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Autore: Newtmasinmyveins    12/07/2014    5 recensioni
IO SALVAVO ELIJAH, MA JAMES SALVAVA ME.
--Tratto dal 5° capitolo--
-Vampiri,Jane. - scandì da farmi ibernare.
- No...non è possibile.Non esistono.- scossi il capo di continuo a destra e a sinistra indicando un no incredulo.
- Se loro non esistono...Non esistiamo neanche noi. Angeli dannati, demoni, vampiri e noi? Noi li vediamo, Jane.-
-Tratto dall' 14° capitolo--
Quella sensazione sbarrò il mio stomaco.
Simile a quella di quando si dorme e poi. . . POUFF, si cade nel vuoto svegliandosi col fiatone.
Ahimè, quello non era un sogno.
Ricordavo solo che mentre cadevo nel vuoto e nel buio delle tenebre , James mi urlava stanco,
- Promettimi che ce la farai. Combatti , Jane. -
Erano dolci parole che sentivo a rallentatore.
Stavolta,sarei morta per davvero.
A bassa voce, con il poco fiato che mi rimaneva, prima di toccare il fondo e chiudere definitivamente gli occhi, gli risposi...
- Si. . . James, te lo prometto.- Sperando che potesse ancora sentirmi.
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo
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Dopo aver letto il capitolo, leggete lo spazio autrice(che si trova alla fine del capitolo) ^^.

 

Capitolo Sedicesimo


Piccole linee sfocate dividevano il sogno dalla realtà. Con il cuore ghiacciato, lo guardavo mentre si preparava ad andarsene , a sparire per sempre dalla mia vita. Era tutto molto puro. Ecco la differenza tra me e James; se io fossi stata al suo posto, ovvero morta …  Lo  avrei odiato con tutta me stessa, anzi … Forse non sarei mai morta, semplicemente perché non avrei messo in salvo la sua vita per perdere la mia. Molto egoista, lo so. Ma almeno mi vantavo di una dote che non molti avevano:la Sincerità.

Lo fissai per un minuto interminabile, senza parole. Non sapevo cosa dire. Temevo che qualunque cosa avessi detto, avrei sbagliato.
Parlò lui e cercai con la mente di ridurre i battiti del mio cuore , dovevo stare attenta ad ogni singola parola pronunciata; Il pulsare del cuore non doveva continuare ad essere un rumore rimbombante nelle orecchie.


-Vorrei chiederti un favore, se non è troppo- disse. Il mio viso aveva assunto un’espressione indecifrabile, ma anche disponibile.

- Tutto quello che vuoi … - balbettai e sembravo ridicola. Ridicola perché lo avevo sempre odiato, e adesso. . . Piangevo al pensiero di non vederlo più.

-Sta ‘ attenta.-  scandì dolcemente.

 Non avrei mai voluto svegliarmi.

- Ora mi tocca andare. – La sua voce candida era sommersa dall’amarezza.

- No!- esclamai – Aspetta, ti prego.-

 Accennò un lieve sorriso. Un vento leggero e innaturale si alzò. Spalancai gli occhi, e. . . Era un maledetto sogno.

James non c’era più.

Mi alzai, ero ancora in quella grotta buia e umida. Sin da piccola avevo paura del buio e quella, era la circostanza giusto per tremare e cercare riparo, ma dove ? Ero intrappolata, nonostante per l’attuale momento nessuno ancora mi aveva trovata.


- James, non è affatto divertente. Non sono una bambina, so che sei qui. . . – Non parlavo con lui, in un certo modo cercavo di convincere me stessa all'idea che James fosse sopravvissuto. Una piccola parte di me sapeva che non era uno scherzo, un gioco, una finta. . .Era reale. James non c’era. Ma il 60 % sperava che apparisse e magari dicesse “ Bubù settetè”. Ero una povera illusa.

Era un sogno, avevo visto lui e mi chiedeva di stare attenta, nonostante fossi stata io ad ucciderlo pensava ancora a mettermi in salvo?Era un sogno o l’immaginazione? Sentivo, che il mio salvatore era vivo. Doveva vivere. Dovevo cercarlo, se avrei smesso. . . Sarebbe stata la fine.

