Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Kokina    09/09/2008    6 recensioni
Una storia di amicizie e di amori, di magie e di emozioni. Una storia per inquadrare i personaggi di una generazione, quella nuova della saga di Harry Potter.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

CAPITOLO 2

Favole d’amicizia

 

As I stand by your flame
I get burned once again

(Rolling Stones, I got the blues)

 

Albus era rimasto molto colpito da Scorpius Malfoy. Non poteva negarlo a se stesso.

Suo padre Harry gli aveva sempre descritto Draco Malfoy come un ragazzo tracotante e scontroso, ma Scorpius sembrava essere molto più equilibrato tra alterigia e tranquillità.

Albus non lo vedeva come un piccolo bullo, ma di certo non poteva immaginare che il giovane Serpeverde andasse quasi sempre in giro con un chupa chupa in bocca, evocando l’immagine di un tenero bambino bisognoso di coccole.

“Mi piace lo zucchero”, aveva semplicemente spiegato Scorpius quando, dopo aver incrociato Albus per scuola all’assurdo orario delle sette di mattina, aveva colto il suo sguardo indagare sul chupa chupa.

Da lì, si erano messi a parlare.

<< Com’è la Sala Comune di Serpeverde? >> aveva chiesto Albus.

<< Molto verde >> gli aveva risposto l’altro.

Non era particolarmente loquace, a meno che non si toccasse il suo interesse nel vivo.

<< E Corvonero? Pensi che sia meglio di Tassorosso? >> domandò Scorpius, abbozzando un mezzo sorriso.

<< Può darsi >> Albus sembrò sul punto di arrossire << Forse mio padre avrebbe voluto che io finissi a Grifondoro, chi lo sa >>

<< Già, tuo padre… >> il sorriso di Scorpius si fece più evidente: sembrava ironico, ma il bambino era talmente rilassato da risultare felice << Ho sentito tante storie su di lui. Dimmi, com’è la sua cicatrice? >>

<< A saetta. >> Albus lo guardò esterrefatto << Non lo sapevi? >>

Scorpius, in tutta risposta, si mise a ridere.

<< Sì sì, lo sapevo. Ma pensaci bene: una cicatrice che diventa leggenda non può essere solo a saetta >>

Albus annuì, senza neanche aver colto il senso della frase, senza neanche aver capito perché Scorpius sembrasse aver preso così seriamente quelle parole.

Non poteva sapere che il novello Serpeverde credeva nelle leggende e nell’onore che esse potevano portare a qualsiasi individuo, a qualsiasi famiglia. Anche alla sua famiglia.

Una cicatrice per diventare leggenda. Un segno indelebile nella storia dei maghi.

Lui avrebbe potuto esserlo? Avrebbe potuto essere una cicatrice indelebile della storia?

 

Dal diario di Rose Weasley, 4 luglio

Albus, a quei tempi, non poteva ancora capire il ferreo proposito che Scorpius si era posto come obbiettivo: risollevare il nome della propria famiglia, caduto in disgrazia dopo la Seconda Guerra.

Era un compito arduo, contando che Lucius Malfoy era additato come un misantropo opportunista e Draco Malfoy come un uomo senza coraggio. Ma Scorpius era più intelligente di loro: lo era in tutto. Sapeva che, per riconfermare la gloria dei Malfoy, doveva svincolarsi dalle tradizioni di odio e di razzismo nei confronti dei cosiddetti Mezzosangue.

Sentendo parlare di mia madre, esimia studentessa dai genitori Babbani, aveva imparato che vale la pena mettersi in sfida anche contro chi appartiene ad un rango inferiore. Aveva capito che ogni umano dotato della magia, anche un figlio di Babbani, poteva ostacolare la sua scalata verso il successo, e aveva imparato a non sottovalutare nessuno.

Io ed Albus non lo sapevamo, ma ben presto, sin da quella stessa mattina, avremmo imparato a svincolare Scorpius dalla figura intollerante ed arrogante di Draco Malfoy.

 

Per Rose Weasley quello era stato l’ennesimo risveglio traumatico da quando era arrivata ad Hogwarts.

Sembrava che una delle sue compagne di stanza, Eva Bakley, non riusciva a svegliarsi al mattino senza che la sua sveglia intonasse a squarciagola “All you need is love” dei Beatles. E questo non era il peggio: Rose avrebbe potuto anche accettare una sveglia simile se puntata all’orario di risveglio più adeguato, ma Eva aveva anche l’orribile abitudine di svegliarsi all’alba per poter andare a correre in giardino.

“Al diavolo lo sport!”, pensò Rose, infilandosi nel bagno delle ragazze.

Si guardò allo specchio e riconobbe delle piccole occhiaie farsi strada sul suo viso paffutello.

