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Autore: Seranna    15/07/2014    1 recensioni
Due sorelle con un passato difficile alle spalle, decidono di passare l'estate in un collage in Francia, precisamente a Parigi. Al momento dell'arrivo per diversi motivi non arrivano nella capitale della Francia, bensì in un posto che loro hanno visto solo in fotografia e che non hanno mai avuto modo di visitare ma soprattutto che non conoscono affatto: Londra.
Queste due ragazze vivranno esperienze a loro inaspettate: i primi amori, le prime amicizie, i litigi tra amiche, e soprattutto la nostalgia dei genitori e della loro Italia.
Se volete sapere come va a finire la storia vi consigliamo di leggerla, non ve ne pentirete.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- ehi papà – risposi con tono stanco.
- tesoro, allora come va? Siete arrivate? – chiese con dolcezza. Ma io non avevo bisogno di dolcezza.
- ti prego non chiamarmi tesoro … piuttosto dillo alla tua cara Penelope … e comunque siamo arrivate, siamo a Parigi. – continuai cercando di scandire l’ultima frase che non era per niente veritiera, per rendere la cosa più convincente.
-potresti smetterla di essere così scorbutica per favore? – mi rimproverò. sono tuo padre- continuò con tono di superiorità.
- scordatelo, hai capito? – dissi acida – e smettila di preoccuparti per noi, non lo hai mai fatto da quando la mamma non c’è più … quindi cerca di finirla con questa farsa – continuai corrugando la fronte.
- cosa?! – mi urlò al telefono – e tutte le cose che vi compro e tutti i capricci che soddisfo? – continuò – questo lo chiami non prendersi cura dei propri figli?  Spendo un sacco di soldi per voi! -
- credi di renderci felici con dei stupidi vestiti o con un telefono nuovo? – urlai – credi che questa sia la cosa giusta? L’unica cosa che non sei riuscito a darci è stato il tuo affetto! Hai capito? – urlai più forte sull’orlo del pianto – hai cercato di colmare il vuoto che ha lasciato la mamma comprando le cose che desideravamo … ma non hai capito che l’unica cosa che volevamo era avere una famiglia più unita, piena d’amore e di affetto … cosa che non hai fatto! … …sai in un certo senso sono felice di essermene andata … non voglio starti vicino … - terminai il tutto con un singhiozzo fin troppo rumoroso che mi pentii di aver fatto uscire: non volevo mostrarmi debole ai suoi occhi.
L’unica cosa che seppe dirmi mio padre fu: - passami tua sorella … adesso … – non ebbi il coraggio di ribattere, passai il telefono a Serena e scesi giù sbattendo la camera.

Serena’s pov

Mia sorella mi passò il telefono e se ne andò sbattendo la porta.
Cercai di rispondere con tono pacato al telefono .
-hey … papà …- risposi.
 - Serena … allora siete arrivate? – chiese stanco.
 - si non ti preoccupare … – continuò lei.
- mi dispiace per tua sorella … sono davvero così cattivo come padre? … - mi chiese e in quel momento non seppi che rispondergli … perché insomma pensavo le stesse cose che gli aveva detto Anna … ero bloccata!
 - non lo so – mi uscì e in un certo senso mi sentì in colpa ma era la verità … non lo avevo mai vissuto mio padre, anzi forse da piccola ma la mia mente non ricordava niente … perciò non sapevo cos’altro dire se non quel “non lo so”. Perché era vero non sapevo come era mio padre e in un  certo senso mi sentivo spiazzata e forse un po’ colpevole.
- ti auguro una buona notte … piccola mia – mi disse un po’ affranto e stanco – ci sentiamo domani – concluse la chiamata, lasciandomi senza parole. Anzi forse mi lasciò con quel “piccola mia” che mi fece perdere un battito … non mi aveva mai chiamata in quel modo e fu una bellissima sensazione. In un certo senso mi sentivo protetta come quando ero piccola … cosa che non accadeva da anni. Tutto questo scatenato da due semplici parole. Chiusi la telefonata ma soprattutto chiusi gli occhi per far scendere quelle lacrime  conservate per troppo tempo. Forse era sbagliato quello che stavamo facendo contro nostro padre … forse potevamo rivivere il tempo perduto … forse non era tutto perso … potevamo tornare ad essere quelli che eravamo senza complicazioni … mi accasciai sul letto con il pensiero che forse un giorno saremmo potuti   ritornare una famiglia con la mamma che vegliava su di noi … perché in quel momento eravamo tutto fuorché una famiglia …

Anna’s pov

Scesi in salotto singhiozzando … i ragazzi mi videro … stavano facendo una partita a Fifa e si divertivano tra loro. Ma quelle risate vennero interrotte dalla mia presenza.
 - ehi che succede? – chiese preoccupato Liam avvicinandosi.
 - no no, solo allergia … non preoccuparti per me … - dissi per rassicurarlo.
 - sicura? – ripeté.
 - certo, mi serve solo una boccata d’aria … - dissi sicura.
 - ok, però torna presto – continuò

Me ne uscì da quella casa e andai in giardino. Notai che avevano una magnifica piscina, era molto grande. Improvvisamente mi venne la voglia di buttarmi per farmi avvolgere dall’acqua fredda.
Mi tuffai, e lasciai che l’acqua mi avvolgesse e mi isolasse dal mondo esterno. Trattenni il respiro per un po’, finché non senti un tonfo, segno che qualcuno si era tuffato insieme a me. Sentì che qualcuno mi aveva preso per i fianchi per portarmi a galla.

