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Autore: Ehyca    19/07/2014    0 recensioni
Una raccolta di oneshots che ha come protagonisti un tenero Tao e un fiero Kris (Pff, vorrebbe esserlo...)
Storia originariamente scritta da: WhatsOnTheCeiling
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kris, Kris, Tao, Tao, Un po' tutti
Note: Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Ti ho trovato!”

La testa di Tao scattò quando Jongdae, o Chen, gridò e cominciò a correre verso di lui. Dopo l’incidente di Weekly Idol e la scoperta della vera identità di Jongin, Baekhyun aveva aiutato Tao a conoscere i differenti idols che l'industria musicale Coreana aveva da offrire.

Sapeva che Chen era un cantante di ballad, e un enorme troll sia con le altre celebrità che con i fan. Una cosa che lo rendeva più facile da distinguere rispetto agli altri erano i suoi tratti pronunciati e gli zigomi…
Ed era per questo che sapeva chi si stava dirigendo di corsa verso di lui.

Merda, Tao imprecò facendo cadere il portafogli Gucci che voleva davvero comprare e corse via dal negozio. L’ultima cosa di cui aveva bisogno era guadagnarsi una reputazione da ‘Idol Radar’ tra i tanti fan del Kpop. Stava diventando famoso lui stesso per i suoi numerosi incontri.
Ad ogni modo, il gioco ‘Trova Tao’ era largamente approvato dalle fans, quindi le ragazze che sapevano chi fossero entrambi cominciarono ad urlare e incitare Chen con parole del tipo, “Da questa parte Oppa!” o “Hwaiting Chen!”

Perché non posso uscire tranquillamente per una volta? Sospirò mentalmente Tao mentre evitava una ragazza con una fotocamera che gli stava convenientemente bloccando il passaggio. Sfortunatamente, questo diede a Chen una gran quantità di tempo per raggiungerlo, e prima che potesse accorgersene venne tirato indietro per il colletto della propria maglietta da un cantante molto affannato.
“Sei… un po’… stronzo,” ansimò il ragazzo, ringraziando la ragazza per averlo fermato prima che Tao potesse scappare.

“Non ti conosco nemmeno, perché mi stai inseguendo?” si lamentò Tao mentre entravano in un piccolo café.
“Perché questo è un gioco! Fino ad ora Luhan, Sehun, Chanyeol, Kai e io ti abbiamo trovato! Non sono l’unico che ti sta cercando,” ridacchiò Chen spingendolo su una sedia e occupandone una di fronte a lui. Il cantante ordinò due bubble tea, assicurandosi che la cameriera sapesse che avrebbe dovuto pagare Tao.
“Non voglio pagare per te.”
“Privilegi da idol,” il ragazzo scrollò le spalle, “Se non lo fai, le mie fan si arrabbieranno molto.”
“Non mi importa delle tue fan.”
“Non lasciare che ti sentano. Sono sempre in agguato, sai? Come pensi che abbia fatto a trovarti?”
“Um, buon tempismo?”
Chen rise e tirò fuori il proprio cellulare. Lo fece scivolare sul tavolo e mostrò a Tao un tweet di una ragazza il cui URL era ‘LightningQueen’:
@ChenChen Guarda un po’ chi sta facendo compere a Gangnam~ #CatchTao
In allegato c’era una foto di Tao nel negozio di scarpe che aveva visitato prima. Tao grugnì e fulminò Chen, il quale si riprese il telefono e si preparò a fare una foto con lui sullo sfondo, “Sorridi Tao~”
Il ragazzo fece una misera ‘V’ con le dita prima di voltarsi verso la cameriera che stava portando le loro ordinazioni e prendendo i bicchieri, “E se non mi piacesse il bubble tea?”
“Non è un problema mio. Sono io quello che non era fisicamente preparato a rincorrerti. Perché sei così dannatamente veloce?”
“Immagino sia per il mio Wushu,” Tao scrollò le spalle, “Quindi sei davvero venuto fino a Gangnam per trovarmi?”
“Psh, no. Ero in zona per filmare un CF quando ho riconosciuto il negozio nella foto. Ho semplicemente finito le riprese e mollato il mio manager.”
“Quindi nessuno sa dove sei?”
“Beh, ora lo sa twitter,” sollevò il cellulare, sorridendo quando diverse notifiche illuminarono lo schermo, “Ha! Sehun dice che ho fatto un bel lavoro, Luhan vuole prendermi a calci, Joonmyun è geloso, e Kyungsoo ci sta chiamando idioti.”
“Kyungsoo?”
“Scusa, il suo nome d’arte è D.O.”
“Oh, l’altro cantante di ballad,” Tao annuì pensoso. Lui risaltava per i suoi enormi occhi. Baekhyun diceva che un modo per ricordarsi di lui era chiamarlo D.Owl.

“Hey, ha risposto anche Kris.”
Il più piccolo fece quasi cadere il proprio bicchiere. Il suo viso avvampò mentre guardava Chen impaziente, “C-cosa dice?”
Un sorriso biricchino contorse il viso del ragazzo, “Andrai fuori di testa. Dice ‘Non raccogliere le mie pesche.’”
Tao si buttò sul tavolo e nascose il viso tra le braccia. Non riusciva a fermare il sorriso che si stava formando sul proprio viso e sapeva che Chen, o Jongdae, o quale che fosse il suo nome, si sarebbe preso gioco di lui.
“Hai le orecchie rossissime amico, pensavo che la tua tinta fosse colata su di esse,” ridacchiò, prendendo un sorso del proprio bubble tea, “Sei un fanboy così tenero. Se solo ne avessi anche io come te.”
“Sono sicuro ne abbia a palate,” Tao scrollò le spalle sedendosi dritto, il sorriso ancora presente, “Pensavo che questa giornata sarebbe stata orribile, ma ora non sembra più così male.”
“Wow, un panda malato d’amore.”
“Chiudi il becco.”
Alzò le braccia in arresa e guardò il proprio orologio, “Devo andare. Se sto via ancora il mio manager mi taglia la testa. È stato divertente inseguirti Tao; forse ci rincontreremo… forse no.”
“Non ci conterei troppo,” sbuffò, “Dopo oggi tornerò ad essere un eremita.”

Chen si fece sfuggire una risata sguaiata e lo ringraziò per il bubble tea prima di andare. Tao alzò gli occhi al cielo e lasciò un paio di monete sul tavolo prima di lasciare il locale. Le ragazze che prima erano radunate all’esterno erano scomparse, probabilmente stavano seguendo l’idol, dando a Tao l’opportunità perfetta per scappare.
Non arrivò molto lontano prima che si scontrasse con una persona incappucciata e per poco non cadde a terra. Tao lo stava per fulminare e rimporoverare, fino a che non riconobbe i Ray Ban e la sciarpa.
“Jiaheng?” si accigliò, “Pensavo non saresti stato di ritorno fino a domani.”
“Sono tornato prima,” disse il ragazzo, scrollando le spalle, “Cosa stai facendo?”
“Stavo facendo compere e ho incontrato un… amico. E tu?”
Spostò il peso da un piede all’altro, schiarendosi la gola prima di rispondere, “Ero… solo… nel quartiere. Sei impegnato in questo momento?”
“Non più,” sorrise Tao, “Ti va di tornare insieme? Credo che tua nonna sarebbe contenta di vederti.”
“Beh sono tornato prima, quindi non credo le dispiacerà aspettare ancora un po’. Pensavo che avremmo potuto fare un giro prima di andare.”
Tao sgranò gli occhi. Non si aspettava di uscire con lui; Jiaheng sembrava una persona piuttosto distante e, sebbene gentile, solitaria. Si rese conto che il proverbio che gli ripeteva sempre sua nonna, mai giudicare un libro dalla copertina, non potesse essere più accurato, “Sì, sembra una buona idea.”
“Fantastico,” il suo sorriso fece diventare quello del ragazzo ancora più largo, “Che ne dici di un po’ di Ddeokbokki?”
“Ci sto.”
 “Ho visto una bancarella dietro quell’angolo, seguimi,” cinse la spalla di Tao con un braccio e cominciò a  guidarlo. Ancora una volta, Tao sentì il proprio viso avvampare, ma non aveva idea del motivo. Era solo il suo vicino; ma non era abituato al contatto fisico, non con qualcuno di cui sapeva così poco per lo meno.
Jiaheng sembrò notare il suo disagio e ritrasse il braccio, “Scusa.”
“No, non scusarti. È solo che… non sono abituato-”
“Ho capito. Sono ancora uno sconosciuto, giusto? Questo è, tipo, il nostro terzo incontro? Mi devi scusare, solitamente non passo molto tempo con persone della mia età…”
“Beh sembri leggermente più grande di me. Quanti anni hai?” si accigliò Tao; non sapeva davvero niente di questo ragazzo.
Il ragazzo si morse un labbro mentre ci pensava, “Vediamo, la mia età coreana è… 24? Sì, 24.”
“Oh! Io ne ho 20, quindi sei un mio ge.”
“Vuoi dire ‘hyung’?”
Tao gli lanciò un’occhiata tagliente, “Non pensare che non ti abbia sentito parlare così con tua nonna.
Jiaheng sorrise, “Touché. Di dove sei?
Qingdao. Tu?
“Guangzhou, ma ho vissuto la maggior parte della mia vita in Canada.”
“Canada?”
“Già,” tornando al Coreano, Jiaheng continuò a spiegare, “Mi sono ritrasferito in Cina più tardi per allenarmi, e poi sono venuto qui con mia nonna.”
“Che tipo di allenamento? Anche tu pratichi arti marziali? Io pratico Wushu,” sorrise Tao.
Jiaheng ricambiò il sorriso, ma scosse la testa, “No io… al liceo giocavo parecchio a pallacanestro.”
“Oh, quindi hai ricevuto una borsa di studio per il basket?”
“Qualcosa del genere.”
“Beh anche a me piace giocare, non tanto quanto agli altri, ma è buon modo per allenarsi quando la palestra è piena. Giocherò con te nel caso ti serva un compagno.”
“Ne ho uno, ma è piuttosto impegnato. Mi assicurerò di prenderti in parola.”
Tao annuì, un sorriso malizioso gli solcò il viso, “Dunque, so che sei più grande di me, che hai vissuto in Canada ma sei originario di Guangzhou, e che giochi a pallacanestro.”
Jiaheng aggrottò le sopracciglia, “Quindi?”
“Quindi…” Tao gli prese il braccio e se lo porto attorno alla spalla, dove era poco prima, “significa che non siamo più estranei. Ad essere onesti ge, pensavo di non piacerti quando ci siamo conosciuti. Ora capisco che eri solo timido.”
“Timido?” sbuffò, tirando inconsciamente Tao più vicino, “Non sono timido! Sono probabilmente la persona più socievole che tu abbia mai conosciuto.”
“A me non sembra così; non vedevi l’ora di riportare tua nonna a casa quando ci siamo conosciuti.”
“Hey. È solo che non mi fido così semplicemente delle persone. Prova a immaginare tua nonna che chiacchiera con qualche ragazzo che si è appena trasferito, come reagiresti?” Jiaheng aveva un’espressione di finta offesa sul viso, ma Tao alzò gli occhi al cielo e lo spinse leggermente con la spalla, “Non mi stai prendendo sul serio, vero?”
“No, sei divertente. Sembro davvero una persona che potrebbe farle del male?“
Jiaheng gli studiò il viso per un momento, costringendo Tao a guardare altrove, imbarazzato. Non poteva vedere i suoi occhi, ma riusciva a sentire il suo sguardo, ed era leggermente snervante, “Sei un’adorabile ragazzino.”
Questo non se lo aspettava, “Sta’ zitto. Non sono adorabile, sono bello.”
“Certo, anche quello,” rise, “Oh Dio, guarda la fila.”
“Che fila?”
“Esattamente. Siamo fortunati.”

