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Autore: black_eyes    13/07/2014    1 recensioni
per la seblaine week. tanti feels che non hanno nulla di collegato tra loro se non la SEBLAINE!
Day One: Alternative Meeting
Day Two: Wet T-Shirt Conterst
Day Three: Historical/Different Decades
Day Four: Free Day
Day Five: Paranormal/Fantasy
Day Six: Disney
Day Seven: Soulmates
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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E con l'ultimo giorno posto questa cosa super fluffosha!
Non è betata ma spero vi piaccia lo stesso <3
Buona lettura!

 

Blaine Anderson stava aspettando da mezz'ora all'altare in chiesa, ma il suo futuro marito non era ancora arrivato. Sospirò inumidendosi il labbro e aspettando ancora qualche minuto, doveva stare calmo, magari aveva trovato traffico o … scosse il capo, ma chi voleva prendere in giro?

Intanto i presenti continuavano a brontolare e a parlare sottovoce con il loro vicino.

Il moretto scosse le spalle; quel matrimonio era stato deciso in comune accordo con Sebastian, ma purtroppo i preparativi, la chiesa, il rinfresco, il ristorante, gli invitati, tutto deciso dai rispettivi genitori. Non che non gli andasse bene il ricevimento, solo che per lui e Sebastian sarebbe andato bene anche una celebrazione raccolta, fatta con le persone che erano a loro care.

Ma Smythe senior aveva deciso di fare un matrimonio lussuoso, in tutto e per tutto perfetto, in gran stile, come sarebbe dovuto essere un vero matrimonio elegante e rispettoso delle tradizioni francesi.

Il minore degli Anderson si inumidì il labbro inferiore e sentì lo scoccare delle campane, un'ora di ritardo. A quel punto gli invitati iniziavano a spazientirsi e Blaine a perdere le speranze.

Il ricciolino guardò sul quadrante dell'orologio che ore erano e fissò suo fratello Cooper che alzò le spalle corrugando la fronte.

Blaine deglutì fissando il portone in fondo alla navata, ma quello era ancora chiuso e di Sebastian non vi era ancora l'ombra, c'erano tutti; zii, cugini, genitori, sia da parte di Anderson, che dalla parte di Smythe.

Il morettino scese i pochi scalini che lo separavano dai banchi e si sedette accanto alla propria famiglia. “Ci ha … ripensato.” Sussurrò torcendosi le mani “non verrà, non …” si girò un'ultima volta verso il portone e tornò a fissare il prete che alzò gli occhi al cielo.

“Magari è in ritardo con la macchina, ha trovato traffico … c'è un motivo valido per cui non è ancora qui” lo confortò Cooper stringendogli una spalla.

“Sì, e l'unico motivo è che ci ha ripensato, perchè dovrebbe vivere una vita solo con un uomo, quando invece potrebbe godersi la vita uscendo e dormendo con più ragazzi?” Domandò Blaine slacciandosi i primi due bottoni della camicia e slegando il papillon che aveva al collo. “Sarà meglio avvertire tutti che il matrimonio non si celebrerà.” Si alzò sorridendo tristemente “dovevo saperlo. Neanche 3 anni di convivenza hanno potuto cambiarlo, senza contare gli anni di fidanzamento.” Sorrise tristemente alzandosi dal proprio posto e si avvicinò all'altare, seguito da suo fratello che inarcò un sopracciglio in direzione dei familiari del francesino. “È sempre stato così Smythe, quando i sentimenti si avvicinavano … lui fuggiva.” Spiegò il minore degli Anderson inumidendosi il labbro e notando che alcuni dei parenti uscivano dalla chiesa. “Ha sempre trovato il modo più comodo e semplice per vivere.” Si passò una mano fra i capelli ricci “però il tutto andava sempre a suo beneficio.” Fissò il prete “fate uscire tutti, il matrimonio è saltato.” Senza voltarsi indietro, uscì da una porta, nascosta da un muro, vicino all'altare.