Il tempo, il buio continuo, il giorno che non si distingueva dalla notte non importavano nulla. Forse il tempo si era fermato, perché ovunque andassi il bosco era sempre  uguale. Iniziai a temere di aver girato a vuoto sullo stesso breve tragitto, ma non mi fermai. Incespicavo di continuo, e più oscurità vi era, più cadevo. Alla fine inciampai in qualcosa, faceva buio, non avevo idea di cosa fosse e restai a terra. Mi sdraiai su un fianco per respirare, e i polpastrelli stringevano le felci umide.

Fui vittima di un incubo, stavolta non era James. Lo riconobbi subito, era lo stesso che mi terrorizzò a Micenesis. Correvo nel buio, forse scappavo da qualcuno o meglio, cercavo di raggiungerlo , senza riuscirci. Quando aprii gli occhi, la desolazione abitava il mio cuore, ma Cabret. . . Il pianeta di Malkfoc era più chiaro, e il buio era divenuto un colore blu notte, somigliante al nero, ma leggermente più chiaro. Ora dovevo cercare una via d’uscita. Pregavo l’aiuto di James, come i credenti ( non che io non lo sia).

Il tragitto dinnanzi era abbastanza lungo, ma nulla di impossibile; Nonostante fossi umana, correvo. Avevo la volontà e sapevo che ciò che stavo facendo era per una valida motivazione. Con la paura in gola, speravo che nessuno mi avesse visto.

A tratti correvo, altri. . . Per il fiato corto camminavo a passo veloce. I miei piedi piccoli, sprofondavano nel bianco della neve. Ero ghiacciata, ma non sentivo il freddo, più che altro il fastidio. Iniziò a piovere e ciò non prometteva nulla di buono. Dovevo trovare una via d’uscita. In fretta.

James è vivo? Sapeva a cosa andava incontro ridandomi la mia umanità? Perché l’ha fatto? Voleva qualcosa in cambio? Il suo essere prepotente era una maschera?
Tante domande. Nessuna risposta. Solamente stanchezza e voglia di farla finita. Non avrei mai trovato nessuna via d’uscita. Ma come tutti sappiamo, non c’è mai fine al peggio.

I miei piedi scalzi trovarono un intoppo. Un dolore e poi una ferita che iniziava a sanguinare.Una scheggia aveva colpito la pianta del mio piede destro, rendendolo infermo e non stoppando la fuoriuscita di sangue.

-Aia- urlai. Mi abbassai , scostai la sottoveste. La neve, non era più bianca , era rosso sangue. Bruciava e non avendo nulla per stoppare la ferita, spingevo il piede nella neve ghiacciata. Doveva fermarsi. Mi alzai, il piede ferito rallentava tutto. Ora, ero debole. Mi voltai , e. . . Ero in paradiso, forse. O meglio, ero già morta e questa era la vera vita.
James , a pochi metri era seduto  a terra, sulla candida neve. Il suo sguardo incantato nel vedermi lo portò ad alzarsi e a correre verso me. Non potevo fare lo stesso, il piede me lo impediva. Era una fiaba?
 Chiudevo e riaprivo gli occhi. Era impossibile.

- James, sei proprio tu?- sgranai gli occhi.

- Non eri morto? Io ti vedo dappertutto ,sei un ossessione. – domandai stupida. – Ma che dico? Meglio così. . . Sapevo che non eri morto. – mi uscì una lacrima e non la nascosi. Non me ne vergognavo.

- Ero morto fino a pochi istanti fa, ma ora che ti ho vista. . .- La sua voce. Nient’altro di più dolce.

Piangevo. Ero felice.

-Malkfoc, mi ha detto che eri morto. . .- cercai di calmarmi e tornare alla “Jane pugno di ferro”. Senza emozioni. Fingendo che il suo ritrovo mi fosse indifferente.

- Lo ero. Non so come sono sopravvissuto. La terra su cui ero si è spaccata in due e sono caduto nell’oceano, non avevo le chiavi dei portali e sono caduto nelle acque fredde. Il cervello mi si è gelato, ma sono sopravvissuto.- era calmo, nonostante avesse passato l’inferno.

