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Autore: SilverKiria    22/07/2014    2 recensioni
James Potter e Lily Evans.
Tutti a Hogwarts li conoscevano e tutti sapevano che non si sopportavano e non si sarebbero certo considerati amici.
Tutto però cambiò all'inizio del loro sesto anno per due parole tanto innocenti quanto terribili.
" Ti sfido "
Sì perché James Potter non rifiuta mai una sfida, soprattutto se a porla è Lily Evans.
E soprattutto se il premio in palio è un bacio da questa.
Ce la farà però James ad assolvere questa scommessa?
Dopotutto non è semplice, insomma, deve pur sempre...
Vuoi sapere cosa deve fare James? Allora non aspettare un secondo e apri questa storia!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Paciock, I Malandrini, Lily Evans, Marlene McKinnon, Mary MacDonald | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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CAPITOLO 29 - SOLO L'INIZIO

 

James atterrò sul pavimento, seguito da Sirius, Marlene e Remus.
Si voltò subito, la bacchetta in pugno, ma quando la vide gli si raggelò il sangue.
Jack teneva Lily davanti a sé, come a fargli da scudo. La rossa era praticamente sostenuta solo dalla mano del ragazzo, che le stringeva le guance e gli puntava la bacchetta verso il collo. Era pallida e sudata, faticava persino a tenere gli occhi aperti.
- Lasciala andare. Subito. – sputò fuori James, la voce resa irriconoscibile dalla rabbia.
Jack ghignò malefico, stringendo maggiormente la presa sul viso di Lily, facendola gemere.
James scattò immediatamente ma Sirius gli abbassò la bacchetta prima che potesse colpire.
- Rischi di ferire Lils. – sussurrò calmo.
Gli occhi scuri continuavano a guardare a destra e sinistra, su e giù, cercando di elaborare un piano che potesse farli uscire da quella situazione di stallo.
- Non credo sia tu a dare gli ordini qui, Potter. – disse tranquillo Jack, osservando con malvagio piacere il nervosismo crescente del suo interlocutore.
- Cosa vuoi? Cosa vuoi che facciamo? – domandò Marlene, avvicinandosi di un passo; la voce ora distaccata.
Remus la osservò, nonostante tutto piacevolmente stupito dal suo sangue freddo.
Jack rise, ancora quella risata atroce, anormale e inquietante.
- Cosa voglio che facciate? Niente. Io devo uccidere questa dolce donzella, ma credo sarebbe da illuso e idiota aspettarmi che togliate il disturbo, no? –
Marlene strinse i denti, ma non demorse.
- E allora? Cos’hai intenzione di fare? Andiamo, come hai detto tu non sei un’idiota. Pensi davvero di riuscire a vincere uno scontro contro quattro persone? –
E poi Marlene stupì tutti, persino Sirius che in quel momento stava osservando interessato una fotografia magica appesa alla parete: ritraeva una ragazzina bionda di circa dieci anni in braccio ad un ragazzo poco più grande di lei. Sorridevano felici, abbracciandosi.
La ragazza si mise a ridere, sguaiata e senza remore.
Il ghigno di Jack si incrinò e anche la presa sulla rossa sembrò allentarsi. Lily riprese a respirare, molto lentamente e con fatica, ma con maggiore facilità.
- Non ti sembra azzardato? Prendermi in giro quando ho letteralmente tra le mani la vita dell’unica amica che ti rimane? Dopotutto la piccola McDonald se n’è andata tempo fa, no? Nott mi racconta sempre di come si rammarica della sua morte. – e aggiunse, mellifluo – gli sarebbe piaciuto molto… approfondire la sua conoscenza. –
Remus si avvicinò a Sirius, pensando che dovesse trattenerlo da fare azioni brusche guidate dalla rabbia, ma non ce ne fu bisogno.
Sirius sorrideva tranquillo e non dava segno di essersi accorto dell’accenno al tentato stupro di Mary.
- Oh, mi dispiace per lui. Sai, era una persona molto interessante, sotto svariati punti di vista. – rispose placidamente.
James, Marlene e Remus si guardarono confusi ma non si intromisero: si fidavano di Sirius ed erano certi che avesse qualcosa in mente.
