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Autore: John Spangler    21/07/2014    6 recensioni
Subito dopo aver trovato Nami e Nojiko, Bellemere prese una barca e, affrontando il mare in tempesta, riuscì ad arrivare alla sua isola natìa. Cosa sarebbe successo, però, se la tempesta l'avesse spinta fuori rotta, facendola arrivare fino ad una nave della Marina comandata da un certo Vice-Ammiraglio noto per i suoi pugni?
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri, Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Lime, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'A Thousand Pieces'
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Capitolo 8: Arrivo a Drum
 
Qualche tempo fa
 
Ace e Sabo evitarono con un salto l'enorme roccia che si trovarono davanti. Atterrarono e si guardarono indietro. Dopo pochi secondi, due piccole mani iniziarono ad arrampicarsi sulla roccia.
 
- Eddai, ragazzi, piantatela! Lo sapete che a Makino non piace quando facciamo tardi per il pranzo!-
 
Con grande fatica, Nami riuscì a salire sulla roccia. Si passò una mano sulla fronte per asciugarsi il sudore e guardò davanti a sè.
 
- E poi sono tutta sudata. E mi sono graffiata un ginocchio. E ho fame! Forza, tornate indietro!-
 
Ace sorrise. - Non ancora, sorellina. Abbiamo una cosa da fare.-
 
- Già. Puoi venire, se vuoi, ma non devi toccare nulla. E soprattutto, non devi dire niente a nessuno.- disse il biondo.
 
- Neanche al nonno?-
 
- Soprattutto a lui.- disse il moro- Quello che stiamo facendo deve rimanere un segreto, almeno per ora. Allora, che fai? Vieni o torni indietro?-
 
Nami ci pensò un attimo.
 
- Sì, vengo. Ma poi andiamo a mangiare!-
 
Appena la futura Gatta Rossa scese dalla roccia, i tre bambini si incamminarono nel bosco, stavolta camminando normalmente.
 
Nami sbuffò. Odiava le situazioni come quella. Sabo le stava simpatico, ma certe volte si era trovata a desiderare che si levasse dai piedi. Era fermamente convinta che avesse una cattiva influenza su suo fratello. Non che quest'ultimo fosse un angioletto, però: Ace aveva un carattere che definire selvatico sarebbe stato un eufemismo. Tutto il contrario di Rufy e Nojiko, sempre ligi alle regole (merito soprattutto dell'influenza di Garp). Lei, invece, aveva una personalità un tantino più normale (sempre che una parente, anche se adottata, dell'Eroe della Marina potesse definirsi normale).
 
Si inoltrarono sempre di più nel bosco, fino ad arrivare in un punto in cui Nami non era mai stata, ai piedi di un enorme albero.
 
- E adesso?- chiese lei.
 
- Adesso saliamo. Reggiti forte.- le rispose Ace, facendole cenno di montargli sulla schiena. Lei salì e Sabo prese ad arrampicarsi sull'albero, seguito a ruota da Ace, con Nami che guardava in basso, leggermente terrorizzata dall'altezza.
 
Arrivati in cima, Nami vide una cosa che non si sarebbe mai aspettata: una casa sull'albero, dall'aria solida e ben nascosta tra le foglie dell'albero.
 
- E questa?-
 
- E' il nostro rifugio segreto. Niente male, eh?- disse Sabo, sorridendo.
 
Entrarono nella casa e Sabo si avvicinò a un enorme oggetto di forma indefinita, ricoperto da un telo. Lo tolse, rivelando un forziere dall'aspetto consunto. Aprì il lucchetto che lo teneva chiuso e Nami vide qualcosa che non dimenticò mai più.
 
Oro, monete e gioielli vari. Il loro luccichio era così invitante che Nami iniziò a sbavare.
 
- Questo è...-
 
- Il nostro tesoro, accumulato con grande fatica!- risposero i due bambini all'unisono. Ace si tolse di tasca alcune monete e le mise nel forziere, immediatamente richiuso da Sabo.
 
