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Autore: TheCrow    13/07/2014    1 recensioni
Questa è una storia inizialmente scritta nel lontano 2009, e che ritrovandola fortuitamente nel pc ho deciso di riprendere soltanto oggi.
Una storia basata sull'eterno scontro fra le forze del Male e quelle del Bene, sospesa tra reale e fantastico, fra sacro e profano. Una storia che ha stravolto la vita del protagonista, Michael Derevell, costringendolo a prendere una decisione fatale.
L'incessante guerra che dilania da tempi ancestrali angeli e demoni qua si sposta nella Londra dei giorni nostri, ignara di ciò che avviene nelle sue stesse strade.. e voi, in quale fazione vi schiererete?
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
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                                                              Antefatto

                                                                           
Il cielo, striato di nero e rosso, gravava minaccioso sulle loro teste.
La terra sotto i loro piedi ardeva, disseminata di cadaveri, e il fumo saliva fino alle nuvole, bruciando le narici e gli occhi.
L'esercito dei demoni, compatto, si stagliava davanti ai loro sguardi, all'orizzonte.
Il vento alzava la polvere e le ceneri dei morti, rendendo l'aria irrespirabile e malsana.
Michael, il volto inespressivo, sfoderò la spada puntandola al cielo. - Chi é come Dio? Urlava contro Lucifero.
Egli, dietro le file dei suoi immondi schiavi demoniaci lo osservava, seduto su di una pila di corpi. Belial sedeva sogghignando ai suoi piedi, mentre ripuliva le ossa dei suoi nemici; Astaroth invece guidava le sue legioni a cavalcioni su di dragone. 

I capelli del Signore dei Demoni, intrecciati a rubini, danzavano nel vento. Alzò un calice e lo immerse nel sangue, nello stesso sangue degli angeli che aveva massacrato e che adesso ornavano il suo trono. 
Michael si fece il segno di croce. Urlò ancora, ma questa volta si era rivolto al cielo.
-Signore, dai la forza ai tuoi fedeli servitori di abbattere il Male, incarnato da Lucifero e da coloro che lo seguono!-
Tuoni squarciarono il cielo. Dietro le nuvole si intravedevano fulgidi  bagliori.
Il Dio dell’Inferno rideva, circondato da corpi deturpati e da sangue.
-Guerrieri! Dio vi chiede di pagare il vostro debito! – urlò Michael rivolgendosi alle sue legioni. –Portate la luce dell’Onnipotente e ricacciate nelle gole dell’Inferno coloro che si oppongono alla sua Gloria!
Il terreno sotto di loro tremò grondante di sangue e di disperazione.
La voce di Michael si spandeva ancora nell’aria, mentre i tuoni, in lontananza, ne accompagnavano l’eco.
-Io porto la spada forgiata da Dio. Innanzi a te, e con essa, io ti  rimando all’eterno tormento cui sei stato condannato all’inizio dei tempi.
Aprì le possenti ali nello stesso istante in cui un fascio di luce, liberatosi dalle nuvole,  illuminò la sua figura. Al suo fianco, Gabriel e Raphael guardavano oltre l’orizzonte.
Gli angeli sfoderarono le spade e gli archi, battendo poi gli scudi a terra, e con un urlo spaventoso seguirono il loro comandante in battaglia. Astaroth  alzò il martello da guerra sfidando Dio a fermarlo. Fu lui il primo a cadere: Michael stesso lo ucciderà affondandogli la sua spada benedetta nel petto, fino all’elsa.
Il sangue continuò ad essere versato: la terra, bagnata dal male e dalla furia, sembrava rigurgitare i morti che la tappezzavano. Corpi di angeli e demoni cadevano e bruciavano.
Lucifero alzò nuovamente una coppa a Michael, per poi porgersela alle labbra. Si alzò: la sua diafana pelle era sporca di sangue rappresso. Impugnò la sua spada e scese dall’altare: la lama era nera e lucente, pareva d’ossidiana, forgiata nei cerchi più bassi dell’Inferno, l’elsa si fondeva con un macabro paramano fatto di ossa legate le une alle altre da nervi e muscoli umani.
Si fece strada nella battaglia, uccidendo senza sforzo gli angeli che volevano fermarlo, straziando coloro che giacevano  a terra e sputando sui loro corpi finchè non si fermò, attendendo il suo caro fratello di sangue. 
Il dragone precipitò al suolo, di fronte a lui, mentre Michael  estraeva dal ventre della bestia la sua lama.
Sospese nell'aria adesso stavano solo preghiere sussurrate.
’In nomine Patris..’’
-Dammi la forza mio Dio - urlò al cielo. Un altro tuono.
Iniziò a camminare, fiero, un passo dopo l’altro. La testa alta, non temeva la morte.
Il vento si alzò, portando con sé polvere cremisi che si confondeva con il cielo.
Le urla della guerra riempirono le sue orecchie.
"…et filii …"
Lucifero osservava i suoi passi decisi e ghignò, sicuro della sua vittoria.
Adesso  erano uno di fronte all’altro.
-Io, l’Arcangelo Michele giuro che quest’oggi la mia lama di fuoco calerà sulla tua testa!-
…"et Spiritus Sancti".
                                               Amen
                                     
                                                        




Spazio dell'autore: Salve a tutti!! Spero che questa "partenza con il botto" sia stata di vostro gradimento!
Ci tengo molto a ritagliarmi un piccolo spazio a fine capitolo giusto per fare alcune precisazioni e dare qualche appunto, nel caso in cui il testo non fosse risultato molto chiaro. Per esempio, non tutti sanno che il nome Michele è di origine ebraica e che si può tradurre con la domanda retorica "Chi è come Dio?", che viene usata come grido di battaglia dall'Arcangelo contro le schiere demoniache.

 
   
 
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