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Autore: SeparatriX    09/01/2005    8 recensioni
Harry e Draco hanno una relazione di odio-odio, ma c'è una linea sottile tra odio e amore. L'estate dopo il loro quinto anno, un ammiratore si dichiara ad Harry. I suoi sentimenti saranno ricambiati?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Then He Opened His Mouth (Poi aprì la sua bocca)

Titolo: Then He Opened His Mouth (Poi aprì la bocca)

Autrice: SeparatriX

Traduttrice: Lori

Beta: Grace

Rating: PG-13 all’inizio, poi R

Pairing: HP/DM

 

 

 

capitolo tre

Variazioni sul tema

 

Il mio quinto anno a Hogwarts mi fece aprire finalmente gli occhi. Fu durante il corso di quell’anno che la mia percezione delle persone e delle cose cominciò a prendere una brutta piega, spostandosi da ciò che era sicuro ad un territorio che per me era spaventosamente nuovo e sconosciuto. Quello fu l’anno in cui i miei pensieri su Draco Malfoy mutarono da dichiarato odio puro ad un riluttante rispetto. Rispetto. Dio, quello era un termine troppo semplicistico per definire ciò che davvero cominciai a provare. Seduta là sull’Espresso per Hogwarts guardavo il modo in cui la sua testa bionda era inclinata verso il basso, un’espressione contemplativa che gli attraversava il bel viso. Le sue labbra rosa si arricciarono in un tenue sorriso, e il mio cuore saltò un battito a quella vista. Come avevo mai potuto trovare delle somiglianze tra questo ragazzo così bello e un brutto furetto? Che diavolo avevo in mente? No, meglio che non risponda. Sono abbastanza sicura di aver lasciato che le influenze esterne condizionassero i miei pensieri e i miei sentimenti, ma quel giorno sul treno, feci la scelta cosciente di prendere le mie decisioni in avvenire, fintanto che si trattava di Draco.

 

Mentre lo osservavo, lasciai scorrere la mente sul nostro passato in comune, tentando di trovare il momento in cui i miei sentimenti nei suoi confronti erano cambiati. Mi rendevo conto che ciò che provavo era qualcosa di più di una sensazione a pelle, perché sapevo che Malfoy era molto più che un volto grazioso. Era indubbiamente bello, ma era anche molto astuto; una delle persone più astute che io abbia mai conosciuto. Aveva anche un perfido senso dell’umorismo, le rare volte che permetteva che qualcuno vedesse quella parte di lui, se si escludevano i suoi ammiratori più vicini. Odiavo ammetterlo, ma era anche molto leale nei confronti dei componenti della sua Casa, e per quello che potevo vedere, la sua lealtà era ricambiata irremovibilmente ed indiscutibilmente. Questo non significava che io fossi cieca ai suoi difetti. Senza dubbio era una delle persone più irritanti che io avessi mai avuto il privilegio di conoscere. Aveva una lingua affilata come una spada, un’arma con cui faceva distrattamente a fette qualsiasi persona o cosa che osasse trovarsi sul suo cammino, ed io sono stata spesso la destinataria delle sue osservazioni pungenti. Oh sì, Malfoy era bello. Ma, soprattutto, era perfettamente consapevole di esserlo e non avrebbe sprecato tempo ad assicurarsi che tutti gli altri fossero della stessa opinione.

