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Autore: Lost In Donbass    28/07/2014    2 recensioni
In un mondo in cui le creature magiche non sono accettate, due vampiri, un licantropo e un mago lottano contro una terribile minaccia che potrebbe annientarli. Riusciranno nell'impresa?
***
dal testo:
Due ragazze ubriache ci stavano barcollando davanti. Avevano un’aria succulenta. Sentii i canini affiorarmi in bocca e un senso di fame assoluta invadermi. Scambiai un’occhiata con il mio amico e in un attimo fummo addosso alle ragazze,che essendo sotto i fumi dell’alcol non opposero molta resistenza. Affondai i denti nel collo di una di loro. Sangue,dolce,pastoso,zuccherino.
***
Feci amicizia con il vicino di casa,un vecchio stregone di origine persiana che mi iniziò alle arti magiche. Diventammo buoni amici,e io cominciai a praticare incantesimi e magie varie. Abbandonai pian piano tutti i miei amici,isolandomi da tutto per concentrarmi sulle mie capacità di mago e stregone.
Genere: Azione, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO SESTO : DI COME CI RITROVIAMO IN UNA VECCHIA BETTOLA DI GLASGOW e di come riusciamo nel nostro intento
 
-E ora come la troviamo quella balorda?- grugnì Harry.
-Prima sarebbe utile sapere dove siamo!- commentò Zayn.
-Direi nelle vicinanze di Glasgow. – disse Louis.
-Ma com’è possibile Lou? Glasgow è lontana dal Vallo.- feci notare io massaggiandomi lo stomaco sazio. Per nostra fortuna abbiamo fatto merenda con tre tizi ubriachi lungo il periglioso cammino. Era nauseante quel paesaggio così monotono, così vuoto, così … potrei dire quasi infernale.
- Niall continui a dimenticare che la nostra velocità è particolarmente elevata rispetto a quella umana. Quindi non è del tutto campata in aria l’idea di essere vicini alla città. – Louis sembrava stanco.
Come al solito Louis aveva ragione infatti poco dopo ci ritrovammo nella più marcia periferia di Glasgow.
-Ho fame e ho sonno. Propongo di alloggiare a quella locanda- propose Zayn sbadigliando e indicando una locanda alquanto sghemba, dalla cui porta fuoriusciva una pesante puzza di pesce marcio.
Entrammo e ci ritrovammo in una stanza bassa e fumosa, puzzolente. Harry per poco non svenne perché avendo un olfatto molto più sviluppato del nostro beh, immaginatevi cosa poteva sentire. Ci avvolgemmo nei mantelli e chiedemmo una stanza e una cena. L’oste ci squadrò ma non fiatò e ci fece sedere a un tavolo malmesso dove ci venne servito un terribile abbacchio che mangiarono solo Zayn e Harry. Noi l’avevamo ordinato solo per non far capire che non eravamo umani.
-Ragazzi, rizzate le antenne che c’è qualcosa che non va- consigliò Louis. Non resistetti all’impulso di guardarmi intorno ma non riuscii a vedere niente di sospetto.
-Lou, sono loro?- mormorò Harry, indicando un manipolo di brutti ceffi che ci guardavano non proprio amichevolmente.
-Non lo so, comunque state pronti per qualsiasi cosa. Zayn senti anche tu?
Zayn deglutì e sussurrò con un filo di voce –Arrivano. Li sento.
Ammetto che la paura mi attanagliò lo stomaco ma i canini cominciavano a farsi largo nella mia bocca. Vidi gli occhi di Zayn annerirsi completamente, Louis apriva la bocca dove i denti spingevano per uscire e Harry aveva  iniziato a trasformarsi. Oh no, perché?! Un’altra battaglia, altro sangue, altri rischi, altri morti, altro peso sulla coscienza. Mi ero ridotto a uccidere per sopravvivere.
Rimanemmo immobili finché i nemici non suonarono “il corno d’inizio”. Uno sparo. Mi voltai di scatto alzandomi. Circondati da uomini e donne con fucili, picchetti, aglio (stupida credenza)e armi di ogni sorta pronti a eliminarci. No, Niall non devi avere pietà di loro. Non devi essere misericordioso nei loro confronti. Devi far vedere che sei un vampiro. Ora tu non devi avere sentimenti né rimorsi. Tu devi uccidere. Il sangue chiama. Rispondi.
E io risposi.