Eravamo nella tana del lupo, dovevamo pensare a scappare insieme e , invece, raccontavamo le brutte cose che ci erano capitate.

- Jane  ,dovevi morire tu .- affermò. Voce roca, James era sparito o meglio la sua figura non vi era più. Era Malkfoc. . . Come aveva fatto ad indossare l’aspetto di James?

- Sorpresa, beh. . . Immagino che i tuoi amichetti  magici elfi buoni non lo sanno fare. Chi ti dice che James non sia mai esistito?

Non sia mai esistito? Frase dolorosa. Rimbombava nella mente. Toccai la tempia, ero sfinita e James e Malkfoc che erano la stessa persona. Impossibile. Li avevo visti insieme ed erano due persone assolutamente diverse.

- NO. Smettila con queste idee assurde. James  è esistito. – Col capo abbassato, fissavo la neve . Non ero tanto coraggiosa da guardarlo negli occhi. Lo odiavo e al pensiero che potesse tramutarsi in qualsiasi persona mi faceva rabbrividire ancora di più.

 E’ esistito. – mi imitò , ma non riuscì minimamente. La scena era paragonabile al copione di un dramma.

- Giusto, piccola Jane. E’ ESISTITO, NON “ESISTE”.- digrignò a denti stretti le ultime due parole.

- Malkfoc sei l’essere più crudele di questo mondo … Anzi, di tutte le galassie. – le lacrime scoppiarono, uscivano da sé. Ero stata beccata, e ingannata, ma ciò che mi rendeva uno straccio. . . Era il fatto che avevo rivisto  James . Illusa , delusa. Mi voltai. Tesi le mani, come un malvivente scocciato si consegna al poliziotto.

- Ti semplifico tutto. E’ questo ciò che desideri?  Avermi con te per usarmi a farti prendere potere su tutto?Tieni, non oppongo resistenza.-

Sembrava strano eppure, quelle parole uscivano dalla mia bocca. Non ero soggiogata, ero solamente STANCA. Vi è mai capitato di lottare per qualcosa, e solo quando constatate di non riuscirci, mollate tutto (?) Sfiniti, senza ideali, senza forze. Le mie  lacrime potevano sostituire le cascate del Niagara. Malkfoc mi guardava impietrito. Distante. Se ero una stupida, potevo pensare che  gli facessi pena, ma chi cattivo se ne dispiace. . . Forse esiste, ma solamente nelle favole.

- Non devi essere mia prigioniera. –bofonchiò, voltando lo sguardo verso il nulla. Non mi guardava negli occhi.

Respiravo affannata. Era tutto perduto.

- Sirius mi ha detto che ti ha riferito che siamo parenti … - si irrigidì, serrò la mascella e continuava a fissare nel vuoto.

- Non ci credo, minimamente. Non è possibile. Non riesco a pensare quello che mi ha detto perché per me risultano come bestemmie. – dissi sputandogli tutto ciò che credevo. Era impossibile che fossi figlia di quell’uomo spregevole.

-  Mi dispiace deluderti, ma  sono tuo padre.  Dai, abbiamo caratteri simili. . . – se la rideva.

- I nostri caratteri non si sfiorano minimamente , sono buona e sarò per te “ la creatura più bastarda” quando ti trafiggerò il cuore con un pugnale di argento, caro vecchio vampiro.- Una cosa che avevo imparato da quel viaggio sovrannaturale: MAI MOSTRARSI DEBOLI, ANCHE SE TE LA STAI FACENDO SOTTO, SII SPUDORATO.


- Non ho mai incontrato creatura più coraggiosa , è per questo che ti lascio libera. – Era serio, ma l’ultima frase era stupida. Era falsa.

- Tu credi che me la beva ? Beh, se pensi che sia tua figlia, non puoi avermi tramandato tale stupidità. – sorrisi agguerrita.

 - Dico davvero, anche se può sembrare strano. – abbassò lo sguardo e lanciava lo scettro  quasi come se giocasse , da una parte all’altra, molto veloce.