 

Quel giorno avrei dato praticamente qualsiasi cosa per poter entrare nella sua testa e vedere che cosa la animava, ma ero terrorizzata da quello che avrei effettivamente potuto trovarci. Così mi sono limitata a sedere lì e guardarlo di nascosto, immaginando di vederlo gettare uno sguardo nella mia direzione, tuttavia senza osare sperare che potesse davvero guardarmi. Anche se so di essere abbastanza attraente, mi sarei presa in giro da sola pensando che potesse essere attratta da me. Avevo notato quelli a cui aveva prestato attenzione in passato, e non credo di poter reggere il confronto con una qualità così alta. Naturalmente, avrebbe anche potuto essere perso in pensieri su suo padre, che recentemente era stato portato ad Azkaban a causa delle sue attività da Mangiamorte al Ministero della Magia. Oh bene. Sembrava che Draco avesse deciso di appisolarsi contro il finestrino, e i miei tentativi di interpretare i pensieri di Draco Malfoy non stavano affatto facendo scorrere più velocemente il viaggio di ritorno, né avrebbero fatto passare l’estate più rapidamente. Infine abbandonai la mia contemplazione di Draco e riportai la mia attenzione a Ron ed Harry, e ai piccoli cottage che punteggiavano il paesaggio mentre il treno attraversava un piccolo villaggio.

 

~@~

Mentre l’Espresso di Hogwarts si dirigeva alla stazione di King’s Cross a Londra avevo già messo in moto il mio “Piano di seduzione di Harry Potter”. Ero abbastanza sicuro che si sarebbe completamente arreso al famoso Fascino Malfoy™ (naturalmente) quando ebbi la strana sensazione che qualcuno mi stesse osservando. Interessante. Cominciai a domandarmi se... poteva essere? Lanciai una rapida occhiata a tutti gli altri passeggeri a bordo del treno, ma limitata agli scompartimenti più vicini a me. Nello scompartimento accanto al mio c’erano Potter, Weasel, la mezzosangue e la sorella di Weasel. In quello dietro di me, notai la Bulstrode, la Parkinson, Zabini e Boot. Proprio davanti a me c’erano le gemelle Patil, Finnegan, la Brown e Paciock. Guardando alla mia sinistra, vidi Potter abbandonare la testa contro il finestrino con un’espressione remota sul viso, mentre attraversavamo una piccola foresta. Sembrava così sereno, i suoi lineamenti ammorbiditi dalla luce soffusa che effluiva attraverso il finestrino vicino a lui. ‘Mio’, pensai possessivamente. Non potei impedirmi di sorridere mentre quel pensiero metteva radici nella mia mente.

 

Inclinai leggermente la testa per osservare di nuovo e vedere se potevano essere gli occhi della Parkinson che mi stavano perforando la nuca. Scartai subito quell’idea, notando che si era addormentata velocemente con la testa poggiata sulla spalla di Boot. Dio, era disgustosa! Stava sbavando da un angolo della bocca, lasciando una chiazza di saliva bagnata sulla camicia di Boot. No, non era il Carlino, grazie al cielo. Lasciai vagare i miei occhi per il treno e non trovai nessun indizio su chi fosse il mio osservatore misterioso, così decisi di poggiare la testa contro il finestrino. L’ultimo pensiero prima di fluttuare nell’incoscienza fu la visione del volto beato di Potter, circondato dall’incandescenza dorata della luce solare della sera. Soddisfatto, scivolai in un sonno pieno di sogni.

 

~@~

 

L’Espresso di Hogwarts si fermò al binario 9 e ¾ circa un’ora dopo. Le voci eccitate dei giovani riempivano l’aria, mentre si incamminavano dai loro scompartimenti alla passerella centrale. Nel loro scompartimento, Harry, Ron ed Hermione si alzarono pigramente e stiracchiarono i muscoli irrigiditi dal lungo viaggio. Ron si voltò verso i suoi amici e ghignò.

 

“Spero che voi due possiate tornare alla Tana quest’estate.” I suoi occhi indugiarono su Hermione per un breve istante mentre prendeva le sue cose dallo spazio per i bagagli sopra le loro teste. “Forse potremmo fare un po’ di allenamento a Quidditch. Che cosa ne dici, amico?” Guardò Harry con grande aspettativa, e ricevette un sorriso rassicurante.

 

“Certo, Ron. I miei zii non avranno problemi a lasciarmi venire ad estate inoltrata. Almeno fintanto che terrete i terribili gemelli lontani dal loro Duddy, dovrebbero essere d’accordo.”