Jack ghignò divertito, fissando ora l’unico occhio su Sirius.
- Davvero? –
- Oh sì, te lo posso assicurare! – continuò scherzosamente l’altro, come se stesse conversando amabilmente con un vecchio amico.
- Sai, era fantastica. Intelligente, sensibile, onesta e poi, beh, ovviamente sexy. –
Marlene si avvicinò all’amico e gli sussurrò piano: - Cosa credi di fare? –
Sirius non le rispose.
- Ti devo credere sulla parola, purtroppo non ho avuto l’occasione di vederla. Nott mi assicura che fosse davvero incantevole. Ma dimmelo tu com’era, dopotutto eri il suo ragazzo, no? – chiese ingenuamente Jack, rovinando però l’effetto con l’allargarsi del sogghigno.
- Beh, sai com’è, era formidabile. Ma forse sono un po’ di parte, d’altronde io l’amavo. Non è tipico degli amanti lodarsi senza poter vedere i difetti? Certo, di difetti ne aveva eccome. Era fragile, debole e a volte noiosa. Però colmava tutto a letto. Oh, se era brava! Ti assicuro, sapeva fare certe cose che…-
- SIRIUS! – urlò James, rosso per la vergogna.
Felpato si voltò lentamente, continuando a sorridere mellifluo.
- Ma dai James, non venirmi a fare il puritano proprio ora! E comunque – riprese, giratosi ancora verso Jack che si stava visibilmente divertendo – dicevo, sapeva compensare. Sai però cosa amavo più di tutto in lei? Più di qualsiasi altra sua qualità sia fisica che caratteriale? -.
- No, cosa? – chiese Jack, stando al gioco.
- I suoi capelli biondi. Ho sempre amato i suoi capelli biondi. Sai erano… - iniziò Sirius, girandosi e afferrando il disegno.
Il sorriso di Jack si trasformò in una smorfia orribile e la mano iniziò a tremare.
- Come quelli di questa bambina. Che bella che è! Chi è Jack? – domandò Sirius, fintamente ingenuo.
Lui aveva capito chi fosse quella bambina, avrebbe riconosciuto quell’amore negli occhi, quella dolcezza nello sguardo protettivo e nell’abbraccio confidenziale, unico. Avrebbe riconosciuto l’amore che scaturiva solo tra fratelli lontano miglia e miglia… quello che lui non avrebbe mai più avuto. Ma rinnegò da qualche parte in fondo all’anima quel dolore straziante, quello strappo ancora sanguinante che gli causava una continua fitta all’altezza dello stomaco. Ora lui era lì per Lils, e nient’altro contava più.
- Rimettila a posto. Subito. – sibilò Jack, una vena che iniziava a pulsare all’altezza della fronte.
- Oh ma perché? E’ così dolce! Lasciami indovinare… la tua sorellina? Non ci hai mai parlato di lei! Dov’è adesso? Dev’essere diventata una bellissima ragazza! – continuò Sirius, imperterrito.
- LASCIALA. O… o giuro che la uccido! – urlò Jack, stringendo il collo di Lily.
James guardò di traverso Sirius, i denti stretti per non far trapelare l’urlo che premeva contro il suo petto per uscire. Sirius gli fece un cenno, solo un cenno. E a James bastò: si fidava di Sirius. Quanto? Tanto da mettere nelle sue mani l’amore della sua vita. Perché Sirius era e rimaneva suo fratello, il suo migliore amico, la sua metà; non nel senso in cui lo era Lily ovvio, ma nel senso che anche se si fosse perso sapeva che finché ci fosse stato Sirius, allora avrebbe saputo trovare la strada.
Sirius non smise di sorridere, continuando a guardare la foto, apparentemente incurante del respiro quasi esiguo di Lily, il cui collo era stretto così forte da Jack da essere ormai dello stesso colore dei capelli.
Marlene continuava a non tentennare, ma nel buio prese la mano di Remus, stringendola in silenzio. Remus restituì la presa, accarezzandola con il dito, come per dire che sarebbe andato tutto bene. Doveva andare tutto bene.
- Oh dai! Io di Mary ti ho parlato, saresti davvero scortese a non parlarmi di tua sorella, non trovi? Ma aspetta… - continuò Sirius, guardando meglio la foto - …mi sembra di averla già vista. Possibile che sia apparsa sui giornali? Ad Hogwarts non credo di averla vista, me ne sarei sicuramente ricordato: è così bella! –