- Una volta che avremo accumulato abbastanza denaro, lasceremo quest'isola e gireremo il mondo come pirati!- disse il moro.
 
Nami sgranò gli occhi.
 
- E...e il nonno? E Rufy, Nojiko, Makino e tutti gli altri del villaggio? Cosa gli dirai?-
 
- Ci penserò quando sarà il momento.-
 
La rossa abbassò un attimo lo sguardo, pensierosa, poi disse:
 
- Voglio venire con voi. Voglio essere anch'io un pirata!-
 
Ace e Sabo guardarono Nami per qualche secondo, per poi scoppiare a ridere.
 
- Perchè ridete?-
 
Sabo si asciugò una lacrima.- Perchè...HAHAHA...le femmine non possono essere pirati!-
 
- Già.- disse Ace.- Non è qualcosa di adatto a loro. E poi è pericoloso.-
 
- Ma io starò attenta! Avrò voi due con me. E poi...- ebbe un'illuminazione- Ci sono! Potrei fare il capitano! Di solito, i capitani non combattono.-
 
Ace e Sabo si misero a ridere ancora più forte di prima. Iniziarono a rotolarsi sul pavimento.
 
- HAHAHAHA...il capitano. Questa è proprio bella!-
 
I due bambini erano così intenti a sganasciarsi dalle risate che non si accorsero che Nami gli si era avvicinata, un'espressione per nulla amichevole dipinta in volto. Se ne accorsero solo quando ormai era troppo tardi, cioè quando due pugni di una tonnellata l'uno (i primi di una lunga serie) calarono sulle loro povere teste.
 
- IO SARO' IL CAPITANO, E VOI LA MIA CIURMA!-
 
Massaggiandosi i bernoccoli che avevano iniziato a spuntargli sul cranio, i due poveretti non poterono fare altro che annuire.
 
***
 
Oggi
 
Il viaggio della Morte Nera verso Drum proseguì senza intoppi, dal punto di vista della navigazione. L'atmosfera a bordo, invece, era tesa come non mai. La povera Robin si ritrovò a sostenere gli sguardi minacciosi dell'intera ciurma, soprattutto Ace, che per tutta la durata del viaggio non le rivolse la parola. Franky, invece, passò il tempo a prendere confidenza con la nave.
 
Le condizioni di Nami erano leggermente peggiorate. Alla febbre iniziale si erano aggiunti dei tremolii alle mani e una tendenza a delirare. Era abbastanza lucida da parlare con i suoi compagni, ma riusciva a malapena ad alzarsi dal letto. Per fortuna, le condizioni meteorologiche consentirono alla nave di giungere rapidamente nei pressi dell'isola di Drum.
 
Purtroppo, a qualche chilometro dall'isola, trovarono una brutta sorpresa ad attenderli...
 
- Oh, merda!- disse Sabo guardando nel cannocchiale.
 
- Che succede?- chiese Ace.
 
- Una nave della Marina. E guarda un pò chi c'è a bordo.- Porse il cannocchiale al suo compagno.
 
- Oh, no!- Sulla nave della Marina c'erano Rufy e Nojiko, con Sanji dietro di loro.
 
- E adesso che facciamo?-
 
- Non ne ho la più pallida idea!-
 
L'altra nave si avvicinò abbastanza da arrivare a portata d'orecchio.
 
- ARRENDETEVI, NON AVETE SCAMPO!- disse Nojiko attraverso un megafono.
 
Ace digrignò i denti. Ci mancava solo quella rompicoglioni!, pensò. Si mise le mani attorno alla bocca e urlò in direzione di sua sorella.
 
- NAMI STA MALE! LA STIAMO PORTANDO A DRUM, PER FARLA CURARE.-
 
Nojiko ebbe un attimo di smarrimento, poi riprese a parlare.
 
