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Autore: SamuelC    24/07/2014    3 recensioni
"Io sono stata ufficialmente delegata dai miei superiori ad informarla che lei è una strega... una strega appartenente alla prestigiosa Setta di Saturno."
"Mi scusi... ma mi sta prendendo in giro?"
"Fate tutte così quando venite a saperlo".
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Questa è la mia prima storia in assoluto, spero che possa piacere a qualcuno. Recensite in tanti! ^_^
- Samuel
Genere: Horror, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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♦ ~02~ SONO UNA STREGA ♦

"E così anche loro ne sono già venute a conoscenza, eh?"
"Sì, sicuramente... il gatto nero è sfrecciato proprio davanti a me!"
"Davanti a te? Stanno dimostrando sempre più spavalderia. Spero che si limitino a questo, non vorrei che..."
Una delle due voci è sicuramente quella di Miranda, ma l'altra interlocutrice era sconosciuta a Charlie, la quale aveva ripreso conoscenza proprio in quell'istante. Non riusciva ancora ad aprire gli occhi, ma riusciva a sentire e a muoversi lievemente. Emise un flebile suono con la bocca ancora intorpidita, attirando l'attenzione delle due donne.
"Oh... ti sei ripresa tesoro. Tieni, bevi questo" disse Miranda, che avvicinò alla bocca di Charlie una bottiglietta con un liquido trasparente.
Non appena Charlie finì di berlo, sentì un tepore attraversare il suo corpo. Finalmente riusciva a muoversi liberamente. Apri gli occhi e vide le due donne davanti a sè.
"Scusami per quello che ti ho fatto, Charlotte, ma non avevo tempo da perdere. Dovevo condurti qui il più presto possibile. Comunque la pozione che hai bevuto ha annullato l'effetto del mio incantesimo" disse Miranda.
Charlie era ancora intorpidita. Si alzò dal letto sul quale si era ritrovata e disse spaventata: "che cosa volete da me?", sospirava e tremava.
"Tesoro... devi stare tranquilla. Ti spiegheremo tutto adesso" le rispose Miranda, avvicinandosi a lei e toccandole il braccio.
Charlie la respinse subito: "voglio soltanto tornare a casa! Lasciatemi andare!"
"Oh... tu puoi andare, se lo vuoi" disse l'altra donna.
Era una donna decisamente più giovane di Miranda o, forse, mostrava semplicemente meno anni di quanti ne avesse realmente. Era vestita in un modo che Charlie riteneva pacchiano, con una camicetta leopardata e un paio di pantaloni attilati... certamente non un look adatto alla sua età. Era truccata anche in modo eccessivo con un forte rossetto rosso e del trucco azzurro intorno agli occhi.
"Allora me ne vado, subito!" replicò Charlie, avvicinandosi alla porta di quella stanza, che sembrava una infermeria di un paio di secoli fà.
"Però ti perderesti sicuramente in questo castello... chissà quanto vagheresti prima di trovare l'uscita. Ore... giorni... o forse settimane?", aggiunse con uno sguardo compiaciuto la donna.
"Ma voi chi siete? Cosa volete da me? Che cosa mi avete fatto per portarmi qui?" disse agitata Charlie. I suoi occhi tremolanti si stavano per bagnare.
"No no no..." disse Miranda in tono affettuoso, "non devi piangere. Qui sei al sicuro. Andiamo nella sala comune, ti prometto che lì avrai tutte le risposte di cui hai bisogno".
Le tre uscirono dalla stanza e si incaminarono verso la sala. Il posto sembrava davvero un castello mediovale. A Charlie pareva il castello visto nei film di Harry Potter.
Dopo aver svoltanto in innumerevoli coridoii, finalmente arrivarono nella sala comune.
La sala comune, in realtà era una stanza non molto grande, si presentava come un posto buio, senza finestre. All'interno della sala vi era un lungo tavolo, con alcune sedie intorno.
Charlie si guardò intorno, vi erano cinque o sei ragazze sedute in silenzio intorno al tavolo.
"Prego, siediti tesoro..." la invitò Miranda, indicando una sedia vuota. Miranda e l'altra donna si sedettero su due delle tre sedie più grandi al centro del tavolo.
Mentre Charlie si siedeva, vide un volto familiare: "Leslie!"
La ragazza che Charlia indicava, si voltò con aria di superiorità: "e così... anche tu sei una strega? E chi lo avrebbe mai sospettato! Con tante ragazze più sveglie di te a scuola..."
Leslie era una coetanea di Charlie, frequentavano la stessa scuola, ma in classi diverse. Non si conoscevano se non di vista, ma Charlie riteneva che Leslie fosse una ragazza da evitare. Praticamente la considerava una troia.