Solo allora si accorse di avere alle spalle Mandy Abbrey, la Serpeverde dal cognome Babbano. La piccola Mandy aveva un aspetto abbastanza trasandato. I capelli scuri erano tutti arruffati ed aveva occhiaie che battevano di gran lunga le chiarissime ombre viola di cui si preoccupava Rose.

<< Ciao >> abbozzò la Weasley.

L’altra guardò per terra. Sembrava molto a disagio.

<< Tutto a posto? >> continuò Rose, avvicinandosi a lei ed appoggiandole una mano sulla spalla destra.

<< No, non è nulla a posto >> mugugnò Mandy in risposta.

Aveva una voce cristallina.

<< Senti, >> esclamò alzando lo sguardo << Abbiamo le prime due ore in comune, vero? >>

<< Sì, due ore di Pozioni tra Serpeverde e Corvonero >>

<< Ecco, esatto. Me lo faresti un favore? >>

Rose si aspettava che le venisse chiesto qualche compito, ma ciò che le disse Mandy la spiazzò.

<< Potresti coprirmi se salto la lezione? >>

C’era un forte tono di supplica nella sua voce.

Rose la guardò attentamente.

<< Perché, stai male? >>

<< No, bhè… c-cioè, sì >> Mandy parve dubitare un attimo della propria risposta, poi preferì correggersi << La verità è che non sto dormendo molto in questi giorni. Anzi, non dormo per nulla, ed ora sono a pezzi. >>

<< Soffri di insonnia? Mio cugino Albus soffre di narcolessia: ormai sono abituata ai disturbi del sonno >>

Mandy provò a sorridere, ma la sua evidente tristezza le piegò le labbra in uno spiacevole ghigno.

<< No, a dire il vero… è per via de-degli altri Serpeverde. Le… le mie compagne non mi vogliono nella loro camera per via dei… dei… >>

<< Dei tuoi genitori Babbani? >> concluse Rose.

Mandy annuì freneticamente. Gli occhi le erano già diventati rossi e gonfi: di là a poco si sarebbe messa a piangere.

<< L-loro mi lasciano fuori dalla stanza. Mi fanno dormire… per terra, nel corridoio. N-non è comodo. E poi quando la gente passa, nessuno sta attento a non calpestarmi. >>

<< Per l’amor del cielo, è… è… >>

“Orribile” sarebbe stato dir poco.

<< Non voglio valutare le loro scelte, anche perché, se lo facessi, verrei sicuramente punita in qualche modo >> piagnucolò Mandy << Io voglio solo dormire >>

La prima lacrima scivolò giù, lungo le guance pallidissime, seguita poi da molte altre.

Rose l’abbracciò: non aveva sbagliato quando, durante lo Smistamento, aveva fatto intuire ad Albus che Mandy Abbrey avrebbe avuto dei grossi problemi con i suoi compagni di Casa.

<< Se ora riesco a saltare le prime due ore, posso andare in camera e dormire senza che nessuno mi cacci fuori dal letto >> spiegò Mandy tra i singhiozzi.

Rose le accarezzò i capelli, cercando di darle affetto, cercando di non farla sentire estranea a quella scuola di magia dove non era stata accettata da tutti.

<< Forse ho una soluzione migliore >>

L’idea che aveva Rose era quella di irrompere nella Sala Comune dei Serpeverde e di avere una chiacchierata chiara e precisa con Scorpius Malfoy.

Non poteva immaginare che, mentre si dirigeva a Serpeverde tenendo per mano la minuta Mandy, avrebbe incrociato Scorpius davanti alla Sala Grande e l’avrebbe trovato in compagnia di Albus.

I due stavano seduti sui primi scalini che portavano alla Sala Grande. Albus parlava con enfasi di tutto ciò che gli passava per la mente, tenendo la cartella a tracolla sulle ginocchia e sorridendo continuamente. Scorpius, invece, stava zitto ed assaporava con piacere il suo chupa chupa alla fragola.

<< Ma lo sai che quel… quel coso alla fragola ti rovinerà tutti i denti quando avrai vent’anni? >> domandò Rose, saputella.

Scorpius la fissò in silenzio dal basso.

<< Che t’importa? >> l’apostrofò, parlando lentamente e con fare molto ironico << Tanto ci vedremo a scuola solo fino ai diciassette >>

Sorridendo, mordicchiò quel che restava dello zuccherino, nel chiaro tentativo di far innervosire Rose.

<< Ok, diciamo che non m’importa di te. Ma non dare altri chupa chupa ad Albus >>

I lineamenti di Malfoy si indurirono.

<< Cosa ti fa pensare che io ne abbia dato uno pure a lui? >>

<< Perché conosco mio cugino >> replicò fermamente Rose, allungando il braccio verso Albus ed aprendo il palmo come per dire: “rovescia tutto qui”.