--

Cinque ore dopo Tao e Jiaheng oltrepassarono la porta dell’appartamento di Tao, ridacchiando all’impazzata. Baekhyun sollevò lo sguardo dalla propria posizione sul divano e si accigliò per il rumore. Tao incrociò il suo sguardo, facendo un piccolo cenno di saluto.

“Hyung! Ti ricordi di Jiaheng, vero?” indicò il ragazzo ancora sorridente, il quale salutò a sua volta.
Baekhyun sorrise leggermente e ricambiò il cenno, “È successo qualcosa? State facendo un fracasso assurdo.”
“Scusa, scusa,” Tao rise ancora, dando una pacca alla schiena di Jiaheng, “Questo ragazzo qui, per qualche sconosciuta ragione, aveva un mazzo di banconote Canadesi nel suo portafogli, e quando un senzatetto gli ha chiesto soldi gli ha dato quelle, il tipo non sapeva cosa fossero e ha cominciato a rincorrerci, ma cavoli, l’espressione sul tuo viso è stata impagabile-”
“La mia espressione? La tua espressione! Mi stavi urlando contro!” Jiaheng si difese velocemente e cominciò a imitare la voce acuta di Tao, “’Ge! Cosa hai fatto!? Perché ci sta inseguendo? Oh Dio, mi stai facendo correre con le mie Gucci, se le sporco ti ammazzo!’”
“Hey! Queste scarpe sono costose!” replicò debolmente Tao.
“E allora perché le usi per uscire?”
“Perché sono belle.”
“E allora aspettati che si sporchino.”
Tao lo guardò male, ma il suo sorriso non si spense quando indicò le scarpe di Jiaheng, “Che mi dici delle tue Jordan, huh?”
“Sono pronto a prendermi piena responsabilità per potenziali minacce, compresi scatenati vagabondi.”
Si guardarono per un po’, fino a che non si lanciarono in una nuova ondata di risate. Baekhyun alzò gli occhi al cielo, ma le loro risate erano contagiose e si ritrovò a sorridere insieme a loro. Alla fine Tao riacquistò abbastanza controllo di sé per spingere Jiaheng verso la porta.
“Okay Seriamente, devi andare a salutare tua nonna o qualcosa del genere. Le sei mancato.”
“Sono stato via solo per una settimana!”
“Una settimana in cui non ti ha visto!”
“Giusto,” Jiaheng smise di camminare, e Tao gli andò addosso. Il ragazzo si accigliò e si strofinò il naso rosso quando il più grande si voltò, “Sai Tao…”
“Sì?”
“Oggi mi sono divertito. Non avevo molto tempo, ma sono felice di averlo speso con te.”
Il più piccolo sbattè le palpebre, registrando le parole prima che il suo viso avvampasse per l’ennesima volta quel giorno e guardò altrove, “Beh, sai dove trovarmi se vuoi passare altro tempo insieme.”
Il ragazzo sorrise e annuì, “Buonanotte Tao.”
“Notte.”

Tao chiuse la porta una volta che Jiaheng fu uscito e si appoggiò su di essa. I suoi occhi si posarono su Baekhyun, che aveva in viso il ghigno più compiaciuto che avesse mai visto sul ragazzo, “Quindi…”
“Ci siamo incrociati a Gangnam.”
“Sai, ero pronto ad urlarti contro per essere stato inseguito da Jongdae, sì c’è un video, ma ora preferisco prenderti in giro per la tua palese cotta per il nipote della vicina.”
“Fermati,” grugnì Tao calciando via le scarpe. Collassò accanto al più grande e posò la testa sulle sue gambe, “Ti prego, non farlo. Non credo riuscirò più a guardarlo in faccia.”
“Perché? Sembrava vi steste divertendo. Hai paura di renderti ridicolo di fronte a lui?”
Tao sollevò lo sguardo, “Non l’hai capito? Davvero?”
Baekhyun aggrottò le sopracciglia, “Okay, ora non ho idea di cosa tu stia parlando.”

Tao sospirò e si sedette dritto. Baekhyun aveva messo in pausa la TV quindi i due sedevano in silenzio. Il più piccolo guardava impassibile davanti a sé mentre l’altro aspettava che si spiegasse.
“Jiaheng… lui è… lascia perdere.”
“Cosa?”
“Non è niente,” Tao si alzò mentre Baekhyun grugnì.
“Yah!” gridò, facendo fermare il coinquilino sui propri passi quando era a metà strada verso la propria stanza, “Non puoi iniziare a dire una cosa e poi lasciarla così. Sono dannatamente curioso ora.”
“È solo che,” Tao guardò il soffitto, come se sperasse che gli suggerisse cosa dire. Invece, voltò la testa e guardò il suo amico, “Mi piace davvero molto, immagino.”
“Ma fammi indovinare, è etero,” sospirò Baekhyun, “C’è sempre un lato negativo delle cose.”
“Già… chiamami quando è pronta la cena.”
“Hey, chi ha detto che avrei preparato la cena?”
“Grazie hyung,” Tao chiuse la porta velocemente; la protesta di Baekhyun venne smorzata dalla porta e non gliene poteva fregare di meno.

Il ragazzo si fece cadere lo zaino alle spalle e camminò verso il centro della stanza. La piccola camera era illuminata dalla vita notturna di Seoul, dove i noribangs vicino al complesso di appartamenti tenevano le luci al neon accese 24/7. Una linea rossa di una di esse colpì le guance di Tao, per poi spostarsi sullo scaffale alla sua sinistra.
Si voltò verso di esso e il suo sguardo si posò su una collezione di CD perfettamente ordinata. Sul tavolo era posata l’edizione più nuova, con una luce gialla che proveniva da fuori che veniva riflessa dalla custodia.
Tao non era stupido, non era un idiota e non era ingenuo. Ci metteva semplicemente un po’ a rendersi conto delle cose; certo, a volte aveva bisogno di un aiuto, di una spintarella o di un’osservazione fatta da qualcuno per capire cosa alcune cose fossero o non fossero… Ma oggi, si era sentito un idiota.

Jiaheng era Kris.