Ci lanciammo all’attacco tra spari, pallottole, lame. Sembrava di essere sott’acqua tanto i rumori arrivavano attutiti alle mie orecchie. Il sangue cominciò a scorrermi lungo i polsi e il collo. Sangue non mio ma che io leccavo avidamente comunque. Mi ritrovai a uccidere per l’ennesima volta ma questa volta solo la rabbia animava la mia anima. Un dolore lancinante mi colpì il fianco. Diavolo, mi avevano colpito con un coltello. Vidi Louis gettarsi dietro di me e strangolare un vile che voleva uccidermi alle spalle. Gli sorrisi e il mio migliore amico mi strizzò l’occhio. Un attimo e tutto tornò come prima, vidi solo di striscio i miei compagni di disavventure che lottavano furiosamente in un turbinio di urla, cadaveri, gemiti, sangue e sudore. Ora ero stanco. Troppo stanco. Volevo solo dormire. Chissà quanto tempo era passato e … un urlo più selvaggio degli altri ci bloccò. Ci voltammo e solo in quel momento mi resi conto che eravamo circondati solo da morti. Io avevo una ferita nel fianco che pulsava, Zayn una pallottola nella gamba, Louis dei graffi talmente profondi da far pensare a un rastrello ma quello più malmesso era Harry. Grondava sangue e guaiva.
Povero piccolo Hazza, si accanivano sempre su di lui. Una risata distorta mi fece tornare al presente.
La nostra vittima designata ci osservava dalla cima delle scale ridendo. Dalla porta entrò qualche altro nemico. Era lei che volevamo. Era lei il nostro obiettivo. Era lei la causa di tutte quelle uccisioni. Un conato di rabbia mi fece quasi cadere per terra. Guardai i ragazzi. Dovevamo lanciarci o ci sarebbe stato un tranello? Nel dubbio aspettammo tesi come corde di violino. Il demonio scese le scale e si fermò in fondo ghignando.
-Attaccate, su! Siete coraggiosi, ne avete dato prova. Su, avanti, sono qua. Perché non attaccate? Dai, forza! Com’è che vi chiamate? Niall? Louis, Harry, Zayn? Dai, cari, avanti … fate qualcosa. Non è bene far aspettare una signora.
Cercai di dominarmi a stento per non darle soddisfazione.
-Che facciamo?- mimò Zayn con le labbra.
-Stiamo fermi- rispose Louis, sempre utilizzando il labiale.
-Allora? Siete dei fifoni, lo sapete? Avete paura, tremate, non avete un briciolo di coraggio nel vostro pavido cuore. Siete feccia, tutti e quattro. Siete inutili. INUTILI!!!- La donna ci stava spronando ad attaccare. –Siete gli scarti della società, nessuno vi vuole, morirete presto, nessuno verrà al vostro funerale. Feccia!
Niall, stai calmo … dovevo calmarmi … ma, com’era prevedibile, Harry non riuscì a trattenere la rabbia e le si slanciò addosso ululando qualcosa di incomprensibile.
-NO! Harry, no!!- strillammo noi, ma era troppo tardi. Troppo tardi. Troppo tardi.
Il nostro piccolo, avventato licantropo scivolò per terra, morto. Morto. Morto.
A quel punto qualcosa di sconosciuto si agitò dentro di me. Qualcosa che spingeva per uscire, che bruciava come lava, che congelava come ghiaccio liquido, qualcosa che non seppi mai definire esplose all’interno del mio corpo. E le saltai addosso. In contemporanea a Lou e Zayn. Un sentimento comune, terribile e violento. Sentì qualcosa che mi perforava la coscia ma non ci feci caso. Dovevo vendicare Harry. Vendetta. Vendetta, tremenda vendetta. Lacrime di fuoco mi rigavano le guance. E lei morì sotto i nostri colpi ciechi mossi solo dalla forza vendicativa. Me ne resi conto dopo, quando Zayn con le lacrime agli occhi ci strappava dal cadavere che avevamo dilaniato senza pietà. Scoppiai a ridere tra il pianto perché ce l’avevamo fatta. Senza esclusione di colpi ma ce l’avevamo fatta. I suoi sporchi scagnozzi fuggirono a gambe levate. Mi sentivo svuotato e rivoltato come un calzino. La vicina di casa era morta. Harry era morto.
Louis strisciò urlando e piangendo di fronte al cadavere del piccolo del gruppo. Era tornato umano e giaceva in posizione quasi fetale, ricoperto di sangue, con uno squarcio nel petto.
Zayn gli tastò il polso e scoppiò in lacrime. Io lo seguì poco dopo. Louis si era raggomitolato abbracciato al cadavere, lo baciava come se fosse ancora vivo, lo coccolava come se fosse ancora vivo. Ma non era vivo. Vita e morte. Un confine così facile da attraversare. Un turbinio e vidi tra le lacrime Liam Payne che era arrivato. Louis ringhiò, i  canini snudati:
-Vai via. Lasciaci stare. Abbiamo fatto quello che volevi. Ora lasciaci stare.
Liam Payne non disse nulla. Fece un sorriso d’approvazione e sollevò Harry con la forza del pensiero.
-Dove lo porti?- piagnucolai io.
-A casa, per il funerale- fu la risposta secca.
Io e Zayn ci limitammo a seguirlo trascinandoci dietro Louis.
 
