Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Blue Sunshine    13/07/2014    0 recensioni
C’era un qualcosa nei suoi occhi. Un qualcosa che non si riusciva mai a distinguere, che li animava e li rendeva infiniti. C’era un qualcosa nei suoi capelli che li rendeva soffici e più biondi dei riflessi del sole. C’era un qualcosa nelle sue labbra che le rendeva inappagabili, rosse come il sangue, morbide come le piume. C'era un qualcosa nelle sue mani che le rendeva scienziate della Terra, dell’amore, dell’odio, di lei. C’era un qualcosa in Niall Horan, che lo faceva amare incondizionatamente senza che egli effettivamente le stesse accanto.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

11 Settembre.

Capitolo uno- Merry Christmas, Niall.

 

"La guardo in faccia la paura, l’allontano, cerco fra quelle polveri che soffocano, il grido disperato della parola, Pace." 

-Mirella Narducci. 

 

Gli occhi di Maya sono vitrei e Niall ha paura. Stringe la presa sul corpo di lei, annusando il profumo dei suoi capelli. 
“Dove mi stai portando, biondo ossigenato?” 
“Stai zitta, razza di idiota” Maya stringe forte la maglietta di Niall, che la sta portando in braccio, e sorride. Appoggia il viso al suo petto e Niall, purtroppo, sa che riuscirà a sentire il suo cuore battere forte.  
“Dove mi stai portando, Niall?” Ripete la sua voce e questa volta non è tagliente né acida o imbevuta di scherno e Niall capisce che non si abituerà mai alla bellezza che assume il suo nome su quelle labbra. La sente stanca e stordita, eccessivamente pallida. 
“All’ospedale Maya. Ti hanno drogata” e dal tremolio delle sue spalle, capisce che sta ridendo. 
“Penso di meritarmi tutto questo male che sento. Mi ucciderà” e la sua ora non è più una risata, più un singhiozzare sommesso. 
“Non lo permetterò”le dice e non la guarda perché sa che lei lo sta facendo. Si irrigidisce fra le sue braccia e Niall aumenta il passo, le gocce di sudore a impregnargli la fronte e a bruciargli gli occhi. Maya abbassa lentamente le palpebre e schiude la bocca ma Niall la scuote leggermente. 
“Stai sveglia, per favore. Siamo arrivati” Maya ha alcune ciocche rosa appiccicate al collo e il suo respiro è debole. 
“Dov’è la tua fidanzata?” Niall sussulta, finalmente la guarda e incrocia quegli occhi opalescenti e persi, dalle pupille dilatate. Fanno paura … 
“Non c’è più nessuna fidanzata. Mi ha lasciato” 
“Sei triste?” Maya deglutisce e lo guarda, il viso adagiato al suo petto e la mente concentrata sul suo profumo, sui suoi respiri, sul rumore dei suoi passi contro l’asfalto. 
“No” non mente e Maya lo percepisce. E non sa perché, ma questo la tranquillizza. 
“Posso chiudere gli occhi? Mi pesano le palpebre …” La testa di Maya ciondola, inerme, ma il ragazzo la stringe ancora e porta le sue labbra spaccate sulla fronte. 
“Puoi chiudere gli occhi, ma parlami” sussurra contro la pelle fredda di lei, che rabbrividisce dal piacere. 
“Non mi sei mai piaciuto, Niall” ma lui sorride perché poco lontano vede l’entrata del pronto soccorso.  
"Non mi sei mai piaciuto perché il tuo sorriso è troppo bello, perché i tuoi occhi sono indefinibili e ho voglia di capirli, osservandoli ogni istante della mia giornata. Non mi sei mai piaciuto, perché ho desiderato baciare le tue labbra da quella sera di pochi mesi fa, quando ci siamo incontrati” e Niall veramente non sa che dire. Osserva il viso sudaticcio della ragazza e la stringe di più a sé perché vuole marchiarsi quelle parole sulla pelle. Perché Maya è drogata, svuotata quasi e lui non ha la certezza (speranza) che quando tornerà, ricordi davvero. 
Sente la forza scemare dalla mano di lei che lentamente scivola dal suo petto. 
“Resta con me, Maya”  ma lei non risponde. 
“Merda.” 