Jack continuava a fissare Sirius con l’occhio folle, il sudore che gli colava sul collo e il respiro affrettato.
- Lascia la foto. Ora. –
Il ragazzo strinse le dita intorno al collo di Lily, facendola gemere.
Sirius ignorò il gemito della rossa e James, nonostante il terrore, si stupì ancora una volta di quanto bravo fosse il suo migliore amico a mentire. A fingere.
Un attore troppo abituato a nascondere la paura, il dolore, l’ansia.
Troppo abituato ad essere vicino alla sofferenza.
- Andiamo! Dai, aiutami, dov’è che l’ho vista… ah sì! – esclamò infine il Grifondoro, esultando ma facendo brillare gli occhi di uno splendore maligno.
Ma quando faceva così, quando esultava in modo vittorioso e oscuro… Sirius non stava fingendo.
Il Serpeverde latente in lui saliva fino a quei buchi neri al posto degli occhi e lasciava che il cane avesse la meglio sull’uomo.
Sirius tornava ad uno stadio primitivo, Sirius diventava un lupo schivo e diffidente.
Sirius, forse, tornava a com’era prima di James e dei Malandrini.
Alla sua origine.
Sirius tornava all’inizio sempre e solo quando era vicino alla fine.
- Era sulla Gazzetta del Profeta vero? E’ morta. Morta stretta dalle mani di un Mangiamorte, come ora stai stringendo tu Lily. Morta senza qualcuno che combattesse per lei. Perché? Perché il fratello che amava più della sua vita non l’ha nemmeno aiutata. Il fratello che lei idolatrava rimase lì, a guardare il suo sangue bagnare il pavimento. Il fratello che amava la deluse più di quanto si può deludere qualcuno. Urlò il tuo nome? Lo gridò con quanto fiato aveva in corpo?  E tu ti sei girato? Anzi no, scommetto che non ne hai nemmeno avuto la forza. Tu… tu non hai un decimo del suo coraggio! –
James, Remus e Marlene si chiesero dove volesse andare a parare l’amico, dato che la rabbia di Jack pareva crescere a dismisura e inversamente il respiro di Lils si faceva sempre più esiguo.
Quando però Sirius disse le ultime parole, allora gli amici lo capirono e presero la bacchetta più saldamente, pronti ad agire.
- Non ti importa nulla di lei, no? Quindi immagino che… -
Dalla bacchetta di Sirius si accese una piccola fiamma e il ragazzo l’avvicinò alla foto.
- … non ti importerà se la brucerò. –
L’urlo di Jack si levò forte, mentre la piccola bambina nella foto scappava dalla fiamma che si avvicinava inesorabilmente.
- No! –
Il ragazzo lasciò andare Lily che crollò a terra, esausta, e si chinò a prendere il pezzo di carta che stava bruciando a terra.
Jack scoppiò a piangere.
James accorse verso Lily e la prese tra le sue braccia, inspirando il suo profumo come fosse aria e sentendo il suo battito, anche se esiguo, come se fosse la melodia più bella che avesse mai sentito.
Sirius si voltò, con gli occhi lucidi ma senza alcuna voglia di piangere.
Jack gli ricordava lui, nonostante tutto.
Forse perché quell’urlo di disperazione che ora usciva dalle labbra del nemico sembrava identico a quello che gli premeva sullo sterno.
Forse perché la voce piena d’odio di Regulus continuava a vibrare in sottofondo.
Forse perché, semplicemente, Jack e Sirius erano simili sotto molti aspetti.
E Sirius ne fu terrorizzato, perché se si fosse trovato a dover combattere per Regulus… chi gli avrebbe assicurato che non avrebbe commesso l’errore di Jack?
Chi gli avrebbe impedito di crollare?
Ma quando Remus gli toccò le spalle, Sirius rinchiuse dentro di sé i dubbi e gli fece un sorriso timido.
- Beh, anche questa è andata, no? –
Marlene aveva sussurrato un “Incarceramus” dopo aver schiantato Jack.
Remus non commentò ciò che disse Sirius ma gli lanciò una delle sue occhiate perforanti.
James si avvicinò, fissando con astio il corpo incosciente di Jack.
- Andiamo, credo che Moody vorrà sapere della spia. – disse infine Ramoso, smaterializzandosi con Lily ancora in braccio.
Marlene e Sirius si presero per mano, mentre Remus si chinò per toccare la spalla di Jack e, tutti e tre insieme, si smaterializzarono lontano da lì.
 