- E’ strano.!- sbottai  -Suona di presa in giro. Prendimi, e falla finita. – tesi di nuovo le braccia in avanti, le fissò per pochi minuti e poi distolse lo sguardo.

Sbuffai. Ero quasi. . . Indifferente dinnanzi a Malkfoc.Non provavo paura.

- Se pensi che non ti uccido, ti sbagli. . . – disse , incurvando un sopracciglio.

- Ecco, si ripresenta la volubilità che abbiamo in comune. Prima mi vuoi lasciare andare e ora dici che vuoi uccidermi, coerenza al massimo. –socchiusi gli occhi, ero abbastanza stanca, ma non volevo darlo a vedere.

Fece una risata malefica.

- Dai, sono simpatico. – corrugai la fronte. Era ovvio che smentivo. Avrei tanto voluto dire “ Non credo proprio” , ma preferii il silenzio.

- Andiamo al castello, avrai freddo. – sussurrò a bassa voce.

Era buono? Ma fatemi il piacere.

- Io, non voglio. . . – pronunciai con voce tremolante.

- Preferisco morire, come è morto James. . . -  Abbassai lo sguardo , persa nel vuoto della neve. Osservavo i piedi, piccoli e infreddoliti. Il sangue non scorreva più, intanto però si era aperta un’altra ferita, una incolmabile. Mi sanguinava il cuore. I sentimenti rendono un vero schifo, sono capaci di  farti rimettere la faccia, mettendoti strane idee in testa. . .

- Stupida.- digrignò a denti stretti .Era arrabbiato e io, ero debole. A breve, sarei collassata. Prese il mio braccio ,mi  tirò incurante di  farmi male.  Forse, non provavo dolore. Lo strazio lo provocava il mio cuore che sanguinava.

Un dolore ci perforò nel petto. Malkfoc lanciò un grido e lasciò la presa.Io, invece, caddi all’indietro.

[. . . ]

Avevo dormito, abbastanza. . . Quando mi risvegliai. Spalancai più volte gli occhi. Era la mia stanza (?)

Qualcosa non quadrava.

Mi  pizzicai il  braccio. . .

Faceva male .

Era reale.

 Di nuovo sulla terra,  nella mia stanza e tutto era: NORMALE.

L’ultima volta ero a Cabret e avevo parlato con Malkfoc  e ora inspiegabilmente mi trovavo a casa mia.

 Qualcuno aprì la porta della mia cameretta.

Mi sentii male.

 La persona che era entrata ero. . . IO. Fui terrorizzata e l’espressione di terrore svanì solo dopo interminabili minuti.

Cercai di parlare alla me uguale, ma non mi ascoltava. Dedussi che molto probabilmente ero invisibile e stavo viaggiando nel tempo. La “me entrata “ aveva cinque anni. Era delusa.
 Udii una discussione tra Kessy e Carl nell’altra stanza . Li raggiunsi. Non mi avrebbero vista.

- Ce ne andremo in Nord Carolina, Kessy. . . Non possiamo correre questo rischio. – urlò mio padre, era rosso e non capivo se di rabbia o paura.

- Aspetta prima che cresca, io ho un master … Devo specializzarmi. – mia madre era in panico, gesticolava dicendo a papà di calmarsi.

- Vuoi perdere anche Jane? Non ti è  bastata Nicole? – mio padre cadde a peso morto sulla poltrona, sfinito.

Non era possibile. Che diamine stavo vivendo(?) Nicole? Chi Nicole?

- Nicole, sta bene. -mamma teneva lo sguardo abbassato e rigirava le mani.

- L’ha presa un parassita,un essere sovrannaturale, cosa diremo a Jane quando sarà cresciuta?  Hai una sorella   che ti  è stata portata via perché quell’uomo in lei ha visto la salvezza del suo pianeta (?) Non ci crederà mai.  Dobbiamo portarla in un altro stato, dove … Mi auguro non ci troverà. –

Ero ibernata.

 Il nome Nicole.

Mi apparteneva.

Nicole conosciuta a Cabret, regno di Malkfoc . . .

Era mia sorella.


Impossibile eppure. . . Mi si erano schiarite tante idee. Tutte di un colpo.

