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Autore: xehiwesx    30/07/2014    1 recensioni
Il calcio per Louis Tomlinson è sempre stata l'unica cosa che contasse veramente. Non esiste nient'altro per lui, solo il mondo del pallone. Il suo sogno sin da piccolo è quello di arrivare in alto, ai massimi livelli, fino a poter giocare insieme ai grandi signori del calcio. Ciò era tutto per lui, fino a quando nella sua vita piombò qualcosa che avrebbe cambiato tutto per sempre, o meglio, qualcuno...
Genere: Fluff, Sentimentale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La scintilla che fa traboccare la goccia.

Nell'attesa che lo venissero a chiamare per il provino, Louis venne raggiunto negli spogliatoi da altri ragazzi venuti lì per il suo stesso motivo. A mano a mano che entravano Louis li squadrava dalla testa ai piedi cercando di capire dai capelli o dai vestiti che avevano indosso la loro bravura in ambito calcistico. 'Questo è una mezza sega' pensò, 'questo pure... Uhm.. Questo potrebbe darmi del filo da torcere' rifletté guardando entrare un bel biondino dagli occhi azzurri, ben vestito e con fantastici capelli tirati su in una bella cresta dorata. Il biondo si sedette in una panchina di fronte a lui e cominciò a spogliarsi dei vestiti giornalieri. 'Beh, niente male... Oh Lou smettila sei qui per un altro cazzo di motivo'.
Ad un certo punto il biondino sembra un po' spaventato ed inizia a cercare qualcosa che non trova né nelle tasche dei pantaloni né in quelle del giubbotto molto cool bianco e nero. Intanto, quando Lou si disse che finalmente non entrava più nessuno e che i candidati fossero finiti, qualcuno bussò alla porta dello spogliatoio ed entrò. Era alto, muscoloso, bello.. Estremamente bello. Riccio, stupendi occhi verdi, sorriso ammaliante. Era in un semplice completo giornaliero, jeans scuri talmente stretti che Louis pensò se il "coso" gli funzionasse ancora, una t-shirt semplice bianca ed un paio di stivali marroni alquanto eccentrici. Dopo qualche secondo di completa estasi, Louis notò che non aveva nessun borsone da calcio e che teneva in mano uno smartphone nero che Lou non riconobbe.
"Hei Nialler, la prossima volta sta un po' più attento, non è la prima volta che ti salvo il telefono."
"Oh Cristo, Harry, grazie mille.. Come farei senza di te amico! Ahahah" disse il biondo ridendo e la sua risata fece sorridere anche Lou, era contagiosa.
I due si accorsero che Louis li stava guardando, ascoltando e che stava anche ridendo con loro. Lou diventò rosso e si girò di scatto facendo finta di cercare qualcosa nel borsone. Harry e Niall si guardarono divertiti e decisero di presentarsi. Si avvicinarono ed il biondo disse sorridendo: "Ciao Louis, io sono Niall e lui é Harry". 
'Harry.. Che bel nome... Ehi ma ..??' "Come sapete il mio nome?" chiese Lou un po' stranito. 
"Siamo dei maghi indovini, veggenti" disse il riccio con una punta di sarcasmo quasi a prenderlo per il culo. In quel momento Lou si ricordò di avere addosso la collana della sua comunione regalata da sua madre Jay con un pendente con su scritto il suo nome. Guardò il suo collo.. 'LOUIS' inscritto in un cuore di metallo. Si sentì un deficiente e il suo viso tornò rosso come un peperone. Harry e Niall scoppiarono in una fragorosa risata che riempì tutto lo spogliatoio, tanto che gli altri ragazzi intenti a cambiarsi si voltarono a guardare quella strana scena senza capire nulla. Louis cominciò ad incazzarsi, come si permettevano questi due? Niall tornò serio (serio si fa per dire, era sempre con quel suo sorriso da schiaffi) e rincarò la dose: "ehi scusa Tomlinson, non volevamo mica farti arrabbiare" vedendo l'espressione di Louis sconvolta per aver appreso che conoscevano anche il suo cognome Niall ricominciò a ridere a ruota libera seguito da Harry che indicava a Louis il suo borsone da calcio con su scritto "TOMLINSON". Louis era rosso di rabbia e vergogna perché ora tutto lo spogliatoio aveva sentito e stavano ridendo di lui, si alzò e fece per andarsene, quando Harry gli prese il cellulare e lo alzò verso l'alto:  "prendilo se ci riesci, nano, ahahah" non sembrava così cattivo quando era entrato. Louis era troppo basso e lui era troppo alto. In un momento Louis esplose e gridò: "ADESSO BASTA! QUESTA É LA SCINTILLA CHE FA TRABOCCARE LA GOCCIA!"
Il biondo ed il riccio si guardarono con un aria alla tipo "LA CHE?!?!"e risero ancora più forte con le lacrime agli occhi, accompagnati dal resto dello spogliatoio.
'Ma che cazzo ho detto? Era meglio se stavo zitto. Ma chi cavolo sono questi due qui? Devo andarmene immediatamente, fanculo al telefono, fanculo a 'sti due coglioni, fanculo a tutto.' prese le sue cose, lasciando il telefono nelle mani di quel bellissimo deficiente e si diresse verso l'uscita.

