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Autore: Pandi34    12/07/2014    4 recensioni
Maude è una 17enne alle prese con i soliti problemi da 17enne. A differenza delle sue coetanee, affronta questo periodo con un'arma invincibile: il sarcasmo. E' proprio lei a raccontare in prima persona le sue "avventure" quotidiane, con una buona dose di ironia pungente e un enorme odio per quel diario viola sul quale scrive.
*dal testo*
E poi ho un sarcasmo tutto mio, che amo alla follia.
Mi sposerei con me stessa se potessi.
E beh, ora non mi tira più il culo di scrivere, quindi ciao.
Vado a tagliarmi.
Una fetta di pandoro.
Eh, ci eri quasi cascato! Non sono un’autolesionista, odio quella gente. E per il futuro, prima di tagliarmi (o anche solo graffiarmi) con una delle tue stupide pagine, ricordati che ho un camino.
Genere: Comico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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31 Dicembre
 
Allora Lpc, partiamo dal presupposto che è in teoria è il 31 Dicembre, ma in pratica è il primo di Gennaio.
Quindi parlerò del 31 Dicembre, perché è accaduto tutto il 31 anche se oggi è il primo e ok, hai capito. D’altra parte, oggi è domani.
Comunque, vorrei partire dalla fine ma è meglio andare in ordine cronologico.
Sono ancora scioccata, ma non è questo il punto. Lo shock arriva dopo.
Partiamo da stamattina.
Niente di interessante, a parte che mi sono svegliata a mezzogiorno. Anzi, sono stata svegliata da un “muovi il culo!”. Ok, ok, calma. Ora mi alzo.
Nel pomeriggio ho aiutato l’occhialuta a farsi bella, perché ho avuto il permesso di portarla alla festa.
“Niente alcool, niente fumo, no mamma, niente droga! Ma no, il tipo che dà la festa è un bravo ragazzo! Davvero papà, non preoccuparti. State tranquilli.”
Ok, ok, so che non dovrei mentire su queste cose, ma non volevo veder marcire Jess in casa.
E poi i miei fanno un gran cenone con la zia Trudy, lo zio Tom e tutti i fantastici parenti che vediamo solo a Natale, come i cugini rompipalle.
E io non voglio così male a Jess da farla rimanere a casa con quei bambocci. NEIN.
Dicevo, ci siamo fatte belle.
Oddio, non che lei fosse poi tanto diversa.
Però le ho tolto gli occhiali ed era decisamente meglio. Ma non avendo le lenti a contatto, è rimasta cieca per tutta la serata. HAHAHAH, povera talpa.
Comunque, alle 22:30 è passato Kyle a prelevarci, in veste di autista personale.
Lynn era già in macchina, sui sedili posteriori, così io mi sono seduta vicino a lei e ho lasciato Jess davanti con Kyle.
E’ diventata rossa come una fragola, per poi passare al color pomodoro troppo maturo quando Kyle le ha detto “Ciao Jess! Come va?”
Avrei potuto tagliare l’imbarazzo con un coltello, ma mi sono limitata a ridere con Lynn per tutto il tempo. Beh, la verità è che non avevo il coltello.
Siamo arrivati a casa di J.J. alle undici, e giuro che non ho mai visto così tante macchine stipate in un giardino. Ho provato quasi pietà. Per il giardino, eh.
Comunque, la sua casa è veramente immensa, ma credo di averlo già detto due giorni fa. E poi è davvero figa.
Dentro era ancor più figa (se escludiamo la marea di gente).
In poco tempo Lynn mi ha abbandonata (per andare con un ragazzo che non era neanche tanto bello), e Kyle è sparito letteralmente.
Così sono rimasta da sola con Jess, che mi stava appiccicata come una cozza perché non vedeva un accidente. Al terzo bicchiere di punch ha iniziato a sentirsi un po’ troppo esaltata, così l’ho mollata a uno sfigato che ci prova con me da due anni. Insomma, non poteva rifiutare una cortese richiesta dalla sua amata, così si è “preso cura” di mia sorella al posto mio.
Ecco, non sono una festaiola. C’era troppa gente per i miei gusti, troppi guardoni e troppi sfigati che ti toccavano il culo non appena ti voltavi un istante. Per non dire altro.
Sembrava più un’orgia che un “party di capodanno sicuro e senza alcool”.
Però c’era della buona musica, Joshua se ne intende.
Ecco, a proposito di Joshua.
Non credevo di essere una depravata, ma ho fatto più di un pensierino su di lui. E poi stasera (anzi, ieri sera, se vogliamo fare i precisini stile Jess) era uguale a Kurt Cobain.
Giuro. GIURO.
Ho passato buona parte della serata ad osservarlo stando seduta su un divano che no, non voglio sapere chi ci si è seduto prima di me.
E il punch ha iniziato a fare effetto anche su di me. 100% analcolico, proprio.
Ero un po’ su di giri, diciamo, quando Joshua si è seduto vicino a me.
E OMMIODDIO ERA SEDUTO VICINO A ME.
Mi ha salutata.
L’ho salutato.
Mi ha offerto una sigaretta.
L’ho rifiutata.
Mi ha offerto una “sigaretta speciale”.
Ho rifiutato anche quella.
Mi ha fatto delle avances.
Ho tentato di ignorarle.