Niall cammina avanti e indietro lungo il corridoio grigio. E’ notte fonda, non ha avvertito i genitori del suo ritardo e ha ricevuto 12 chiamate da Dana e un messaggio. 
‘Mi manchi amore mio, scusami.’
In un altro momento l’avrebbe richiamata, lei sarebbe scoppiata a piangere e lui avrebbe sospirato, sorridendo comunque. Avrebbe perdonato il suo comportamento, dimenticato le sue parole ‘Non voglio più stare con te, Niall’ e sarebbe tornato tutto come prima. Perché Dana è così … Lunatica e possessiva. 
Affonda le mani nelle tasche dei jeans e si sente solo. Guarda la porta che lo divide da Maya e ha l’irrefrenabile istinto di sfondarla e raggiungerla. Stringe le mani a pugno, conficcandosi le unghie nella carne. La sua mente urla e strepita e piange e graffia e si dispera per lei, per lui, per Dana, ma più per lei. Nessuno, però, la sente.
L’unica che sarebbe stata capace di sentire, la sua mente, non è lì. Serra gli occhi e si morde prepotentemente il labbro, facendolo sanguinare. L’urlo di una donna poco lontana lo fa sobbalzare. E’ in ginocchio sul pavimento sudicio, le mani fra i capelli e il viso straziato dai graffi che lei stessa continua a procurarsi. Non basta l’uomo accanto a lei che la stringe e nemmeno le infermiere che accorrono per sedarla. E’ distrutta. E le sue urla attutiscono tutto il resto.  
Niall si accascia contro il muro e vorrebbe piangere. Nasconde il viso contro le ginocchia dinoccolate e si tappa le orecchie. 
Dana. Maya. Dana. Maya. Maya. Maya. 
Le sue mani ancora prudono per quella patina spessa, come un che di pericoloso, che Maya ha addosso come delle ferite mai rimarginate che sanguinano e sporcano. La sua pelle è segnata da cicatrici vecchie e nuove, come la pelle di un marinaio che sopravvive a tanti naufragi: sopravvive a tutte le morti dei suoi compagni. Respira ancora, ma non vive più. Ed è proprio il gelo della morte, quello che puzza di cadavere e acqua marina, che è annidato negli occhi di lei. E Niall è terrorizzato. 
Come cercare granelli di sale fra la sabbia fina è pazzia, è pazzia anche sognare e sperare di abbracciarla, baciarla, averla. 
Maya non sarebbe mai stata di nessuno e tanto meno sua. Lo odia perché è un burattino, perché il suo passato la rende una che sopravvive, non che vive. Una veterana; mentre lui? Lui che cos’è?  
“Ragazzo?” Niall alza lo sguardo e sì … Sta piangendo. Il medico stringe la cartella clinica e lo guarda, un barlume di pietà negli occhi. Gli allunga una mano che Niall non accetta, alzandosi da solo da terra. Il dottore annuisce, osservandolo attentamente. 
“Come sta?” La sua voce trema. E’ debole, e non dovrebbe perché lei non vorrebbe.
“E’ fuori pericolo” Niall chiude gli occhi e si imprigiona il viso fra le mani gelide, sospirando pesantemente. Il dottore capisce che non vuole sapere altro e sorride, stringendogli una spalla. 
“Sta dormendo, ora. Ma credo le faccia piacere che al suo risveglio, il suo ragazzo sia lì” Niall sorride a quelle parole, annuisce e lo ringrazia, incamminandosi all’interno della stanza. 
E’ illuminata malamente e odora di chiuso e disinfettante. Il lettino di ferro è triste e spoglio e i capelli di lei risaltano. Niall si avvicina e ha paura. Osserva il suo viso contratto, i solchi violacei sotto gli occhi, la fronte ancora madida di sudore e la vede debole, vulnerabile, che forse ha bisogno un po’ di lui. Rabbrividisce e le si siede accanto. Non la guarda più di tanto perché fa male. 
“Torna da me, Maya” lei è immobile e il ragazzo si passa una mano fra i capelli, sporgendosi con il busto verso il letto. Poggia i gomiti sul materasso duro e sfiora con i polpastrelli la sua mano inerme. 
"Torna da me. Dimmi quello che pensi …” Non si rende conto di quello che dice, perché il sonno lo raggiunge lentamente. Si sforza di tenersi sveglio, perché proprio non vuole perderla di vista. Vuole essere lì quando si sveglierà, pronto per accoglierla con un sorriso o forse, con una bella sgridata. Vuole osservare ogni minimo dettaglio del suo risveglio: le palpebre che tremano, le labbra che si schiudono, il naso che si arriccia; le ciglia folte che le sfiorano la pelle e poi i suoi occhi che, stanchi, lo trovano accanto a lei. Niall, però, è stanco e non solo fisicamente. E proprio non riesce a controllarsi. Intreccia le sue dita a quelle di Maya cadendo in un sonno profondo, con la testa che sfiora il petto esile della ragazza. 
