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Autore: Lilyan    06/01/2005    9 recensioni
Se vi capitasse di dover essere costretti a passare del tempo con chi proprio non sopportate...come reagireste? E se poi scopriste che.... Non vi anticipo niente... leggete!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Legami Invisibili

Legami Invisibili

Di Lilyan

 

 

3. Colazione coi Grifoni

 

- Bene Signori! – Disse la professoressa McGrannit osservando i due giovani di fronte a lei – Penso non ci sia altro da aggiungere! -

- Ma professoressa…! – Cercò di parlare Hermione.

- Signorina Granger, ne abbiamo già discusso per più di due ore e… no, non è proprio possibile inserire anche Storia Babbana nel vostro calendario delle lezioni! –

Hermione emise un profondo respiro a quell’ennesimo diniego e Draco Malfoy, che fino a quel momento era rimasto in silenzio, trattenne a stento un sospiro di sollievo a quelle parole.

Gli sarebbe andato bene tutto, ma Storia Babbana, quella proprio no!

- Mi aspetto il massimo impegno da entrambi e… soprattutto collaborazione! – E la professoressa scoccò un’occhiata a Malfoy.

– Siete in una situazione scomoda per tutti. Ricordatevelo! Dovremo modificare tutti gli orari delle lezioni per facilitarvi. Questo è il massimo che possiamo fare, quindi, cercate di fare del vostro meglio e vedrete che tutto si aggiusterà presto! -

- Professoressa? –

- Si, Signor Malfoy? –

- Ha avuto notizie da Silente su questa faccenda? Insomma, per quanto ancora… sono già passati due giorni…-

- Mi dispiace ma non ci sono novità. Dovremo attendere che l’incantesimo si indebolisca col passare del tempo e solo allora potremo agire –.

Il ragazzo abbassò lo sguardo deluso.

Hermione fece lo stesso.

- Signori, immagino la vostra frustrazione. Posso solo dirvi di avere pazienza e magari… approfittare di questo incidente per appianare alcune divergenze… e non solo tra voi! Potrebbe essere molto interessante! – Disse con un sorrisetto la McGrannit, voltandosi poi e tornando alla sua scrivania.

Allo sguardo interrogativo e basito dei due, l’insegnante aggiunse solo – Ora potete andare , e fate attenzione alle scale, mi raccomando! –

I due si alzarono e, come ormai avevano imparato, si diressero in silenzio e lentamente alla porta facendo ben attenzione a non allontanarsi troppo dal proprio compagno. 

Scesero le scale sempre con cautela e senza proferire parola.

In realtà tra i due non c’erano mai stati grandi discorsi in quei giorni: solo qualche frase di circostanza, alcune battute, tante frecciatine e troppe offese malcelate!

Oggi, per la prima volta dall’“incidente”, sarebbero scesi in Sala Grande a fare colazione con i compagni e nessuno dei due sapeva come comportarsi.

La prima a parlare fu Hermione.

- Senti Malfoydisse fermandosi all’improvviso sugli scalini facendo bloccare di colpo anche Draco – Che facciamo ora? -

- Come che facciamo ora, Granger? Io ho intenzione di andare a fare colazione immediatamente! – e la guardò come avesse appena fatto la domanda più ovvia e stupida del mondo.

- Non hai capito niente! – Disse di rimando la ragazza – Ovvio che andiamo a colazione, ma dove? –.

La faccia di Draco assunse un’espressione ancora più ebete della precedente.

Intuendo quello che il ragazzo stava per dirle lo anticipò – Si lo so, andiamo in Sala Grande, ma… - e sussurrò quasi per paura della reazione – al tavolo dei Grifondoro o dei Serpeverde? -.

- Ah… – Fu l’unica risposta.

- Sì, insomma, io credo che si possa fare un giorno qui e un altro lì, sempre che ti vada bene? – Provò a dire timorosa. Draco le incuteva nonostante tutto una certa soggezione e con lui doveva dosare sempre le parole, se non voleva che la conversazione sfociasse immancabilmente in un litigio.

A quelle parole gentili Draco si riscosse.

Lui non ci aveva nemmeno pensato a quel problema. In fondo quella Granger non era così sciocca!

Eppure non sarebbe stato così facile.

Lui in mezzo ai Grifondoro… o portare la Granger tra i Serpeverde… quale sarebbe stato il male minore per cominciare?

- Hey, Malfoy! A cosa stai pensando? Ti sei imbambolato? -

- Cosa? Stavo solo riflettendo! – Rispose bruscamente.

- Su cosa? – Chiese curiosa Hermione, forse con troppa enfasi.