"Bene, vedo che conosci già la nostra Leslie. Quindi Leslie, non ti dispiace aiutare Charlie ad ambientarsi?" disse Miranda.
Leslie fece una faccia schifata, ma annuì svogliatamente.
"Bene... Diamo inizio alla cerimonia di introduzione della nuova adepta" disse con voce solenne la donna bionda. "Charlotte Butera... tu sei una strega!"
Charlie spalancò gli occhi: "smettetela! Fatemi tornare a casa!"
"Non credi a quello che ti dico?" disse la strega bionda, "bene... guarda!"
Schioccò le dita ed una coppetta che era poggiata sul tavolo cominciò a levitare.
"E' un trucco! Soltanto un trucco" esclamò spaventata Charlie. Stava piangendo.
"Un trucco, eh?" disse sorridendo la donna. Un altro schiocco di dita e la coppetta si frantumò in tantissimi piccoli pezzi. "Leslie, perché adesso non dai anche tu una dimostrazione?"
Leslie si alzò dalla sedia e chiuse gli occhi.
"Charlie... Charlie" era la voce di Leslie, ma la ragazza non stava muovendo le labbra.
Charlie non riusciva a capire. "Sono qui, sono dentro la tua testa".
I pensieri di Charlie si mischiavano con la voce di Leslie in un vortice confuso.
"ESCI! ESCI SUBITO!" Charlie si mise ad urlare.
"Non serve a niente urlare... oh, vediamo cosa ti passa di bello per la testa" Charlie sentiva la voce antipatica di Leslie nella sua testa, "ooooh... e così oggi ha scopato con Gerard Williams! Gran bel figo, vorrei scoparmelo anche io!"
"BASTAAAAA!" Charlie urlò con tutta la sua forza.
"Va bene così Leslie, basta" disse Miranda.
"Credi ancora che sia tutto un trucco?" disse la donna bionda.
Charlie non riusciva a parlare, non riusciva a smettere di piangere.
"Io sono Cassandra Tatcher e ti informo che sei ufficialmente entrata a far parte della Setta di Saturno, una fra le più antiche e prestigiose sette di stregoneria al mondo."
Ormai a Charlie non era rimasta neanche più la voglia di fare domande, voleva che quell'incubo finisse subito.
"Charlotte, tu appartieni alla razza delle streghe, non sei un essere umano qualsiasi" continuò a spiegare Cassandra, "noi streghe siamo una razza superiore, siamo migliori. Gli uomini sono inutili, ma noi..." e qui sorrise, "noi, siamo molto di più. Noi abbiamo dei poteri."
"Charlotte", Miranda interruppe Cassandra, continuando la spiegazione, "ogni strega ha un potere unico e diverso, ma bisogna fare attenzione. Spesso questi poteri possono rivelarsi pericolosi. Il nostro compito è aiutarti a controllarli!"
"Controllarli?" disse Cassandra, sempre sorridendo, "con i nostri poteri possiamo fare grandi cose. Gli umani possono soltanto starci a guardare..."
Miranda lanciò un'occhiataccia all'altra strega, "per favore Cassandra, non mi sembra il momento di fare questo tipo di discorsi. Non dobbiamo fuorviare Charlotte da quello che è veramente il nostro obiettivo. Come stavo dicendo" e ritornò a rivolgersi alla ragazza, "il nostro compito è aiutarti a controllare questi poteri, affinché tu non incappi in pericoli... pericoli per te e per gli altri".
"Io non ho nessun potere" replicò Charlie, ancora spaventata.
"E che cosa mi dici dell'incendio di oggi?" le chiese Cassandra.
"E' stato un incidente!" si difese Charlie.
"No" le obiettò Cassandra, "non è stato un incidente. Sei stata tu!"
Charlie era impietrita.
"Il tuo potere..." continuò Cassandra, "è la pirocinesi. Il controllo del fuoco e delle fiamme... un'abilità potente, ma fortunatamente per te, facile da gestire".
"Non è possibile..." rispose Charlie. Ormai dentro di lei cresceva sempre di più l'idea che tutto ciò non fosse soltanto uno scherzo ben congeniato.
"Charlotte, tesoro" le disse Miranda, "prova ad osservare il palmo della tua mano e a concentrarti sull'esperienza di oggi."
"Quale esperienza?" replicò Charlie.
"La perdità della tua verginità" rispose schietta la donna.
Charlie osservava il palmo della sua mano cercando di ripensare a Gerard, a quello che avevano fatto, agli abbracci, ai baci, ai loro corpi sudati che si avvolgevano a vicenda.
La mano di Charlie prese fuoco.
"Oh, cazzo... sono una strega" esclamò.
   
 
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