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Autore: VashappenedFede    01/08/2014    0 recensioni
Lei era tornata;
Lila Summers era tornata nella sua vecchia vita.
Ma lei lo sapeva che un bel pò di cose erano cambiate.
Loro erano cambiati;
Lui era cambiato;
Lei era cambiata.
«Spero di poter dire un giorno che è valsa la pena di aspettare così tanto..» disse Lila.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Forgiveness
second part

It makes me wonder,
how many times had I forgiven you purely over fear of losing you,
even when you don’t at all deserve my forgiveness?



 
Non so esattamente quando decisi che sarei stata forte, so solo che un giorno mi svegliai con la consapevolezza che se fossi stata debole la vita avrebbe preso il sopravento.


«Lila!!» urlò una delle tante sorelle di Louis.
«Dimmi, Daisy » risposi.
«Louis una volta ci ha raccontato una cosa...una cosa che hai combinato a scuola.»
«Puff! Io ne ho combinate tante a scuola Daisy.»dissi ridendo.
«Quando sei andata dal preside perché hai risposto male..lui mi ha detto che non ha mai capito perché. Puoi dircelo ?» domandò altra gemella con occhi da cucciolo.
«Vabene piccoline, dai andiamo a sederci sul dondolo così vi racconto una vecchia storiella.» risposi felice.
Presi le loro manine e andammo verso il dondolo.
«Allora...
Era una delle solite mattine.
Spenta la mia sigaretta, mi diressi a scuola.
Posai il telefono sul banco e staccai gli auricolari, anche se mentalmente il tasto ‘play’ era ancora acceso.
La professoressa entrò in classe in ritardo, ma a differenza delle altre mattine, non stava correndo. No, era abbastanza calma. Strano.
Si sedette sulla cattedra e ci guardò con quegli occhi grandi. Poi si alzò, e senza dire una parola iniziò a scrivere sulla lavagna.
‘Soggetto e predicato: un paradosso’, recitava la scritta.
Finalmente aprì la bocca.
“Non so cosa intendiate voi per ‘paradosso’, e non mi interessa di certo. Vi sto chiedendo, ora, perché secondo voi si definisce questi due elementi grammaticali come tale?”
Sentii una fitta al cuore, come se tutto il gran casino che avevo dentro stesse per uscire. Ed era proprio così.
“Sa prof, le sue lezioni sono sempre state una perdita di tempo per me, e penso che valga lo stesso per lei. Dopotutto potrebbe benissimo far moltissime cose più belle che star qui a osservarci perdere tempo, o sbaglio? Glielo dico io, ho ragione. E secondo lei perché io dovrei stare qui dentro? Perché tanto non imparerò niente. E basta farci filmini mentali, non diventeremo mica scienziati o scrittori. Come minimo saremo bidelle o camerieri, e non me ne lamento, anzi. Ma odio comunque questo posto”
“Arrivi al punto signorina, perché manca poco e la sbatto dalla preside”
“Il punto è che qui dentro ti insegnano che tutto ha un voto, ed ora le risponderò, o almeno, tenterò di risponderle, senza aver paura del suo giudizio.
Sa qual è il paradosso? Non saprei spiegarglielo, quindi le farò un esempio.
Io sono il soggetto, e lui è il predicato. Nati per stare insieme, no? Formiamo una frase nucleare insieme, formiamo l’essenziale. Ci accordiamo a vicenda. Sembrerebbe tutto perfetto, e si chiederà ‘e dov’è il paradosso?’.
Beh, il predicato sa stare da solo. Voglio dire, se c’è il soggetto bene, se non c’è capita, non fa niente, sa vivere da solo. Ed alcune volte é anche in più, il soggetto. É di troppo, perché dopotutto se c’era già nella frase prima non poteva di certo esserci nella frase dopo, sarebbe inutile. O si rimpiazza o si omette direttamente. Ed invece il soggetto? Il soggetto no. Senza predicato non ha più senso, perde il suo significato, non vale nulla. Ed intanto il predicato se ne fa una ragione, ha altri argomenti. E ce ne sono tantissimi. Ed il soggetto, lì non serve più. Non è così prof? Il soggetto ha bisogno del predicato, ma il predicato non ha bisogno del soggetto. Non é questo il paradosso? Io e lui non siamo un paradosso 
»


Era stato come un flashback, ma infatti era stato un flashback. 
«C'ero anch'io quando hai risposto alla professoressa.» rispose Charlotte.
«Che bella storiaa!! io pure voglio fare così quando sono grande» esclamò Phoebe con occhi luccicanti. 
«Sai bimbe non è così tanto bello, beh...mi sono beccata un giorno di sospensione.» risposi ridendo.
 
