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Autore: Jeade__    13/07/2014    2 recensioni
“L'amore non ha senso. E' soltanto una botta di culo. Se arriva ti ritrovi tra rose e fiori, altrimenti è soltanto una pugnalata dritta nel petto. Tutto quello che ti costruisci per arrivare a raggiungerlo, te lo vedi bruciare come carta davanti agli occhi.
Fanculo."
[III capitolo, Scarlett.]
___
La storia, di come il destino possa sorprenderci ogni volta. Di come spesso le persone non ne prendono atto, perdendo così "la retta via".
Perdiamo noi stessi, ritrovandoci a vicenda.
Un gico di intrecci di diversi destini, ed è proprio di questo che voglio parlarvi, mie lettrici.
La vità di ognuno non è che un gomitolo. Esso si intreccia ad altri, si divide, si spezza.
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"Alcuni dicono che il nostro destino è legato alla Terra, e che essa fa parte di noi quanto noi di essa.
Altri dicono che il destino è intrecciato come un tessuto, cosicché il nostro destino ne incrocia molti altri.
E' la cosa che tutti cerchiamo di cambiare o lottiamo per cambiare.
Alcuni non lo trovano mai.
Ma ci sono quelli che vi sono guidati!"
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Se vi ho incuriosita, passate. Aspetto un vostro commento :)
A presto!
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Capitolo 18-

 

"I'm not that kind of girl"

-"Non sono quel tipo di ragazza"-
 




 

Si svegliò da quella dormiveglia oramai durata per troppo.
Si alzò dal suo materasso, che aveva l'aveva accolta e abbracciata tutta la notte.


Scese al piano sottostante, intenta a prepararsi un buon latte e caffè, leggendo le notizie di quella mattina dal giornale locale, che era stato lasciato a terra, dopo essere stato infilato dalla buca delle lettere incastonata nella porta d'ingresso.

 

Sfogliò qualche pagina, fino a ritrovarsi a leggere un articolo che catturò la sua attenzione.  Poiché quell'articolo prendeva il suo cognome.

 

Lesse solamente le prime due righe, per poi scansare con stizza il giornale. Come poteva dubitarne? I suoi erano di nuovo in prima pagina, e blateravano a proposito della loro magnificenza, del loro successo nel business, dei loro innumerevoli soldi e altre stronzate varie.
Possibile che i suoi vivessero solamente di attenzioni altrui? Di foto stampate e di lode ai loro milioni?

Non capiva proprio come potesse essere stata concepita da persone così caparbie e superficiali.
Cosa c'era di somigliante tra la sua vita e quella dei suoi genitori?

Assolutamente niente.

Ed era stanca di mentire. A tutti e a se stessa.

Stanca di stare dietro alle loro richieste di partecipazione ai loro festeggiamenti -sicuramente per un altro successo di lancio nel mercato dell'industria più prestigiosa di suo padre-. Ecco perché quel giorno l'avevano chiamata, quando stava varcando casa Tomlinson.


-Tesoro come tu sai papà ha vinto un'altro premio per la miglior carriera svolta e ovviamente tu dovrai venire.-
-E perché mai?-
-Margot Bernadette Evans, perché è tuo padre e vuole condividere questa sua felicità con te, sua figlia-
-Sembra che questa "felicità" voglia condividerla anche con a stampa. So benissimo come andrà a finire, gli basterà una stretta di mano con la propria figlia in prima pagina ed io posso anche non essere più reputata unico membro della sua prole. No, non ho intenzione di aggregarmi, e mai lo farò.-
-Margot! Come ti permetti di insultare il successo mio e di tuo padre? Non ti permettere mai più di insinuare che non ti stiamo vicini. Tuo padre ti ha iscirtta ad una delle migliori università e tu ci tratti così? La macchina che ti ha comprato non era gratis! Era opera del suo poderoso lavoro! E..-
-Si, okay ciao.-


[...]


No. Mai e poi mai avrebbe fatto una cosa simile.
Non era il suo mondo, e loro dovevano accettarlo.

Eppure era tutto così terribilmente difficile. Difficile, dover vivere sotto l'immagine della figlia milionaria.

Lei non era così.
Lei era Margot.
Margot Evans, e benché odiava la popolarità derivante dal suo cognome, era una ragazza semplice. Semplicissima.
Ma la gente si atteneva alle voci. E lei era stanca di tutto questo.