Stava quasi per aprire il cancello ed andarsene, quando una mano si poggiò sulla sua spalla. Si girò, pronto per fare un pugno se fosse stato di nuovo uno di quei due, si era trattenuto fin troppo. Ma quando si voltò davanti a sé non vide il riccio ed il biondo, bensì un ragazzo dall'aria dolce, con un cappellino da posteggiatore, begli occhi e barba ben curata. 'Il custode? Cosa vuole adesso anche lui?' pensò.
"Ragazzo, dove credi di andare?"
"A casa! Ma lei cosa vuole?"
"E' questo il ringraziamento per averti accompagnato fino agli spogliatoi poco fa, anche se avevo molte altre cose più importanti da fare?"
"Non glielo ha chiesto nessuno! E poi, forse sarebbe stato meglio se non l'avessi mai trovato quel cazzo di spogliatoio!"
"Cos'è successo?" chiese, quasi preoccupato.
"Quello che succede da quando sono nato! Quindi tranquillo, ci sono abituato."
Il custode annuì e intuì ciò che era accaduto, allora decise di dire: "e per quale motivo stai tornando a casa?"
"Cosa resto a fare qui? Pensavo che magari i giocatori di una squadra a questo tipo di livello fossero un po' più maturi rispetto a quelli di categorie inferiori. Ma è sempre la stessa storia, ad ogni provino vengo preso di mira e deriso soprattutto per la mia altezza. È come se fossi una calamita che attira gli stronzi pezzi di merda!"
"Scommetto che te ne sei sempre andato da ogni provino prima che iniziasse" commentò il custode.
"Ovvio, non riesco a sopportare per troppo tempo tutte quelle derisioni. Ma questo cosa c'entra?"
"Beh, amico, credo che tu abbia sbagliato tutto sin dall'inizio."
"Oh bene, un altro a giudicare quello che faccio, non ci bastava la mia famiglia a rompere le palle" Louis girò i tacchi e si avviò verso il cancello. Il custode lo prese per un braccio, ma stavolta Louis reagì e gli colpì il viso con un pugno violentissimo che lo scaraventò a terra. 'Che cazzo ho combinato...'
Louis si avvicinò per aiutarlo ad alzarsi: "Oh mio dio, mi perdoni, davvero, mi dispiace.."
Il custode si aggrappò a lui, avvicinandolo a sé, ancora per terra: "amico, tranquillo è tutto ok. Capisco il perché di quel pugno, chissà da quanto ti tenevi dentro tutta quella rabbia, certo, non sono felice che tu ti sia sfogato proprio in questo momento su di me, ma va bene." disse ridendo, la sua lieve risata venne smorzata da un colpo di tosse e subito dopo sputò un po' di sangue vicino a loro. Continuò: "volevo solo fermarti e convincerti a restare, perché non è la prima volta che ti vedo.. Ti ho visto giocare in qualche campetto in zona e beh.. Sei forte amico, davvero. Sei un maestro del pallone. Non volevo buttassi anche questa possibilità nel cesso, come stavi per fare. Voglio convincerti a restare, per dimostrare a quei coglioni mezze seghe negli spogliatoi il tuo vero valore! Sei un ragazzo con molto talento, non sprecarlo per una manata di fessi, che, ne sono sicuro, appena ti vedranno giocare diventeranno verdi d'invidia."
'Oh saggio e bellissimo custode, ma chi ti ha mandato? Il cielo per caso?'
Louis soppesò il breve ma intenso discorso che gli venne fatto che gli ridiede un po' della sua lucidità e ne trasse tanta di quella fiducia in se stesso da capire che il custode con il cappellino da posteggiatore aveva ragione. "Lei è un vecchio saggio amico, o meglio, un giovane saggio"  disse. 'Anche se mi sembra di parlare con mio padre, un padre amorevole che non ho mai avuto'
"Sono contento che tu abbia capito, ma adesso aiutami ad alzarmi, forza."
Louis lo aiutò e si ritrovarono faccia a faccia. Solo adesso a Louis venne in mente che durante tutta la conversazione gli aveva dato del 'lei', mentre il custode gli aveva dato del 'tu'. Sin dall'inizio, come un vecchio che parla ad un giovane ragazzo. Ma in realtà avevano più o meno la stessa età.
"Bene, adesso che mi sono rialzato e ripreso dalla bella mazzata che mi hai dato," disse ridendo "possiamo presentarci. Il mio nome è Liam Payne, lieto di conoscerti, Louis.. Giusto?"
"Si esatto, è un piacere."
Louis non sapeva che Liam aveva appena salvato la sua merdosa vita che lui stava per buttare via. Gli sarebbe stato enormemente grato per il resto della vita. Così, accompagnato dal suo nuovo amico, si diresse al campo, pronto per sfondare la rete più e più volte.
  
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