 

“Hey! Mi sono offeso!” Fred Weasley mise il muso ad Harry mentre lui e suo fratello lo sorpassavano verso l’uscita.

 

“Tra l’altro, non è che quel maiale non stesse sbavando dalla voglia di avere un dolce, Harry!” rise George. I gemelli avevano deciso di prendere il treno da Hogsmeade in modo da potersi unire al resto della famiglia alla Tana per alcune settimane durante l’estate.

 

Harry rise con i gemelli al ricordo di Dudley e dell’infame caramella Mollelingua. “Voi pensate che abbia imparato la lezione sul mettersi in bocca cose non identificate, ma non è così. Quindi è meglio che vi teniate a debita distanza! Non gli ci vuole molto a rendere la mia vita un inferno.” Harry scosse il capo e cominciò a riunire i suoi effetti personali.

 

Ron e Ginny uscirono nel corridoio per riunirsi a Fred e George. Era come un ritrovo della famiglia Weasley, proprio là nel mezzo della passerella.

 

“Hey! Muovetevi!” Dietro a Ron c’era un Blaise Zabini molto impaziente, ansioso di uscire dal treno. “Ci sono mia madre e mio padre che mi aspettano sulla piattaforma, andiamo!”

 

Fred, George, Ron e Ginny alzarono gli occhi al cielo e cominciarono a percorrere il corridoio. “Ti manderò un gufo più avanti in questo mese, Harry, così potremmo organizzarci. A presto!” Ron si sporse in avanti, lui ed i suoi fratelli gemelli si riversarono fuori sulla piattaforma. Harry sorrise e ricambiò il signore e la signora Weasley, che stavano salutando con la mano lui ed Hermione, mentre tutti cominciavano a ritirare i bauli degli studenti.

 

Il resto degli allievi cominciò a svuotare il treno, fino a quando rimasero soltanto Hermione, Harry e Draco Malfoy. Harry inclinò la testa di lato e osservò Malfoy che percorreva con grazia il corridoio verso di loro. Si fermò un istante davanti a loro, e incatenò brevemente gli occhi grigi con quelli di Harry. Draco fece un piccolo cenno col capo ad Harry, poi si voltò e fece lo stesso con Hermione prima di abbandonare tranquillamente il treno.

 

“Bene, Harry. Sembra che mamma e papà mi stiano aspettando. Ti manderò un gufo questa settimana per assicurarmi che dedichi abbastanza tempo allo studio durante le vacanze estive, d’accordo?” Harry alzò gli occhi al cielo prendendo in giro la sua amica. Alcune cose non cambiano mai. La ragazza dai folti capelli castani sogghignò e uscì, ed Harry la seguì a qualche passo di distanza.

 

Una volta sulla piattaforma, Harry fu accolto dalla vista di Remus Lupin, Malocchio Moody e Tonks che avvertivano i suoi parenti di trattarlo bene. Soffocò una risata alla vista della faccia viola dello zio Vernon, che tremava di rabbia. Non era ancora abituato ai “fenomeni da baraccone” che gli stavano dicendo come comportarsi con suo nipote, ed Harry pensò ci sarebbe voluto ancora molto perché i suoi parenti accettassero l’esistenza delle sue abilità magiche. ‘Oh, beh, una cosa alla volta,’ pensò. Harry ringraziò i suoi protettori, quindi si diresse verso Privet Drive con i Dursley.

 

~@~

 

Wow, non posso credere che mi abbia davvero guardato mentre usciva dal treno. È stato quasi come se sapesse che lo stavo guardando. E sapete una cosa? Penso che abbiamo fatto dei progressi questo pomeriggio e che ci potrebbe essere ancora speranza per me. Non mi ha chiamato mezzosangue nemmeno una volta nell’intero viaggio. Sì, le cose stanno definitivamente migliorando.

 

 

 

  
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