Albus colse il messaggio alla lettera e svuotò le tasche di qualche zuccherino.

<< Ok, Chioccia Weasley, ora dicci cosa ha spinto le tue grazie qui da noi e poi sparisci >> tubò Scorpius, imbronciato.

<< Lei >> fece sapere Rose, spingendo davanti a sé Mandy, che automaticamente cercò di retrocedere.

Il broncio di Scorpius fu addolcito da un barlume di stupore.

<< Mandy? >>

<< Sì. E sai qual è il problema? >>

<< Guarda che non ho dato chupa chupa pure a lei! >>

Rose si appoggiò la mano sulla fronte, chiudendo gli occhi ed apparendo come l’incarnazione della tensione.

<< No, il problema è che le tue coetanee di Serpeverde non la fanno dormire nel suo letto. La cacciano nel corridoio ogni sera >>

Scorpius tacque per qualche secondo. Sembrava che stesse studiando Rose per capire se stesse mentendo o se fosse sincera.

Poi lanciò una veloce occhiata a Mandy.

<< Ecco su chi sono inciampato questa mattina… >> mormorò tra sé e sé << Scusa, era buio e non ti ho visto >>

“Allora non mi sbagliavo”, pensò tra sé e sé Rose. Sorrise, senza che Scorpius le leggesse nello sguardo la gratitudine che aveva provato per quelle sincere scuse fatte a Mandy.

Scorpius non era un Serpeverde qualunque. Aveva del buono in sé più di quanto fosse concesso dai parametri standart della Serpe modello.

<< Tu potresti esserle d’aiuto >> disse la Corvonero, serissima.

Scorpius la lasciò parlare senza interromperla.

<< Se tu stessi un po’ con lei, forse anche i tuoi compagni capirebbero che il loro comportamento non è giusto, e la lascerebbero in pace >>

<< Si può sapere cosa ti fa pensare tutto ciò? >> sussurrò Scorpius, beffardo << Ormai nessun Serpeverde dà retta ad un Malfoy più che a chiunque altro. >>

<< Non ti farà male stare un po’ con Mandy. >> lo stuzzicò Rose, piegandosi verso di lui ed arrivandogli ad un palmo dal naso << E poi, pensa a quanto ti stresserei tutti i giorni se tu non accettassi >>

Scorpius studiò l’espressione convinta di Rose: quella bambina, quando aveva in mente qualcosa, era inarrestabile. C’era poco da fare se non assecondarla.

Il Serpeverde piegò la nuca di lato per poter osservare Mandy, nascosta dietro a Rose.

<< Ehi tu. Sai cos’è il Quidditch? >>

<< No >> rispose timidamente Mandy dopo qualche attimo di esitazione.

<< Leggi la Gazzetta del Profeta? >> proseguì Malfoy.

<< Uhm… no >>

<< Perfetto. Allora non abbiamo nulla di che parlare. Tu limitati a stare con me e basta >> chiarì Scorpius, alzandosi in piedi e pulendosi i pantaloni con qualche colpo di mano.

Si voltò verso Albus.

<< Ci vediamo dopo, a lezione >> asserì, voltandosi poi verso a Rose << Te spero che non ci arrivi in classe, Chioccia Weasley >>

 

Dal diario di Rose Weasley, 4 luglio

Non saprei dire da quale momento Scorpius cominciò a considerare Mandy come un’amica. Una vera amica, intendo dire.

So solo che, giorno dopo giorno, prese l’abitudine di averla al proprio fianco. Mandy gli camminava sempre accanto, a testa bassa, seguendolo ovunque andasse.

Pian piano, vidi che Scorpius mise da parte il proposito di mantenere solo un civile silenzio con la Abbrey e cominciò a parlarle.

Lentamente, lasciando che il tempo facesse il suo dovere e saldasse la loro amicizia, Scorpius scoprì di avere bisogno di Mandy: lei non era una chiacchierona, ma era un’ottima ascoltatrice. Credo che Scorpius abbia sempre avuto un netto schema delle sue amicizie in mente: per parlare aveva Albus, ma per essere ascoltato aveva Mandy. Fu così che lei, col passare del tempo, divenne speciale.

Quando mancava al fianco di Scorpius, lui si guardava intorno, cercandola. Dopo aver passato una serata in mia compagnia, andava subito a prendere Mandy dal corridoio di Serpeverde in cui veniva costantemente spinta dagli altri in assenza di Scorpius.

Questo, ovviamente, non accadde subito, ma solo negli anni successivi. Però mi piace ricordarlo sin da ora.