Il moretto si spogliò, tolse il papillon, il completo scuro e le scarpe lucide. Sperare in qualcosa, questa era la sua punizione per credere che anche lui avrebbe potuto avere un amore come tutti. Indossò una tuta sformata e rimettendo tutto quanto nella custodia dell'abito, uscì da una porta secondaria.

Non voleva vedere sguardi di compassione, gli bastava lo schifo che provava verso di sé, aveva creduto troppo, aveva ragione suo padre quando lo aveva chiamato sognatore.

Nello stesso istante, fuori dalla chiesa, seduto sul sedile anteriore di una macchina di lusso, Sebastian stava aspettando il coraggio di entrare per andare a sposarsi, era un passo enorme, eppure il terrore che provava per il fatto di entrare in quella chiesa, dire le promesse e dopo saper di dover vivere per il resto della propria vita con Blaine … ecco, tutto questo veniva oscurato dal fatto che lui veramente amava Blaine.

Quel moretto tutto gel e papillon gli aveva rubato il cuore, ma Sebastian si sentiva più forte e vivo ogni volta che gli stava in parte, perchè sapeva di essere amato.

Stava per aprire la portiera quando i portoni della chiesa si aprirono e una folla uscì scendendo i pochi scalini che li separavano dal sagrato; il francesino riconobbe tutti i suoi parenti, più qualcuno del morettino, rimase a fissarli fino a che non si vide più nessuno.

Erano usciti tutti, le porte si richiusero e Sebastian sentì come se qualcosa si fosse rotto nel proprio petto. Aveva fatto una cazzata, era rimasto troppo tempo in quella macchina, aspettando quello che già sapeva di dover fare.

Non era così difficile uscire, lasciare i sentimenti liberi per una sola volta nella propria vita e amare incondizionatamente quel ricciolino che gli aveva donato tutto di sé. Eppure non era riuscito a fare quel piccolo passo verso Blaine, verso la vita che avrebbe passato con a lui, assieme.

“Mi porti a casa per favore.” Disse Sebastian rivolgendosi all'autista e socchiudendo gli occhi.

Appena arrivò davanti all'appartamento che divideva con Blaine pregò qualunque divinità esistente che il moretto fosse a casa, avrebbe potuto parlargli, chiarire ogni cosa, magari chiedere un'altra opportunità; ma appena mise il piede sul marciapiede fu richiamato da una voce ben conosciuta.

“Tu!” Ringhiò quella voce profonda facendolo voltare verso sinistra, “mostro!” Sibilò nuovamente.

“Cooper … io posso spiegare … io ...” balbettò alzando i palmi delle mani come per ripararsi da eventuali insulti, che sapeva avrebbe meritato appieno.

“Tu un cazzo!” Ringhiò l'altro, spingendolo indietro appena la macchina svoltò l'angolo “come hai potuto non presentarti?” Lo prese per il bavero della camicia “hai distrutto mio fratello, gli hai fatto credere di amarlo, lo hai illuso!” Gli puntò un dito contro al petto alzando la voce.

“Cosa? NO!” Sebastian scosse il capo cercando di sgusciare via dalla presa dell'altro “io non l'ho mai voluto illudere, io lo amo! È solo che …” deglutì fissando il terzo piano, il piano in cui vi era l'appartamento che condivideva con il moretto.

Cooper rise sarcastico, “torna pure a quell'appartamento lì” e indicò la finestra che Sebastian stava fissando “tanto non troverai Blaine.” Scosse il capo allontanandosi e togliendo le mani dal ragazzo che aveva di fronte a sé. “Perchè lo hai fatto? Cosa ti ha spinto a fare quella stronzata?” Gli chiese incrociando le braccia al petto.

“Ero terrorizzato, ma non di Blaine o di sposarmi” si mise le mani nei capelli “avevo paura di mandare tutto a rotoli” e si morsicò il labbro inferiore “cosa che ho fatto, anche senza volerlo.”