Volevo sparire e stranamente così fu.

Il tempo che  un po’ controllavo mi obbediva.

Aprii gli occhi .Qualcuno mi schiaffeggiava.

- Jane. . .- una voce esausta e sorpresa mi chiamava disperatamente.

- James? -  Aprii di scatto gli occhi e sobbalzai.

- E’ tutto finito. – mi tirò a sé e mi fece posare il capo sul suo petto, allargò le braccia per darmi un caldo abbraccio. Avvampai. Era lui. Ne ero sicura. Lo sentivo. Il cuore batteva. Malkfoc era sprovvisto di quell’organo vitale,nel vero senso della parola. ( Sembrava che lo racchiudesse in uno scrigno come Davy Jones nei pirati dei Caraibi)
Respirai lentamente, la forte stretta mi faceva mancare il fiato, ma ero felice.
Mi staccai a testa bassa.

- Ti avrebbe uccisa. . . – disse lentamente e con le sue mani mi alzò il mento, incontrai i suoi occhi blu cielo. Chiari e limpidi.

-S-s—sei. . . Il mio angelo? – balbettai emozionata accennando un lieve sorriso.

- No, scema. – sorrise e tolse dolcemente le sue mani dal mio viso.

- Sei davvero tu, il cuore batte. . . – proferii a bassa voce eccitata. ERA VIVO ,NON ERA LA FINZIONE DI MALKFOC.

- Jane, sono metà angelo.  . .Non posso morire. – sorrise e poi si rattristì,

- Ora però, sono un demone. . . – corrugò la fronte e sembrava quasi spaventato nel pronunciare l’ultima parola.

Lo accarezzai in volto. Mossa azzardata per una come me. . .

Soffocò una risata.

- Ora fai la dolce? – domandò stringendomi a lui, mentre venivamo bagnati da piccoli fiocchi di neve che cadevano dal cielo  color blu notte.

- Ho avuto paura di non vederti più. Siamo una squadra. . . – enunciai col capo basso e lui era felice. Vedevo James sotto un’altra prospettiva. Per far sì che ritornassi umana era diventato un demone. Non avrei mai smesso di ringraziarlo.

- Ora . . .conviene alzarci e trovare una via d’uscita. – Aiutò ad alzarmi e insieme ci guardavamo intorno , poi mi prese la mano ed iniziò a correre. Era molto più agile di me e  mi sembrava strano averlo ritrovato in una situazione così squallida, ma a volte funziona proprio così …

Quando meno te l’aspetti, dove meno te l’aspetti. Correvamo  insieme per cercare di vivere, non sopravvivere.. Sfrecciavamo tra gli alberi, cercavo di non appesantirgli il mio peso e correre veloce quanto lui, ma basta fingere. Mi fermai.

- Stiamo correndo da ore. . .- dissi col fiatone.

- Avevo intenzione di fermarmi, ma non ora. – proferì aggiustandosi i capelli.

- James credo che devi. . . – dissi dispiaciuta guardando una cosa sconcertante.

La sua maglia a metà petto era sporca di sangue. La fissavo e una volta che incontrò il mio sguardo l’alzò.

- Ecco, cosa mi bruciava. – digrignò a denti stretti. Sentiva dolore.

- Accampiamoci, cerco di aiutarti. . . Intanto, mi racconti. – suggerii.

Trovammo riparo sotto un albero abbastanza fitto, James era armato almeno così lo reputavo con la spada che solitamente aveva. Quella laser.
Strappò un pezzo di pantalone e  me lo porse, bagnai la pezza nella neve e gliela attorcigliai attorno alla ferita.

Non urlò , buon segno.

- Davvero non ricordi nulla? – domandò sorpreso.

- No. . . – ammisi amareggiata.

- Malkfoc ti stava conducendo in un laboratorio che ha da anni e sinceramente, credo non sia il suo ,semplicemente perché non è  intelligente quanto cattivo. -  proferì fissandomi diritto negli occhi.

- Stai dicendo che è stupido? – domandai sbigottita.