Ero sotto l’effetto del punch “analcolico”, e non mi ricordo bene cosa ci siamo detti dopo.
So solo che mi ha chiesto se potesse baciarmi e no, non l’ho schiaffeggiato né mandato via.
Colpa del punch, come ho già detto.
Beh, lo sfigato che doveva badare a Jess ci ha visti, e mi ha fatto una scenata assurda.
Spero che nessuno ci abbia sentito litigare, era una scena patetica.
Mi ha detto che avevo tradito la sua fiducia e bla bla bla, e quindi potevo anche riprendermi quella piattola di mia sorella che, a sua detta, gli impediva di rimorchiare.
PUAHAHAHAHAHAH. Questa è la più grande cazzata che abbia mai sentito.
Beh, fatto sta che alla fine mi ha riportato Jess, che era un po’ troppo brilla. Blaterava qualcosa tipo “mi vogliono uccidere, le luci mi vogliono uccidere!”, così l’ho portata di sopra e ho cercato una camera dove lasciarla un po’ da sola e, soprattutto, lontana dalle luci che volevano ucciderla. Non regge l’alcool, poveretta.
Io ovviamente sono tornata giù, dove Kurt Cobain mi aspettava sul divano.
Appena mi ha vista mi è corso incontro, dicendo che voleva farmi vedere la sua collezioni di vinili in camera sua.
Non sono così idiota, ovvio. So che la scusa del “vieni in camera mia” è, per l'appunto, una scusa.
Comunque ho accettato, e siamo andati in camera sua.
No, non ha cercato di stuprarmi. Sono rimasta scioccata anch’io, davvero.
Mi ha semplicemente fatto vedere la sua collezione di vinili.
Mi ha detto che, se volevo, me ne prestava qualcuno.
Peccato che non abbia un giradischi, mentre lui sì. E pure in camera.
Gli ho chiesto se potesse farmi sentire un vinile di David Bowie, così l’ha messo su e si è buttato sul letto ad occhi chiusi per “apprezzare meglio la musica”, e mi ha invitata a fare lo stesso.
Non so per quanto tempo siamo rimasti così ad ascoltare David Bowie, fatto sta che ci siamo persi il conto alla rovescia e il brindisi per il nuovo anno.
Mi ha pure dato il suo numero, nel caso volessi contattarlo.
Così ho lasciato Bowie e Joshua e sono andata alla ricerca di Jess nella “camera buia” dove l’avevo abbandonata.
Ora arriva lo shock.
Trovo la stanza.
Apro la porta.
Accendo la luce.
Due persone si stanno baciando intensamente sul letto.
Grido “OMMIODDIO JESS”.
I due si staccano, si voltano.
Kyle.
E un altro ragazzo.
KYLE E UN ALTRO RAGAZZO.
Mi è corso incontro, mi ha pregato di non dire niente a Lynn.
Gli ho detto che le sue preferenze sessuali erano affar suo e non cambiavano i nostri rapporti.
Ho reagito, diciamo, da brava amica che comprende i suoi sentimenti.
Ma dentro ero tipo “Porca troia, perché non me l’ha mai detto?”.
Gli ho domandato dove fosse Jess, e mi ha risposto che quando era entrato in camera con il suo amico non c’era nessuno. Mi ha detto che mi avrebbe aiutata a cercare mia sorella, e che ci avrebbe riaccompagnate a casa, se volevamo andare.
Mi sono “congedata” con un cenno, e sono corsa per tutta la casa a cercare quella demente di Jess.
Porca troia, dimmi te dove la dovevo cercare in una villa immensa!
Beh, sai dov’era?
Nascosta sotto il tavolo del punch, con la testa fra le ginocchia, che ripeteva dei verbi in latino.
L’ho trascinata fuori da lì, siamo andate a raccattare Lynn (che stava pomiciando allegramente con un ragazzo che, aspetta, non era lo stesso di quando siamo arrivate), e poi Kyle.
In macchina mi sono seduta vicino a lui, lasciando le due ubriache dietro.
Anch’io ero un po’ brilla, ma poco importa.
Forse era meglio sedersi dietro con Jess, perché Kyle non la piantava di fissarmi.
Amico, cosa c’è di male nell’essere gay? Non devi vergognarti, sai?
Ovviamente non ho detto nulla né a Lynn né ad altri. Anche perché non ho altri amici, ma è un discorso diverso.
Ok, ora che ci penso non è tanto scioccante scoprire che il tuo migliore amico è gay e non te l’ha mai detto.
E poi ho sempre desiderato un amico gay.
Già, tu sei gay. Con quella copertina viola!
Però non sei mio amico, è tutta qui la differenza.



Ok, hai ragione. E’ inutile dire balle, sono scioccata DAVVERO per Kyle.
Devo metabolizzare la cosa, già.
E qual è il miglior modo se non dormirci sopra?
E poi domani (anzi, oggi) ci sarà il pranzo di capodanno con i vari parenti.
Orrore.
O-R-R-O-R-E.
Beh, quindi, ciao.
E buon anno.
 
 



________________________
*angolo dell'autrice*
Buongiorno a tutti! Come vedete, sono riucita ad aggiornare prima di partire :'3
Sono successe un po' di cose in questo capitolo, ma mi sono imposta un limite massimo di tre pagine Word scritte in Times 12 e blablabla
Ergo, è un po' confuso.
Spero vi piaccia anche questo capitolo!
Mi raccomando, lasciatemi una recensione :'3 Ci tengo!
Bacioni,
Pandi34

 
  
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