In ritardo II
Erano passati quattro anni dalla definitiva caduta di Colui Che Non Deve Essere Nominato. Allora frequentavo il quinto anno di Serpeverde ed era l’anno in cui il professor Piton era stato quasi ucciso da Nagini, il serpente di Voldemort. C’era mancato veramente poco, il mago era entrato in un coma profondo, ma l’intervento di Madama Chips fu essenziale e in due settimane riuscì a fermare l’influsso del veleno nel corpo del professore. Purtroppo però l’infezione era riuscita a paralizzare parzialmente il lato destro dell’uomo e mentre riusciva ancora a muovere la gamba infettata, il braccio era inutilizzabile.
Fu in quel momento che
capii quale sarebbe stato il mio lavoro. Tuttavia ero ancora allieva ad
Hogwarts e per poter aiutare Piton avrei dovuto aspettare di finire gli studi e
laurearmi in medimagia.
Quel momento era
finalmente arrivato; dopo aver preso il diploma a pieni voti, decisi di
informarmi riguardo all’assistenza che l’ospedale offriva al professore. Mi
dissero che in quattro anni l’uomo dal carattere impossibile era riuscito a
dare l’esaurimento a otto assistenti e che l’ultimo di loro se n’era appena
andato dall’ufficio del direttore sbattendo la porta. Colsi la palla al balzo e
mi informai sul lavoro. Mi spiegarono che l’assistente del professore aveva il
compito di fargli assumere un antidolorifico poiché era spesso attanagliato dal
dolore agli arti, e due pozioni ricostituenti dato che il veleno rimasto nel
braccio e nella gamba continuava la sua azione erosiva dei tessuti muscolari.
Quindi feci richiesta
per il posto e non mi sorpresi quando ricevetti l’incarico due giorni dopo.
La sua abitazione si
trovava in una zona babbana piuttosto trascurata chiamata Spinner’s End.
Ero piuttosto emozionata
ed impaurita; certo sapevo con chi avevo a che fare: Severus Piton era sempre
stato un uomo riservato e freddo, tranne quando si metteva sulla difensiva e
con i suoi modi riusciva ad allontanare anche le persone con i più buoni
propositi.
Ero stranamente
in perfetto orario quando giunsi davanti al suo indirizzo e bussai alla porta.
- Sparisci! – Sentii pronunciare da una voce roca dietro la porta.
Controllai nuovamente l’indirizzo: potevo essermi sbagliata? Quella non era la voce profonda del professore, il timbro baritonale che ascoltavo con trepidazione per sentire pronunciare il mio nome ad ogni appello. Così tentai:
- Sono la nuova assistente del Signor Piton, abita
qui giusto? –
L’unica risposta che ottenni fu uno scricchiolio di una sedia e poi un rumore sordo come quando si trascina un sacco a terra, poi il tintinnio delle chiavi infilate nella porta, la maniglia abbassarsi e…
- Avanti, entra .-
Note:
Ciao!Ecco il seguito di “In ritardo”, spero che questo primo
capitolo introduttivo vi abbia incuriosito! La storia è finita quindi non c’è
rischio che la lasci a metà come mio solito! ^^”
Se vi va lasciatemi un commento che fa sempre piacere, inoltre per chi fosse
interessato c’è un’altra storia che ho pubblicato, cioè “L’ultima Nota” che
poverina non ha avuto nemmeno una recensione! :P
Grazie a chi è arrivato fin qui, al prossimo capitolo!
Morgan