Li Jiaheng era Wu Yifan, Kris, il rapper del quale Tao possedeva ogni CD mai prodotto. Il ragazzo che faceva vibrare la Terra con le semplici vibrazioni della propria voce, i cui testi erano canzoni d’amore e di odio, un misto di felicità, tristezza e rabbia, che facevano venire le vertigini per la complessità e l’ingegno nascosti dietro ogni parola.
L’uomo che ammirava di più… era solo una porta a fianco.
Tao se n’era reso conto quando stavano cercando dei nuovi cappelli. Jiaheng si era allontanato, la sua attenzione catturata da qualcos’altro, e quando Tao si era voltato per chiedere la sua opinione rimase un po’ irritato nello scoprire che se n’era andato. Afferrando il cappello che stava guardando lo andò a cercare. Lo trovò nella sezione riservata agli occhiali e prima che potesse chiamare il suo nome, lo vide cautamente togliersi gli occhiali per provarne un altro paio, facendo cadere la sciarpa nel processo.
Tao avrebbe riconosciuto quel viso ovunque. Il cappello gli cadde dalle mani mentre fissava il ragazzo che aveva ascoltato religiosamente sin dalle scuole superiori. Impossibile… non poteva essere lui. Lui era Jiaheng, il nipote della vicina, il ragazzo che giocava a pallacanestro. No…
Kris scrollò le spalle e fece per togliersi gli occhiali, ma si fermò quando notò Tao. Le sue sopracciglia, ora familiari, si aggrottarono per la confusione.
“Cosa?” chiese, e ora Tao lo sentiva nella sua voce, Come ho fatto a non notarlo…
Con un piccolo sorriso, indicò la sua faccia e disse, “Sembri un agente dell’FBI.”
“Oh beh,” finse di guardarsi intorno con sospetto e poi mormorò qualcosa su un lupo alpha che aveva stretto in pugno, facendo ridere Tao, sia per la battuta che per l’incredulità.
Da quel momento aveva deciso di fare il finto tonto con lui. Non è che si dovesse comportare in modo molto diverso, in fondo Kris e Jiaheng non erano due persone diverse, ma ora era più consapevole della loro vicinanza quando Kris gli cingeva la spalla con il braccio, o quando lo trascinava in un altro negozio, o quando gli arruffava i capelli perché aveva fatto qualcosa di ‘adorabile.’

Prima che se ne rendesse conto, Tao stava arrossendo e il suo cuore batteva forte nel petto. Chiuse gli occhi e si buttò sul letto, incurvandosi e desiderando che questa giornata non fosse mai accaduta… ma in realtà ne era felice.
Il suo cellulare vibrò con un messaggio e quasì lo fece cadere quando vide il mittente.

Da: Li Jiaheng
Nonna dice ‘Ciao’

Tao alzò gli occhi al cielo e sorrise.

A: Li Jiaheng
Stupido. Dille che dico "Ciao Noona (^0^)/~" e sì, devi imitare l’emoticon.

Ci fu un colpo sospettosamente forte sul muro che fece sobbalzare Tao, e dopo meno di due minuti arrivò una risposta. Rise mentre leggeva, e ricevette un altro messaggio.

Da: Li Jiaheng
Ho appena sbattuto la mano sul muro. Questo è quello che ottieni se mi fai salutare in modo stupido.
... E ti sento.

“Stalker!” decise di gridare Tao, e sentì un attutito “Strambo!” in risposta.
Seppellì la faccia sul cuscino per evitare che la sua risata risuonasse troppo forte. Questo è troppo… questo è seriamente troppo. Mi sto illudendo, lo so.
“Spero che gli avanzi di stufato di kimchi ti vadano bene,” un colpetto alla porta arrivò qualche secondo dopo, e Tao sorrise rotolando sul letto e alzandosi in piedi. Guardò impassibile il nome sullo schermo del proprio cellulare per poi gettarlo sul letto. Avrebbe affrontato questo problema il giorno seguente, ora era affamato.

--

Tao pensava avrebbe avuto un po’ di privacy in palestra, soprattutto di Sabato notte dato che tutti gli studenti erano impegnati a fare baldoria o a studiare. Oh quanto si sbagliava.

“Hey amico,” lo salutò Jongin quando vide il ragazzo avvicinarsi al tapis roulant, “Come sei stato?”
“Sfortunato,” grugnì Tao, “Cosa stai facendo qui, stalker fallace?”
“Ouch, perché così cattivo? Mi sono spiegato a pranzo, no?”
“Come vuoi.”
“Umm, Jongin?” una voce sorprendentemente profonda provenne dal ragazzo più basso accanto a Jongin, prendendo Tao alla sprovvista, “Non è… il ragazzo a cui tutti vanno dietro?”
“Sì hyung, e abbiamo appena vinto la scommessa in cui ci hanno trascinato i ragazzi,” Jongin sorrise allegro e gli cinse il collo con un braccio.
Tao si accigliò, “Quale scommessa?”
“Oh, beh, dopo che Jongdae ti ha incontrato ha iniziato a vantarsi con tutti. Ci siamo stufati e abbiamo fatto una scommessa: chiunque ti avesse trovato per primo avrebbe vinto ₩20,000. Ad ogni modo, si sono dimenticati che noi due frequentiamo la stessa università. Non mi aspettavo di trovarti così presto però.”
“Stavo sperando che non mi trovasse nessuno, non ho ricevuto altro che attenzione non richiesta. Le persone pensano che se mi stanno vicino incontreranno te o qualcun altro ridicolmente famoso," gli occhi di Tao passarono da Jongin al secondo ragazzo, "Scusa, chi sei tu? Sembri familiare ma...”
Il ragazzo con gli occhi grandi sbatté le palpebre, “Oh io? Mi puoi chiamare Kyungsoo.”
“È il mio hyung, ed è un cantante di ballad abbastanza famoso insieme a Jongdae,” continuò Jongin, “Possiamo fare una foto ora?”
Tao sospirò e si tolse la felpa, “Meglio farla prima che sudi.”
Il ragazzo esultò e tirò Kyungsoo accanto a sé, facendo inciampare il più basso. Tao lo afferrò prima che potesse cadere e quest’ultimo lo ringraziò. Jongin preparò il telefono e non avvertì Tao prima di scattare la foto. Tao aveva ancora il braccio attorno a Kyungsoo quando gridò ‘Cheese!’ e scattò.
“Yah! Non ero pronto,” si lamentò, lasciando Kyungsoo.
“Beh, il mio telefono sta per morire quindi non ho il tempo di aspettarti. Devi fare una corsetta?”
“Non oggi, sono qui per il sacco,” indicò il pesante attrezzo appeso con una catena vicino alle altre macchine e tirò fuori delle fasce dalla borsa.
Kyungsoo lo guardò con curiosità mentre si avvolgeva le fasce intorno ai polsi e alle nocche, “A cosa servono?”
“Supporto, per non farmi male alle articolazioni,” quando ebbe finito, fece un po’ di stretching per le braccia e andò verso il sacco, “Alcune persone pensano che fungano da cuscinetto; sbagliano.”
“Immagino di essere uno di loro,” commentò Jongin tornando al tapis roulant, aspettando che Kyungsoo salisse sul proprio prima di cominciare.
“Come sono gli esami per te?”
“Piuttosto irritanti,” Tao parlava tra una serie di pugni e un’altra, riscaldandosi per il vero allenamento, “Letteratura coreana sarà la mia morte.”
“Che anime povera.”
“Com’è che incontri così tanti idol?” interruppe Kyungsoo, lasciando che la propria curiosità prendesse il sopravvento, “Scusa, ma sembra molto improbabile che una persona incontri per coincidenza così tante celebrità. Anche ora sembra piuttosto strano. Ti ha mandato un messaggio Jongin?”
“Wow hyung, non giri intorno alle cose.”
“Beh e se fosse un sae-”
Un pugno particolarmente rumoroso lo zittì. Si voltarono e videro il sacco oscillare e Tao ancora immobile in posizione, i pugni contratti che diventavano più bianchi con il passare dei secondi. Il suo viso, però, rimase impassibile, in contraddizione con ciò che il suo corpo mostrava.

La mente di Tao si lanciò in una miriade di pensieri confusi. Era stato messo all’angolo dalle fan di ogni singolo idol che avesse incontrato, tutte che lo accusavano di essere uno stalker e che lo minacciavano di fargli male se non li avesse lasciati in pace. Nessuno sembrava credere che fosse pura fortuna, o che fossero i loro amati idol a cercare lui.
Poi i suoi pensieri passarono a Kris. E se il ragazzo avesse pensato che fosse uno stalker? O un saesang, come venivano chiamati. E se Kris avesse passato del tempo con lui per tenerlo d’occhio? E se avesse raccolto abbastanza informazioni per farlo allontanare? Ma tutto questo non aveva senso, chi avrebbe voluto passare volontariamente del tempo con il proprio potenziale stalker?
Cosa voleva Kris?

