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Autore: October    08/09/2008    2 recensioni
Premetto: è la mia prima fanfic, siate clementi! In breve, racconta l'avventura di sette adolescenti qualunque, che si trovano improvvisamente proiettati nel mondo di Naruto... e ne succederanno delle belle (come potrete immaginare)! Se recensirete, oltre che a leggere, vi sarei infinitamente grata, perchè è bene sapere consigli e critiche... Buona lettura, October PS: piccole sorpese per gli amanti della buona musica...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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‘Io credo in me, nel cuore mio… Naruto… Naruto… Il sogno mio realizzerò…’
La ragazza alzo la mano sul comodino dietro sé in una vana ricerca del cellulare; aveva ancora gli occhi serrati a causa della forte luce che entrava dall’enorme finestra di camera sua e sentiva la pigrizia bloccarla al letto come una morsa.
“Uffa, ma chi mi chiama a quest’ora!” protestò Evie guardando la sveglia: le 11.00.
Era davvero tardissimo! Questa volta sua nonna non l’avrebbe perdonata. Si alzò di scatto e finalmente trovò il telefonino.
“Pronto, chi parla?” disse a fatica con la voce impastata dal sonno.
“Ehm… Evelyn, sei tu?”
“Sì sì che sono io! Ma tu chi sei, chi parla?”
“Sono Ian… non so se ti ricordi di me… Andavamo in classe insieme, sai quello alto con gli occhiali…”
“Ma certo! L’Albert Einstein della classe! Che bello risentirti Ian!”
“Sono contento che ti ricordi di me! Senti… ieri ho visto Brian e mi ha ricordato che è da un bel po’ che non ci vediamo… come i vecchi tempi, insomma. Ti va di venire a fare una passeggiata oggi pomeriggio? Così recuperiamo il tempo perso!” ^^
“Molto volentieri! Perché non ci troviamo davanti alla nostra vecchia scuola?”
“Ottima idea, a dopo allora!”
La biondina si catapultò giù dal letto e aprì l’armadio alla ricerca di un qualsiasi vestito da mettere. Nel giro di trenta secondi si era già infilata un paio di pantaloncini e si stava cambiando le scarpe.
‘Meglio che corra dalla nonna, mi aspettava per fare le pulizie!’

***

Poco dopo passato il mezzogiorno di quella stessa giornata, ad un tavolino che era a malapena ombreggiato di un locale caotico che dava sulla strada, c’erano due adolescenti che mangiavano e chiacchieravano tranquille e si godevano le vacanze estive.
“Mmmh… ma che buono questo panino! Chomp chomp…”
“E meno male che eri a dieta, Phoebe! Proprio da McDonald’s dovevamo andare?!” la rimproverò severamente la sua migliore amica mentre si legava i capelli castani in una coda.
“Quante storie Kimi…”
“Uff… o cavolo, mi vibra il cellulare… aspetto un secondo, Phoebe! … Pronto?”
“Ciao Kim! Sono Evelyn! Allora, come va?”
“Oh ciao Evie!! Sì tutto a posto, grazie, sono fuori a mangiare con la mia socia!”
“Che bello! Salutamela! Che prima o poi me la devi presentare!” ^^ “Ascoltami, proposta oscena: vuoi venire in vacanza con me? Io e mia madre andiamo in Puglia e c’è dell’altro posto libero…”
“Sarebbe fantastico!!! E va bene, accetto la tua proposta! Tu mandami i dati via sms!”
“Evvai! …Salutami Kimimaro!” ^^
“Eheheh, come se fosse il mio ragazzo… ç _ ç Facciamo così, riunione a casa mia questa domenica?”
“Perfetto Kim! Ciao!” Click.

“Anche tu vieni a casa mia domenica.” disse Kimberly rivolta ad una Phoebe stupita. O_O ‘Ma cosa avrà in mente la mia socia? Non vorrà mica presentarmi a questa sua amica! Lo sa che sono timidissima… ç.ç ’