Si sveglia di soprassalto e sente il suo corpo urlare dal dolore. E’ intorpidito per la posizione scomoda in cui si è addormentato e la testa gli pulsa terribilmente. Si stropiccia gli occhi che bruciano intensamente, quasi come quando si fa la doccia e gli entra il sapone dentro le iridi. Osserva Maya ancora addormentata e sospira. Ha dormito solo un’ora e l’alba è ancora lontana. Dà uno sguardo al suo telefonino rovinato e mugola contrariato. 
87 chiamate da parte della madre, 37 dal padre e anche qualcuna di Dana. 
Sbuffa e si rianima i capelli scompigliati. Osserva di nuovo il viso pallido di Maya e si tranquillizza quando lo vede sereno. Sospira, fa scorrere velocemente le mani sui tasti e aspetta che la madre risponda. 
“Oh Niall, ma che fine hai fatto?” Niall riesce a comprendere solo la prima domanda, seguita da un susseguirsi di frasi sconnesse fra loro.
“Mamma ti prego, calmati. Ho avuto un problema con la mia …”
Maya, con la mia Maya. Scuote la testa e si gratta la guancia liscia. 
“Con una mia cara amica. Si è sentita molto male e ora sono con lei all’ospedale” la madre piange, forse perché fino a quel momento ha pensato che fosse stato suo figlio a trovarsi in un lettino d’ospedale. Ma Niall sa che è la prima volta che fa preoccupare i genitori, e sa anche che la madre lo conosce bene: non avrebbe potuto lasciare da sola la sua amica. 
Non la sua Maya. 
“Sei stato un’incosciente, amore mio. Ci hai fatto spaventare e stavamo quasi per chiamare la polizia. Abbiamo chiamato Dana per sapere se fossi con lei ma …” Niall si appoggia con la schiena magra al muro, alzando gli occhi al cielo. 
“Io e Dana ci siamo lasciati. Ti prego, quindi, di lasciarla in pace” il silenzio che viene da quell’aggeggio elettronico gli permette di sentire gli sproloqui sussurrati del padre, che ancora non riesce a credere che tutto sia andato per il meglio. 
“Mi dispiace …” Il ragazzo inizia a morsicarsi le unghie curate, chiedendosi se anche a lui dispiaccia sul serio. Automaticamente sposta lo sguardo sul lettino dove è adagiata Maya e, con una martellata al cuore, vede i suoi occhi aperti che lo stanno guardando. Balbetta indistintamente, staccandosi dalle mura gelide. 
“Mamma, ora non posso parlare. Andate a dormire, domani mattina potrete punirmi” non si aspetta la risposta della madre e attacca, infilandosi il cellulare nella tasca del giubbotto.
Maya lo fissa e lui si sente inchiodato da quello sguardo. E’ come se lo volesse uccidere, disintegrare, annullare più di quanto non abbia già fatto in quell’arco di tempo. 
“Ti odio” sussurra, infatti. E Niall le crede. Le lacrime di Maya infilzano più di schegge di vetro rotto e la rabbia uccide più lentamente di qualsiasi tipo di veleno. Maya gli fa male, eppure lui è ancora lì. 
“Vattene” le lacrime della ragazza sembrano svettare sul colorito pallido delle sue labbra, e Niall vorrebbe tanto asciugargliele. 
“Perché?”sussurra ma lei lo sente chiaro e forte, come anche sente qualcosa agitarsi nel suo interno, qualcosa che la stravolge perché non si aspettava di trovarlo ancora lì. Qua. Lei sa che non può fidarsi, che non esiste mano che riesca a non sgretolarla. Ma Niall ha un potere diverso, più forte: la fa a pezzi senza nemmeno toccarla, solo guardandola con i suoi occhi che diavolo, sono blu. E deve scappare, manca poco. 
“Perché tu sei uno sbaglio e io non ti voglio nella mia vita” Niall accusa il colpo, quasi piegandosi su sé stesso. Il vuoto che ha negli occhi mentre gli sputa contro il suo odio immotivato lo destabilizza e finalmente, il ragazzo riesce a vedere il muro di mattoni che lei sta innalzando velocemente. Un muro per separarla da lui. Lui è il cattivo, l’uragano, il tifone che sta pian piano eliminando tutto ciò in cui Maya crede. 
“Esci dalla mia vita, ora” 
E Niall chiude gli occhi, girandole le spalle. 