“Forse dovrei tornare un altro giorno.”
“No Tao, non andartene. Non intendeva in quel senso,” sospirò Jongin, “Kyungsoo hyung è solo molto cauto. Viene istintivo essere diffidenti delle persone che appaiono nella nostra vita e che non hanno niente a che fare con il mondo della musica.”
"Non è abbastanza il fatto che sia un membro della famiglia di Luhan?"
Kyungsoo guardò Jongin, confuso, " È imparentato con Luhan?"
"Sì, sono… lontani cugini."
"Oh, mi dispiace."
Tao scrollò le spalle, il danno mentale ormai è fatto, e riprese a colpire il sacco blu, "Non ti preoccupare. Anche io sono rimasto scioccato quando ho scoperto chi era dopo che ci siamo conosciuti."
"Non te ne sei mai accorto prima?"
Jongin rise, "No, a quanto pare l’unica persona che ascolta è Kris."
"Ah," gli occhi del cantante si spalancarono per l’eccitazione, "Ci esibiremo insieme per lo special stage di MNet! Potrei parlare con il mio manager per darti un pass per il backstage come mio-"
"Nostro ospite. Se siamo in due a chiedere è più probabile che lo lascino passare," Jongin fece un occhiolino, "Così potresti incontrare Kris."
"E sottopormi ad un’altra umiliazione? No, grazie."
"Aw, stai parlando di quello che è successo a Weekly Idol?" ridacchiò maliziosamente, "Ho sentito che quell’episodio è stato tra i più visti per una settimana."
Tao grugnì, questo significava che più persone stavano venendo a conoscenza dell’accaduto e per lui sarebbe stato ancora più difficile nascondersi, "Kyungsoo ge, apprezzo l’offerta, ma se sei preoccupato che mi sia offeso non pensarci più. Preferisco non attirare più attenzione di quanta già non ne riceva."
"Ma non è che ti devi esibire o niente del genere; stai nel backstage!"
"E troverei comunque un modo per rendermi ridicolo. Molto probabilmente sbattendo la testa su una sedia quando mi inchino, o strillare come una quindicenne, o rompergli una mano quando gliela stringo..." o rivelando che è il nipote della mia vicina, o peggio, finì mentalmente, ricominciando ad allenarsi. Kyungsoo sbuffò, guadagnandosi una pacca da parte Jongin.
"La prossima volta allora, eh?"
Tao annuì in silenzio, non prestando loro attenzione per il resto del tempo passato in palestra. Si mise le cuffiette e si perse nel ritmo di Wolf.

--

Il colpo alla porta del suo appartamento alle undici del mattino fu tutto fuorché piacevole e fece imprecare Tao sottovoce mentre si trascinava a rispondere. Quando aprì la porta, ci mise un po’ a realizzare chi fosse dall’altra parte di essa.
"Hey," Kris lo salutò allegramente, gli occhi nascosti da un nuovo paio di Ray Ban  e la testa nascosta da una cuffietta nera. Tao sbatté le palpebre e lo fissò per un paio di secondi. Si pizzicò la coscia in modo discreto per assicurarsi che non stesse sognando.
"Non eri qui proprio ieri per cena? E il giorno prima per lamentarti del tuo allenatore?" lo prese in giro un poco, sapendo quanto Kris si sentisse in colpa ogni volta che lo ‘disturbava’.
"Già, beh, ho davvero bisogno del tuo aiuto. Riguarda la musica e il rap quindi ho immaginato saresti stato interessato "
Il ragazzo si accigliò, "Aspetta un attimo… mi sto ancora svegliando."
Il sorriso di Kris non si spense, "Forse dovresti bere un po’ di caffè?"
"Forse dovrei..." Tao tornò nell’appartamento tenendo la porta aperta in modo che lo seguisse, l’unica cosa che aveva in testa in questo momento era caffè, caffè, caffè.

Dormire faceva parte della lista ‘Cose importanti nella vita’ di Tao, proprio accanto alla musica di Kris. Non era molto bravo a processare nuove informazioni fino a che non avesse avuto la propria dose di caffeina; che poi, era la storia di ogni studente del college di Seoul.
Mentre il bollitore preparava una nuova caraffa di caffè, Kris spiegò il motivo della sua visita, "Oltre alla pallacanestro, ho altre responsabilità di cui prendermi cura. Per esempio, dei progetti per le mie lezioni di teoria della musica. Ho bisogno di… scrivere una canzone e presentarla, o trovare un altro cantante che la presenti."
Cazzate, pensò Tao, ricordandosi come il suo coinquilino che si stava laureando in musica si lamentasse di diverse scale e chiavi durante le loro pause pranzo, "Oh davvero?"
"Già, pensavo di sentire la tua opinione."
"La mia opinione? Perché? Non so un cazzo di musica."
"Beh, abbiamo gli stessi gusti, quindi potresti dirmi se c’è qualcosa che non suona bene e cose così."
Tao annuì pensosamente, e la macchinetta del caffè fece ‘beep’. Ne versò una tazza per sé e una per Kris, bevendo il proprio nero e mettendo la panna che aveva comprato Baekhyun in quello dell’idol, "D’accordo, fammi vedere."

Kris prese il proprio zaino e ne estrasse una vecchia cartellina nera. Baekhyun entrò in cucina proprio mentre il rapper la stava facendo scivolare sul tavolo e guardò i due con sospetto, "Jiaheng? Quando sei arrivato?"
"Un paio di minuti fa. Spero non ti dispiaccia."
Tao e Baekhyun incrociarono lo sguardo per un istante, prima che un piccolo ghigno sorgesse sulle labbra del più grande, il quale scosse la testa, "Niente affatto."
"Jiaheng ha bisogno di aiuto con una canzone per lezione," Tao sollevò il foglio.
"Oh? Che materia? Anche io sono uno studente di musica, magari potrei darti qualche consiglio."
Kris sembrò esitare, "
È s-solo una materia. È una canzone rap -"
"Non contate su di me," proprio come era venuto se ne andò, e Tao non riuscì a trattenere la risata che gli stava crescendo in gola.
"La sola musica rap che piace a Baekhyun hyung è quella di Chanyeol, per il resto perde completamente interesse," spiegò il più piccolo, "Allora, iniziamo?"
"Certo, ti faccio sentire il ritmo," Kris cercò nel telefono e fece partire una base strumentale che Tao non aveva mai sentito.

Qualcosa simile a eccitazione bruciò nel suo petto quando si rese conto che Kris stava scrivendo una nuova canzone e che la stava mostrando a Tao prima che ad ogni altro fan, probabilmente anche prima che alla propria compagnia. Poi si ricordò che Kris stava aspettando una sua opinione e tossicchiò velocemente, "A-allora come fa il testo?"
"N-non so esattamente cantare, ma te la posso canticchiare se ti aiuta."
Tao annuì ancora, e si morse la guancia per evitare di ridere quando Kris cominciò a mugugnare quello che presuppose fosse il primo verso. Una volta che ebbe un’idea generale cominciò a rappare a bassa voce.

Quando arrivò al ritornello, si fermò e aggrottò le sopracciglia, "Non è tutto rap, giusto?" non ricevendo alcuna risposta, sollevò lo sguardo e notò che Kris lo stava fissando, "Cosa c’è?"
"Niente, solo che non sapevo sapessi rappare..."
"Non lo so fare, non proprio," Tao scrollò le spalle, "Allora, ho ragione?"
"Huh? Oh, sì. Dovrebbero esserci diversi stili di musica."
"In questo caso," si voltò sulla sedia e gridò, "BAEKHYUN!"
"COSA?"
"VIENI QUI!"
"UGH!" Baekhyun tornò sbattendo i piedi, "Cosa c’è ora?!"
"Parte cantata."
"Com’è il ritmo?" tirò una sedia accanto a lui e studiò il testo, " È molto buono..."
"Già, molto da lupo, ma immagino che quella sia l’intenzione?" Tao si sporse sul tavolo e fece ripartire la base sul telefono di Kris, "Ge, cantala per me."
"Questa parte?"
"Sì, vado prima io."
E in questo modo, i tre passarono il resto del pomeriggio modificando e cantando la nuova canzone di Kris. Baekhyun dovette andare via prima per lavoro, dando modo a Tao di criticare e complimentare il suo testo senza essere preso in giro. Eppure, Tao continuava a non avere idea del perché fosse venuto da lui. Certamente era lusingato, ma anche confuso. Solo…
"Perché?"
Kris sollevò lo sguardo dopo aver finito di riscrivere una parte del secondo verso, "Cosa?"
"Perché hai chiesto il mio aiuto? Sono sicuro che ci siano altre persone nel tuo… corso che hanno più esperienza di me. Quindi perché?"
"Mi crederesti se ti dicessi che l’ho usato come scusa per passare del tempo con te?"
Tao lo guardò impassibile, "No. Soprattutto visto che vivo accanto a tua nonna, quindi puoi venirmi a trovare letteralmente ogni volta che vuoi."
"Beh tra poche settimane sarò davvero impegnato e non avrò tempo per… spiegarmi, diciamo così."
Questo catturò l’attenzione di Tao, "Che vuoi dire?"
Il più grande scrollò le spalle, disegnando piccoli cerchietti sul foglio davanti a sé, "Lo capirai quando… beh… quando lo scoprirai. Non preoccupiamocene troppo ora."
"Okay..." Le sue parole ambigue, però, fecero preoccupare Tao ancora di più. Aveva scoperto che Tao sapeva di lui? Voleva vedere quanto ancora avrebbe potuto portare avanti questa farsa? No, in tal caso non sarebbe stato spaventato da Tao? Era praticamente il suo più grande fanboy, chiunque sarebbe stato spaventato, no?