Al piano superiore della piccola rustica casetta, Emma stava beatamente sdraiata sul suo letto, con i piedi al posto del cuscino. I capelli bruni e mossi si diramavano attorno al suo volto dolce e spensierato, intanto che era intenta a canticchiare la canzone che proveniva dalle piccole casse del suo cellulare.

-Em, allora andiamo a prendere Ysabel?- chiese Margot varcando la soglia della camera dell'amica.
-Uhm? Oh si si, arrivo..- rispose alzandosi dal letto.

Emma si diresse verso la soglia di camera sua, intenta a dirigersi verso il bagno, ma si scontrò con lo sguardo pensieroso dell'amica.

-Marghe tutto okay?- domandò dubbiosa
-Uhm? Oh..si.. tutto okay- rispose quest'ultima, sbiascicando un “non preoccuparti”.
Emma, non insistette, e detto ciò si diresse in bagno.

 

 

 

 

 

 

 

 

-Niall, che ci fai qui?- chiese il ragazzo in questione.
-Ero alla festa. E sono rimasto a dormire qui- spiegò il biondo. -E te?- domandò nuovamente.

Ma prima che il ragazzo potesse proferire parola, la ragazza interruppe la conversazione, domandando -Aspettate un secondo, vi conoscete?-
-Si, è passato ieri in spiaggia insieme a Scarlett- spiegò il biondo.

A quel punto Ysabel fece un riepilogo dei fatti, e si accorse grazie alla luce proveniente dalla porta aperta della camera, che il ragazzo in questione, aveva avuto modo di intravederlo il giorno precedente.

-Oh porc..!- esclamò quest'ultimo, suscitando uno sguardo interrogativo sui volti dei presenti. -Scarlett! L'ho lasciata da sola ieri sera!- disse passandosi una mano tra i capelli scuri, oramai scombinati.
-Tutto apposto?- domandò Niall

Il moro voltò lo sguardo verso l'amico e disse -scusatemi ma devo andare- e detto questo, recuperò i suoi averi, lasciati la sera precedente per terra accanto alla poltrona, e si diresse fuori dalla camera. Niall, si voltò verso Ysabel. La scrutò, era messa in ginocchio sul letto, da quel che poteva vedere con la poca luce presente.

-Come ti senti oggi?- chiese. La ragazza incrociò lo sguardo con quello dell'amico e disse -penso molto meglio. Non mi ricordo nulla di ieri sera, se non quando eravamo al bancone insieme- disse abbassando il capo. Continuava a chiedersi cosa avesse fatto, che atti avesse mai potuto commettere, e solamente il pensiero, la spaventava.
Il biondo decise di dirigersi verso le persiane, per permettere di far entrare un po' di luce in quella stanza.
E così una luce prorompente, abbagliò gli occhi di entrambi i presenti sovrastandoli da quel buio precedente.

-Non ti ricordi proprio nulla?- domandò Niall aprendo la finestra facendo cambiare l'aria viziata che era presente in quel piccolo abitacolo. Per poi voltarsi dalla ragazza ancora in ginocchio, sul letto.
-..No.. e tu sei l'unico che può aiutarmi a rinfrescare la memoria, visto che siamo stati insieme per maggior parte della serata- disse.
Il ragazzo partì con l'intento di proferire parola, ma si accorse di un dettaglio della ragazza, che lo fece zittire. Una delle spalline del vestito era caduta oltre la spalla, superando tutto il braccio. La stoffa sottostante era calata abbastanza da riuscire a mostrare una coppa del reggiseno che la ragazza indossava in quel momento.
Ysabel, scrutò lo sguardo del biondo, e vide in che traiettoria stava puntando.
Abbassò lo sguardo e un calore, paragonabile ad un fuoco ardente, le arrivò alle gote, che immediatamente, acquistarono un colorito alquanto vivace.

Situazione era dir poco imbarazzante.

-Sc-scusa- mormorò il ragazzo tossendo, nel mentre si voltò verso destra, permettendo alla ragazza di poter sistemare al guasto. -Comunque, n-non ricordo molto nemmeno io di ieri sera-
La ragazza rivolse lo sguardo all'amico. Era.. delusa? No, non era colpa sua.
Si aspettava delle risposte e lui era l'unico che poteva aiutarla. E non si ricordava nulla nemmeno lui.
-Mi dispiace- disse vedendo gli occhi di Ysabel. Si sentiva un verme, ma allo stesso tempo non avrebbe voluto rivelare quello che accadde ieri sera. La loro promessa.