- Non sono fatti tuoi, Granger! –

- Ah, scusami tanto! Io mi preoccupo per entrambi e tu fai lo scorbutico!-

- Se vuoi proprio saperlo anch’io stavo pensando al problema della colazione! –

_ E quindi?-

- Quindi… dobbiamo stabilire qual è la soluzione meno fastidiosa per iniziare! –

- Io credo… che sarebbe meglio incominciare dalla mia Casa! – Disse Hermione con cautela dopo alcuni istanti.

- Sei convinta che i tuoi amici saranno meno odiosi dei miei compagni? – Fece Draco con un’impercettibile smorfia sul volto.

- Non posso assicurartelo per tutti, questo no – Disse sinceramente Hermione – Ma sono certa che alcuni di loro ti potrebbero stupire! Vedrai, in fondo non siamo poi così male! – Cercò di sorridere mentre parlava.

- E sia… – Si lasciò infine sfuggire il ragazzo. - In fondo, mi devo comportare da cavaliere e quindi per oggi salirò io sul patibolo… Domani, però, sarà il tuo turno! – Rispose serafico il biondo Serpeverde. – Adesso possiamo andare? Ho fame!-

- Sì… certo! – Disse allegra Hermione, che si stupì non poco della gentilezza che ogni tanto traspariva dai modi di Draco.

 

Dopo pochi minuti entrarono nella Sala Grande.

Si ritrovarono però loro malgrado gli occhi dell’intera scuola puntati su di loro!

Altra cosa a cui non avevano pensato!

La notizia dell’incidente con Paciock e delle sue conseguenze si era infatti sparsa a macchia d’olio tra gli studenti di Hogwarts in pochissime ore dall’accaduto. Ormai, a distanza di giorni, erano scattate persino le scommesse su chi per primo, tra Malfoy e la Granger,  avrebbe scagliato qualche incantesimo sull’altro.

Inoltre, c’era anche chi scommetteva che, alla fine, tra i due sarebbe nato qualcosa!

Non senza imbarazzo e ancora impacciati nei movimenti, i due ragazzi si diressero senza proferire parola verso il tavolo dei Grifondoro dove si accomodarono esattamente tra Ron e Harry che avevano fatto loro un po’ di spazio.

Quel gesto venne accolto da un comprensibile mormorio generale.

Vedere Malfoy prendere posto vicino a Potter era al di là di ogni umana immaginazione!

Ma lo stupore che si era generato, era più per il fatto che tutti si aspettavano una bella sfuriata tra i due, invece di quell’esempio di tacito accordo.

Per allentare la tensione che sembrava essersi creata anche al tavolo dei Grifoni per l’inaspettata presenza di Malfoy, Harry decise di intavolare una banale conversazione.

- Allora Hermione, come va stamattina? Contenta di tornare a seguire le lezioni? – Domandò in evidente impaccio e senza alzare gli occhi dal suo piatto.

- Oh? …si certo! Non vedevo l’ora di poter uscire da quell’infermeria -. Rispose la ragazza che aveva intuito il tentativo dell’amico.

- Cosa darei io invece oggi per starmene a dormire in infermeria invece di sorbirmi due ore di pozioni con quella sottospecie di… - Harry si trattenne giusto in tempo, prima di chiamare Piton con uno degli epiteti che ormai era solito usare.

Rimase immobile per qualche istante. Si aspettava che Malfoy lo attaccasse da un momento all’altro con qualche insulto al suo indirizzo, per aver anche solo pensato di offendere il responsabile della Casa dei Serpeverde.

Ma non fu così!

Draco continuava tranquillamente a bere il suo tè e ad imburrare con indifferenza il suo pane tostato, come se nulla fosse e come se non esistesse nessuno attorno a lui.

Tutti i Grifondoroattorno lo osservavano ammutoliti.

Ron, addirittura, era rimasto con la bocca spalancata, reggendo un muffin a mezz’aria attendendo che da un momento all’altro il biondino esplodesse in qualche ingiuria contro il suo miglior amico.

Ma non accadde nulla.

E poi…

Improvvisamente…

- Weasley, prima che ti cada la mascella, mi passeresti la marmellata? -

- … ???-

Ron non rispose e il suo dolce gli cadde dalla mano. Se era possibile la bocca gli si spalancò ancora di più.

Harry era basito.

Non capiva.

Era inconcepibile e surreale!

Quello non era Malfoy!

Impossibile!

- Allora Weasley? Avrei un po’ di fretta! – Ribadì Draco con tono secco, ma stranamente non provocatorio.

- C… Certo… eccola… - Balbettò il rosso porgendo la marmellata.