- SE NON OPPORRETE RESISTENZA ALL'ARRESTO LA PORTERO' AL QUARTIER GENERALE DELLA MARINA PER FARLA CURARE. NON C'E' BISOGNO DI ARRIVARE A DRUM.-
 
- SEI IMPAZZITA? E' A UN PASSO DALLA MORTE. DOBBIAMO FARLA CURARE IN FRETTA!-
 
- DOPO CHE L'AVRO'...- la frase fu interrotta dall'urlo di Ace, che aveva perso la pazienza.
 
- RAZZA DI STRONZA SENZA CUORE, CHE COSA E PIU' IMPORTANTE PER TE? NAMI O IL TUO LAVORO? LA "GIUSTIZIA" O IL NOSTRO LEGAME?-
 
Nojiko rimase senza parole. Poi, prima che potesse ribattere, Rufy le sussurrò qualcosa nell'orecchio. Riprese il megafono.
 
- D'ACCORDO, ANDREMO PRIMA SULL'ISOLA DI DRUM A FAR CURARE NAMI. PER IL MOMENTO TREGUA.-
 
La nave della Marina si avvicinò abbastanza di permettere a Rufy di salire sulla Morte Nera, mentre Nojiko e Sanji rimasero ai loro posti.
 
Rufy si precipitò subito ad abbracciare Ace.
 
- Fratellone, da quanto tempo! Mi sei mancato.-
 
- Mi sei mancato anche tu, Rufy.-
 
I due fratelli rimasero in silenzio per qualche secondo.
 
- Come sta Nami? Posso vederla?- chiese Rufy.
 
- Sta molto male, ma penso che le farà piacere vederti.-
 
Si avviarono verso la stanza di Nami.
 
- Ah, Ace?-
 
- Cosa?-
 
- Ti chiedo scusa per Nojiko. Non è cattiva, è solo che...-
 
- Lo so, Rufy. Lo so.-
 
Dopo aver parlato un pò con Nami, Rufy ritornò sulla sua nave per occuparsi dello sbarco.
 
Le due navi attraccarono in una piccola insenatura, da cui si potevano vedere in lontananza le montagne di Drum, completamente ricoperte di neve.
 
Gli equipaggi sbarcarono contemporaneamente. Nojiko guardava di sottecchi Ace, che si era caricato in spalla Nami ed era attorniato da Sabo e Kuina, con Franky che li seguiva. Sanji e Rufy erano dietro di lei.
 
Andarono avanti finchè non trovarono un villaggio. Stranamente, le strade erano completamente deserte. Inoltre, molti degli edifici erano in pessime condizioni, alcuni addirittura completamente crollati.
 
- Chissà cosa è successo.- pensò Nojiko.
 
Arrivarono in quella che sembrava la piazza centrale del villaggio, quando all'improvviso sentirono alle loro spalle il suono di un'arma che veniva caricata.
 
- Fermi dove siete!-
 
Si voltarono e si trovarono davanti una donna molto avanti con gli anni, con in mano un fucile arrugginito.
 
- Chi siete e che cosa volete?-
 
Nojiko si fece avanti.- Non abbiamo intenzioni ostili. Stiamo solo cercando un medico. Sai per caso dirci dove possiamo trovarne uno, vecchietta?-
 
L'anziana donna alzò un sopracciglio e fissò Nojiko con uno sguardo glaciale. Con una mossa fulminea sollevò il fucile e lo sbattè in testa alla giovane marine.
 
- COME TI PERMETTI?! IO PER TE SONO LA DOTTORESSA KUREHA, MOCCIOSA INSOLENTE!-
 
Ace si fece avanti nel tentativo di calmare l'anziana.- Dottoresa, la prego, non si arrabbi. Mia sorella ha molto da imparare, in fatto di buone maniere. Comunque, potrebbe aiutarci?- indicò Nami- L'altra mia sorella sta male, e ha bisogno di cure immediate.-
 
- Di che si tratta?-
 
- Crediamo che sia stata punta da un qualche tipo di insetto. Ha una febbre altissima e ha iniziato a delirare.-
 
Kureha si accarezzò il mento, pensierosa.- Se la curo, sareste disposti a farmi un favore?-
 
- Certo. Tutto quello che vuole!-
 
- Bene, allora seguitemi.-
 
La dottoressa condusse i pirati e i marines (con Nojiko leggermente irritata per la botta in testa) alla sua casa, ricavata all'interno di un enorme albero. Posata Nami su un letto, iniziò a sfogliare alcuni libri.
 