Cooper si massaggiò una tempia “Smythe, hai mandato a puttane la tua relazione con mio fratello, per una paura infondata.” Si passò una mano sugli occhi “quanto sei idiota!” Sbuffò prendendolo per il bavero della camicia e trascinandoselo dietro “dimmi che devo fare con te, perchè non voglio vedere mio fratello in uno stato da eterna ameba!” Fece ridacchiare Sebastian; il maggiore degli Anderson però si voltò inarcando un sopracciglio “che ti ridi? È in quello stato per colpa tua, francesino.” E spingendolo verso la propria auto non disse più nulla, almeno non finchè arrivarono al suo appartamento. “Ecco,” disse spegnendo il motore dell'auto e indicandogli la porta della propria casa “adesso devi andare da lui, strisciare in ginocchio piangendo sangue lungo tutti gli scalini che vi separano e chiedergli scusa.” Inarcò un sopracciglio puntandogli addosso un indice.

“Sempre che mi vorrà ancora parlare assieme.” Borbottò Sebastian deglutendo.

Cooper lo fermò prendendolo per un gomito “quindi tu ti arrenderesti?” Gli chiese fissandolo nelle iridi smeraldine. “Per il fatto che magari Blaine non vuole parlarti, te ne andresti?” Si passò una mano sulla fronte “sei tu quello che non ti sei presentato all'altare, se tu che hai sbagliato, sei tu che lo hai ferito.” Disse puntandogli il dito contro e rimarcando il TU in ogni frase.

Sebastian inspirò aria rimanendo basito. Avrebbe rinunciato al proprio ragazzo, alla sua anima gemella solo per il proprio orgoglio? No, il suo orgoglio poteva essere prezioso quanto voleva, ma niente e nessuno eguagliava l'amore che provava per quel moretto.

Smythe annuì e salì le scale, doveva prendere il coraggio a due mani, magari avrebbe ricevuto pugni e cazzotti, ma non avrebbe rischiato di perdere Blaine di nuovo.

Una volta gli era bastato per capire che avrebbe fatto di tutto, avrebbe lottato per lui, per il loro futuro, e adesso era giunto il momento di diventare adulto.

Quando arrivò al pianerottolo che dava sull'appartamento di Cooper non perse tempo a bussare e aprì la porta, si guardò in giro cercando di notare la presenza del ricciolino ma era come se non vi avesse mai messo piede; andò nelle camere e aprì la prima porta, vuota come il salotto e la cucina, provò ad aprire la porta della seconda stanza ma era vuota come le precedenti.

Mancava un'ultima porta, quella dello studio, senza far rumore aprì anche quella e vi trovò il moretto seduto alla scrivania che controllava un paio di album fotografici.

“Ehy Killer.” Lo salutò avvicinandosi al morettino e mettendogli una mano sulla spalla.

Blaine alzò gli occhi su di lui e si ritrasse dalla sua stretta “non provarci neanche.” Sibilò “non venire qui e credere che vada tutto bene.” Gli puntò in dito contro “non servono ad un cazzo le tue moine adesso.” Si alzò e andò alla porta dello studio per poi andare in cucina “mi hai abbandonato all'altare” urlò quando Sebastian cercò di sfiorarlo nuovamente “tu!” E lo indicò prima di spintonarlo all'indietro “mi hai lasciato lì, da solo.” Scosse il capo alzando le mani per non farsi toccare dall'altro “vattene, vattene da me, non provare mai più a cercarmi.”

“Ascoltami, una volta. Per favore Blaine.” Disse il francesino allungando una mano verso il ragazzo che aveva di fronte “fammi spiegare.”

“Ti ho detto di andartene. Ora.” Ringhiò Blaine indicandogli la porta “vattene da qui.”

Sebastian scosse il capo incrociando le braccia al petto. “No, io non mi muovo da qui.” Fece un passo in avanti “fammi parlare. Ascoltami.”

“Cosa?” Urlò di rimando Anderson facendo arretrare il ragazzo dagli occhi verdi “cosa cazzo mi vuoi spiegare?”

