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Autore: _Miry_14    25/07/2014    0 recensioni
Una ragazza come tante altre ma il basket è la sua ragione di vita!
Genere: Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Partii da casa contentissima, con mi madre.
Durante il viaggio ascoltai gli One Direction e tra una canzone e l'altra arrivai alla palestra dopo circa 50 minuti.
Ero tesissima, in fin dei conti era anche normale, mi stavo giocando il posto nella Nazionale Italiana.
L'aqllenamento iniziò per il verso giusto, eravamo circa 20 ragazze che si giocavamo il posto in quella squadra.
Dopo 2 ore e 30 minuti di allenamento, finalmente finimmo e ci dissero che mettevano le liste nella bacheca fuori la palestra dopo circa 30 minuti.
Il tempo passò in fretta e le misero fuori.

-Giovanna Stufati.. NON PRESA
-Emily Ferrari.. PRESA
-Marzia Merlinghetti.. NON PRESA

E così via fino alla fine.
Ero troppo contenta mi avevano preso, e tra meno di una settimana sarei partita con la nazionale Under 16 per fare un'amichevole contro la Spagna.
Da quando ero bambina avevo sempre sognato di giocare per rappresentare la maglia azzurra, e tra poco si sarebbe avverato.
Andai all'areoporto di Roma-Fiumicino per partire, erano le 9.30  ma avevamo l'aereo alle 10.45.
In quell'ora che ci divideva dal volo conobbi meglio le mie compagne, coloro che mi avrebbero spronato a fare sempre meglio.
Arrivammo a Madrid verso l'ora di pranzo e alla sera avremmo giocato contro le padrone di casa.
La partita finì e vincemmo noi per 38-52.
Il giorno dop anche se eravamo molto stanche ripartimmo per l'Italia.
Ritornai a casa giusto il tempo di disfare e ripreparare la valigia che sarei dovuta ripartire con la squadra per andare in ritiro a Roma.
Appena arrivate ci sistemammo nelle nostre stanze, ci preparammo per andare e pranzo e subito dopo al palazzetto per allenarsi.
Passai una settimana stupenda, ma ora era arrivatop il momento di riposarmi e tornare a casa.
Eravamo i primi giorni di Settembre ed io sarei dovuta riscendere a Roma verso metà Ottobre.
Pochi giorni dopo per i miei amici comiciò la scuola, ma io non andai, l'avrei iniziata quando sarei scesa a Roma con la Nazionale.
Consisteva nell'andare a scuola la mattina nel centro dove stavamo, e al pomeriggio si andava o in palestra o nel palazzetto ad allenarsi.

Mamma: Emily sveglia! Sai che giorno è oggi?
Io: No mamma, so solo che ho sonno e voglio dormire.
Mamma: Sveglia oggi è il tuo compleanno!
Io: Si? Cosa? E' il mio compleanno ed io me ne ero dimenticata.
Mamma: Io e babbo ti abbiamo regalato le Jordana, quelle che desideravi tanto.

Mi svegliai, mi vestii e andai a ringraziare i miei genitori per il regalo.
Mio fratello come al solito non mi aveva fatto il regalo, ma si era limitatoa farmi solo gli auguri.
 
  
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