 

***

 
Quando Moody venne a sapere di Jack, provvide a farlo sbattere nella cella più cupa di Azkaban.
Silente si presentò personalmente all’Ordine per assicurarsi delle condizioni di Lily.
Qualche giorno dopo, mentre Lily stava facendo le valigie per tornare a casa Mckinnon, la raggiunsero James, Sirius, Remus, Marlene, Alice, Frank e Peter.
La rossa aveva ancora il volto più pallido del solito, ma per il resto sembrava normale, anche se le impronte ormai violacee delle dita di Jack risaltavano ancora sul suo collo.
James strinse i pugni fino a sentire le unghie graffiargli la pelle per trattenersi dal dare un pugno al muro, mentre sbirciò verso quei segni.
Erano la prova della sua incapacità, del suo fallimento.
Avrebbe dovuto capire che Jack era una spia, avrebbe dovuto proteggere Lily-
Dannazione, aveva rischiato ancora la vita!
E lui se n’era fregato, lui stava leggendo una fottutissima rivista di Quidditch, porco Salazar!
Le parole di conforto degli amici che gli ricordavano quanto influente e potente fosse quella pozione non servirono ad attutire il suo dolore.
Lily poteva non esserci più e lui, se non fosse stato per Sirius, non se ne sarebbe nemmeno accorto.
- Beh, credo sia ora di andare. –
Lily gli si avvicinò e gli strinse la mano.
La rossa sapeva benissimo quanto James si incolpasse di tutto, ma non gliel’avrebbe permesso.
Non avrebbe lasciato che il rimorso lo mangiasse vivo come stava mangiando viva lei da quando i suoi genitori erano morti.
Ancora dopo mesi, alcune volte, sentiva distintamente la consapevolezza che se non fosse stata una strega i suoi genitori sarebbero stati a casa, a leggere e ridere come sempre.
Ad amarsi ed amarla.
E lei avrebbe avuto ancora una sorella.
Ma ora aveva James, ora aveva i suoi amici.
Ora aveva una guerra da combattere e, per quanto fosse doloroso, doveva ignorare il peso all’altezza dello stomaco e pensare solo a vincere.
A vendicarli.
A guadagnarsi un futuro.
- Ragazzi, non so come ringraziarvi. – disse calma, abbracciando con lo sguardo ed un sorriso i suoi migliori amici.
Puntò infine gli occhi verdi in quelli neri di fronte a lei.
- In particolare tu, Sirius. Sarei morta senza di te. –
Il ragazzo si avvicinò e la strinse in un abbraccio caldo.
- Senza di te io sarei peggio che morto, Lils. Tu mi hai salvato sopra quei banchi, quella notte in cui stavo morendo dentro. Ho solo ricambiato il favore alla mia migliore amica. –
Lily sentì un dolce calore pervaderle il cuore.
- Io ci sarò, fino alla fine. Per tutti voi. – concluse Sirius, guardando gli amici con affetto.
- Per quanto ciò sia meraviglioso, ho paura che questo sia solo l’inizio. – disse infine Remus, prima di abbracciare Sirius con un sorriso tiepido sulle labbra.
 

Non sapeva quanta ragione avesse.

*

Bene. Non so se qualcuno starà leggendo questo capitolo, se qualcuno si ricorderà ancora di me o di questa storia che non aggiorno da troppo tempo. E quasi alla fine, per giunta. Non sto qui a raccontarvi scuse su scuse che, per quanto convincenti e veritierie, farebbero perdere tempo a me e a voi. La verità è che non avevo mai l'ispirazione per questo capitolo e oggi ho deciso che devo finire questa storia. Perché? Perché ci tengo davvero molto, anche se potreste dubitarne. Io amo James, Lily, Rem, Sirius, Marlene e co. Li amo sul serio. E' il mio primo vero tentativo nel fandom della vecchia generazione ed stata e rimane tuttora la mia storia con più successo. Spero che la amiate ancora, nonostante il tempo, e che rimarrete con loro fino alla fine. Fine che ho deciso di rimandare al prossimo capitolo perché: a) Volevo pubblicarlo entro oggi, della serie ora o mai più b) Non ho avuto il coraggio di scriverlo senza prima pensarci attentamente e c) voglio che finisca con un numero tondo: il capitolo 30. Anche se la figaggine sarebbe stata finirlo col 31, la data della morte di Lily e James XD Il prossimo capitolo comunque sarà un epilogo, dove si racconteranno parecchie cose. Ricordo che dopo la fine della long creerò una raccolta di One Shot intitolata 'Ti Sfido - Missing Moments' dove potremo rivivere insieme alcuni episodi spassosi e inediti dei nostri personaggi preferiti. Quando arriverà il prossimo capitolo? Massimo entro una settimana, e sono serissima. Dunque, concludo il mio monologo e spero di leggere recensioni a questo breve ritorno ;) Vi voglio bene e vi ringrazio per il supporto che mi avete sempre dato. Grazie, grazie davvero. E ci vediamo presto con l'ultimo, imperdibile capitolo di Ti Sfido - I Dare You! <3
Fatemi sapere cosa ne pensate, significherebbe molto sapere che sto scrivendo per qualcuno ;) Un bacione! <3


 
  
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