- Di che tipo di insetto si trattava?- chiese.
 
- Non lo sappiamo. Forse era una zanzara.- rispose Sabo.
 
- Hmm, una zanzara...e dove è successo?-
 
- Sull'isola di Little Garden.- rispose Robin.
 
- Little Garden...credo di aver capito.- Aprì un libro e si mise a sfogliarne le pagine.
 
- Dottoressa, avrei una domanda.- chiese Kuina.- Ho notato che il villaggio in cui ci siamo incontrato era in pessime condizioni. Può dirci cos'è successo?-
 
Kureha sospirò e chiuse il libro.- E' una brutta storia, che ha a che fare col favore che intendo chiedervi.- Si sedette su uno sgabello.
 
- Tempo fa, quest'isola era governata da un re malvagio di nome Wapol. Un giorno, decise di bandire dall'isola tutti i medici e di tenerne solo 20 al suo servizio.-
 
- Ma che...perchè? Non ha senso.- disse Ace.
 
- Per lui sì, invece. Secondo lui, questa mossa gli avrebbe assicurato la fedeltà dei suoi sudditi, che non avrebbero avuto altra scelta che rivolgersi ai suoi dottori per farsi curare.- Sospirò.
 
- Comunque, oltre ai dottori reali, sull'isola erano rimasti altri due medici: io e un vecchio pazzo di nome Hiruruku. Un giorno, Hiruruku fu ucciso dagli uomini di Wapol. Prima di morire, mi chiese di prendermi cura del suo assistente Chopper, una renna che aveva mangiato il Frutto Homo Homo e che poteva parlare e pensare come un uomo. Col tempo, Chopper affinò le conoscenze mediche che aveva già appreso da Hiruruku. Tra le altre cose, inventò le Rumble Balls, delle piccole sfere gialle che aumentavano la sua forza. Chopper...mi ero affezionata a lui come se fosse stato mio figlio.- Fece una piccola pausa e riprese a parlare.
 
- Un giorno, Wapol ordinò di sterminare parte degli abitanti dell'isola, perchè secondo lui stavano organizzando una ribellione. Il che era vero, in effetti, ed era stata ideata dal capo delle guardie reali, Dalton. Purtroppo, le cose non andarono come sperato: i ribelli e migliaia di innocenti vennero massacrati senza pietà. Quel mostro arrivò perfino a scoprire dove mi ero nascosta, e arrivò di persona con le sue guardie. Voleva vedere di persona la morte dell'ultimo medico di Drum. Illuso.- Un'altra pausa.
 
- Nel tentativo di proteggermi, Chopper mangiò tre Rumble Balls in un colpo solo, e si trasformò in un mostro gigantesco. Riuscì ad uccidere Wapol e i suoi scagnozzi, ma era completamente fuori controllo, e sterminò quegli abitanti dell'isola che erano scampati ai massacri di Wapol.- Represse una lacrima e riprese a parlare.
 
- Dopo cercai di parlargli, di farlo ragionare in qualche modo, ma non mi riconobbe nemmeno, e tentò di uccidermi senza però riuscirci. Subito dopo, scappò sulle montagne.- Si alzò dallo sgabello e prese un altro libro.
 
- Dov'ero rimasta...ah, sì! Dicevo, dopo la sua fuga riuscii a creare un antidoto per farlo tornare normale, ma non sono ancora riuscita a somministrarglielo. E qui veniamo al favore che voglio chiedervi.- Fece un'altra pausa e indicò Nami.
 
