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Autore: Julia of Elaja    13/07/2014    1 recensioni
Fantasy-Crossover
Elaja: splendida isola in un universo parallelo al nostro.
Un tiranno la governa da secoli e il popolo è stremato, nessuno riesce più a vivere serenamente; la speranza di tutti è riposta nella profezia della ninfa Dedale e tutti aspettano il giorno in cui i quattro terrestri arriveranno a salvare l'isola dal declino.
Siete pronti a vivere un'avventura mortalmente divertente?
Allora questa storia fa per voi: eccovi il primo volume della Saga dei quattro re di Elaja!
I personaggi che troverete vi saranno familiari, ne sono certa... ;)
Buona lettura!
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le avventure dei quattro re'
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Le quattro del mattino; Bulma fissava con sguardo vacuo suo marito, poco distante da lì, seduto su una roccia con il capo fra le mani e lo sguardo basso.
Il principe dei Saiyan continuava a ripetere "Ho fallito"; Goku, al suo fianco, camminava nervosamente avanti e indietro, mordendosi di tanto in tanto un dito.
Sospirando, Bulma si rivolse a Cornelia, in quel momento affianco a lei; "Non possiamo rimanere così a lungo. Ormai l'intero esercito è qui. Ci siamo tutti! Cos'altro dovremmo aspettare, che Abu venga a ucciderci uno ad uno?".
La ragazza, scuotendo la folta e lucente chioma bionda, con aria risoluta le si rivolse, quasi urlando: "Io attaccherei quel demonio anche adesso! Ma qui a quanto pare nessuno vuole più far nulla!".
"Cornelia, ti ho già spiegato il perché" intervenne ad alta voce Will, poco distante, intenta a scavare il terreno con un coltellino, con aria annoiata e abbattuta "Qui nessuno vuole più prendere una spada in mano, sapendo che prima ancora di iniziare la regina suprema è già morta".
"E allora?" esasperata, la voce di Susan si levò, poco dietro Cornelia "Non credo che Julia avrebbe voluto questo; io credo che lei ci avrebbe detto di attaccare lo stesso, di seguire il suo piano. Ci occuperemo noi di Eragon, visto che Julia non può più farlo!".
"Ascolta, bella" sbottò Irma, stesa a terra affianco a Will, mettendosi di colpo in piedi "Qui il problema non siamo né io né te e neanche Will: ma i cittadini! I civili sono abbattuti e hanno paura. Prova a metterti nei loro panni! Coraggio! Noi abbiamo i nostri poteri magici e tu il tuo fantastico arco... ma loro avevano solo le loro spade e la speranza nella salvezza e nel regno dei quattro re... e se prima ancora di iniziare già uno dei quattro non c'è più, cosa pretendi che loro non ne soffrano minimamente?!".
"Irma, il punto non è questo" urlò seccata Cornelia "Dobbiamo convincerli a farsi forza e attaccare il prima possibile! Altrimenti sarà Abu con il suo esercito a farci fuori uno per uno! Qui siamo praticamente del tutto esposti agli attacchi!".
"Parlaci tu con loro, genio!" rispose acida l'altra "Io ci ho già provato, e mi hanno amabilmente detto di levarmi davanti".
Sbuffando, Cornelia si allontanò diretta verso il centro dell'accampamento; un tuono squarciò quel silenzio pesante, preannunciando un imminente temporale.
“Irma, potresti evitare che la pioggia scenda giusto ora?” chiese Bulma.
La ragazza annuì; “Posso farlo”.
“Ti ringrazio”; la donna si rivolse dunque a suo marito, ancora con il capo chino: “Vegeta, cosa vuoi fare?”.
“Uccidere quel dannato moccioso posseduto” sbottò quello, sempre senza distogliere lo sguardo dal terreno.
“Vegeta, posso parlarti un attimo?”.
Hermione Granger era lì affianco a loro; un'occhiata fra le due donne e un tacito assenso da parte di Bulma a permetterle di avvicinarsi ulteriormente al principe dei Saiyan bastarono perché Vegeta alzasse il capo e fissasse Hermione.
“Cosa vuoi?”.
“Ricordi quando arrivai ad Elaja?” Hermione si mise in ginocchio, riuscendo così a guardarlo negli occhi “Ricordi quanto ero impaurita da questa nuova realtà?”.
Vegeta annuì; “Ricordo anche che sin dal primo momento ti sei rivelata una saccente insopportabile”.
Bulma ridacchiò con la ragazza; “Forse è vero, però vorrei ricordarti quel che mi dicesti quando ti rivelai di essere terrorizzata da questo nuovo mondo”.
“So bene quel che ti ho detto. Non c'è bisogno che tu me lo ripeta”.
“Io invece credo che una rinfrescata alla memoria ti possa davvero essere utile” insisté Hermione “In questo momento, pensi di essere d'esempio per me e per tutti gli altri qui presenti?”.
Anche Goku si era avvicinato e ascoltava con attenzione il discorso di Hermione; lui sapeva, era a conoscenza di quel che era accaduto tra Hermione e Vegeta.