 

 

L’aria gelida di New York filtra da ogni dove, rendendo vani i tre strati di maglioni che Niall indossa. Si sfrega le mani fra loro, cercando di scaldarle con il suo respiro che si condensa subito in fumo. 
“Esagerato” alza gli occhi al cielo e semplicemente la ignora, continuando a camminare a passo lento fra le strade illuminate della Grande Mela. Il clima natalizio che è diffuso in città riesce a scaldare, in parte, la sensazione di gelo che viene dalla figura silenziosa che gli cammina al fianco. 
“Maya?” Lei alza i suoi occhi da terra e lo osserva, interrogativa, gli occhi gelidi come l’inverno newyorkese. Il ragazzo le sorride, sistemandole una ciocca liscia dietro l’orecchio. 
“Buon Natale” con sua grande sorpresa osserva le guance dell’amica imporporarsi graziosamente, mentre lei sorride. Sono pochi i sorrisi che concede a Niall. O, in generale, sono pochi i sorrisi che concede a sé stessa. E quando il ragazzo scorge una fila di denti bianchi e dritti, due tenere fossette solcare le guance dell’amica e piccole rughe d’espressione disegnarsi ai lati di quegli occhi tanto freddi, d’un tratto sente caldo.
“Buon Natale, Niall”
La neve si incastra fra i capelli biondo cenere del ragazzo, oramai più tendenti al castano scuro. Gli occhi luccicano di un blu travolgente come l’acqua marina, ma fresca e delicata. Le labbra sorridono in quell’espressione che lei conosce bene, mentre la pelle lattea si arrossa sotto le forti sferzate del vento gelido. Niall è calore puro, mani morbide contro spigoli di vita troppo sporgenti. 
Gli si accosta di più, permettendo alle loro mani di sfiorarsi. 
Sono felici.

 
 


 

Angolo autrice:

Sono proprio io, sì ... Con mio rammarico ho lasciato questa storia fra la polvere del mio pc, essenzialmente perchè troppo difficile da affrontare per me nel momento in cui ho iniziato a idearla. Maya e Niall è una coppia che mi è entrata nel cuore e mi sta ferendo in tutti i modi possibili. La forza per narrare la loro storia mi è tornata solo qualche tempo fa e quindi ... Ecco questo nuovo capitolo. 
Ricordo che la prima parte è inerente al passato dei due personaggi, mentre la seconda parte è il presente che essi vivono. Un bacio, 
Sonia. 
 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Blue Sunshine