- Io curerò la ragazza, e voi mi aiuterete a trovare Chopper e a iniettargli l'antidoto. Non sono sicura che funzioni, però. In quel caso, dovreste essere pronti ad uccidere. Ve la sentite?-
 
Tutti gli altri presenti rimasero senza parole. Ace guardò la dottoressa e disse:- Curerà Nami?-
 
- Certo.-
 
- Va bene, accettiamo.-
 
- Ottimo. Ah, un'altra cosa: se l'antidoto dovesse funzionare, molto probabilmente Chopper non ricorderà nulla di quanto è successo. Voi non dovrete dirgli quello che vi ho raccontato prima. Psicologicamente, Chopper è come un bambino, e sapere di aver commesso un massacro lo distruggerebbe.-
 
- Va bene, non gli diremo nulla.- disse Ace.
 
- Un'altra cosa. Sempre se tornerà normale, voglio che lo portiate con voi. Vi farà da medico.-
 
- Perchè?-
 
Kureha si portò una mano al petto.- Lo stress degli ultimi tempi non mi ha fatto per niente bene. Sento che non mi manca molto. Per questo voglio che Chopper venga con voi.-
 
- Va bene, allora. Basta che Nami guarisca.-
 
- Tranquillo, ragazzo. Mi metto subito all'opera.-
 
La dottoressa aprì diversi libri e si mise a trafficare con una serie di provette e di strani liquidi. Dopo circa mezz'ora, giunse a un risultato.
 
- Ecco fatto. In questa siringa c'è la cura per la ragazza.- Si avvicinò a Nami, la girò su un fianco e le scoprì leggermente il fondoschiena, iniettandole la cura.
 
- Ora ha solo bisogno di un pò di riposo. Guarirà in fretta, vedrete.-
 
- Fantastico! Grazie, dottoressa.- dissero in coro Ace e Rufy.
 
- Non ringraziatemi, ragazzi. Ho fatto solo il mio lavoro.- Mise a posto la siringa e ne prese un'altra da un cassetto.
 
- Qui c'è l'antidoto per Chopper. A proposito, qualcuno di voi dovrà rimanere qui con la ragazza, nel caso succeda qualcosa.-
 
- Va bene. Facciamo così...- si girò verso i suoi compagni.- Sabo, Kuina e Franky resteranno con Nami. Io verrò con lei.- Si girò verso i tre marines.- Voi cosa volete fare?-
 
Nojiko ci pensò un attimo e rispose.- Sanji rimarrà qui. Io e Rufy verremo con voi. Abbiamo mangiato entrambi un Frutto del Diavolo: io il Dog Dog, modello Dingo, Rufy il Foco Foco. Se quel Chopper è davvero così pericoloso, sarà meglio sfruttare tutta la nostra potenza.-
 
Kureha annuì.- Va bene, allora seguitemi.-
 
La dottoressa e i fratelli Monkey si avviarono verso la porta. Fecero appena in tempo ad aprirla che si trovarono davanti una sorpresa.
 
Un mostro enorme, con una pelliccia marrone chiaro, delle corna ramificate e un naso blu. Kureha lo riconobbe all'istante.
 
- Chopper...-
 
 
 
NOTA DELL'AUTORE: Questo capitolo è stato difficilino da scrivere, un pò per la lunghezza e un pò per l'argomento. Spero comunque che abbiate gradito.
 
Come sempre, vi dò appuntamento tra due settimane col prossimo capitolo, in cui:
 
-Qualcuno morirà.
 
-La ciurma della Gatta Rossa otterrà un nuovo membro.
 
-Ci sarà il terzo ed ultimo crack pairing.
 
Alla pross...
 
(All'improvviso, una parete della stanza di Spangler crolla)
 
SPANGLER: Ma che...
 
(Nella stanza entra un uomo mascherato e vestito di nero, con in mano una katana. Guarda Spangler e si toglie la maschera: è Eiichiro Oda. Ed è incazzato nero)
 
ODA: Finalmente ti ho trovato, bastardo di un gaijin! Ora la pagherai per aver stravolto i miei personaggi!
 
SPANGLER: Oda-Sama, aspetti...
 
(Spangler evita per un soffio un fendente della spada di Oda)
 
SPANGLER: Devo scappare. Se non sopravvivo, sappiate che vi amo tutti.
  
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