"Allora, ho visto che hai incontrato Kai e D.O. " il nuovo argomento di Kris riscosse il ragazzo dai proprio pensieri.
"Cosa?"
"Sai, su twitter."
Tao era ancora confuso, ma poi si ricordò dell’incontro avvenuto due settimane prima e annuì lentamente, "Giusto, me n’ero dimenticato."
"Sei amico di D.O.?"
"Dici Kyungsoo, giusto?" Kris annuì, gli occhi puntati sulla penna mentre la faceva roteare tra le proprie dita. Ovviamente era un po’ impacciato e finì per lanciarla nella tazza di Tao. Il ragazzo rise e gliela porse, ma Kris non la riprese. Aggrottando le sopracciglia la posò sul tavolo e si alzò per buttare il caffè ormai freddo, "No. Se ti stai chiedendo perché siamo abbracciati, è perché stava cadendo e l’ho afferrato. Perché, le sue fan sono arrabbiate con me?"
"Stava cadendo?"
"Già, Jongin l’ha spinto troppo forte e ha perso l’equilibrio. Sono stato allenato ad avere buoni riflessi," Tao si appoggiò al bancone e ghignò, "Geloso?"
Tao lo vide sollevare le sopracciglia, "Cosa? Io? Geloso? No, cosa te lo fa pensare?"
"Stai stringendo il foglio parecchio forte," indicò l’angolo ormai spiegazzato del testo, "Va tutto bene, non a tutti capita di abbracciare un idol."
"Immagino abbia ragione," Kris si alzò, lasciando il foglio sul tavolo e avvicinandosi a Tao con un mezzo ghigno.
Un sorriso si allargò sul viso di quest’ultimo mentre indietreggiava dall’altra parte del tavolo, "Yah, cosa stai facendo?"
"Tu che pensi?"
"Penso ti voglia vendicare perché sei geloso," continuarono a camminare in cerchio come lupi, studiandosi a vicenda, ma la serietà, o meglio la mancanza di essa, fu rovinata dall’urlo acuto che lanciò Tao quando Kris si avventò su di lui. Nel tentativo di rallentarlo, Tao tiro le sedie davanti a sé e corse nel soggiorno.
Sentì il biondo inciampare e rise, fino a che il proprio piede non rimase impigliato nella coperta che Baekhyun aveva lasciato sul pavimento. Cadde a terra con un tonfo e venne velocemente coperto da un’ombra. Kris era più o meno riuscito a scavalcare il divano ed era atterrato accanto a lui.
Tirò Tao seduto tra le proprie gambe e circondo i suoi fianchi con esse in modo che non potesse scappare. Poi strinse Tao in una delicata, ma ferma, presa. Tao stava ancora ridendo e cercando di liberarsi, ma con il corpo indebolito dalle risate era inutile.
"Yah, imbroglione!" sorrise Kris, "Pensavi che un paio di sedie potessero fermarmi?"
"Beh lo hanno fatto, no?" ridacchiò Tao, "Puoi anche avere braccia e gambe lunghe, ma non sai cosa farci."
"Sì? Beh, ora so come usarle."
Prima che Tao potesse fare domande, Kris rimosse le braccia da attorno al suo collo e le portò intorno al suo corpo. Posò il mento sulla spalla del ragazzo e sospirò contento. Tao era ancora affannato dalla corsa, e diede ad essa la colpa per il battito accelerato del suo cuore.
"E questa la chiami vendetta?" chiese qualche secondo dopo.
"Già. Sto indirettamente abbracciando D.O- oof!" Kris venne interrotto da una piccola gomitata sullo stomaco, "Cavoli, hai le ossa dure."
"E tu sei debole. Se non fossi troppo stanco potrei liberarmi dalla tua presa in meno di dieci secondi. "
Il biondo spostò la testa per poter guardare Tao, "Allora perché non lo fai?"
"Stanco.... e pigro… più perché sono pigro però."
"Giusto..." i due caddero in un tranquillo silenzio, fino a che Kris non grugnì e posò la fronte sulla spalla di Tao, "Devo partire per qualche settimana. Il nostro team sta promuovendo in posti diversi."
"Che palle. Non puoi saltarlo?"
"Nah, ci sono un po’ di persone che aspettano impazienti il mio ritorno."
Tao rise e spostò le braccia di Kris, senza però disturbarsi ad alzarsi, "Anche i giocatori di pallacanestro hanno bisogno di una pausa."
"E lo dici a me... Grazie per l’aiuto."
"Prego," Tao annuì e si stiracchiò prima di alzarsi. Si voltò e si chinò in avanti, aiutando Kris a mettersi in piedi, "Lo sai che non hai bisogno di scuse per venire a trovarmi. Il mercoledì e il venerdì non mi alleno, e quasi ogni giorno finisco le lezioni alle due."
"Già, ma cosa penserebbe mia nonna?"
"Che vivi da me a scrocco, forse?" Tao rise e cominciò a pulire la cucina. I suoi occhi caddero ancora una volta sul foglio del testo quando Kris lo afferrò per rimetterlo nella cartellina, "Allora, come la chiamerai?"
"Non lo so, stavo pensando a 'Howl'?"
"Come? 'Growl'?"
"No, 'Howl'."
Tao fece un verso di disaccordo, guadagnandosi un sguardo accigliato dal maggiore, "Peccato, mi piace di più 'Growl'."
Kris annuì pensoso, "Lo terrò in considerazione allora."
"Bene," sorrise, passandosi una mano tra i capelli, "Si sta facendo tardi. Ci abbiamo lavorato per, quanto, quattro ore?"
Kris guardò l’orologio, "Così sembra, forse dovrei darti più spazio."
"Psh, gli amici non danno spazio ai propri amici. Gli danno semplicemente abbastanza tempo per respirare prima di sferrare un nuovo attacco."
"Per come lo descrivi, ci fai sembrare dei lupi."
Tao ghignò mentre apriva la porta, "'Eureureong'."
"Non puoi citare la mia canzone!"
"La nostra canzone-"

"Tao?!" Tao sobbalzò quando sentì una voce risuonare come un tuono in corridoio e rimase più che scioccato nel vedere Chanyeol in piedi fuori dalla porta della vicina. L’idol era poveramente nascosto da una cuffietta e da una felpa troppo grande.
"Chanyeol?" si accigliò quando l’idol si avvicinò. Ad ogni modo, Kris si mise tra i due e afferrò il braccio di Chanyeol.
"Che ci fai qui?" gli chiese Kris sottovoce, cercando di trascinarlo via.
"Oh, ciao amico. Scusa non ho letto il tuo messaggio prima. Stavo provando, ma non c’è nessuno a casa, dov’è andata tua nonna? Aspetta, cosa ci fa qui Tao?"
"Chanyeol-"
"Vive qui? Vivi accanto a Tao? Oh mio Dio, che coincidenza. Scommetto che sei dannatamente contento ora-"
"Chanyeol! Chiudi il becco!" gridò Kris, zittendo il rapper. Tao era lì, con gli occhi spalancati, che osservava i due parlare. Chanyeol fissò Kris scioccato mentre il maggiore lo trascinava verso la casa della nonna, aprendo la porta. Spinse il ragazzo all’interno e chiuse la porta, per poi girarsi verso Tao.
"Scusa. Probabilmente sarai molto confuso-"
"Non proprio," si sentì dire Tao, "Conoscendoti, immagino abbia senso."
Kris si accigliò e fece un passo avanti, "'Conoscendomi'?"
Quasi non voleva continuare, ma questo era troppo. Se non l’avesse 'capito’ ora sarebbe stato un idiota. Il ragazzo si avvicinò, tremando perché davvero non voleva farlo, e fece per prendere gli occhiali di Kris. L’idol era troppo sorpreso per fare qualsiasi cosa, ma lasciò che glieli togliesse.
I loro occhi si incontrarono per la prima volta, e Tao non poteva negare quanto fosse bello il rapper. Sorrise mentre Kris lo fissava, e gli prese una mano per dargli gli occhiali.
"Sono un grande fan Kris," sorrise, "Puoi smettere di fingere ora. Direi che spero che il tuo prossimo album faccia il botto, ma so già che sarà così."
"Tao-"
"Scusa se ti ho mentito, ma non sapevo come avresti reagito se avessi saputo che l’avevo scoperto. Ma… penso di saperlo ora. Oh, e non dirò a nessuno della canzone-"
"Zitao," il tono e la lingua di Kris cambiarono quando afferrò il braccio di Tao prima che il ragazzo potesse indietreggiare ancora, e il suo sguardo si fece più duro, "Smettila. Qualsiasi cosa tu stia pensando ora, smettila."
"E cosa sto pensando?" Tao sentì una porta aprirsi e vide Chanyeol osservarli.
"Non lo so, ma quello che mi stai dicendo mi fa credere..."
"Devo andare. Ho delle cose da fare," Tao si ritrasse e andò verso la porta.
"Tao!" gridò Kris, ma il ragazzo si era già rifugiato dentro. Si assicurò che la porta fosse chiusa a chiave e che le tende fossero tirate prima di entrare in soggiorno. I suoi occhi si posarono sul disordine che avevano fatto mentre si rincorrevano e sospirò.

--

"Quindi... Jiaheng è Kris," ripetè Baekhyun quella notte, gli occhi distanti mentre sedeva immobile sul divano.
"Non c’era bisogno che te lo dicessi io comunque," Tao sedeva accanto a lui. La TV era accesa, muta, dando loro tempo per pensare. Baekhyun aveva notato il cambio di umore di Tao il momento stesso che aveva messo piede in casa, ma sapeva che era inutile fare domande quando era così.
Alla fine aveva raccontato a Baekhyun ciò che era successo e chi fosse Jiaheng, ma il maggiore non reagì come pensava avrebbe fatto.
"Immagino che più o meno lo sapessi già..."
"Davvero?"
"Già," la testa di Baekhyun ruotò di lato e guardò Tao con un mezzo sorriso, "Non vedi spesso sopracciglia come le sue."
I due risero fino a perdere il fiato. Tao dava la colpa alla stupidità di Baekhyun, mentre il maggiore pensava davvero che quello che aveva detto fosse divertente. Rimasero seduti in silenzio, gli occhi fissi sulla TV.