“Che sono un coglione!” Gridò disperato Sebastian “ok?” Si passò una mano fra i capelli già scomposti “sono un gran deficiente che ha mandato a puttane tutto oggi.” Lo indicò per poi passarsi una mano dietro al collo “io ti amo, ok? Ho avuto paura di me stesso poco fa.” Gli si avvicinò e gli strinse i polsi lottando contro la sua ritrosità. “Non avrei mai voluto farti del male. Mai.” Gli sussurrò dolcemente in un orecchio, lo sentì tremare tra le proprie braccia “e comunque … io voglio sposarti ancora, io sono pronto, e lo sai questo.” Gli prese il mento facendogli alzare il volto verso di sé “ma voglio che le decisioni spettino a noi.” Si inumidì il labbro inferiore “ti ricordi le nostre chiacchiere riguardo al nostro giorno speciale?” Gli chiese passandogli il pollice lungo la guancia.

Blaine annuì “un matrimonio veloce, circondati da amici stretti ed entrambi gli sposi presenti.”

Sebastian ridacchiò “possiamo farlo ancora, possiamo sposarci come volevamo noi, senza parenti e famiglie che ci fiatano sul collo.” Lo fissò nelle iridi caramellate “noi due, le fedi e un paio di testimoni; poi andiamo a mangiare nel ristorante del nostro primo appuntamento. Come volevamo fin dall'inizio.” Cercò di baciarlo ma Blaine si scostò sgusciando fuori dall'abbraccio. Sebastian sospirò andandogli incontro, non avrebbe rinunciato, non avrebbe smesso di raggiungerlo “non so perchè ho lasciato decidere tutto a mia madre” gli prese la mano e la strinse nella propria “io non volevo quella chiesa, e neanche quel ristorante con rispettivo rinfresco.” Gli strofinò il naso lungo il collo “io voglio te come marito, come compagno per la vita.” Lo baciò delicatamente, uno sfioramento di labbra sulla sua guancia “io non sono scappato, ero rimasto immobile perchè avevo paura di quello che avrei potuto fare.” Gli spiegò in un sussurro “non voglio perderti, non voglio sprecare la mia seconda possibilità.” Lo baciò nuovamente sentendo Blaine tremare contro al suo petto. “Io ti amo Blaine.”

Il morettino lo fissò dal basso verso l'alto, posandola testa contro al petto dell'altro “lo faresti davvero?” Si morse il labbro inferiore “intendo dire, fuggire via di qui per sposarci come desideriamo noi; per fare il matrimonio che ci eravamo già prefissati di celebrare.” Chiese stringendo la stoffa della camicia fra le mani.

Sebastian gli fece alzare il viso e lo baciò dolcemente sulle labbra “solo se tu mi vuoi ancora, io non smetterò di provarci, ovviamente farò dei casini, forse ti rovinerò qualche giornata. Ma io voglio esserci per te e con te, io voglio essere tuo marito.” Sorrise lasciandolo andare “ma sei tu che decidi questa volta; proviamoci ancora, ma questa volta saremo solo noi due contro tutti gli altri.” Non fece in tempo a dire altro che Blaine gli saltò tra le braccia stringendosi forte al suo petto.

“Sì.” Mugugnò baciandogli il collo “se tu ci proverai sempre, io ti perdonerò sempre.” Gli sorrise passandogli la punta del naso contro la clavicola scoperta “è questo il matrimonio. Amarsi nonostante i difetti dell'altro. No?” Si strinse ancor di più all'altro sospirando felice.

Dopotutto Sebastian Smythe poteva avere un sacco di difetti, ma uno dei suoi pochi pregi era che amava incondizionatamente il suo Blaine, ovviamente di cui era ricambiato, e per questo l'uno era fatto apposta per l'altro.


E niente, è finita anche questa week!
Ringrazio i lettori e sopratutto Courage_for ever che mi commenta sempre ed è dolcissima come un cuore di panna <3
Alla prossima spasticata e grazie mille per essere rimasti con me fino alla fine <3

  
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