Bulma forse non ne sapeva nulla, ma era poi così importante che sapesse? Probabilmente se fosse venuta a conoscenza della verità si sarebbe sentita male, tanto da lasciare Vegeta... e in un momento così delicato come quello era decisamente meglio che tutto restasse segreto così come fino a quel momento era stato.
Hermione aveva sin dal primo momento nutrito un forte interesse nei confronti di Vegeta; lui invece non l'aveva mai vista come qualcosa di più di una figlia.
Lui era una figura carismatica e che sapeva donarle sicurezza; quella che invece Ron, che all'epoca era il suo fidanzato, non le aveva mai dato.
E in un giorno freddo, in cui la neve scendeva vorticosamente, Hermione chiarì a Vegeta i suoi sentimenti, che non riusciva più a nascondere.
Ci fu qualcosa fra loro... Goku sapeva tutto, ma solo perché era stata Hermione a parlargliene.
Vegeta credeva che di quella breve e assurda storia ne fossero solo a conoscenza lui e Hermione; ma si sbagliava, e anche tanto.
Al vedere, dunque, Hermione che cercava di farlo rinsavire, gli sfuggì un sorrisetto; quella ragazza, nonostante ormai la loro “relazione” (se così si poteva definire) fosse chiusa da molto e molto tempo, continuava a nutrire per lui un sincero affetto. E a quanto pareva Vegeta anche continuava a volerle bene, tanto da sorriderle di sghembo e rimettersi in piedi quando lei concluse il suo discorso, con una frase emblematica: “Ricorda che tu sei un principe. Il principe dei Saiyan. Dimostra a tutti quanto davvero nobile sia il tuo animo”.
E dunque, Vegeta, prese a camminare con rinnovato vigore rivolgendosi a chiunque gli capitasse a tiro: “Ehi tu! In piedi” si rivolse ad un ragazzo che giocava con il suo arco “Sei pronto a combattere?”.
“No, signore” rispose quello con aria abbattuta.
“Bene, allora è arrivato il momento di risvegliarsi” lo spronò lui, scuotendogli le spalle “E ora dillo anche ai tuoi compagni. Tra mezz'ora si attacca il castello!”.
Il giovane, che sembrava aver ricevuto un sonoro ceffone, con una rinnovata lena chiamò tutti i suoi compagni lì attorno, dicendo loro di svegliarsi e prepararsi.
“La battaglia sta per iniziare” urlava Vegeta “Tutti ai loro posti”.
“E Julia?”.
Un uomo si fece avanti, l'espressione sul viso denunciava sconforto e tristezza “La regina è morta, ed era la più potente fra tutti noi. Che cosa pretendiamo? Di riuscire a battere Abu?”.
“Julia è morta, certo” fu Goku ad intervenire, poco distante da Vegeta “Ma i suoi ordini erano precisi. Dobbiamo continuare e portare avanti il piano. Altrimenti non ci libereremo più di quel maledetto tiranno”.
Vegeta si voltò e gli sorrise: “Vedo che anche tu hai molta voglia di combattere, Kakaroth”.
Goku gli rivolse un ghigno divertito: “Mi sembra ovvio”.
Si divisero; e chiunque incontrassero sul loro cammino si univa a loro, con rinnovato coraggio, ad esortare gli altri.
Era un passaparola continuo: “Si combatte” sussurravano i più giovani, eccitati, correndo da una parte all'altra dell'accampamento per poter recuperare le proprie armi, gettate chissà dove dopo la notizia della morte di Julia.
Bulma osservava sollevata quel via vai che andava crescendo; pian piano tutti i presenti furono di nuovo pronti alla battaglia, alcuni addirittura con dei sorrisi contagiosi ad illuminargli il volto.
“Visto, mia cara?” Bulma si rivolse all'esanime Julia, che stesa a terra aveva le labbra leggermente piegate all'insù; sembrava felice, serena, quasi come se stesse dormendo.
“Sembra proprio che sia contenta di tutto questo” Hermione si fece più vicina a Bulma, osservando anche lei la ragazza a terra, il cui volto cominciava ora a perdere il suo solito colorito roseo, tendendo sempre di più al bianco perlaceo.
Maryanne, intenta con Katniss a sistemare la linea degli arcieri, era poco distante; si voltava spesso a guardare la cugina stesa a terra senza vita, sperando che da un momento all'altro sarebbe balzata in piedi ridendo, urlando che tutti quanti avevano creduto a quel suo scherzo...
“Maestà?”.
Katniss la guardava con insistenza; sembrava quasi seccata.
“Scusami” le fece Maryanne “Ma è troppo strano vederla lì a terra e sapere che non si rialzerà più”.
“Non siete l'unica a soffrire per la perdita di una persona cara” le rispose allora la ragazza con tono duro “Ed è per lei che dovete combattere con tutta voi stessa”.
Maryanne annuì; incrociò lo sguardo di Edmund, che assieme a Nix e Bowlish aiutavano Peter a organizzare il primo plotone di attacco.
Uno sguardo breve ma intenso le bastò a riprendersi; e giurò a se stessa che alla fine di quella guerra avrebbe sposato Edmund il prima possibile.