- Probabile,se voleva portarti lì era solo per annullare il legame di sangue e così se ti avrebbe uccisa saresti morta solo ed esclusivamente tu .-

Come sempre James era preciso, elegante e comprensibile al 100 % ciò che mi era difficile da capire era: Come mi aveva trovata?

- Ad un lato però, sarebbe stata una cosa positiva perché quando ho attaccato lui , tu non saresti finita in trans. . .- spiegò rigoroso cercando di non tralasciare nulla.

- Stai dicendo che dato che gli hai evitato che morissi ora, se qualcuno lo uccide . . . Uccide anche me ? – sbarrai gli occhi.

- Ma allora sei proprio rimbambita(?) Non ricordi l’attacco a Micenesis? –

Già. Come ero stata tanto stupida. Malkfoc se non mi aveva ancora ucciso era solo perché morivamo insieme , non per pietà o per altre forme effettive che non sa neanche l’esistenza.

- Si, ora ricordo. Beh,quando hai colpito Malkfoc non mi sono sentita male, sono finita nel passato. –  dissi ricordando l’accaduto strano.

- Cosa hai visto? – si avvicinò probabilmente per sentire attentamente quello che avrei detto.

- I miei litigavano dicendo che dovevamo trasferirci e che . . .Ho una sorella. . . – Lo sguardo era basso e  fissavo qualcosa che non esisteva. Il vuoto.

- Hai in mente dove possa essere questa sorella? – domandò freddo risparmiandosi un “ Ah, mi dispiace … Deve essere stato brutto per te.” Era senz’altro James.

- Ci siamo anche conosciute. . . – sussurrai con un filo di voce.

- E’ in una torre, sono sicura che Malkfoc la tiene sorvegliata 24h su 24. –  dissi con tono flebile.

- Credi che sappia che è tua sorella? – domandò interessato.

- No, ma ci somigliamo tantissimo e. . . Forse lo ha dedotto. – giocherellavo con la neve fredda ma divina.

- Jane, ho da darti una brutta notizia. . .- James irrigidì la mascella. Il fiato si fermò. Spalancai occhi e orecchie.

- Malkfoc non è l’unico tuo nemico. -

- Quanti altri ne ho? – dissi, inizialmente sottovalutavo.

- Diciamo due pianeti. . . Cabret e . . . Micenesis. –morse il labbro inferiore.

- Micenesis? – domandai incredula. Stupita.

- Già. – ammise rassegnato.

- Non può andare meglio, – dissi pensando a  voce alta e ovviamente ero sarcastica.

- Ma sei sicuro? Non può essere? Smettila con gli scherzi, ok? – mi agitai, ma non servì a nulla; Il biondo per tenermi a bada, mi toccò le spalle e fissandomi negli occhi facendomi perdere il fiato sussurrò,

- Finché ci sarò io nessuno ti farà del male. -

 
Spazio Autrice: Eccovi il sedicesimo capitolo!!!^-^ Su microsoft word corrisponde ad 8 pagine, so benissimo che sono poche (rispetto agli altri  dove a volte si arrivava a 14 ) Però NON AVEVO IDEE ecco perché, ho fatto rientrare James avevate ragione: SENZA LUI , NULLA E' COME DOVREBBE ESSERE. Dato che vi stimo una ad una, voglio tenervi informate su una cosa: QUESTA SAGA STA PER CONCLUDERSI DIFATTI CREDO CHE MANCHINO ALTRI POCHI CAPITOLI, OVVIAMENTE CI SARA' IL SEGUITO!^^ Inoltre, da un po' sto pensando di cimentarmi in un romantico col rating ROSSO. . . Non prendetemi per una depravata ( NON LO SONO AFFATTO >.<) però, è una sfida. E' un campo che vorrei solidificare, insomma neanche con il sovrannaturale spacco. Sarà una commedia romantica , RISATE ASSICURATE.  State tranquille che non trascuro CONTRO (TE)MPO, come potrei(?) Fatemi sapere cosa ne pensate e vi darò maggior informazioni. Spero che recensirete e soprattutto siete felici di questo capitolo. SOSTENETEMI SEMPRE! VI BACIO TUTTE :D
   
 
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