Mi piace pensare a quale rapporto, a quale amicizia, diedi vita quella mattina, sbattendo più che altro i piedini per terra e costringendo Scorpius a legarsi a Mandy. Sono fiera di ciò che ho fatto quella mattina, ma sono ancora più fiera di Scorpius, perché lui ha accettato la mia richiesta d’aiuto anche se poteva benissimo rifiutarla; perché io ho costruito le fondamenta della loro amicizia, spingendo Mandy tra le braccia di Scorpius, ma lui ha innalzato le mura più indistruttibili del mondo.

 

Affacciata alla finestra della Biblioteca, Rose spiava due puntini lontani che le sembravano Scorpius e Mandy. Uno dei due, probabilmente Scorpius, stava in cima ad un albero, mentre l’altro, forse Mandy, stava in piedi lì sotto.

La Corvonero provava ad immaginare la scena: Scorpius che parlava del più o del meno dalla cima del suo albero oppure che taceva, come d’altronde aveva promesso a Rose quando aveva preso in custodia la Abbrey, e Mandy che lo fissava dal basso, ammutolita. Che lo fissava come se fosse stato il suo salvatore.

Rose tornò nuovamente al proprio tavolo. Leggermente stupita, però, vi vide seduta la ragazzina di Grifondoro che allo Smistamento aveva tra i capelli il cerchietto luccicante. Era seduta al suo posto e copiava freneticamente alcuni appunti dal libro.

Quando vide Rose, ritirò velocemente il proprio foglietto dal tavolo e si alzò.

<< Scusami, mi serviva un attimo questo libro, ma non lo trovavo tra gli scaffali >>

<< Di niente, Hope >>

Le venne naturale pronunciare il suo nome, anche se non le aveva mai parlato prima.

Aveva un bel suono e, soprattutto, si adattava perfettamente all’immagine di gioia e di leggerezza che la Grifondoro dava di sé.

<< Tu sei Rose Weasley, vero? >>

<< Sì >>

Hope si illuminò di un sorriso imparagonabile con qualunque altro, ed allungò il braccio verso di lei. Rose, in silenzio, le strinse la mano velocemente.

<< Ho saputo ciò che hai fatto per la piccola Mandy. Sei stata una grande! >> commentò Hope, agitando le mani a mezz’aria e facendo tintinnare la dozzina di braccialetti che portava ad entrambi i polsi.

<< Come fai a saperlo? >> chiese Rose, sospettosa: dubitava che il pettegolezzo più eclatante della scuola fosse il suo intervento nella vita di Mandy Abbrey.

<< Oh, io so tutto di tutti >> civettò Hope, riprendendosi la penna e facendo “ciao ciao” con la mano prima di andarsene.

Da quel giorno, Hope McDouglas divenne una costante nella vita di Rose. Le appariva sempre alle spalle, anche quando lei non se l’aspettava. Rose imparò presto che Hope le stava alle spalle, pronta con una risposta ad ogni suo dubbio.

Cominciò tutto dalla Biblioteca, per poi allargarsi ai frettolosi saluti scambiati in mezzo al corridoio, alle mezze chiacchierate fatte in classe ed infine ai lunghi discorsi, in cui Hope trovava sempre il modo di infilarci le sue adorate principesse delle favole Babbane. Se Rose parlava ad esempio di una sua azione di cui non era molto sicura, Hope le ripeteva: “Biancaneve non ha morso la mela avvelenata invano, ma perché andava fatto ai fini della storia”.

Hope era questo: era la dolcezza di qualche parola mischiata alle favole per bambini, era il colore di un cerchietto luccicante, era il tintinnio di una dozzina di braccialetti, era la stravaganza fattasi a persona. 

 

 

 

 

Spazio Autrice:

 

Mya78: Domi! Tesoro, che bello vederti anche qui. ** Uhm, in Scorpius sembra che ci sia tanto del solito Draco, ma in verità c’è più del Draco nuovo, quello che è cambiato dopo la Seconda Guerra. Questo Albus non lo sa, e proprio per questo è affascinato da lui. Ti abbraccio forte forte!

 

__April: Cartoffen maledetta? Ahahah, quanto mi fa ridere quando mi chiami così. :P Sono contenta che ti piaccia Eva: presto ci sarò più spazio anche per lei (ma non aspettartela come un tuo clone: è molto più dolce e romantica; anzi, ti anticipo che cerca di essere romantica xD). ^^ Ti adoro bella!

 

Bellis: Ma grazie, sei veramente molto gentile! ** Sono felice che reputi la mia storia scritta bene: è sempre un piacere sapere che il mio italiano non è andato completamente a quel paese durante le vacanze. xD

 

Ringrazio inoltre maryrobin, Clod ~• e mar! del Sunlitdays. ^^

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Kokina