 

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Julia, intanto, continuava a fissare il fiume di lava che scorreva davanti ai suoi occhi, inspirando quell'aria bollente che le invadeva i polmoni... o, almeno, quel che credeva fossero i suoi polmoni.
“Io sono una sorta di fantasma, in questo momento?” chiese nuovamente ad Ade, che con un verso gutturale di esasperazione annuì.
“Ascolta, carina” sbottò lui spazientito “O ti getti in quel fiume o potrai dire addio alla possibilità di tornare in vita”.
“Io non capisco” Julia quasi urlò “Tu sei un alleato di Abu, dal primo momento sei stato mio nemico... e ora vorresti aiutarmi a tornare in vita solo perché te lo ha chiesto Malefica, che è la tua amante?”.
Ade si innervosì ulteriormente; “Te lo ripeto, reginetta dei miei stivali. Sta a te decidere se fidarti o meno di me. Ma non venire a piangere quando poi ti renderai conto di aver perso una grande occasione”.
Julia fissò nuovamente il fiume alla sua sinistra; cosa avrebbe dovuto fare? Gettarvisi come Ade le aveva detto di fare, così che sarebbe potuta tornare in vita? Oppure non fidarsi di lui e rimanere lì, negli Inferi?
“Voglio solo sapere perché mi stai aiutando” insisté lei “É impossibile che tu voglia aiutarmi solo perché te lo ha chiesto Malefica! Allora?”.
Il dio degli inferi, dunque, fece un gran respiro; “Tu non puoi sapere tutta la verità”.
“Io pretendo di saperla”.
“Ora mi stai davvero facendo imbestialire” urlò Ade, e la fiamma sulla sua testa assunse dei decisi toni rossastri “O ti getti in quel fiume o potrai rimanere qui per l'eternità, a sentire Bellatrix Lestrange che sghignazza e ride da sola o a giocare a scacchi con il Baubau. Allora!?”.
La ragazza, ancora indecisa, sospirò sonoramente; doveva dunque lanciarsi in quel fiume di lava, sperando che le parole di Ade fossero vere e che non avrebbe avvertito il bollore del fuoco liquido sul suo corpo, essendo ormai solo un'anima?”.
“Una volta lì dentro, quindi, dovrei immergermi e arrivare in profondità” si rivolse a lui, ancora poco convinta “E dovrei trovare un enorme cratere”.
“Precisamente” rispose lui, esasperato “Questa è la centesima volta che te lo ripeto. Entra in quell'enorme buco e verrai trascinata nel limbo. Di lì dovresti trovare da te la strada per tornare in superficie. Ci saranno delle prove da superare, studiate apposta per evitare fughe da questo posto. Ma tu le supererai senza problema alcuno, visto che sei destinata a tornare alla vita”.
La ragazza, con il cuore a mille, annuì; “Allora... ci si vede su, Ade” esclamò, tremando per la paura dell'ignoto che stava per affrontare.
Lui le rivolse un sorriso sghembo; “A dopo, ragazzina”.
E in una nuvola di fumo grigio e denso, il dio scomparve, lasciando sola Julia al suo destino.
“BENE” urlò lei “CORAGGIO, FACCIAMOCI QUESTA BELLA NUOTATA!”.
Si avvicinò alla riva del fiume infernale, fissando inebetita lo scorrere lento della lava densa; sembrava quasi una crema, ma nonostante tutto il terrore continuava ad attanagliarle le ossa. O l'anima, in quel caso.
Ma dentro di lei qualcosa ora si muoveva; sapeva di dover diventare la regina suprema di Elaja, e che in qualità di regnante avrebbe dovuto affrontare prove anche peggiori di quella che ora le si prospettava.
Di lì a poco avrebbe dovuto affrontare Abu; e quello era decisamente peggio che una nuotata nella lava.
“Spero solo di non avvertire alcun dolore” si disse in cuor suo; poi, dopo aver preso un respiro intenso, chiuse gli occhi e si gettò di colpo nel fiume incandescente.
L'impatto fu terribile; non era il caldo a farsi sentire, ma qualcosa di anche peggiore.
Mani.
C'erano mani che spuntavano da ogni dove e cercavano di afferrarla, per riportarla in superficie; probabilmente quella era già una delle prove di cui parlava Ade.
Julia reagì istintivamente cercando di lanciare un attacco di quelli che Goku le aveva insegnato; incrementò l'aura e... incredibilmente, tutte le mani che cercavano di stringerla in quella mortale morse scomparvero nel fiume.
Gli occhi ora spalancati per la paura di trovare qualche altra sorpresa sgradita, Julia nuotò veloce verso il fondo, che ancora però non si vedeva.
Il bagliore accecante dei colori della lava quasi non le lasciava veder nulla, ma lei continuò a nuotare senza sosta, cercando di accelerare sempre più.
Finché lo vide.
Un enorme cratere si stendeva senza fine sotto al suo sguardo; la lava ora iniziava a farsi vorticosa, mentre scendeva verso l'enorme buco sul fondo.
E Julia si lasciò trascinare da quel turbine, che forse era anche più veloce di lei; il cuore sempre a mille, si chiese cos'altro avrebbe dovuto affrontare una volta arrivata nel limbo.
Una spinta improvvisa e si ritrovò nel buio del cratere; la lava rimaneva in superficie, senza scendervi dentro.
La ragazza dunque si guardò attorno; c'era solo il buio più totale.
Non sapeva cosa fare; dove si sarebbe dovuta dirigere, in quel momento? Indecisa, prese a scendere di qualche metro per poi toccare il fondo.
Guardò alla sua destra, poi alla sua sinistra; infine, quando aveva scelto di proseguire in quest'ultima direzione, qualcosa si mosse.
Il cratere sopra di lei venne richiuso, la lava scomparve alla sua vista...
E alla sua destra comparve una luce.
Bianca, accecante, le arrivava dritto negli occhi.
Dirigendosi verso quell'unica fonte luminosa, ma tenendo lo sguardo basso per non perdere la vista, Julia camminò velocemente, rendendosi conto del fatto che l'acqua in cui aveva nuotato fino a quel momento era scomparsa.
“Allora, ci risiamo”.
Quella voce.
Il cuore in gola, Julia si voltò.
La luce bianca le rivelò chi aveva parlato; quel volto folle, gli occhi rossi color dei rubini...
Le labbra piegate in un sorriso maniacale.
Eragon.
Era lì, di nuovo davanti a lei.
E questa volta Julia sapeva di non avere alcun scampo.