Tre giorni dopo eravamo accanto alla lapide nel piccolo cimitero. Louis accarezzava la tomba con occhi vuoti e movimenti meccanici. Non era più lo stesso da un po’. Era triste vedere il mio migliore amico così. Io piagnucolavo leggermente e Zayn sospirava. Era strano non avere Harry al fianco, era strano non sentire le sue risate, era strano non venir contagiati dalla sua simpatia. Era strano, senza Harry.
-Lou, vieni, andiamo, si sta facendo tardi.
Lou si alzò, accarezzò la lapide, e mormorò:
-Ci vediamo domani cucciolo. Buonanotte, piccolo mio.
Ci avviammo tristemente verso casa, strascicando i piedi.
 
***A HARRY LA PENNA***
Aprii gli occhi e vidi il buio. Un dolore lancinante mi attanagliò il petto. Dov’ero finito? Dov’era Louis?
-Lou … Lou dove sei?-
Tastai attorno a me e mi resi conto di esser chiuso dentro qualcosa. Ma dentro cosa? Mi mossi. Io soffrivo di claustrofobia. Dovevo uscire. Ignorai il dolore terribile in ogni parte del corpo e spinsi verso l’alto. Spinsi ancora con forza e … crack! Qualcosa che assomigliava a legno scricchiolò. Spinsi ancora soffocando un urlo di dolore e finalmente il legno si ruppe e venni sepolto da terriccio umido. Maledizione! Mi avevano sepolto vivo! Chi è l’imbecille …? Scavai e mi agitai, le ferite che avevo sul corpo pulsavano irritate. Ero stato ferito dalla vicina, immaginai che avessero vinto. Ovvio che hanno vinto! Forse non mi ero svegliato in tempo e così … aria!! Sbucai urlando dalla terra consacrata del cimitero. La luna brillava alta nel cielo. La notte era insolitamente gelida. Ululai in un misto di dolore e felicità. Ora dovevo andare a casa. Dovevo tornare dai ragazzi. Guardai la mia lapide : mica male, però! Mi alzai a fatica e mi trascinai fuori dal cimitero, strisciando verso casa. Avevo i vestiti strappati e insanguinati, ero sporco e tutte le ferite sanguinavano copiosamente. La testa girava però riuscì a raggiungere in qualche modo casa nostra. Era vicina al cimitero e infatti la trovai. Gli occhi oramai erano quasi chiusi e gonfi di lacrime. Non so come ma raggiunsi il campanello e mi ci attaccai. Mi accasciai senza ormai un briciolo di forza per terra. Dei passi nel corridoio, una luce, la porta che si apriva e Louis che mi prendeva in braccio. Lo baciai e intravidi le sagome di Niall e Zayn avvicinarsi di corsa. Non ricordo bene che successe poi, so solo che ero sdraiato sul vecchio divano di casa e che avevo delle pezze gelide sulle ferite e che Lou mi baciava senza sosta e Niall che rideva e Zayn che parlava.
Beh, ce l’avevamo fatta dopotutto. La Comunità non ci avrebbe scomunicati.
Sentii Zayn salmodiare e mi riaddormentai. Quando mi risvegliai le ferite erano quasi guarite, grazie agli strani incantesimi del mago. In fondo, ci sapeva fare. I ragazzi erano ancora tutti lì, intorno a me. Louis mi aiutò a tirarmi su, i suoi occhi come lava bollente su di me.
Ci sedemmo davanti al camino e aspettammo qualcosa.
Non so cosa.
 
FINE
 
Mille grazie a chi ha avuto voglia di leggere fin qui. In realtà avrebbe dovuto essere più lunga e articolata ma … in ogni caso, in qualche modo è finita. 
  
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