ti uccido! >>
<< … >>
<< Lu Han? >> mi richiamò dopo qualche secondo.
<< Posso parlare? >> dissi e lui sussurrò un scusa, Lu.
<< Comunque, stamattina mi sono ritrovato Sehun sotto casa ad aspettarmi >> Baekhyun non faceva altro che emettere risatine isteriche, mi stava facendo innervosire.
<< E poi? >>

E poi si è trasformato e mi ha portato a casa sua, dove due suoi amici stavano quasi per accoppiarsi sul pavimento e mi ha detto per l’ennesima volta che sono un licantropo e qualcosa riguardo il bisogno di stare con me.

<< E poi niente. Mi ha portato a casa sua, abbiamo parlato un po’ e poi mi ha riaccompagnato a casa. Nulla di particolare >>
<< Ah.. ok, vorrà dire che ci penserò io, bye bye Lu >>
<< A fare co-aspetta! >> ha attaccato.
Brutto nano che non sei altro! Domani mi sente!


~ ~ ~

Dopo l’impegnativa telefonata con Baekhyun – giuro che non lo chiamerò mai più! - l’unica cosa che volevo fare era sprofondare nel letto, in mezzo ai cuscini e fare una bella dormita, cosa che però non riuscii a fare a causa di un improvviso mal di denti, seguito da un lancinante mal di testa. Mi alzai dal letto, dove ero sdraiato, e cominciai a vagare per la stanza con le mani strette alla testa. Sentii il sangue pulsare nelle vene e un calore immane mi pervase tutto d’un tratto. Barcollando e poggiandomi alle pareti di tanto in tanto, arrivai finalmente in bagno e mi avvicinai allo specchio.
Che co-
Spalancai gli occhi nel vedere delle vene scure sporcare la pelle lattea del mio collo, e andare via via diramandosi fino al mento.

C’era di più.
Aprii la bocca e notai che i miei denti stavano cominciando a crescere e ad affilarsi. Mi toccai piano il viso, e oltre a sentire il calore crescere, percepii la rabbia impossessarsi di me tanto che tirai un pugno allo specchio che andò in mille pezzi, alcuni dei quali si conficcarono nella pelle.
Cazzo.
Presi una benda che avvolsi intorno alla mano per coprire la ferita e, come mosso da un istinto sconosciuto, mi diressi verso la porta ed uscii.
Non avevo idea di dove andare, non riuscivo neanche a spiegarmi il perché fossi uscito. Mi era chiara una cosa soltanto: avevo bisogno di Sehun.
 
  
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