Finalmente arriviamo, entri per la finestra e
dolcemente mi posi sul letto, ti vedo preoccupata, vorrei dirti che è tutto
apposto, ma non riesco a parlare, i tuoi meravigliosi occhi azzurri mi hanno
incantato.
Senza neanche che me ne renda conto mi togli la
giara e la poggi ad una estremità del letto avendo cura di non rovesciare il
suo contenuto.
Poi mi rivolgi un dolce sorriso
< come ti senti Gaara >
La tua voce è così dolce, che uccide quella di
quel bastardo che si arrende capendo di non poter comprendere con te.
Mi guardi dubbiosa, vuoi una risposta, che dirti “
sai il demone tasso mi ha ordinato di ucciderti” no!
Ma che diavolo sto a pensare
< sto meglio, era solo un po’ di mal di testa,
soffro di emicrania … >
Ti mento spudoratamente, tu mi sorridi, ben
sapendo che non è vero
< se lo dici tu >
Di nuovo quella voce così dolce.
Ehi! Ma, ma che fai?
Mi metti una mano sulla fronte.
Sembri pensierosa
< sei un po’ accaldato, forse è meglio se
rimani qui per stanotte >
Che cosaaaa!?! Ma sei impazzita!?!
Mi guardi in modo strano, devo aver fatto una
faccia da cretino, ne sono sicuro.
< non c’è ne alcun bisogno mi sento benissimo
>
Cerco d’alzarmi ma cado rovinosamente a terra, ti
sento ridere sommessamente.
Mi giro per fulminarti con il mio sguardo
assassino, e mi accorgo che il tuo viso è a pochi millimetri dal mio, anzi sei
così vicina a me che i nostri nasi si toccano.
Con uno scatto ti allontani un pochino da me e
abbassi che è diventato dello stesso colore dei miei capelli, sei così buffa
che non riesco a trattenere un sorriso.
Maledizione! Mi hai visto e… ma che sei sorpresa?
Credevi che solo perché sono un mostro non sia in
grado di sorridere?
Continui a fissarmi con i tuoi enormi occhi
azzurri, e non so perché invece di irritarmi mi metti in imbarazzo
< beh, allora che ahi da guardare, sono solo
caduto, non ho fatto niente di strano >
Cerco d’alzarmi ma non ci riesco, strano non mi
ero mai sentito così stanco.
Quasi intuendo i miei pensieri mi ti avvicini e mi
sollevi, posandomi sul letto e sedendoti di fianco a me sorridendomi.
D’un tratto il tuo letto mi sembra minuscolo.
Ho la testa bassa e per qualche assurdo motivo non
ho il coraggio di guardarti in faccia, forse perché non voglio vedere la tua
espressione.
< stenditi ti porto qualcosa da bere >
Ti guardo stranito, perché sei cosi gentile con
me?
< veramente io devo andare a casa… mi aspettano
>
Ecco un’altra bugia.
“Mi
aspettano… ho davvero, chi il tuo fratello strampalato che gioca con le
bambole, oppure quella racchia di tua sorella che cerca in continuazione
d’avvelenarci con quella robaccia che lei chiama cibo. Non dire stupidaggini
nessuno ti aspetta, se scomparissi dalla circolazione a loro non farebbe ne
caldo ne freddo”
Maledetto perché mi devi disturbare proprio ora.
Mi stringo a testa fra le mani e mi piego in
avanti.
Impreco mentalmente contro quel bastardo.
Il dolore è atroce,e on riesco a trattenere un gemito.
La vista mi si annebbia, i sensi si inibiscono poi
succede qualcosa, mi sento carezzare la testa.
Sei tu che con quei dolci gesti stai riuscendo a
calmare quella maledetta bestiaccia.
Mi fai stendere e poggiare la testa sulle tue
gambe mentre continui imperterrita a carezzarmi.
Ti osservo incapace di sottrarmi alle tue
attenzioni.
Sul tuo viso angelico si è disegnato un dolce
sorriso, che mi ricorda una foto… continui a sorridermi mentre tieni poggiata
una mano sulla mia fronte.
È così piccola e vellutata… sono così assorto nei
miei pensieri che non mi accorgo che hai cominciato a parlare
<< allora, ti senti un pochino meglio?
>>
ti osservo incantato dai tuoi meravigliosi occhini
azzurri
<< s-si g-gr-garzie >>
Ti vedo allargare il sorriso,sei così carina…
<< che bello[!]… >>
Lentamente cerchi di spostarmi, ma io oppongo
resistenza.
Non voglio sottrarmi alle tue carezze che mi fanno
sentire bene, non mi fanno sentire solo, mi fanno sentire amato…
Ti vedo sorpresa
<< se ti do fastidio mi sposto subito
>>
Faccio per alzarmi ma tu mi fermi
<< Gaara…sai è da tanto tempo che volevo
dirti una cosa… >>
Mi guardi per vedere se hai la mia totale
attenzione << sai tu mi, mi >>
Ti trema la voce e il tuo viso si sta colorando di
un fievole color porpora, poi il tuo tono si fa più deciso.
<< tu mi piaci, ecco >> sbarro gli
occhi, non riesco a credere alle mie orecchie.
Il tuo viso diventa tutto rosso e ti vedo
distogliere lo sguardo da me e puntarlo su di un punto non ben definito al di
fuori della finestra.
Sei così buffa che mi fai fare una cosa che non ho
mai fatto in vita mia, mi metto a ridere.
Mi guardi sbalordita << non credevo fosse così divertente >> mi
dici con un tono strano poi qualcosa mi bagna il viso: stai piangendo.
Sono proprio uno stupido… mi metto a sedere e ti
osservo, mai in vita mia mi sono sentito più verme di questo momento.
Calde lacrime continuano a sgorgare dai tuoi
occhi. Maledizione ma perché mi capitano sempre tutte a me… mi ti avvicino e ti poggio una mano sulla spalla e tu ti
volti di scatto.
E che diamine stai continuando a piangere!?!.
Non ne sono sicuro ma forse ci sarebbe un modo per
farti smettere.
Con una mano ti asciugo le lacrime e poi…ti bacio.
Sbarri gli occhi per qualche secondo, poi ricambi
il bacio.
Continuiamo a baciarci fino a quando il bisogno
d’aria non ci costringe a staccarci.
Mi guardi fisso negli occhi, e finalmente mi
sorridi e aspetti, aspetti la mia risposta… ma notando che non ho alcuna
intenzione di aprire bocca, mi abbracci a mi sussurri all’orecchio:
<< non fa niente, non devi dirlo se non vuoi
>>
Rimango un po’ sorpreso dal tuo gesto, e dopo
essermi ripreso dallo stupore poso le mie labbra sulla tua fronte in un casto
bacio e poi con la voce più delicata che mi riesce.
<< anche a me mi piaci >>
Questa frase mi esce di bocca come un sussurro e
tu come d’incanto diventi raggiante.