"Sai," iniziò Baekhyun, cambiando leggermente posizione, "Anche gli idols sono persone. Forse voleva semplicemente un amico?"
"In qualche modo non riesco a capacitarmene."
"Perché no?"
"Perché eravamo davvero… vicini quando passavamo del tempo insieme," Tao sospirò, "Perché Kris è Kris e io sono... beh..."
"Tu sei tu. Sei un cazzuto praticante di arti marziali, sei un ragazzo con il viso da assassino e la mentalità di una ragazzina di 16 anni, che piange durante i film per femminucce-"
"Hey-!"
"Probabilmente sei l’unica persona che conosco che abbia la miglior fortuna al mondo," continuò Baekhyun, "Sei qualcuno che non si lascia influenzare da quello che dice la gente, e sei un idiota che probabilmente si è autoconvinto a smettere di essere l’amico, o qualcosa di più, del proprio rapper preferito-"
"Vedi è questo il problema," Tao lo interruppe ancora, lanciando al maggiore un’occhiata che significava ‘chiudi il becco’, "Io non… penso di voler essere suo amico. È questo che mi confonde Baek, e onestamente mi spaventa come le cose stessero andando tra di noi. Ma se fossimo qualcosa di più... è impossibile."
L’espressione di Baekhyun si addolcì e sospirò, "E questo è un qualcosa con cui non posso aiutarti, che ci creda o no."
"Lo so, scusa se sono così confuso hyung."
"Non pensarci. Lasciamo questi problemi a domani e passiamo il resto della serata guardando Running Man. Voglio vedere il nuovo episodio con le 2ne1 da quando è stata rilasciata l’anteprima e niente mi impedirà di vederlo ora."
"Dio, sei proprio un fanboy," rise Tao, alzandosi.
"Potrei dire la stessa cosa di te, e ora stai zitto e renditi utile portandomi una ciotola di patatine. Una ciotola grande, non quella merda per bambini!"

--

"Il mondo mi odia," decise Tao quando aprendo la porta tre giorni dopo si ritrovò faccia a faccia con sei persone diverse, tutte vestite in modo sospetto ma con lo stesso identico sorriso. (Chanyeol continuava ad essere il più inquietante.)
"Allooooora, ci fai entrare? Sai, è un po’ rischioso per tutti noi essere visti fuori così," chiese Jongin, spingendo Tao da parte prima di correre e buttarsi sul divano. Tao sgranò gli occhi, si era dimenticato che Baekhyun stava dormendo lì da tre notti, a causa di una maratona di diversi drama e variety show. Sentì un tonfo, seguito da un acuto 'Porco cazzo, togliti di dosso!' e da degli acuti gorgoglii.
"Hai portato una ragazza a casa Tao?" rise Chen, mentre entrava con Chanyeol e Kyungsoo alle spalle.
"No... è solo il mio coinquilino."
"Oh quello di cui mi hai parlato alla riunione?" sorrise Luhan, tirando Sehun, "Lo voglio conoscere."
"Tao!" gracchiò Baekhyun e il ragazzo corse in soggiorno. A Jongin non sembrava importare che fosse seduto sopra Baekhyun, ma quest’ultimo era leggermente scioccato e quasi senza parole alla vista degli idol attorno a sé.
"Hey Baek," sorrise Tao, "Dunque… queste sono le persone che ho incontrato..."
"'Baek'? Baekhyun?" Chanyeol sorrise, "Hey, ti piaccio, vero?"
"Tao, hai 30 secondi per spiegarmi perché ci sono degli idol a casa nostra prima che ne rapisca due e venda i restanti su ebay," disse Baekhyun, il viso rosso mentre fissava Jongin appollaiato sulle proprie ginocchia.
"Amico, questo divano sì che è comodo," sorrise Jongin, "Ma c’è un motivo per cui siamo venuti qui."
"Già, non scaldarti troppo Phoenix," Chanyeol diede una pacca alla spalla del ragazzo, facendo irrigidire Baekhyun.
"Phoenix?" chiese Tao accigliato.
"Il nome del mio fan club."
"Oh."
"No davvero, per quanto ami avere persone famose in casa mia, mi piacerebbe sapere il perché," Baekhyun guardò male Tao per aver cambiato discorso.
"Beh in parole povere, stiamo rapendo Zitao per portarlo al MNet," sorrise Luhan, "Se non ti dispiace, ovvio."
"Lasciate Chanyeol qui e Tao è tutto vostro."
"Ge!"
"Io ci sto," Chanyeol spinse via Jongin e si sedette accanto a Baekhyun, afferrando il controller della PS3, "Giochi ai video game? Quali avete?"
"Yah!" gridò il ballerino, "Bel tentativo Chanscemo ma hai un’esibizione a cui partecipare."
Il rapper aggrottò le sopracciglia, "Giusto... la prossimo volta… o potrei semplicemente saltarla."
"Chiudi il becco," esplose Tao, "Nessuno starà qui e nessuno mi rapirà. E poi perché dovreste farlo?"
"Questa, amico mio, è una sorpresa-"
"Perché Kris è depresso e sappiamo che ha qualcosa a che fare con te, grazie a Chanyeol che non sa tenere la bocca chiusa, quindi vogliamo provare ad aggiustare le cose prima di salire sul palco per esibirci," rispose apatico Sehun, guardandosi intorno per cercare qualcosa nell’appartamento che potesse essere legato a Luhan o al suo passato da bambino.
"Sehun-ah, se stai cercando sue foto da bambino allora sei sfortunato perché non ho nemmeno le mie," lo guardò male Tao, "E vi aspettate davvero che creda che Kris è depres- Aspettate, quindi sapete tutti cosa è successo?"
"Non ho risparmiato neanche un dettaglio," rise Chanyeol mentre cominciava una partita con Baekhyun.
"Allora non dovreste essere contenti?"
Jongin, che era ancora sdraiato sul pavimento, aprì gli occhi e guardò Tao; la sua espressione era vuota di qualsiasi emozione, "Perché dovremmo essere felici quando il nostro amico è triste?"
Questo prese Tao in contropiede, "N-non è colpa mia-"
"Oh sì che lo è," si intromise Kyungsoo, "Ho l’impressione che le tue azioni siano state in qualche modo influenzate da quello che ho detto la volta che ci siamo incontrati."
"Cosa?" Tao aggrottò le sopracciglia, "Certo che no-"
"Cosa gli hai detto?" lo interruppe Baekhyun, mettendo in pausa il gioco e ignorando il lamento di Chanyeol.
"P-potrei averlo accusato di essere un saesan-"
"Allora sì, hai incasinato la mente del mio amico," riprese il gioco prima di continuare a parlare, "Tre giorni fa continuava a paragonare se stesso e il suo ‘status’ di fan con Kris come idol. Non è stato bello e non l’ho mai visto dare così tanta importanza a quello che pensa la gente."
Kyungsoo chinò la testa, "Mi dispiace tanto."
"Ma aggiusterai le cose giusto? Quindi non c’è motivo per essere dispiaciuto."
Tao sbuffò arrabbiato e pestò un piede a terra, "Dannazione, non c’è niente da aggiustare! Semmai dovrebbe essere Kris ad essere arrabbiato con me! Per tutto il tempo ho saputo chi era e non ho detto niente!"
"Lo sapevi?" Luhan sbatté le palpebre, "Davvero?"
"Sì, l’ho scoperto dopo che Chen mi ha inseguito a Gangnam -"
"Davvero? Cavolo, allora è Kris lo stalker," si accigliò Chen, "Ragazzi, ci siamo preoccupati delle fans per tutto questo tempo, ma ci siamo dimenticati che anche gli idol possono essere inquietanti-"
"Yah! È una cosa seria!" scattò Sehun, "Kris si sta comportando in modo così strano, dobbiamo risolvere la situazione prima che si esibisca."
"Non penso che lasci che una cosa del genere interferisca con il suo lavoro," commentò debolmente Tao, sedendosi vicino a Baekhyun.
L’espressione di Sehun si incupì, "Allora non conosci affatto Kris. Hyung, spegni quel dannato gioco, il rumore ci fa distrarre."
Chanyeol si imbronciò quando Baekhyun spense la console e si girò verso Tao, "Senti Taozi, da quanto tempo mi conosci?"
"Da quando siamo bambini-"
"E ti fidi di me?"
"Ciecamente," rispose senza esitare, "ma hyung-"
"Allora fidati di me quando ti dico che sei un idiota e che dovresti andare con questi ragazzi a sistemare le cose. Stai pensando troppo. Non è che stai vendendo la tua anima a Kris. No seriamente, questa è la cosa più stupida su cui siamo stati in disaccordo."
"E se-"
"Tao." Lo interruppe Luhan, "Andiamo e basta."