 

N.d.a.
Eccomi qui con un nuovo capitolo!
Volgiamo al termine della nostra avventura; ancora pochi capitoli e tutto sarà finito!
Riusciranno i nostri quattro amici a conquistare il trono?
Riuscirà Julia a tornare in vita?
E, soprattutto, riusciremo a capire cosa è successo tra Hermione e Vegeta?
Qui per noi c'è Goku, testimone segreto della loro relazione!
Allora, Goku: raccontaci tutto!
Goku: Io non posso parlare di queste cose, sono troppo private.
Io: Ma dai! Neanche un particolare? Nulla? Almeno dicci: c'è stato un bacio o... qualcosa di più?
Goku: Mi spiace, io ho già parlato una volta con te. E ti ho già spiegato tutto.
Io: Ah, be' certo, ma sentirsi raccontare di nuovo quella storia... mette i brividi!
Per chi volesse sapere cosa è accaduto, ecco a voi la prima delle storie di "Segreti di corte"!
E indovinate? Grazie alla testimonianza di Goku ho potuto scrivere questa storia breve e molto intensa!
Segreti di corte presenta il suo primo volume: "La verità sulla regina Hermione"!
Correte in libreria a comprarlo... ah, no, aspetta, è qui su EFP. 

.-.

http://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2476210&i=1

Alla prossima, amici! Buona lettura ;)

   
 
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