Se lei non si ricordava nulla, allora non ne valeva nemmeno la pena ammettere di conoscere una parte del suo passato, quando quest'ultima sarebbe rimasta alquanto interdetta e forse spaventata da una dichiarazione simile. Sopratutto, dopo aver saputo di essersi pronunciata quando era senza il minimo controllo delle sue azioni.

Non voleva farla stare male.
Ma non voleva nemmeno mentirle.

Optò per la seconda scelta. -Le uniche cose che mi ricordo, è che abbiamo ballato, tanto... - sorrise ripensando alle luci soffuse che toccavano il volto della ragazza davanti a sé, mentre si muoveva imperterrita al suono delle casse. -...poi tu ti sei sentita male ed io Emma e Margot ti abbiamo portata a sdraiarti. Puoi il vuoto.-

La ragazza gli sorrise. Non era colpa sua. Come poteva attribuirgli la colpa di non ricordarsi quasi nulla, dopo una sbornia tale?
D'altronde, lei, era nella medesima situazione.


-Grazie Niall- disse ampliando il sorriso.
Il ragazzo poté sentirsi più sollevato.

“E' giusto così” pensò il biondo.

-Di nulla-

Ysabel ci mise poco a realizzare che era mattina, e che lei non era a casa insieme ad Havanna e a Louis.

-Oh no!-
-Cosa succede?-chiese allarmato Niall
-Louis! Non l'ho avvisato!- disse preoccupata
-Non ti allarmare, ieri sera ho provato a contattarlo, ma non rispondeva-
-Oh cielo.. non vorrei aver creato problemi..- disse dispiaciuta.
Il ragazzo le si avvicinò sedendosi sul letto -Non penso proprio. Ascolta, chiama Margot ed Emma, vedrai che ti verranno a prendere loro-
La ragazza annuì, e prese il telefono trovando già un messaggio da parte di Emma.


Ehi ubriacona! Ti stiamo venendo a prendere.
Colazione tutte insieme al bar di Marghe? xx


Rise imbarazzata al messaggio, e scrisse la risposta sotto l'occhio attento del biondo.

-Io, vado in bagno- annunciò la ragazza.
Il ragazzo le sorrise e dopo che Ysabel varcò la soglia della camera, si sdraiò sul letto.

Possibile che quella ragazza aveva la capacità di farlo sentire una gelatina al suo interno?





IMPORTANTE, LEGGETE QUI SOTTO!

Jeade's point of view:

Ehi ehi ehi gentaglia!
Scusate pr questa assenza ma ho avuto come un blocco dello scrittore. In più in questi ultimi giorni sono di preparativi, visto che tra poche settimane partirò. Eh già!

Dunque, passiamo al capitolo.. Per ora, non ho potuto creare una scena tra Margot ed Harry come speravo, I'M SO SORRY.
Il motivo? Semplice, ho intenzione di affrontare argomenti che nei primissimi capitoli avevo accennato, e visto che siamo già al diciottesimo capitolo (ah a proposito di questo, grazie di tutto l'appoggio che mi state donando, siete meravigliose non sarei qui senza di voi!) volevo mettere in chiaro o meglio, in luce, fatti e indizi importanti a proposito di alcuni personaggi.
Prendiamo ad esempio la nostra Margot. La sua situazione familiare è alquanto particolare.. non vi pare? In tal caso, voglio vostre opinioni e visto che ci siete proponete: cosa vi aspettate nei capitoli successivi? Sono proprio curiosa: voglio sapere tutto su tutti.

Bene, e infine parliamo di Niall e Ysabel. Eh? Il biondino secondo voi stà già provando qualcosa per l'amica oppure è ancora troppo presto per poder definirlo? E Ysabel? Mi sa che sarà più incentrata in altri dilemmi, come ad esempio trovare il fratello.

Insomma, fatemi sapere tutto tutto tutto.
Io mi scuso ancora per l'assenza, vi mando un bacio e .. a presto! xx

Jeade.

PS: PER QUELLE CHE SI DOMANDONO SE CONTINUERO' A SCRIVERE DURANTE LE VACANZE, RISPONDERO' SI. MI PORTO IL COMPUTER DIETRO ANCHE PER LAVORI SCOLASTICI QUINDI... SI HAHA

   
 
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