Chanyeol si alzò e si stiracchiò. Mentre Tao era impegnato a immaginarsi possibili, terribili situazioni nella propria testa, il rapper lo afferrò per il braccio e lo tirò su dal divano. Gli altri idol lo spinsero verso la porta mentre Chen la apriva, un’espressione annoiata sul proprio viso. Quando Tao si rese conto cosa stessero facendo, erano ormai già sulle scale, "Ragazzi!"
"Divertiti Tao!" gridò Baekhyun dalla finestra, "E non tornare prima di aver sistemato tutto!"
"Lo sai, per essere un fan il tuo coinquilino è piuttosto calmo," Chanyeol sorrise e salutò Baekhyun.
Tao rise e scosse la testa, "Credimi, ora avrà un esaurimento nervoso e passerà il resto della giornata a fissare il controller che hai toccato."
"Davvero?"
Il cellulare di Tao vibrò con una foto del controller sul tavolino e il messaggio, "Quando questa situazione seria sarà conlusa dimmi cosa faRE CON QUESTO "

--

D’accordo, fatemi capire bene. Un gruppo di persone mi ha preso da casa e mi ha portato ad uno show musicale perché il loro amico era depresso visto che ho impedito che la nostra relazione potesse andare avanti. Ad ogni modo, sono giustificato quando dico che se continuiamo a vederci potrebbe essere rischioso sia per la sua carriera che per il mio benessere- aspetta perché sto parlando come se avessimo iniziato qualcosa insieme? Dio, tutto questo è ridicolo, ci credo che le persone non vogliono che stia vicino a me-

"A cosa stai pensando Tao?" chiese Kyungsoo, notando che il ragazzo era caduto in un sospettoso silenzio.
Tao scrollò le spalle, "A come implorare la corte, nel caso venissi denunciato dal fanbase di Kris."
"Oh Dio," grugnì Luhan, cercando di gettare la testa indietro ma fallendo quando una truccatrice la spinse in avanti. Tao gli fece una linguaccia prima di ricordarsi dove fosse.
"Perché condividete tutti un camerino? L’ultima volta che ho controllato fate tutti parte di tre compagnie diverse."
"Ci esibiamo insieme per lo special stage di MNet," rispose Sehun, studiando l’eye-liner che gli stava mettendo la truccatrice, "Non è un po’ troppo spesso?"
"Sarà difficile da vedere con le luci, quindi devo farlo più scuro per farlo risaltare," spiegò con calma, poi si voltò verso Tao, "Ok, tocca a te."
"Cosa? Non mi devo esibire," Tao scosse velocemente la testa, "Sono solo un passante rapito da casa propria da questi lunatici."
La donna si accigliò, "Hai mai pensato di fare delle audizioni? Sono sicura che abbia il look e il fisico giusto per fare il modello o qualcosa del genere."
"No, sono contento della vita che conduco ora."
"Che martire," Chen alzò gli occhi al cielo, guadagnandosi un’occhiataccia dal ragazzo.

"Ragazzi! " gridò Jongin, spaventando tutti quando entrò nella stanza, "Non riesco… a trovare Kris."
"Cosa?!" gli occhi di Kyungsoo si spalancarono, "Che vuoi dire? Non è nel suo camerino?"
"Voglio dire che non è nel suo camerino, né nella sala prove, né in bagno, né da nessuna parte."
"Merda, non possiamo cercarlo tutti. Dobbiamo fare la prova microfono!" sospirò Luhan, "Immagino dipenda tutto da te Tao."
"Cosa? Perché io?"
"Perché probabilmente sei la ragione per cui si sta nascondendo," Jongin imprecò sottovoce, lanciando il cellulare sul divano, "Non risponde al telefono. Il suo manager è incazzato perché se n’è andato. Se non sale sul palco, siamo spacciati."
"Ti prego Tao," Chanyeol lo afferrò per le spalle e lo guardò implorante, "Trovalo, risolvi le cose, e riportalo da noi."
"Pensate davvero che mi darà ascolto? Non pensate che stia esagerando-"
"Basta dubitare di lui!" esplose Sehun, "Trovalo e basta! Dio Tao, non ti rendi davvero conto dell’effetto che hai sulle persone, che hai su di lui. Smettila di temporeggiare e riporta qui il suo culo!"

La stanza cadde nel silenzio; sia le coordi-noonas che gli idol guardarono il maknae imbambolati. Tao non sapeva come rispondere, ma il suo corpo fece il proprio lavoro e ben presto si ritrovò ad uscire dalla stanza, sbattendosi la porta alle spalle.
Sehun si gettò sul divano, strofinandosi gli occhi fino a che la donna accanto a lui non gli schiaffeggiò via le mani e lo rimproverò per aver rovinato il makeup. Gli altri lo fissarono scioccati, non sapendo cosa dire.
"Sehun-ah..." cominciò Luhan, posandogli una mano sulla spalla, "Stai bene?"
"Neh hyung, solo che… come fanno quei due ad essere così fottutamente ottusi?" sospirò.
"Beh… ricordami di chiamarti quando sto parlando con i nuovi trainees," rise Jongin, "L’hai fatto uscire di qui più veloce di un coniglio che rincorre il proprio cibo."
"Hyung. No."
"Cosa? Penso sia una analogia piuttosto buona-"
"No."
Mentre gli artisti continuavano a litigare, Tao si rese conto che probabilmente avrebbe dovuto chiedere una mappa dello studio o qualcosa del genere perché diamine, mi sono perso.
Fortunatamente si era ricordato di indossare il pass che gli aveva dato Kyungsoo perché stava ricevendo diverse occhiate strane dal team di produzione del MNet e gli venne chiesto cosa ci facesse lì dietro almeno cinque volte.
Jongin ha detto che non rispondeva alle chiamate, pensò Tao, tirando fuori il telefono, "Alla mia riponderà...?"
"Hey, non sei Tao?" il ragazzo sollevò lo sguardo e incrociò quello di un altro ragazzo, truccato per un’esibizione, con i capelli castani sistemati all’indietro e guance paffute, "Oh ti conosco!"
"Sfortunatamente io no."
" È tutto okay, a volte nemmeno io mi conosco," Tao si aspettava un ‘sto scherzando’, ma quando non arrivò cominciò a preoccuparsi per l’idol, "Puoi chiamarmi Xiumin. Che ci fai qui dietro?"
"Sto cercando Kris, l’hai visto?"
"Umm, no? Beh, l’ultima volta che l’ho visto era fuori. Ma non so se sia ancora lì."
"Va bene, grazie."
Xiumin sorrise e annuì allegro mentre Tao correva in fondo al corridoio. Con gli occhi studiò ogni porta fino a che non trovò quella con sopra scritto 'Exit' e si catapultò fuori. La porta sbatté contro il muro facendo sobbalzare le persone nel vicolo. Tao sorrise dispiaciuto e si guardò attorno. Nessun segno di Kris.
"Posso aiutarti?"chiese uno di loro, notando l’affanno di Tao.
"Hai visto Kris? Sai, capelli biondi, sopracciglia che sembrano provenire da un orsetto arrabbiato?"
"Sopracciglia da orsetto arrabbiato?" rise accigliandosi, "Questa è nuova. Aspetta, sei il ragazzo di cui stava parlando."
"’Stava parlando’? Quindi era qui?"
"Già, l’hai mancato per un soffio. Credo sia tornato nel suo camerino."
"Fantastico, grazie," Tao si inchinò e rientrò, non prima di sentire un ‘non sapeva davvero chi fossi'. Ad ogni modo, non arrivò molto lontano prima di rendersi conto di non avere idea di dove fosse il camerino e chiamò Jongin.
"Pronto-"
"Dov’è il camerino di Kris?"
"Ho già controllato, non c’era-"
"Dove. È?"
"Stanza 365, c’è il suo nome sopra. Difficile da non vedere."
Tao grugnì, "Come se questo potessi aiutarmi. Non ho nemmeno idea di dove mi trovi, cosa ti fa pensare che il numero di camerino possa aiutarmi a... oh..." si interruppe, notando la porta accanto. C’era un cartello con la scritta '365- Kris' e un piccolo simbolo di drago sotto il suo nome, " È stato facile."
"Non incasinare tutto Tao. Parlaci e basta."
"Farò del mio meglio," riattaccò, senza aspettare una risposta, e afferrò la maniglia della porta. Si fermò dall’aprirla con forza, catapultarsi dentro e fare un cazziatone a Kris. Era ancora confuso da tutta questa situazione. Kris era un idol con milioni di fan, ovviamente con molti amici, e che stava vivendo il proprio sogno. Perché l’incontro con Tao avrebbe dovuto colpirlo così tanto?

