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Autore: Giu Lambert    24/07/2014    0 recensioni
Avete mai voluto viaggiare nel tempo e nello spazio? Diana, la protagonista di questa storia ce la farà. Incontrerà i suoi idoli e potrà conoscerli per un certo lasso di tempo, poi tornerà alla normalità, cambierà luogo e viaggerà di nuovo nel tempo.
Se anche tu vuoi vivere un'avventura del genere, immedesimati in lei. Come ho fatto io.
Genere: Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Bondage
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-Ehi!- mi disse Harry rivolgendomi un sorriso, il suo sorriso. -Chi sei tu?- mi chiese. Non sembrava arrabbiato o infastidito dalla mia presenza, ma io non riuscivo a emettere suoni dalle mie labbra.
-Piccola, hai freddo?- mi chiede Niall mettendosi davanti a Harry. Annuii. Io ero in shorts e canotta e in quel posto si gelava, infatti i ragazzi avevano tutti un maglione di lana addosso.
Liam prese una coperta, che era appoggiata su una sedia dietro di lui, e la porse a Niall che me l'appoggiò sulle spalle passandomi su e giù le sue graziose mani sulle mie braccia infreddolite. Fissavo ogni suo movimento senza fiato. Era come se il tempo si fosse fermato. Alzai gli occhi con le labbra socchiuse e vi trovai i suoi, puro ghiaccio. Erano gli occhi più belli che io avessi mai visto in vita mia, ma ero altrettanto sicura che se mi fossi trovata tanto vicina agli occhi di uno degli altri quattro avrei detto la stessa cosa.
-Va meglio, piccola?- mi chiese Niall con la sua voce suadente. Annuii. Ancora non ci potevo credere. -Bene. Ora mi puoi dire come ti chiami?-
-Diana.- risposi soltanto notando un sorriso unico nei loro volti. Era lo stesso sorriso che gli avevo visto a Milano, al loro concerto.
"Diana, let me be the one to light a fire inside those eyes, you've been lonely, you don't even know me, but I can feel you crying, Diana, let me be the one to lift your heart up and save your life, I don’t think you even realize baby you’d be saving mine."
Quelle parole vorticavano nella mia testa, come se i ragazzi le stessero cantando proprio in quel momento, tramite i loro sorrisi. Quella canzone ovviamente non era dedicata a me, ma per la mia fortuna o casualità aveva proprio quel nome, il mio nome.
Era dedicata a tutte le fans, ma io, Diana, mi sentivo bene. Quando uscì il disco e ascoltai Diana ringraziai i miei genitori per avermi dato questo nome, perchè le sensazioni che provo io ascoltandola sono sicuramente moltiplicate rispetto a quelle che prova una ragazza con un nome diverso, non per vantarmi ovviamente, perchè rispetto tutte le altre Directioners, ma avere questo nome per me è una fortuna. Sentire il proprio nome detto dai tuoi idoli è come il primo battito dopo un coma profondo, è..VITA. Ed era così che mi sentivo: VIVA.
-Quindi, Diana, qual è la tua canzone preferita?- mi chiese Louis ironico.
-Diana?- chiese Zayn rivolgendosi all'amico ridendo.
-Prendete in giro me o il fatto che mi senta una delle ragazze più importanti in questo mondo.- mi fermai, ma poi conclusi la frase. -Grazie a voi.-
I ragazzi taquero per qualche secondo, poi sorrisero.
-Parlo a nome di tutti se dico che amiamo le nostre fans e che tutto ciò che facciamo lo facciamo per voi, per farvi sentire importanti.- mi disse Niall riavvicinandosi a me. -E Louis e Zayn sono dei cretini.-
"Lo so" volevo rispondere. Ma non li conoscevo abbastanza, non veramente, non sapevo se si sarebbero offesi quindi taqui, ma poi esclamai. -Posso un abbraccio?- chiesi degluttendo di nuovo.
-Quanti ne vuoi piccola, quanti ne vuoi!- mi rispose Niall venendomi incontro lentamente a braccia aperte. Io scattai in avanti senza pensarci facendo cadere la coperta a terra. Incastrai le mie braccia sotto le sue verso dietro e poggiai le mie mani sulle sue spalle e lo strinsi a me inalando la sua colonia. Era il momento più bello della mia vita. In quel momento sentì altri corpi attorno ai nostri, non ci potevo credere. -Abbraccio di gruppo!- esclamò Niall orgoglioso mentre stringeva la presa sulla mia vita. Ancora non ci potevo credere che stavo vivendo quell'attimo di infinità.

Riaprii gli occhi sentendo una strana sensazione sul mio corpo, come se mi mancava qualcosa, o qualcuno. Ero tornata alla realtà. Avevo sognato tutto o era accaduto davvero?
Il dubbio mi stava assalendo, ma l'unico modo per provare la mia pazzia era rifarlo ancora.
Cercai tra i miei video qualcosa di diverso. Scelsi il video della performance di Harry, nei White Eskimo, ad un matrimonio. Cantava Summer of '69.
Premetti Play. Il video cominciava con gli invitati al matrimonio e poi lo inquadrarono. Infilai la mano nello schermo, volevo raggiungerlo ma mi fermai ragionando. Poco prima mi ero catapultata nello Somerset (Inghilterra) in pigiama, ora dovevo andare ad un matrimonio.
Fermai il video, Harry indossava una giacca nera e una camicia bianca e teneva in mano il suo microfono cantando. Era bellissimo.
Corsi in camera e svuotai il mio armadio cercando qualcosa di carino per andare a una cerimonia e lo indossai: un semplice tubino turchese con un'ampia scollatura sulla schiena. Amavo quell'abito e non avevo mai avuto occasione di indossarlo, fino ad ora.
Calzai un paio di sandali con tacco e plateau dello stesso colore dell'abito, andai in bagno disegnandomi una sottole linea di eyeliner. Valorizzai i miei occhi poi con del mascara e le mie labbra con uno strato di rossetto.
Mi guardai allo specchio. Ero proprio gnocca. Scesi giù per le scale di corsa e tornai a sedermi accanto alla tv, schiacciai il tasto Play e, di nuovo, mi rituffai in quell'abisso tra spazio e tempo.

  
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