Draco non disse grazie, ma fece un impercettibile segno con la testa ed elegantemente tornò a dedicarsi alla propria colazione.

Tutti i Grifondoro ora avevano gli occhi puntati sul biondo Serpeverde. Ma a quanto sembrava, lui pareva proprio non accorgersene.

Harry lo osservava ancora incredulo.

Poi, si accorse che non riusciva a spostare il proprio sguardo dal suo vicino.

Era più forte di lui! Si sentiva ipnotizzato dalla grazia dei suoi movimenti, dalla leggiadria che quei gesti avevano, anche nel fare la cosa più banale come spalmare la marmellata sul pane.

Non se ne era mai reso conto, ma nonostante l’infinita arroganza che traspariva da quegli occhi di ghiaccio e l’incalcolabile boria che il suo portamento svelava, Harry dovette ammettere con se stesso che tutto in quel ragazzo in quel momento era estremamente elegante e armonioso.

Se solo non si fosse trattato di Malfoy

Lo avrebbe persino ammirato, invidiato…

Ma era Malfoy!

Draco Malfoy!

Lo stesso ragazzo che gli aveva rovinato immancabilmente i precedenti sei anni passati ad Hogwarts!

E per tutto questo non poteva davvero pensare a nulla del genere!

Harry si riscosse in un attimo, e notando che ancora molti stavano fissando il Serpeverde con occhi avidi e curiosi, si chiese cosa quella serpe stesse tramando alle loro spalle, visto il suo inusuale comportamento pacato e quasi gentile di poco prima.

Anche Ron e Hermione erano rimasti affascinati da quella strana situazione. Possibile che quello fosse davvero il solito Malfoy?

Forse l’incantesimo di Paciock gli aveva danneggiato permanentemente il cervello e nessuno se ne era accorto! Si scoprì a sperare Ron a cui questa nuova versione di Draco non dispiaceva poi troppo.

Hermione dal canto suo pregava che quello stato di quiete apparente durasse il più a lungo possibile, visto che era lei, alla fine, a dover passare gran parte del tempo con quel ragazzo!

Per il resto, nessuno dei Grifondoro ebbe stranamente nulla da ridire quella mattina sulla presenza di Malfoy al loro tavolo né sul suo impeccabile comportamento.

 

Ma se al tavolo dei Grifondoro, tutto sommato le cose sembravano essere andate fin troppo bene, tra i Serpeverde c’era chi si chiedeva a cosa fosse dovuta tutta quella tranquillità di Malfoy e soprattutto di Potter.

I due non si erano rivolti parola, è vero, ma conoscendo il loro disprezzo reciproco e la loro eterna rivalità, proprio questo silenzio appariva innaturale.

E tra la confusione e le chiacchiere nella sala, agli occhi di qualcuno quel silenzio faceva molto… troppo rumore!

 

Ormai mancava poco all’inizio delle lezioni e molti studenti avevano già lasciato la Sala Grande. Solo alcuni Grifondoro e qualche Serpeverde si attardavano ancora ai tavoli delle Case e c’era ancora qualche professore.

Alle proprie spalle, Harry sentì un fruscio di tuniche che si stavano avvicinando al loro tavolo e da alcuni grugniti che si udivano nettamente, poteva anche immaginare di chi si trattasse!

- Hey Draco, tutto bene? – Chiese Tiger.

- Ti hanno dato fastidio questi imbranati? – Aggiunse Goyle.

- Tutto ok! – Rispose Malfoy inespressivo, senza nemmeno voltarsi verso i compari e finendo di sorseggiare il proprio tè.

- Oh, Draco non è che ti hanno fatto qualche incantesimo? Non sembri tu… - Disse mielosa Pansy Parkinson appoggiando dolcemente una mano sulla spalla del compagno di Casa.

- Sto bene Pansy… - Disse Draco tra i denti - …e lo sai… - E girò il viso quanto bastava per fissarla con occhi a dir poco maligni – …Che non sopporto che tu mi tocchi…! -.

A quelle parole di ghiaccio la ragazza, visibilmente intimorita, tolse subito la propria mano dalla spalla di Malfoy. Poi, ripresasi, emise un ghigno nervoso – Almeno siamo certi che non ti hanno stregato. Sei il Draco di sempre! -.

Ma nel profondo qualcosa non la convinceva.

- Comunque, deve essere un vero strazio passare tutto il tempo con la mezzosangue, il pezzente e lo sfregiato! Non capisco perché ti abbiano costretto anche a venire a questo tavolo di idioti invece di far stare lei al nostro! -. Aggiunse acida la Parkinson trapassando Hermione con un’occhiataccia.