***

“Wow ragazzi, come siete cresciuti! Siete quasi degli uomini!”
“Ma se non abbiamo ancora 15 anni! Piuttosto guardati, tu sei già una donna!”
“Concordo pienamente.”
Evie era commossa nel vedere i suoi vecchi amici dopo tutto quel tempo. Quanti bei ricordi dell’infanzia passata insieme… poi il destino, se così si può chiamare, li aveva separati dopo l’ ‘incidente’ con il loro ex-amico Samuel… Ma non basta di certo un amore perso per separare dei veri amici. E quella ne era la perfetta dimostrazione.
Certo che erano davvero cresciuti! Ian era già alto, ma ora la superava di almeno 10 centimetri! Il resto non era molto cambiato: i capelli castani erano come al solito ribelli e spettinati, portava ancora gli occhiali, ma dietro alle lenti i suoi occhi nocciola erano diversi: erano più maturi. Ma era pur sempre il genio ribelle di sempre! Un po’ come Einstein o come in quel film dove bidello di una grande università americana scopre di avere un quoziente intellettivo ben oltre alla media. Un po’ come Shikamaru Nara. Che paragone!
Brian invece era sempre stato un nanerottolo, ora però l’aveva praticamente raggiunta. Si era fatto crescere di qualche centimetro i capelli biondo cenere che quasi nascondevano quei grandi occhi; aveva finalmente tolto gli occhiali e ora si poteva vedere chiaramente il grigio perla in essi. Era diventato proprio un bel ragazzo!
“Allora come va? Come state, ragazzi?”
“Bah, niente di speciale, Lynn” le rispose Ian.
“MA INSOMMA IAN! LO ODIO QUEL NOME! QUANTE VOLTE TI DEVO DIRE DI CHIAMARMI EVIE!” esplose la ragazza, come se Deidara le avesse lanciato una bomba a mano.
“Non è cambiata di una virgola…” si affrettò ad aggiungere Bry sorridendo scherzosamente al suo compare. ^^
Parlarono del più e del meno per tutto il pomeriggio, ridendo come matti. Ricordarono anche con nostalgia i tempi in cui potevano vedersi tutti i giorni e giocare, quando erano più piccoli.
“Ma insomma, nessuno di voi due è fidanzato, o non me la state raccontando giusta?...”  ^.- chiese ammiccando con fare malizioso Evelyn.
Entrambi si fecero paonazzi. “Ma va, guarda che non abbiamo la ragazza! Singles e felici di esserlo!” rispose Brian cercando di fare il duro e assumendo un’espressione scocciata, ma si vedevano lontano un miglio quelle strisce di colore sulle sue candide guance, come infiammate.
“Sarà…” ^.*
“Beh, e tu allora, cara Eve? Scommetto che tu sì che sei fidanzata!” le rispose Ian con lo stesso tono che lei aveva riservato prima per loro, e con un pizzico di maligna vendetta.
La ragazza s’incupì solo ad aver sentito quelle parole, con la stessa velocità di un lampo prima di un temporale: “… … no … …”
Brian guardò malissimo il suo amico, pensando ‘Sei un cretino.’ Ian assunse un’espressione terribilmente colpevole mentre i suoi piccoli occhi imploravano le più sincere scuse.
“Ci pensi ancora… a… lui… Non è vero?” le chiese cauto Bry.
“… mmh … a volte … spesso … credo di averlo… amato davvero … troppo …”
I due amici si guardarono. Perché spesso non servono le parole per comunicare. Solo uno sguardo. Se due persone si conoscono da molto, sanno anche leggere le frasi e i sentimenti scritti nel profondo del cuore. Anche solo con uno sguardo.
Il loro ex migliore amico ne aveva combinate davvero troppe, e far soffrire una delle loro più care amiche in quel modo… dopo tutti quegli anni… tutto quel tempo… lei ricordava ancora. L’aveva amato talmente tanto che ora non riusciva neanche ad odiarlo. No, ci aveva provato in tutti modi, ma invano. L’unica soluzione che aveva trovato era stata quella di ignorarlo, aveva sperato che con l’indifferenza sarebbe riuscita a dimenticarlo, ma questa strada che aveva scelto era in realtà un vicolo cieco; buio, oscuro, senza via di scampo per la sua anima. Ma questo in fondo lo sapeva anche lei; sapeva che se un giorno l’avesse rivisto sarebbe ricominciato tutto. Tutto quell’incubo. Non voleva, no di certo. Purtroppo però il suo istinto le diceva che un giorno tutto questo sarebbe riaccaduto. ‘Quel giorno dovrò essere pronta, dovrò comprenderlo e così allontanarlo. Per sempre… Will I ever, will I never free myself by breaking these chains?’*
Evelyn era perfettamente consapevole di non volere più Samuel al suo fianco, perché quel ragazzo aveva un potere tremendo su di lei, quello di distruggerla…
Ma ora la ragazza aveva paura di amare… anzi, dopo tutti quegli anni aveva capito che nessuno l’avrebbe mai amata in quel modo, anche per questo motivo si era tatuata il kanji Amore.

Il demone che ama solo se stesso.

Era arrivata a quel punto, sapeva che solo così un giorno o l’altro avrebbe trovato un po’ di pace. Non aveva idea di come faceva a sapere questo, ma era ormai diventata una cosa certa per lei, dopo tutte quelle notti insonni a pensare, a ragionare, meditare.
Con una battuta, Evie fece tornare il sorriso ai suoi amici. La cosa le riusciva sempre alla perfezione. Per fortuna, ricominciarono a chiacchierare tranquillamente e a ridere come prima e si dettero appuntamento per qualche giorno a venire.

***

*Jillian, The Silent Force (2004), Within Temptation

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Ecco il terzo capitolo... Come al solito, vi chiedo gentilmente di farmi notare i vari errori, in modo tale da migliorare in futuro e... comunque spero che la storia vi incuriosisca sempre di più!
*con fare ipnotico* recensite recensite recensite... Ma grazie anche a chi legge soltanto!
Baci, October
  
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