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Autore: Nidham    01/08/2014    3 recensioni
Breve elucubrazione della mia ladra nel momento piu' triste del videogioco, quando una scelta porta a tragiche conseguenze. Fatemi conoscere il vostro parere, visto che è anche il mio primo tentativo^^
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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So che avresti voluto prenderti cura di me, quella notte e mille altre volte ancora. So quanto ti sia costato vedermi allontanare dalla tua preoccupazione, dal tuo affetto, eppure non mi hai mai trattenuto, perché, per quanto ti sia definito un assassino e un mascalzone fino all'ultimo istante, hai sempre avuto l'anima di un vero cavaliere; non un cavaliere da operetta, col cavallo bianco e la piuma sull'elmo, ma un guardiano silenzioso, leale e coraggioso.

Ti ho ammirato dal primo momento in cui mi sono permessa di fidarmi di me e del mio istinto.

Ti ho ammirato in battaglia e ancor più nei rari momenti di pace.

Ti ho ammirato come compagno e come amico, senza definirti mai né l'una né l'altra cosa, perché mi sembravano entrambi ruoli troppo miseri per contenerti.

Ti giuro sulla mia anima, finché ancora ne ho una, che non ho mai pensato di interpretare ciò che provavo per te.

Ti giuro che non ho saputo fino alla fine che ciò che ci univa potesse essere definito amore.

Eri al mio fianco e io ero felice.

Ho amato Alistair, con tutto il cuore, tanto da permettergli di strapparmelo dal petto e distruggere parte di me.

Ho amato Alistair e ancora lo amo, in questa folle prigione a cui sono condannata.

Ho amato la sua dolcezza, il suo coraggio, la sua timidezza. Ho amato anche la purezza con cui mi ha ucciso.

Mi sono innamorata di lui quando credevo di non poter provare altro che odio e disperazione e solitudine.

Eppure sono egoista e viziata, come ti confessai quella notte, tanto tempo fa, perché mentre dico di amarlo e so di essere sincera, non posso più ignorare quello che provavo e provo per te.

E' disgustoso? Immorale?

Probabilmente Wynne lo definirebbe tale e io stessa mi sono trovata a pensarlo, ora come allora, in quell'attimo di oscurità, a Denerim, quando, tra i fumi densi della morte, ho posato per l'ultima volta lo sguardo su di te e ho sentito che il mio cuore perdeva un battito nella consapevolezza che non ti avrei rivisto mai più.

Ho amato Alistair, ho riso con lui, pianto per lui e mi sono legata con le promesse più sacre alla sua vita. Non ho mentito, non l'ho tradito e forse, se non avessi dovuto morire, non avrei mai permesso a me stessa di guardare in quell'angolo profondo della mia anima dove tu avevi preso dimora e dal quale eri sempre emerso a proteggermi e confortarmi, laddove nessun altro aveva mai potuto farlo.

Se non fossi dovuta morire, forse non avrei cercato un nome per l'indefinibile sentimento che da tempo mi portava al tuo fianco per sentirmi vera e viva, per trovare il coraggio che sapevi condividere con la mia codardia, per attingere ad una speranza che entrambi non potevamo alimentare da soli.

Alistair era la luce del mio cuore, ma tu eri la fiamma della mia anima.

E' amore questo? O l'amore è tutt'altro?

E' amore capire senza parole e sorridere per ogni sorriso? È amore non chiedere nulla e donare tutto?

Se è così, nessuno mi ha amato tanto quanto te.

Ma non è per il tuo amore, che ti ho amato.

Alistair è stato il primo, l'amore della mia giovinezza, delle illusioni, delle favole che promettono il lieto fine anche in mezzo alla più cupa tragedia.

Alistair è stato la passione, l'euforia, la gioia della vita.

Tu hai condiviso con me sudore e lacrime. Hai visto la mia oscurità e l'hai abbracciata insieme alla mia luce.

Tu sei stato l'amore del disincanto e della consapevolezza, della fine inevitabile che niente poteva avere di lieto.

Sei stato la forza, la verità e la serenità del tramonto.

Nessuna vita può conoscere solo l'alba e tu sei stato il cielo stellato del mio primo crepuscolo.

Forse sono egoista e forse sono viziata, ma può davvero una creatura mortale arrogarsi la presunzione di decidere se sia più meravigliosa la brillante luce sottile del sole al mattino o la silenziosa e inamovibile fiamma delle stelle, in un cielo immobile di perpetua quiete?

  
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