- ehi ma sei impazzito chiunque tu sia? – chiesi arrabbiata.
 - tu sei impazzita, scusa eh? Che fai? – mi urlò Harry
 - mi schiarivo le idee – dissi tranquillamente.
 - si … e come scusa? Volevi morire annegata? – mi rimproverò.
 - mi sembrava rilassante … - dissi un po’ in colpa.
- rilassante?! – urlò isterico – ti tuffi in piscina di notte? – continuò con voce stridula, non voglio avere morti nella nostra piscina – mi rimproverò.
 - senti già sto in brutto periodo della mia vita quindi vedi di moderare il tono di voce – dissi sempre molto calma. Non volevo avere inutili discussioni, già ne avevo avute troppe durante la giornata.
 - capisco … scusa – si calmò e rise, e quel sorriso troppo bello, accompagnato dai capelli bagnati che gli scivolavano sul viso, e quegli occhi meravigliosi che mi facevano impazzire … erano di un color indefinito … simile allo smeraldo … - e comunque se volevi farti il bagno potevi anche metterti il costume – continuò. Fece ridere anche me.
 - lo so faccio solo pazzie … - risi ancora.
 - bene almeno ti ho fatto ridere – disse uscendo dalla piscina – ho visto che stavi piangendo … e non dire che non è così … non hai nessuna allergia non è vero? … - continuò dandomi una mano per uscire dalla piscina e porgendomi un telo con cui asciugarmi.
 - cosa te lo fa credere? – dissi incupendomi leggermente e abbassando lo sguardo.
 - so distinguere un pianto da un’allergia … - rise. Era troppo allegro quel ragazzo – e poi avevi tutto il trucco sciolto – continuò toccandomi la guancia per togliere il residuo di mascara che mi faceva sembrare un panda. In quel momento stavo morendo dentro … forse per il suo gesto troppo spontaneo o forse per il suo tocco così delicato. Sta di fatto che arrossì terribilmente a quel movimento che mi sembrava quasi una carezza.
 - ti prego non dirlo a nessuno – dissi con le lacrime agli occhi.
 - a chi lo dovrei dire scusa? Non metterei mai in cattiva luce una persona che non conosco … e poi sulla base di quale fatto? – continuò sorridendo
 - sei simpatico – dissi senza pensare. Mi uscivano le parole di bocca senza un filo logico: ero ufficialmente distrutta e troppo stanca.– pensavo fossi più stronzo – continuai ridendo.
 - chi ti dice che non lo sia? – ribatté alzando un sopracciglio.
 - beh … allora stai alla larga – dissi cercando si scacciarlo.

Lui cominciò a ridere come uno stupido e incominciai a ridere anche io senza motivo.

 - allora mi vuoi dire perché stavi così? – mi chiese con un sorriso smagliante.
 - è una lunga storia – continuai.
 - abbiamo tutta la notte – ribatté.

Mi sorprese per come mi rispose … non me lo aspettato … era davvero interessato a quello che mi era capitato?
Sentì che mi potevo fidare così gli raccontai quella che era la mia vita di merda.

 - non so come andare avanti … - continuai ed incominciai a piangere silenziosamente.
 - non preoccuparti vedrai che risolverai i tuoi problemi … io non so come aiutarti … non ho vissuto tutto questo … - disse cercando di asciugarmi le lacrime con dolcezza.
 - credevo di dover essere acida con te ancora per molto – dissi per sdrammatizzare il discorso deprimente.
 - ahahaha … abbiamo iniziato con il piede sbagliato … mi dispiace – continuò parlando silenziosamente. Era davvero tardi. E in un certo senso non era una cattiva persona, anzi era molto simpatica. È sorprendente come le persone possano cambiare in così poco tempo.
 - Harry figurati … scusami tu … sono stata troppo acida … - dissi con lo sguardo basso – beh credo che l’importante si che tutto si sia risolto no? – domandai ancora.
 - certo … almeno per noi! – disse sorridendomi riferendosi a Zayn e a mia sorella.
 - è tardi devo andare – conclusi.

Lo salutai, salì in camera e notai che mia sorella dormiva beata. Mi asciugai i capelli senza fare rumore e mi misi il pigiama. Mi accasciai sul letto, ormai stanca, con il pensiero di aver passato una giornata del tutto fuori dall’ordinario.


Spazio Autore.
Ciao ragazze ecco a voi un nuovo capitolo. Ci scusiamo se abbiamo aggiornato in ritardo e naturalmente se vi va potete recensire, anche per segnalare errori presenti nel testo.
Speriamo lo apprezziate.
Grazie a tutte!
   
 
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