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Autore: halfblood22    21/07/2014    6 recensioni
Quando per Percy Jackson e i suoi si è ritrovata la pace, un nuovo mistero cade, per così dire, dal cielo sul campo mezzosangue. Annabeth non riesce più a far funzionare il portatile di Dedalo e anche i ragazzi di Efesto hanno problemi con i loro macchinari. Leo si sente irrequieto e i suoi poteri diventano indomabili e Piper è preoccupata per lui . Percy inizia ad avere strani flashback di una vita in cui c'è lui ma non sembra sua. Un'antica maledizione si sazierà di una nuova vittima. Percy Jackson dovrà lasciare tutto di nuovo e partire per una nuova impresa, ma non sarà solo: al suo fianco ci saranno i suoi fidati amici del campo più questa nuova arrivata, che si scoprirà essere molto di più...
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Leo Valdez, Nuovo personaggio, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti! Questa è la mia prima fanfiction in assoluto e spero veramente che questo primo capitolo vi piaccia. Adoro scrivere e adoro la saga di Percy Jackson; Buona lettura  e siate pazienti ,se qualcuno volesse seguire questa storia, per i prossimi capitoli. 

L’entrata più imbarazzante che mai si sarebbe potuta vedere al campo mezzosangue credo che fu quella mia catapultata nei campi di fragole. 
Oh, ma questa non fu la cosa peggiore, fu quella che, rotolando, presi in pieno un ragazzo. Esattamente: il primo ragazzo che incontro lo faccio mentre rotolo bagnata fradicia ma allo stesso tempo con la maglietta bruciacchiata e fumante (strano, eh?) e per di più lo investo. In quei pochi secondi che lo vidi prima che iniziasse a rotolare insieme a me, riuscì a vedere una chioma di scuri capelli ricci e gli occhi da perfetto iperattivo, proprio come i miei. Sembrava stesse armeggiando freneticamente con una specie di aggeggio, perciò non mi vide.
Che sfiga! Sembrava carino, e io mi presento così, tipo: “Umh… ciao sono Cleo, la ragazza che ti ha investito. Proprio una bella giornata”  tredici anni appena compiuti, capelli lunghi, lisci e… beh, colorati. Eh già, che la Foschia sia benedetta! Altrimenti i miei compagni di scuola mi avrebbero soprannominato “winx” o qualcosa di simile.
Ho i capelli di ben quattro colori: il mio castano è sfumato in azzurro, lilla, verde e rosso. Quando ero piccola si mostravano a tutti, la Foschia non li mimetizzava. Ma da un po’ a questa parte i colori si minimano all’ attaccatura dei capelli e alle punte. Così da “winx” passo a “maniaca delle mesh”, ma è già qualcosa.
Non ricordo da dove vengo e non so chi siano i miei genitori, ma ho delle nette immagini di me quando ero più piccola che giocavo in stanze piene di luce acquosa colorata, come se le lampadine fossero accese e poi ficcate dentro una bolla di sapone. Poi è da un po’ di tempo che questi strani poteri si manifestano in me e ho seri problemi a controllarli…
Purtroppo, appena entrata al campo la Foschia non funzionò più e i miei capelli si colorarono come per magia, come i miei occhi: erano un caleidoscopio, ma usavo mettere le lentine in modo da renderli castani. Certo, se una manticora ti rapisce nel sonno dal tuo letto in un albergo mentre quegli della reseption si prendono un caffé tutto tranquilli, non hai molto tempo per sistemarti. Il ragazzo afferrò un legno e io mi afferrai alla sua caviglia. Eravamo ancora sul fianco della collina, per fortuna non avevamo rotolato più di tanto.
Lui mi aiutò ad alzarmi: ora che potei vederlo meglio, mi accorsi che era più basso di me di qualche centimetro, aveva gli occhi scuri e puzzava di olio da meccanico.
-“Pip, ma cosa?...”- poi però si interruppe subito e mi guardò con aria interrogativa –“Tu non sei Piper.”- lo squadrai e risposi soncertata –“No, direi di no. Sono Cleo e… beh, sono stata rapita da una manticora questa mattina, ma sono riuscita a dirigermi qui come meglio ho potuto.”- lui allora sorrise e mi baciò la mano (strano il tipo) –“ Io sono Leo Valdez, figlio di Efesto. Ehi, lo sai che hai i capelli extra colorati!”- esclamò lui, con fare scherzoso- “E scusami di averti scambiato per un altra, ma vedi tu e la mia amica avete gli occhi uguali.”- disse lui scrutandomi.
Io scostai il suo sguardo dal mio e mi guardai intorno. –“ Questo posto è pazzesco”- dissi.
C’erano i campi di fragole profumati, il laghetto delle canoe, una strana casa verde-acqua, i pinnacoli di tiro con l’arco e l’arena per il combattimento. Era tutto come avevo sognato una settimana fa. E, in cima alla collina più grande, un pino maestoso che segnava i confini.
-“Beh, benvenuta al Campo Mezzosangue, fanciulla che mi ha investito.”- si abbassò in un inchino goffo e non potei fare a meno di sorridere: avevo trovato un posto per me, un posto da poter chiamare casa. 
   
 
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