- Nessuno mi costringe a fare niente, ricordatelo bene Pansy! E non ti preoccupare che domani è il turno della Granger a stare nella tana del lupo! -.

- Allora domani ci sarà da spassarsela, vero ragazzi? – E lanciò un’occhiata d’intesa ai due bestioni che le stavano di fianco.

- Certo, certo! – Dissero sogghignando insieme Tiger e Goyle.

- Chissà come verrà accolta una mezzosangue… sarai una rarità al nostro tavolo. Granger dovresti esserne orgogliosa! –

- Ora basta, Parkinson tornatene da dove sei venuta e facci terminare la colazione! – Sbraitò Harry alzandosi dalla panca.

- Oh, come siamo suscettibili Potter, se vuoi domani puoi venire anche tu, così farai il tuo solito lavoro da cane da guardia! –

- Brutta…s… Vattene immediatamente o io… - Harry era al limite della sopportazione. Non soffriva quell’ignobile essere, era odiosa e stupida e alle volte riusciva ad irritarlo più dello stesso Malfoy.

- O tu cosa, Potter? Non credo mi farai proprio niente qui sotto gli occhi dei professori! – Disse sicura di sé.

- Lui forse no ma io ci potrei pensare! – Disse Hermione prendendo il coraggio di parlare.

- Oh, sentitela! La signorina infangherebbe la sua reputazione di prima della classe scagliandomi contro un incantesimo? –

- Certo che lo farei, e mi darebbe anche una grande soddisfazione, te lo assicuro! – Ribadì la Grifondoro, che ora era seriamente determinata.

- Non ci sarà bisogno di tutto questo, vero Pansy? – Chiese lentamente Malfoy alzandosi in piedi e osservando crudelmente la Serpeverde.

- Ma Draco… li hai sentiti… loro… -

- Io ho sentito te e ho sentito loro… e mi è venuto un terribile mal di testa! Quindi se per favore te ne vuoi andare in classe con Tiger e Goyle io vi raggiungo tra poco. – Aggiunse in tono incolore.

- Ma non possono passarla liscia, non gli permetterai di offendermi così e poi lasciarli andare! -. Urlò risentita la ragazza.

- Oh, certo che sì! Visto che non ho intenzione di passare le mie giornate in infermeria se la Granger dovesse essere ferita da voi! E anzi, finché staremo in questa situazione, vedete che non le succeda nulla perché altrimenti ve la farò pagare cara per ogni ora in più che dovrò starmene in quel buco! – E detto questo si risedette dando loro le spalle.

- Draco tu… tu… sei impossibile! – Squittì esasperata e delusa Pansy mentre si allontanava dalla sala seguita a ruota da Tiger e Goyle.

- Grazie… - Disse Hermione che ancora non credeva a quello a cui aveva assistito.

- Granger, mettiti bene in testa che non l’ho fatto di certo per te! – Disse il biondo con estrema calma. - Non ho davvero intenzione di trascorrere un minuto più del necessario in infermeria e visto che ti avrò sempre tra i piedi, vediamo che sia fuori da quel posto! –

Hermione con gli occhi fiammeggianti dalla rabbia decise di non ribattere e si accomodò, anche se nella sua testa già frullavano mille insulti rivolti a quel cafone. “Lui sopportare me?” si chiedeva, “Io gli starei tra i piedi?”. “Non credo abbia afferrato bene come stanno le cose. E’ solo un ragazzino odioso e maleducato! Uno di questi giorni davvero gli spacco la faccia!”.

 

Harry aveva seguito tutta quella scena e non ci capiva proprio più niente.

La Parkinson se ne era andata con la coda tra le gambe… ma questa volta non era merito suo se era scappata a gambe levate, ma, fatto incredibile, di Malfoy!?

Ora stava guardando la sua migliore amica, che da come stringeva i suoi occhi nocciola in una sottile fessura, sembrava stesse meditando di uccidere qualcuno… e non era difficile capire chi.

Ora il suo sguardo si posava sul suo peggior nemico seduto vicino a lui, ma dal suo viso, pallido come la luna, e da quegli occhi, che potevano divenire freddi come il più freddo dei ghiacciai… traspariva il dannato NULLA!

E Harry in quell’istante non desiderava altro che sapere cosa stava passando nella mente del Serpeverde.

 

*

*

*

Continua…

 

* * * * * * *

Ecco anche il terzo capitolo!

Ancora GRAZIE a tutti quelli che hanno letto la mia FF e soprattutto a chi ha commentato! E’ davvero un grande incentivo a continuare, il sapere che ho stimolato la vostra curiosità e che non vi sto annoiando troppo!!

Baci a tutti. Lilyan

 

 

  
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