Tao deglutì a fatica, non sapeva cosa stava facendo, ma questo non lo fermò dall’aprire la porta. Quando lo fece, i suoi occhi incontrarono la schiena del rapper. Aveva la testa bassa, come se stesse guardando qualcosa che aveva in mano. Di certo non aveva visto o sentito Tao entrare, quindi il ragazzo chiuse velocemente la porta e gli si avvicinò.
Ebbe una visuale migliore attraverso lo specchio che gli stava di fronte e vide che Kris stava guardando il proprio cellulare. La sua mano esitava sullo schermo e stava decidendo cosa fare. Alla fine Kris sospirò e cliccò qualcosa.
La suoneria di Tao risuonò nella stanza, spaventando il biondo e facendolo voltare. Tao aprì il messaggio e lesse in silenzio, mentre Kris lo osservava.
"Che significa?" chiese Tao dopo un po’, sollevando lo sguardo su di lui.
"Cosa pensi che significhi?"
"'Potresti essere spaventato, ma non devi. Possiamo chiarire.'? Cosa c’è da chiarire?"
Kris sbuffò, "Non lo so, perché non me lo dici tu? Dopotutto, sei tu quello che mi ha spinto via."
"Non ti ho spinto via!"
"Allora cos’era quella merda tre giorni fa? Ti sei comportato come se quella fosse l’ultima volta che ci saremmo visti!"
"Beh ho immaginato che lo fosse -"
"Non lo era!" gridò Kris, facendo sobbalzare Tao. Guardò la porta, sperando che nessuno potesse sentire da fuori.
"Kris, la tua voce è -"
"Avevo pianificato- no, sto pianificando di passare tutto il mio tempo libero con te, voglio uscire, rilassarmi, fare qualsiasi cosa, purché sia con te. Chi ti ha dato il diritto di decidere che non possiamo stare insieme? Perché avresti dovuto pensare...?"

Rimasero in silenzio, Tao evitava il contatto visivo mentre Kris sembrava sofferente, "...Hai almeno considerato perché lo abbia fatto?"
"No, non c’è niente da considerare. Sono sicuro di non essere l’unico che lo pensa ma..." Kris si bagnò le labbra, la gola gli si stava seccando.
Tao lo guardò intensamente, aspettandosi le parole seguenti, "Non dire qualcosa di cui potresti-"
"Mi piaci."
"-pentirti..." Tao si bloccò, la mente completamente incasinata da troppi pensieri; cosa avrebbe dovuto provare? Felicità? Paura? "Ti piaccio?"
Kris annuì e si avvicinò con cautela, "E sono abbastanza sicuro di essere ricambiato."
"Non puoi Kris. La tua agenzia… le tue fan non-"
"Cosa hanno a che fare le fan con la mia vita privata? Non posso essere felice anche io? Cosa dà loro il diritto che decidere della mia felicità? Perché mi dovrebbe importare?"
"Perché a me importa! Non resterò a guardare mentre getti tutto all’aria per qualcosa che non c’è mai stato!"
"Ti importa?"
Gli occhi di Tao cominciarono a diventare lucidi, "Certo che mi importa! Ma ormai non ha più senso, sei felice quando fai musica, non buttare tutto all’aria."
"E se ti dicessi che sono più felice quando sto con te?"
"Allora ti darei del bugiardo e me ne andrei," Tao fece per afferrare la maniglia, ma Kris fu lì in un istante e gli bloccò la mano contro la porta, senza mai distogliere lo sguardo, "Yifan-"
"Non è giusto. Non è giusto per me e non è giusto per te," disse sottovoce, come se stesse parlando con se stesso, "Scommetto che non ti sei mai sentito così con Jiaheng."
" È diverso. Jiaheng era possibile. Tu sei..."
"Impossibile," concluse, poggiando la testa sulla spalla di Tao. Il ragazzo posò una mano sulla spalla del maggiore con l’intenzione di allontanarlo, ma finì col disegnare cerchi immaginari per consolarlo, "Sono la stessa persona, sai. L’unica bugia che ti abbia mai detto è stato il mio nome."
"Oh già, e la star del basket?"
"Non è una bugia vera e propria. Ero un gran giocatore al liceo."
"Lo so, ma immagino non abbia importanza. Continui a piacermi," disse Tao senza rendersene conto, e la testa di Kris scattò in su.
Il suo sguardo si fece più duro e gli afferrò le spalle, "Allora perché non possiamo almeno provare? Non sai cosa potrebbe accadere. Nessuno lo sa, ma possiamo scoprirlo solo se ci proviamo."
"E finire con il cuore spezzato?"
"Chi dice che andrà a finire così?"
Tao scosse la testa, "Non farlo."
"Non sto facendo niente perché tu non me lo permetti. Cosa hai detto prima? Gettare tutto all’aria per qualcosa che non c’è mai stato? Non so te, ma io credo che qualcosa sia decisamente accaduto."
"Lasciami andare," disse piano Tao, afferrandogli il polso.
Kris non sembrava intenzionato a farlo, ma alla fine lo lasciò e si poggiò alla porta, "Non te ne andrai fino a che non avrò una risposta precisa."
"Vuoi dire che non me ne andrò fino a che non dirò sì."
"Se è questo quello che ci vuole."
"Che casino. Hai uno show a cui partecipare. Non mi puoi tenere qui."
"Fanculo lo show," Tao spalancò gli occhi, "Non è importante ora."
"Considerando che è il tuo comeback, direi che è dannatamente importante," Tao gli afferrò il braccio e lo strinse con forza, "Lo sai che potrei facilmente lanciarti sopra la mia spalla e uscire, vero?"
"Sì, ma non lo farai."
Tao era spaventato dalla risposta che avrebbe ricevuto, ma lo chiese comunque, "E perché no?"
"Perché ora so di piacerti," non c’era dubbio, nessuna esitazione nella sua risposta. Lo guardava con sicurezza e ghignò leggermente, "O forse lo faresti perché ci tieni troppo alla mia carriera."
"Non me ne frega un cazzo della tua carriera," sospirò Tao, "ma sfortunatamente è qualcosa che ti rende felice. Non riuscirò proprio a vincere contro di te, vero?"
"Dipende dal tuo concetto di vittoria."

Tao sospirò e guardò la porta. La sua presa si fece più debole e alla fine spostò lo sguardo su Kris. La sua espressione esprimeva rassicurazione, ma le mani gli tremavano per l’agitazione. Tao sapeva che Kris era tanto ansioso quanto lo era lui e sperava che non si sarebbe pentito della propria decisione.
Rilasciò il respiro che stava trattenendo, "Va bene."
"'Va bene'?"
"Facciamo un tentativo. Proviamo a-" Kris non lo lasciò finire. Le sue labbra furono su quelle di Tao in un secondo e il ragazzo sarebbe caduto all’indietro per la sorpresa se non fosse stato per le mani del rapper che gli tenevano il viso vicino.
Si separarono qualche secondo dopo e un sorriso si aprì sul viso del maggiore, "Non hai idea di quanto mi abbia reso felice."
"Immagino sia giusto pensare tu sia felice quanto lo sono io," sorrise Tao, e Kris lo baciò ancora. Sfortunatamente, venne interrotto quando il più piccolo si ricordò il motivo per cui fosse andato lì, "Per quanto odi che te ne debba andare, hai un comeback da fare."
"Non voglio."
"Non avresti dovuto scegliere questa data allora," Tao scrollò le spalle e cerco di ritrarsi, ma le mani di Kris si spostarono sui suoi fianchi e strinse la presa fino a che il ragazzo non lo guardò, "Cosa c’è ora?"
"Stai qui fino a che non torno. Se ti porto con me ti faranno andare via e non voglio che accada."
"Ma come vedrò la tua esibizione?"
"T.V," indicò lo schermo piatto appeso al muro, "Guarda attentamente, è la nostra canzone in fondo."
"Ora sei troppo smielato e mi stai facendo venire la nausea," Tao finse di vomitare e si districò dalla presa del rapper, il quale però gli afferrò il braccio, "Cosa?"
"Tanto per curiosità, da quanto sapevi che ero io?"
Sorrise, "Da quella volta a Gangnam."
Kris fece un suono di dissenso, "Devo migliorare coi miei travestimenti-"
"Kris! Vai!"
"Ok ok, ora vado!" si lamentò, afferrando la giaccia e avviandosi alla porta, "Guardami!"
"Lo farò!"

La porta si chiuse e Tao rimase solo. Si buttò sul divano ripensando a tutto quello che era appena accaduto. Era andato lì con l’intenzione di dire a Kris di rimettersi in sesto, ma l’aveva finita con... un nuovo ragazzo.
Solo il pensiero lo faceva arrossire. Sorridendo come un idiota, sentì la propria tasca vibrare e tirò fuori il telefono. C’erano messaggi di Jongin, Luhan, e Sehun, tutti che lo ringraziavano e che gli chiedevano cosa fosse successo.
Non si disturbò a rispondere però, e aspettò che la loro performance iniziasse. Cinque minuti dopo, vide Kris sullo schermo insieme ad altri otto ragazzi, cominciando a ballare al ritmo di... Growl?
Quindi Kris ha davvero cambiato il titolo, Tao rise mentre li guardava. I suoi occhi vennero subito attirati dalla figura di Kris e non riuscì a fare a meno di pensare che il biondo si stesse esibendo meglio di quanto non avesse fatto nei suoi precedenti comeback. Forse perché sapeva che una certa persona lo stava guardando...
Tao scosse la testa e osservò come la telecamera zoommasse su Kris. Gli ci sarebbero voluti un paio di giorni per realizzare che quello che era accaduto in questo camerino era tutto vero, ma l’eccitazione che provava ora probabilmente non sarebbe mai andata via.

Tao non sapeva se fosse sfortuna o meno, ma forse essere un ‘Radar’ non era poi così male; dopotutto, aveva trovato Kris.
  
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