«Daii bambine andiamo ad aiutare la mamma a sistemare le cose che domani è il giorno bello.» disse Fèlicitè.
«Charlotte!!» esclamai.
«Dimmi Lila..»
«Hai il numero di Zayn Malik?»domandai timorosa.
«Vuoi il numero di Zayn? Ma hai sbattuto la testa?» urlò Charlotte.
«Devo chiamarlo, per favore..» dissi supplicandola.
«Lila,quando si chiude una porta, si apre un portone »
«Non sembra così, quando si chiude una porta, si può aprire di nuovo, perché, di solito è così che funzionano le porte. No? » risposi furba.
«In effetti hai ragione. Tieni, questo è il numero.» Presi il suo telefono e copiai il numero sul  mio.

Avanti Lila prendi coraggio, è solo un ragazzo , è solo un tuo ex, è solo il ragazzo che eri innamorata.

Composi il numero e iniziò a squillare, uno squillo, secondo squillo..

"«Pronto?»domandò una voce."
Rimasi pochi secondi paralizzata dall'ansia.
Quella voce ripetette di nuovo un "Pronto"
«Ouu, scusami, sto cercando Zayn Malik.» risposi impacciata.
«Sono la sua fidanzata , lei chi è?» domandò a voce superiore.
Merda è la sua ragazza che cavolo faccio? Avanti Lila tu sei forte, coraggiosa.. non ti fare spaventare da questa cretina.
«Scusami il disturbo, ma ho bisogno con molta urgenza di parlare con Zayn.» risposi decisa.
«Io voglio sapere chi è lei.»
«Vabene se insisti tanto, sono Lila Summers, non penso che mi conoscerà.»
Vidi in lontananza Louis guardarmi preoccupato e venirmi incontro correndo. 
«Si che la conosco, sei una vecchia amica di Louis, gli avevo detto che nessuno doveva chiamare il mio ragazzo.» urlò schietta.
«Io non sono nessuno, o mi fai parlare con Zayn o vengo dove si trova e le faccio una bella cosa, quindi deciditi bambolina» urlai iniziando ad arrabbiarmi.
«Ma come ti permetti, io la denuncio. Non si permetta più di chiamare il mio ragazzo.» D'un tratto non sentì più niente , mi aveva chiuso il telefono in faccia.

Porca puttana, io devo parlare con Zayn subito.
«Lila, perché l'hai chiamato?» domandò severo Louis.
«Dovevo parlargli, ma non è stato possibile.» sussurrai.
«Potevi parlare con me!-urlò-Non possiamo più chiamare a Zayn!.»
«Perché? perché non possiamo?» urlai anch'io della disperazione. 
«Perché? Non posso dirtelo, Lila» rispose dispiaciuto.
«Non puoi dirmelo? Sai Louis è un dolore, ma non è proprio un dolore. È una specie di malinconia. Ti viene da piangere, ma non piangi. » mormorai angosciata iniziando a camminare verso la mia stanza.
«Aspetta..Lila.»
Ma ormai avevo chiuso la porta. Presi il mio diario e iniziai a scrivere :
A volte vorrei guardarti di nuovo con gli occhi di qualche tempo fa.
Quelli che non ti conoscevano, e che non sapevano minimamente cosa significasse piangere per te.



«Lila, cos'è l'amore?» domandò Daisy
«L'amore? L'amore è il dolore.» mormorai.
«Dolore? Charlotte, Lila ha detto che l'amore è dolore.» urlò la bambina.
«Daisy vai in camera, Lila non sta bene..» rispose prendendo la mano di  Lila e andando in giardino.
«Ma che succede?»domandò lei preoccupata.
«Tuo fratello mi ha sgridato-sospirò stanca- non voleva che chiamavo a Zayn, ma poi neanche era Zayn al telefono.. era la sua fidanzata.» risposi.
Louis andò incotro alle due ragazze, con lui c'era anche Harry.
«Ciao bellezze.» salutò Harry.
«Lila, vieni con noi dobbiamo parlarti.» mi disse Louis.
Salutai a Charlotte e camminai dietro di loro. Dopo un pò arrivammo in una bmw.
«Sali.» Mi ordinò Harry.
Saliì dentro, iniziò a parlare Harry.
«Lila, non ti preoccupare non ti vogliamo uccidere, andiamo da una parte.» rispose ridendo.
«Dove andiamo?» domandai curiosa.
«Andiamo da Zayn.» rispose Louis.



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Eccomi quaaa!
Seconda partee, eh si ci sarà la terza e penso che finirà.
Scusatemi se ci saranno errori.
Comunque ci vediamo nel prossimo capitolooooo.
baciii





 


 

 
 

 
  
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